Ho deciso di riciclare due miei post estemporanei fatti ieri sera su di un'altro thread. Credo ne meritino uno a parte.
Spero di non offendere la religiosità di persone suscetttibili, vuole essere solo una bonaria parodia.
In quel tempo Master Wallace predicava alle genti, aspergendole di prodigiosi beveroni ai piedi del monte Sinai.
Un nobile patrizio romano, noto come Gabrilellus, avendo udito di tale predicatore galileo in grado di guarire gli smilzi e corroborare i corpi, si recò da lui per conoscerlo di persona.
Quando Gabriellus fu al cospetto dell'altissimo domandò :" Sei tu Master?Colui che predica il verbo della massa alle genti di questo popolo?". "Sì, lo sono" rispose il gigante. E notandolo possente quanto mai altro uomo, il patrizio incalzò "Sei forse tu Natural?". "Tu l'hai detto" asserì Master.
"Ebbene -Riprese il romano- se sei tu in grado di produrre ipertrofia dei corpi, come mai queste genti che ti ascoltano sono sì macilente e e smunte? Se puoi tu renderli possenti e nerboruti, perché giacciono essi qui come un branco di pezzenti?". Allora Master levò i manubri al cielo e disse :"Discepoli, mescete le polveri proteiche nei calici e nutritevi con avidità col tonno al naturale, infine pompate le membra con i maubri e cospargete vostri corpi con il bronzeo mallo".
Ma una voce si levò dalla folla dimandando "Ma, Maestro, noi siamo 300, e qui c'è solo 1 barattolo di Whey,mezzo di creatina e un terzo di glutammina...inoltre abbiamo solo 7 scatolette di tonno "insuperabile", due manubri carnielli e una sola confezione di mallo!".
"Leonida!-rispose Wallace- fate come vi dico!".
E come per prodigio tutti poterono bere shake proteici in abbondanza, nutrirsi di tonno, pompare i loro muscoli, pomparli e lucidarli. I 300 erano ora un esercito dai corpi rilucenti e con muscoli guizzanti sotto le pelli sottilissime, proprio come li abbiamo visti nel film.
L'esterrefatto Gabriellus cadde in ginocchio, di fronte a quello spettacolo "Questo è un potere che non proviene dall'uomo!-Sentenziò-Costoro sono Assuntori di nefande, venenifiche e sacrileghe sostanze, non v'è dubbio!". E fuggendo, in preda all'ira e alla vergogna, rimase giorni scosso meditando sull'accaduto. Il seme dell'Altissimo era entrato in lui.
Gloria a te o Master Wallace.
Il giardino sacro era desolato e sacerdoti e fedeli giacevano riversi al suolo, taluni incoscienti, altri tremebondi e sconvolti.
Un'auto con tanto di derapata fumante era parcheggiata sui gradini del tempio, laddove fino a poco prima era una colonna ora abbatuta, e qualcuno aveva fracassato con una clava l'autovelox che si trovava lungo la chilometrica derapata dell'auto.
Dall'interno del tempio provenivano ghigni agghiaccianti e un assordante clangore metallico.
La folla che seguiva il maestro si dissipò ma egli, senza esitazione, si addentrò nel Tempio. Nella cella della gabbia sacra un essere corpulento stava compiendo un atto profanatorio. Con un cellulare appoggiato sull'altare stava filmandosi mentre eseguiva uno squat con 200 kg, incendiando un peto nel mezzo della serie. Il suo volto emanava un'aura demoniaca.
Un'ira funesta pervase Master quando vide ke sull'altare, laddove era la statua dell'Ercole Farnese, era stato posto un vitello d'oro con il capo e i bicipiti di Piero Nocerino e che ai piedi dello stesso giaceva un enorme sacco ripieno di fialoidi e compresse di imprecisate sostanze di inequivocabile uso "satanico".
:"Creatura delle tenebre! Come osi profanare la dimora degli Olimpi?!!" Ruggì Master con voce tonante sparando una most muscular divina.
L'essere, mollando il bilanciere sacro, guizzò sul soffito della cella, emettendo un vapore verdastro dalle fauci, contratte in un ghigno perverso... :"Ssssilenzioooo -sibilò- Ormai ho deciso...tornerò ad assumere... e nessuno potrà impedirlo...tu non sai cosa vuol dire come ci si sente coi "supporti"...non potrai mai capirlo...perché sei uno schifoso, misero Natural...BUAAAH!" E dopo aver ributtato un copioso fiotto di fetido vomito violaceo la demoniaca creatura si avventò su Master Wallace stridendo famelicamente.
Il Maestro non si scompose, unì i piedi, contrasse i quadricipiti, e sollevò le braccia al cielo nella posa di Sergio Oliva. Una luce abbagliante si diffuse nella cella, irraggiandosi da ogni sua fessura anche all'esterno del tempio...
La creatura gemette violentemente...ma non bastò..."torna in te JPP!!!" urlò il maestro "Esci da questo corpo maledetto FLUIDO!!!"...e sparò un'apertura di dorsali, e ancora una side chest e infine una most muscular violentissima. La creatura, raggomitolata a terra, si contorse convulsamente emettendo i tipici versi di un cane carlino...fino a rilasciarsi come per un'improvvisa liberazione...una nube verdastra si levò dal suo corpo e si dissipò verso l'alto...i prodotti nel sacco si dissolsero...e il vitello con la capoccia di Nocerino sorrise con sguardo compiaciuto, pur cosciente ke sarebbe di nuovo stato sostituito dall'Ercole.
"Maestro - sussultò sconvolto JPP appena tornato in sé - mi ha salvato da me stesso"...:"Non importa, figliolo- lo rassicurò Master- ora bevi questo intingolo, o catabolizzerai troppo...6 nella finestra anabolica".
Uno stuolo di cittadini acclamò il Maestro, vittorioso sul demonio, lanciando festosi compresse di bcaa verso il cielo...JPP le raccolse tutte, e decise di non ricorrere ad altro.
Parola dell'Olimpio
Gloria a te o Master Wallace
Era incipiente l’ora del crepuscolo e sulla cresta della duna più alta Master Wallace sedeva con le braccia conserte, a occhi socchiusi, sospirando verso il deserto che si estendeva come una landa tormentata dal vento eppure silenziosa dinanzi ai dettagliati, ipertrofici pettorali.
Era stato il giorno delle spalle, ed era da poco trascorsa la finestra anabolica, come testimoniava un catino ormai vuoto riverso al fianco al Maestro, e sul cui fondo limaccioso vagabondi granelli di sabbia del deserto si mescolavano con quelli residiui di creatina monoidrato, ribosio e acido lipoico.
Il disco del Sole, di un arancio acceso -simile a un deltoide “mallato” del maestro- affondava ormai per metà dietro la linea dell’orizzonte, imperturbabilmente rettilinea. Di ciò Master ringraziava gli Olimpi, essendo decorso l’ennesimo giorno di low-carb nel deserto, come poteva intuirsi dalla carcassa spolpata di pastore del Caucaso che giaceva discosta a pochi metri, e che recava sulle ossa le impronte delle possenti arcate dentarie del Maestro, ancora molestate dai setolosi peli neri incastrati tra le fauci.
Quel giorno la cuffia dei rotatori del maestro gli aveva prodotto fitte lancinanti durante lo stripping alla butterfly, ma egli stringendo i denti aveva proseguito indefesso il workout.
Adesso, Pur sereno con sé e con gli Olimpi, era esausto.
Il Sole, fiammeggiante, tremolava oramai per spegnersi come lo stoppino languente di un cero ormai liquefatto…Gli occhi del maestro, ridotti a due fessure, lo seguivano ipnotici quando i sensi del Maestro si tesero di scatto. Le masse di Master furono scosse da un fremito, gli occhi si spalancarono e la fronte del Maestro si corrugò…un’entità immane stava per manifestarsi…
Fu allora che il cielo si oscurò profondamente d’improvviso…e quello che rimaneva del disco solare all’orizzonte iniziò a danzare sinuosamente come una fiammella dotata di vita propria….il Maestro osservava immobile la scena…in pochi attimi la fiamma ondeggiante iniziò ad assumere la fisionomia di un volto orrendo…i suoi occhi protuberanti roteavano scompostamente e indipendentemente l’uno dall’altro, il naso aquilino colava muchi traslucidi ke una lingua viscida e oltremodo lunga raccoglieva guizzando immondamente, mentre una voce gutturale si propagava dalle fetide fauci “:…MAAAAZZDEEER WOLLAAAZZZ…”
In una nube solforosa generata dai suoi stessi peti la creatura si materializzò del tutto…un torso molliccio su gambe caprine con tanto di membro penzoloni, cornecchie in testa e il volto osceno di cui sopra che continuava a contorcersi in strane, spastiche smorfie…
Così manifestatosi il DemonioBert parlò allora a Master :”Mazzder, Mazzder…tu zei potende….coza gi fai qui, affamato, da zolo, zofferendeee…?”.
:”Lasciami in pace.” Mormorò il maestro senza scomporsi ma il sudore imperlava la fronte di lui, cosciente della sfida che avrebbe dovuto affrontare.
“Sssssuuuu, Mazzder, guardati….tanda genediga, tanda fadiga…e un mizero 48 di braggio…hihihihi…Sai ke podrei renderlo un ginguantanove? Devi solo infilare quest’aghetto nella tua chiappa muzgolosa…suuuu…e diverrai come lui…”
Allora comparve, alle spalle del DemonioBert, Paul Dillet con una fiala dal contenuto fluorescente…con un sorriso ebete e demoniaco al tempo stesso si avvicinò a Master, porgendogliela…Master era immobile ma madido di sudore, deglutì con sofferenza…e afferrò la fiala…”Sssuuu Mazderr - sibilava il Bert ghignando e torcendo la lingua – immagina coza zarezti con 18 kili in biù…e con una bf vigina allo zero…forza…è zolo un pizzicotto…”.
Master, tremante, scoprì il gluteo striato, avvicinò l’ago alla chiappa…ma in quel momento Dillet starnutì, e il suo parrucchino volò via…Master ebbe un sussulto…e insospettito gli tirò giù la veste…laddove sarebbero dovuti essere i pettorali emersero due ginecomastiche tettine da cagna e i testicoli erano ormai evidentemente atrofici, ai lati di un membro ritorto come un cavatappi e dal prepuzio incartapecorito…il tutto all’ombra di un ventre prolassato e ricoperto di varici. Il Maestro si riebbe con orrore e scagliò la fiala sul deforme mostro ke, avvizzendosi, si dissolse con un urlo lacerante. Gli occhi del Bert rotearono furibondi in direzioni Opposte.
Il Bert dissimulò in maniera malcelata lo sdegno per l’affronto subito, strappandosi con violenza, per trattenersi, i peli caprini che circondavano il suo diabolico sfintere.
Con voce sinuosa tentò nuovamente di circuire Master :”Zapevo ghe avresti rifiutato, Mazzder, in fondo sai bene che giò ghe gonta non è il corpo bensì lo spirito del guerriero…Berghé fare tandi zacrificii per qualgoza ghe in fondo è gozì fugace…caduco…destinato finire?..Tu ghe potrezdi avere tutto provi la fame…tu, con quel fisico bestiale ti costringi a non cibarti di ciò ke più ti piage… Non zei tu il re di queste terre? E perché vivi gome il biù mizero degli sghiavi? Mangia pure giò ghe vuoi, o Re..”.
Detto questo, si materializzò come per magia una sontuosa tavola, sterminata e ornata di drappi e broccati sulla quale erano disposte una miriade di portate iperlipidiche: Mozzarelle grosse come cocomeri, Pizze quanto lenzuola matrimoniali, teglie zeppe di lasagne appena sfornate, pandori traboccanti farciti di nutella, montagne variopinte di cremosi gelati, succulente fritture colanti olio di semi, fondute di ogni genere, zuppiere colme di maionese affiancate da cataste di patatine fumanti…
A un capo della tavola sedeva RSVSilver, con le guance zeppe come un criceto, emettendo grugniti suini di piacere. Con fare appagato chiamava a sé Master, invitandolo ad approfittare dell’opulento pasto. La salivazione del Maestro si fece copiosa e il suo sguardo come imambolato vagava disorientato da una portata all’altra, confusamente…il Bert sorrise con malizia pregustando la caduta del profeta e distorcendo la bocca con fare osceno si fregava le mani nervosamente.
Il maestro barcollando portò una mano allo stomaco, provando la stessa sensazione di un limone spremuto affondandoci dentro la forchetta. Intanto, mentre la vista gli si offuscava e le gambe davano i primi segni di cedimento, RSVSilver continuava a incitarlo con fare conviviale, eruttando con soddisfazione di tanto in tanto.
Quando RSVSilver gli pose in mano una forchetta che affondava in un enorme pezzo di parmigiana di melanzane Master sbiancò…spalancò le fauci, dalle quali grondavano copiosi fiotti di saliva filante ma si accorse che qualcosa non andava nell’amico…osservandolo bene gli apparve sospettosamente “piatto”…fece allora per toccarlo e si accorse ke Silver, dalla testa in giù, era ricoperto da un foglio di carta fotografica, da lui stesso stampata, ke riportava una versione altamente photoshoppata del suo fisico. Strappato il fotoritocco con un gesto di stizza, master vide emergere un torso suino con 32 cm di braccio scarsi e almeno un metro e mezzo di vita…Il maestro tornò in sé emettendo un urlo selvaggio :” Per Crom!!!”…l’essere suino sgattaiolò sotto il tavolo mentre i rotolini mollicci vibravano al suono della voce stentorea del Maestro infuriato.
:”Questo è troppo, Bert! –sbraitò Master accecato da un’ira funesta, sfoggiando una tremenda side triceps- Giuro sui princìpi Weider d’intensità che questa volta la pagherai cara!”.
Il Demonio Bert emise un urlo stridulo di disperazione frammista terrore e si acquattò dietro la tavola. Tremante come una foglia, si pentì amaramente di essersi strappato i peli del deretano, non avendo più barriere che potessero arginare le fluide feci che gli scorrevano dall’orifizio.
Dopo l’ultimo affronto Master Wallace, accecato dall’ira, iniziò a subire un brutale processo metamorfico: tutti i muscoli del corpo si pomparono simultaneamente mentre un urlo selvaggio gli sgorgava dalle viscere…la tunica si lacerò e, nonostante non fossero presenti sette cicatrici a forma di Orsa Maggiore sul suo petto, il Maestro prese a percuotere violentemente la tavola, distruggendo vassoi e portate, generando un caos pazzesco tra spruzzi succulenti e stoviglie in frantumi. I suoi possenti pugni incrinarono le assi del tavolo fino a farlo collassare su sé stesso mentre il divino Master tornava in sé ansimando. Il DemonioBert, però, non era fuggito. Certo della natura “buona” del Maestro era sicuro che egli non l’avrebbe punito ed era dunque deciso a giocarsi l’ultima, insidiosa carta a sua disposizione.
Senza tergiversare fece dunque apparire due fantastiche fanciulle alle spalle di Master Wallace…Le due procaci tentatrici, in vesti succinte, si avvicinarono con passo felino al muscoloso corpo del maestro e, giunte alla sua portata, iniziarono a sfiorarlo e a strofinarvici con movenze sinuose e seduttive…non lesinando di lambire con le lingue roventi la pelle sudata del Master.
Subito i pensieri del Maestro andarono ai livelli ormonali e pensò alle deleterie conseguenze di un doppio amplesso post-allenamento…il testosterone non avrebbe mai dovuto subire un calo in questo prezioso momento…Eppure le due femmine, abbarbicate ai suoi possenti arti, attentavano duramente alla sua ferrea volontà…già l’erezione del Master era allo spasimo.
Fu in quell’attimo ke apparve come per incanto dinanzi a lui Zero Positivo, su di un enorme trono aureo e identico nelle fattezze a Serse di “300”…ovviamente affiancato dal DemonioBert, accovacciato dietro le sue gambe.
Ad uno schiocco di dita di 0 Positivo le due mialone si staccarono dal corpo di Master, ancora irrigidito, e si prostarono ai piedi del trono, cingendo le sue gambe con lascivia…:”Allora. Master- tuonò 0 Positivo con voce metallica (alla Serse, appunto) – vuoi forse farmi credere che la tua baldanzosa virilità non sia in grado di appagare queste lussuriose fanciulle (che ho spesso messo anche in firma)? Tutte le donne fremono di piacere alla vista delle tue maschie membra. Non rifiuterai tu i piaceri dell’amore, finendo per essere tacciato come omosessuale?”.
:”Io omosessuale?” -Master digrignò i denti e sputò al suolo con disprezzo.
:” Bene, lo sapevo- gli arrise 0 Positivo richiamandolo a sé con un gesto della mano pesantemente inanellata di orpelli preziosi - dunque unisciti a noi…”.
Le due concupiscenti femmine iniziarono a palpeggiare i tronfi pettorali del perverso sovrano e, gradualmente, a denudarsi e a denudare lui…il maestro era squassato interiormente dal testosterone che gli imponeva di lanciarsi come un toro nella mischia…accecato dai suoi elevati livelli di 5-DHT perse il controllo e si avventurò sul trono col mazzuolo in fiamme ma fu quando giunse a mezzo metro dagli orgiastici tentatori che si ritrasse inorridito…le fanciulle avevano appena tirato giù i calzoni a 0 Positivo…da essi emerse uno spettacolo sconvolgente: il suo membro era del tutto deturpato da enormi verruche delle dimensioni di un bonsai, rigettanti un liquame giallastro…inoltre, nell’atto di spogliarsi, un certificato medico cadde al suolo dalle tasche di 0 Positivo, l’occhio di Master fu attratto dal foglio e vi lesse distintamente “siero-positivo”. Una furia incontenibile pervase il Maestro quando, per ultimo, in un lampo di lucidità, riconobbe da vicino i visi truccati delle due fanciulle…strappando le parrucche a tutti e tre confermò i suoi sospetti: 0 + era pesantemente stempiato, mentre le due fanciulle erano rispettivamente Kerigma e Ottovero!
A quel punto un'aura di fluido luminescente si levò dalla figura del maestro, gli okki gli scintillarono di una luce rossa…e fu l’irreparabile.
Come i fulmini di Giove Olimpio le percosse di Master Wallace si abbatterono sui malcapitati dannati, riducendoli a un cumulo di macerie fumanti.
Solo il Bert, oramai conscio del proprio fallimento, era riuscito a sfuggire all’ira del maestro strisciando sotto la sabbia. Ma una mano poderosa lo afferrò per la collottola mentre cercava di respirare con una cannuccia, immerso nel suolo sabbioso.
Era Master…e questa volta Bert sapeva che non sarebbe più stato misericordioso.
Master legò il Demonio Bert a un albero e, dopo aver fatto il pasto pre-nanna con formaggio in fiocchi, prese a scorticarlo vivo per verificare se davvero sotto la pelle non possedesse neanche un muscolo. Verificò che era così.
Dunque con mano possente scagliò il corpo scuoiato al centro della terra, ove sarebbe rimasto a torcersi per l’eternità. Con la pelle confezionò un ottimo asciugamani per l’allenamento, che di tanto in tanto utilizzò come panno per il bidé. Infine consultò il discepolo scultore Carmineus e decise, su consulenza di Superfustakkion, allora assente in quanto bannato, di commissionargli la creazione di un nuovo trofeo, il Bertow, che avrebbe reso onore a chi fosse stato in grado di superare le tentazioni da lui affrontate.
Dopo aver fatto tutto ciò egli tornò a predicare più massoso, svenato e denso di prima.
Parola degli Olimpi.
Gloria a te o master Wallace
P.S. Se qualcuno dovesse trovare offensivi nei propri confronti questi stupidi (ma divertenti) racconti me lo segnali...provvederò a eliminarli...ma vi prego...cercate di sorridere e nn inkakkiarvi..ke ci ho messo tempo a scriverli e l'ho fatto senza nessun intento denigratorio!
P.P.S Allego un'immagine ke raffigura la scena della terza tentazione....e un'altra che rappresenta la punizione del Demonio
P.P.P.S Allego anche il Bertow, ovvero il Sandow di Mr BodyWeb, ideato da quel reietto di Superfustakkion
Eravi in quel giorno un gran tumulto presso la palestra del Tempio Sacro di Badivebbe, appropinquandosi l’estate ed essendo i giovani virgulti desiderosi di mostrare membra aitanti nella calura estiva, così come il Maestro predicava si addicesse ai nobili di spirito.
Nel coacervo di giovani corpi sudati, tra i grugniti delle ultime ripetizioni e le grida d’incitamento, s’udì uno schianto.
Un fanciullo del peso di non oltre 100 libre giaceva riverso al suolo; accanto al suo corpo esanime un bilanciere carico di peso forse doppio rispetto al suo e un compagno di allenamenti in lacrime nel tentativo di risvegliarlo. Prontamente calò il silenzio sulla funesta scena, i volti di tutti si fecero cerei, impietriti e attoniti…solo un uomo si muoveva celere, deciso e quasi furtivo tra i frastornati spettatori. Era Master.
Con un bilanciere olimpionico sulle spalle giunse sul luogo della sventura eseguendo affondi impeccabili, lanciando a terra il bilanciere in stile Coleman al termine della serie una volta giunto a pochi passi dal giovinetto tramortito. Scostò il compagno sconvolto dal corpo inerte del fanciullo e lo fissò amorevolmente. Allungò allora la mano possente sulla fronte di lui - il tempio intero sembrava sospeso in un’apnea irreale - Master socchiuse gli occhi e inspirò profondamente...il corpo del giovane ebbe un sussulto, un attimo dopo tossì…aprì gli occhi simultaneamente col Maestro…era vivo. Un’ovazione, simile a un muggito ancestrale, si levò dalla folla in visibilio. Lacrime di commozione furono versate persino da omoni dai trapezi taurini. Un giubilo festoso si diffuse nel cuore dei Badivebbèi.
Placate le grida di acclamazione, Master fece un cenno alla moltitudine, ke tosto si tacitò. Salì su di una roccia, a poki metri, e vi si assise, agitando un mastodontico shaker.
La folla intuì la solennità del momento e ciascuno interruppe il proprio workout per ascoltare la parola del Master. Egli appoggiò la mano sul capo del giovinetto da lui salvato e, sorseggiando lo schiumoso bibitone, parlò alla folla :”Un giorno - prese a raccontare il Maestro - Giove Olimpio si manifestò a due pastori nel mentre del loro workout quotidiano e disse loro ”Premierò chi di voi due mi dimostrerà maggiore forza nel curl con bilanciere EZ eseguendo 10 ripetizioni. Tornerò domani per la prova ma badate, siate onesti col vostro Signore, solo così potrete essere degnamente ricompensati”.
I due pastori erano simili per costituzione e fibra, seguivano la medesima scheda e integrazione e sempre erano stati vicendevolmente spotter l’uno dell’altro e pari nella forza durante gli allenamenti ma uno dei due, chiamato Van Animal, di tanto in tanto si era mostrato intemperante alle norme della corretta esecuzione. Quella sera, dopo l’allenamento ognuno tornò a casa propria e assunse ciò che restava del barattolo di creatina.
L’indomani il Signore si presentò a loro e chiese di assistere alla sfida. Il primo pastore impugnò un bilanciere da 50 kg ed eseguì dieci impeccabili ripetizioni, sbuffando e stringendo i denti per l’ultima, più lenta e stentata ripetizione. Il Signore vide che era cosa buona e giusta. Quando fu il turno di Van Animal questi accese a palla uno stereo ke mandava la sigla di Dragonball GT, caricò altri 50 kg sull’asta, la impugnò e ed eseguì le 10 ripetizioni pattuite, tuttavia lo spettacolo fu immondo agli occhi del Signore: egli adoperava tanto i bicipiti quanto i glutei, i dentati, i flessori delle orecchie, gli adduttori dell’alluce e forse anche fasce muscolari all’epoca sconosciute per sollevare il carico, provocando un’assordante scricchiolio con le vertebre oramai artrosiche. Guizzando come un capitone che salti controcorrente egli condusse a termine la serie.
Disse dunque al Signore “O Giove Olimpio, rendimi adesso il mio premio, giacché sconfissi mio fratello nella sfida” . Il Signore rispose “Lo farò se dimostrerai che la tua prova è stata onesta” e proseguì “Ogni buon bodybuilder può agevolmente eseguire una serie di squat con il triplo del peso caricato nei curl…sottoponetevi ora stesso alla prova”.
Comparve allora, come per incanto, una gabbia di metallo, al cui centro era un perno falliforme, che avrebbe “arpionato” chiunque avesse compiuto uno squat più che profondo. Il primo pastore caricò i suoi 150 Kg e compì con discreto sforzo una serie da 8 ripetizioni. Venne dunque il turno di Van Animal. Quando egli staccò il suo bilanciere da 300kg le ginocchia iniziarono a tremolare vistosamente. La discesa lenta durò pochi centimetri…alla prima ripetizione Van Animal crollò abbattendosi pesantemente contro il perno membriforme, ke s’infisse nel deretano del presuntuoso malcapitato, impalandolo letteralmente e deflorando le sue villose terga. Il viso si deformò n una smorfia spastica, ricordando per un attimo le fattezze obbrobriose del Demonio Bert e dal petto peloso scaturì, superando di gran lunga in decibel la sigla di Dragonball, un urlo selvaggio, degna conclusione dell’ultimo degli allenamenti di Van Animal.
Il pastore vincitore ebbe in premio un biglietto per il mr O e l’amore della vincitrice della categoria Figure Olympia. Le sue pecore si accrebbero e si moltiplicarono e il suo Carlino zoppo, un tempo smarrito da JPP, si trasformò in un epico Pastore del Caucaso.”
Nello stupore generale terminò così la narrazione del Maestro, che prese a trangugiare il suo bibitone ormai sfiatato. Tutti capirono che in fondo sollevare grossi carichi non ha senso nel BBing, senza una tecnica d’esecuzione corretta.
A riprova di ciò con stupore generale il popolo s’accorse che il bilanciere abbandonato dal maestro sul luogo dell’incidente era indistinguibile da quello usato dall’esile fanciullo…vi era caricato lo stesso peso!!!
Il Signore aveva illuminato i giovani Badivebbei ancora una volta con le sue parole e col suo esempio irreprensibile. Da quel giorno non vi furono più incidenti al tempio.
Parola degli Olimpi.
Gloria a te o Master Wallace.
Spero di non offendere la religiosità di persone suscetttibili, vuole essere solo una bonaria parodia.
L'incontro di Master e Gabriellus: il miracolo della moltiplicazione
In quel tempo Master Wallace predicava alle genti, aspergendole di prodigiosi beveroni ai piedi del monte Sinai.
Un nobile patrizio romano, noto come Gabrilellus, avendo udito di tale predicatore galileo in grado di guarire gli smilzi e corroborare i corpi, si recò da lui per conoscerlo di persona.
Quando Gabriellus fu al cospetto dell'altissimo domandò :" Sei tu Master?Colui che predica il verbo della massa alle genti di questo popolo?". "Sì, lo sono" rispose il gigante. E notandolo possente quanto mai altro uomo, il patrizio incalzò "Sei forse tu Natural?". "Tu l'hai detto" asserì Master.
"Ebbene -Riprese il romano- se sei tu in grado di produrre ipertrofia dei corpi, come mai queste genti che ti ascoltano sono sì macilente e e smunte? Se puoi tu renderli possenti e nerboruti, perché giacciono essi qui come un branco di pezzenti?". Allora Master levò i manubri al cielo e disse :"Discepoli, mescete le polveri proteiche nei calici e nutritevi con avidità col tonno al naturale, infine pompate le membra con i maubri e cospargete vostri corpi con il bronzeo mallo".
Ma una voce si levò dalla folla dimandando "Ma, Maestro, noi siamo 300, e qui c'è solo 1 barattolo di Whey,mezzo di creatina e un terzo di glutammina...inoltre abbiamo solo 7 scatolette di tonno "insuperabile", due manubri carnielli e una sola confezione di mallo!".
"Leonida!-rispose Wallace- fate come vi dico!".
E come per prodigio tutti poterono bere shake proteici in abbondanza, nutrirsi di tonno, pompare i loro muscoli, pomparli e lucidarli. I 300 erano ora un esercito dai corpi rilucenti e con muscoli guizzanti sotto le pelli sottilissime, proprio come li abbiamo visti nel film.
L'esterrefatto Gabriellus cadde in ginocchio, di fronte a quello spettacolo "Questo è un potere che non proviene dall'uomo!-Sentenziò-Costoro sono Assuntori di nefande, venenifiche e sacrileghe sostanze, non v'è dubbio!". E fuggendo, in preda all'ira e alla vergogna, rimase giorni scosso meditando sull'accaduto. Il seme dell'Altissimo era entrato in lui.
Gloria a te o Master Wallace.
La conversione di Gabriellus
In quel tempo Gabriellus era tormentato da improbe e angosciose visioni notturne. Non tollerando più i nefasti incubi decise di recarsi nuovamente presso il predicatore che lo aveva turbato giorni addietro con lamoltiplicazione degli shaker e dei tonni.
Quando Gabriellus giunse dal santo egli era assorto in una profonda meditazione su di una rupe, dinanzi al Tempio.
"Perché continui a turbare il mio sonno, profeta?" Lo apostrofò il romano. "E' nel tuo cuore che è nascosto il segreto, figliolo -sentenziò Master- Solleva la tua tunica e capirai, non temere".
Il patrizio, dapprima reticente, non potette resistere a tirar su la veste. Emersero dunque le sue gambe, sottili e allampanate, del tutto inappropriate sotto il suo busto possente che per robustezza ricordava quello del Maestro.
Dunque il romano cadde di nuovo in ginocchio e bagnò il terreno antistante il tempio con le sue sapide lagrime.
"Figliolo, non temere per le tue sottili gambe, io posso renderle degne di un vero uomo", gli sussurrò dolcemente Wallace, deglutendo 12 cpr di bcaa in un colpo. "Ma come fare, maestro, il mio corpo non sopporta le spossanti sedute di allenamento per i quadricipiti!!!".
Di colpo lo sguardo del Maestro da dolce divenne severo e poi ipnotico. Fissò il patrizio e con voce ferma gli disse "Alzati e cammina...". Gabriellus si levò e si recò meccanicamente nel Tempio. Al centro del tempio risplendeva una gabbia d'acciaio, con un bilanciere olimpionico d'oro fissato all'altezza delle spalle del possente romano. Gabriele vi si pose sotto e lo sollevò sul trapezio ipertrofico. Una voce tonante si udì su tutta Israele provenire dalle nubi che avevano oscurato il cielo :"Shut Up And Squat!".
Gabriele si chinò ed eseguì 80 perfette ripetizioni. All'ottantunesima ebbe un cedimento improvviso ma si sentì sostenere il torace da una mano possente. Era l'arcangelo Michele, che gli faceva da spotter "non temere, gli disse, tu diverrai Gabriele 81, in memoria dell'ottantunesima ripetizione in cui il Signore ti salvò la vita, sarai fine dicitore e diffonderai la parola di Master Wallace".
Al termine della serie Gabriellus crollò al suolo tra i vomiti emessi dalla sua stessa bocca, ke si mescerono con le lagrime di gioia. Infine si levò sui quadricipiti, ora gonfi, separati, vascolarizzati e striati...e si recò ai piedi del Maestro. "Ti seguirò per sempre...professerò per sempre lo squat alla gabbia!" singhiozzò. E il signore, sorridendo, gli porse una razione di glutammina peptide.
Gloria a te o Master Wallace
Quando Gabriellus giunse dal santo egli era assorto in una profonda meditazione su di una rupe, dinanzi al Tempio.
"Perché continui a turbare il mio sonno, profeta?" Lo apostrofò il romano. "E' nel tuo cuore che è nascosto il segreto, figliolo -sentenziò Master- Solleva la tua tunica e capirai, non temere".
Il patrizio, dapprima reticente, non potette resistere a tirar su la veste. Emersero dunque le sue gambe, sottili e allampanate, del tutto inappropriate sotto il suo busto possente che per robustezza ricordava quello del Maestro.
Dunque il romano cadde di nuovo in ginocchio e bagnò il terreno antistante il tempio con le sue sapide lagrime.
"Figliolo, non temere per le tue sottili gambe, io posso renderle degne di un vero uomo", gli sussurrò dolcemente Wallace, deglutendo 12 cpr di bcaa in un colpo. "Ma come fare, maestro, il mio corpo non sopporta le spossanti sedute di allenamento per i quadricipiti!!!".
Di colpo lo sguardo del Maestro da dolce divenne severo e poi ipnotico. Fissò il patrizio e con voce ferma gli disse "Alzati e cammina...". Gabriellus si levò e si recò meccanicamente nel Tempio. Al centro del tempio risplendeva una gabbia d'acciaio, con un bilanciere olimpionico d'oro fissato all'altezza delle spalle del possente romano. Gabriele vi si pose sotto e lo sollevò sul trapezio ipertrofico. Una voce tonante si udì su tutta Israele provenire dalle nubi che avevano oscurato il cielo :"Shut Up And Squat!".
Gabriele si chinò ed eseguì 80 perfette ripetizioni. All'ottantunesima ebbe un cedimento improvviso ma si sentì sostenere il torace da una mano possente. Era l'arcangelo Michele, che gli faceva da spotter "non temere, gli disse, tu diverrai Gabriele 81, in memoria dell'ottantunesima ripetizione in cui il Signore ti salvò la vita, sarai fine dicitore e diffonderai la parola di Master Wallace".
Al termine della serie Gabriellus crollò al suolo tra i vomiti emessi dalla sua stessa bocca, ke si mescerono con le lagrime di gioia. Infine si levò sui quadricipiti, ora gonfi, separati, vascolarizzati e striati...e si recò ai piedi del Maestro. "Ti seguirò per sempre...professerò per sempre lo squat alla gabbia!" singhiozzò. E il signore, sorridendo, gli porse una razione di glutammina peptide.
Gloria a te o Master Wallace
L'esorcismo di JPP
In quel giorno Master si trovava nelle vicinanze del tempio, predicando alle genti la volumizzazione e praticando pose alla folla. Giunse presso di lui con gran tumulto Gabriele, ormai suo prediletto tra i discepoli, con la solita canotta rossa ma lacero e prostrato in viso, recando sul corpo segni di vigorose percosse. Ottenebrato nella mente Gabriele non riusciva a proferire parola; solo aggrappandosi al cinturone d'allenamento del maestro lo fissava con occhi colmi di terrore. La folla proruppe in un mormorio che si fece silenzio d'attesa quando il romano, acquietato da una carezza del Maestro, balbettò di un Demonio al tempio. Il Maestro appoggiò con premura lo scosso Gabriele presso una roccia e si diresse al tempio, circondato da uno stuolo di curiosi e acclamatori; in pochi minuti egli era sul luogo. Il giardino sacro era desolato e sacerdoti e fedeli giacevano riversi al suolo, taluni incoscienti, altri tremebondi e sconvolti.
Un'auto con tanto di derapata fumante era parcheggiata sui gradini del tempio, laddove fino a poco prima era una colonna ora abbatuta, e qualcuno aveva fracassato con una clava l'autovelox che si trovava lungo la chilometrica derapata dell'auto.
Dall'interno del tempio provenivano ghigni agghiaccianti e un assordante clangore metallico.
La folla che seguiva il maestro si dissipò ma egli, senza esitazione, si addentrò nel Tempio. Nella cella della gabbia sacra un essere corpulento stava compiendo un atto profanatorio. Con un cellulare appoggiato sull'altare stava filmandosi mentre eseguiva uno squat con 200 kg, incendiando un peto nel mezzo della serie. Il suo volto emanava un'aura demoniaca.
Un'ira funesta pervase Master quando vide ke sull'altare, laddove era la statua dell'Ercole Farnese, era stato posto un vitello d'oro con il capo e i bicipiti di Piero Nocerino e che ai piedi dello stesso giaceva un enorme sacco ripieno di fialoidi e compresse di imprecisate sostanze di inequivocabile uso "satanico".
:"Creatura delle tenebre! Come osi profanare la dimora degli Olimpi?!!" Ruggì Master con voce tonante sparando una most muscular divina.
L'essere, mollando il bilanciere sacro, guizzò sul soffito della cella, emettendo un vapore verdastro dalle fauci, contratte in un ghigno perverso... :"Ssssilenzioooo -sibilò- Ormai ho deciso...tornerò ad assumere... e nessuno potrà impedirlo...tu non sai cosa vuol dire come ci si sente coi "supporti"...non potrai mai capirlo...perché sei uno schifoso, misero Natural...BUAAAH!" E dopo aver ributtato un copioso fiotto di fetido vomito violaceo la demoniaca creatura si avventò su Master Wallace stridendo famelicamente.
Il Maestro non si scompose, unì i piedi, contrasse i quadricipiti, e sollevò le braccia al cielo nella posa di Sergio Oliva. Una luce abbagliante si diffuse nella cella, irraggiandosi da ogni sua fessura anche all'esterno del tempio...
La creatura gemette violentemente...ma non bastò..."torna in te JPP!!!" urlò il maestro "Esci da questo corpo maledetto FLUIDO!!!"...e sparò un'apertura di dorsali, e ancora una side chest e infine una most muscular violentissima. La creatura, raggomitolata a terra, si contorse convulsamente emettendo i tipici versi di un cane carlino...fino a rilasciarsi come per un'improvvisa liberazione...una nube verdastra si levò dal suo corpo e si dissipò verso l'alto...i prodotti nel sacco si dissolsero...e il vitello con la capoccia di Nocerino sorrise con sguardo compiaciuto, pur cosciente ke sarebbe di nuovo stato sostituito dall'Ercole.
"Maestro - sussultò sconvolto JPP appena tornato in sé - mi ha salvato da me stesso"...:"Non importa, figliolo- lo rassicurò Master- ora bevi questo intingolo, o catabolizzerai troppo...6 nella finestra anabolica".
Uno stuolo di cittadini acclamò il Maestro, vittorioso sul demonio, lanciando festosi compresse di bcaa verso il cielo...JPP le raccolse tutte, e decise di non ricorrere ad altro.
Parola dell'Olimpio
Gloria a te o Master Wallace
Le tentazioni di Master
Era incipiente l’ora del crepuscolo e sulla cresta della duna più alta Master Wallace sedeva con le braccia conserte, a occhi socchiusi, sospirando verso il deserto che si estendeva come una landa tormentata dal vento eppure silenziosa dinanzi ai dettagliati, ipertrofici pettorali.
Era stato il giorno delle spalle, ed era da poco trascorsa la finestra anabolica, come testimoniava un catino ormai vuoto riverso al fianco al Maestro, e sul cui fondo limaccioso vagabondi granelli di sabbia del deserto si mescolavano con quelli residiui di creatina monoidrato, ribosio e acido lipoico.
Il disco del Sole, di un arancio acceso -simile a un deltoide “mallato” del maestro- affondava ormai per metà dietro la linea dell’orizzonte, imperturbabilmente rettilinea. Di ciò Master ringraziava gli Olimpi, essendo decorso l’ennesimo giorno di low-carb nel deserto, come poteva intuirsi dalla carcassa spolpata di pastore del Caucaso che giaceva discosta a pochi metri, e che recava sulle ossa le impronte delle possenti arcate dentarie del Maestro, ancora molestate dai setolosi peli neri incastrati tra le fauci.
Quel giorno la cuffia dei rotatori del maestro gli aveva prodotto fitte lancinanti durante lo stripping alla butterfly, ma egli stringendo i denti aveva proseguito indefesso il workout.
Adesso, Pur sereno con sé e con gli Olimpi, era esausto.
Il Sole, fiammeggiante, tremolava oramai per spegnersi come lo stoppino languente di un cero ormai liquefatto…Gli occhi del maestro, ridotti a due fessure, lo seguivano ipnotici quando i sensi del Maestro si tesero di scatto. Le masse di Master furono scosse da un fremito, gli occhi si spalancarono e la fronte del Maestro si corrugò…un’entità immane stava per manifestarsi…
La Prima Tentazione…il doping
Fu allora che il cielo si oscurò profondamente d’improvviso…e quello che rimaneva del disco solare all’orizzonte iniziò a danzare sinuosamente come una fiammella dotata di vita propria….il Maestro osservava immobile la scena…in pochi attimi la fiamma ondeggiante iniziò ad assumere la fisionomia di un volto orrendo…i suoi occhi protuberanti roteavano scompostamente e indipendentemente l’uno dall’altro, il naso aquilino colava muchi traslucidi ke una lingua viscida e oltremodo lunga raccoglieva guizzando immondamente, mentre una voce gutturale si propagava dalle fetide fauci “:…MAAAAZZDEEER WOLLAAAZZZ…”
In una nube solforosa generata dai suoi stessi peti la creatura si materializzò del tutto…un torso molliccio su gambe caprine con tanto di membro penzoloni, cornecchie in testa e il volto osceno di cui sopra che continuava a contorcersi in strane, spastiche smorfie…
Così manifestatosi il DemonioBert parlò allora a Master :”Mazzder, Mazzder…tu zei potende….coza gi fai qui, affamato, da zolo, zofferendeee…?”.
:”Lasciami in pace.” Mormorò il maestro senza scomporsi ma il sudore imperlava la fronte di lui, cosciente della sfida che avrebbe dovuto affrontare.
“Sssssuuuu, Mazzder, guardati….tanda genediga, tanda fadiga…e un mizero 48 di braggio…hihihihi…Sai ke podrei renderlo un ginguantanove? Devi solo infilare quest’aghetto nella tua chiappa muzgolosa…suuuu…e diverrai come lui…”
Allora comparve, alle spalle del DemonioBert, Paul Dillet con una fiala dal contenuto fluorescente…con un sorriso ebete e demoniaco al tempo stesso si avvicinò a Master, porgendogliela…Master era immobile ma madido di sudore, deglutì con sofferenza…e afferrò la fiala…”Sssuuu Mazderr - sibilava il Bert ghignando e torcendo la lingua – immagina coza zarezti con 18 kili in biù…e con una bf vigina allo zero…forza…è zolo un pizzicotto…”.
Master, tremante, scoprì il gluteo striato, avvicinò l’ago alla chiappa…ma in quel momento Dillet starnutì, e il suo parrucchino volò via…Master ebbe un sussulto…e insospettito gli tirò giù la veste…laddove sarebbero dovuti essere i pettorali emersero due ginecomastiche tettine da cagna e i testicoli erano ormai evidentemente atrofici, ai lati di un membro ritorto come un cavatappi e dal prepuzio incartapecorito…il tutto all’ombra di un ventre prolassato e ricoperto di varici. Il Maestro si riebbe con orrore e scagliò la fiala sul deforme mostro ke, avvizzendosi, si dissolse con un urlo lacerante. Gli occhi del Bert rotearono furibondi in direzioni Opposte.
La seconda Tentazione…il cibo
Il Bert dissimulò in maniera malcelata lo sdegno per l’affronto subito, strappandosi con violenza, per trattenersi, i peli caprini che circondavano il suo diabolico sfintere.
Con voce sinuosa tentò nuovamente di circuire Master :”Zapevo ghe avresti rifiutato, Mazzder, in fondo sai bene che giò ghe gonta non è il corpo bensì lo spirito del guerriero…Berghé fare tandi zacrificii per qualgoza ghe in fondo è gozì fugace…caduco…destinato finire?..Tu ghe potrezdi avere tutto provi la fame…tu, con quel fisico bestiale ti costringi a non cibarti di ciò ke più ti piage… Non zei tu il re di queste terre? E perché vivi gome il biù mizero degli sghiavi? Mangia pure giò ghe vuoi, o Re..”.
Detto questo, si materializzò come per magia una sontuosa tavola, sterminata e ornata di drappi e broccati sulla quale erano disposte una miriade di portate iperlipidiche: Mozzarelle grosse come cocomeri, Pizze quanto lenzuola matrimoniali, teglie zeppe di lasagne appena sfornate, pandori traboccanti farciti di nutella, montagne variopinte di cremosi gelati, succulente fritture colanti olio di semi, fondute di ogni genere, zuppiere colme di maionese affiancate da cataste di patatine fumanti…
A un capo della tavola sedeva RSVSilver, con le guance zeppe come un criceto, emettendo grugniti suini di piacere. Con fare appagato chiamava a sé Master, invitandolo ad approfittare dell’opulento pasto. La salivazione del Maestro si fece copiosa e il suo sguardo come imambolato vagava disorientato da una portata all’altra, confusamente…il Bert sorrise con malizia pregustando la caduta del profeta e distorcendo la bocca con fare osceno si fregava le mani nervosamente.
Il maestro barcollando portò una mano allo stomaco, provando la stessa sensazione di un limone spremuto affondandoci dentro la forchetta. Intanto, mentre la vista gli si offuscava e le gambe davano i primi segni di cedimento, RSVSilver continuava a incitarlo con fare conviviale, eruttando con soddisfazione di tanto in tanto.
Quando RSVSilver gli pose in mano una forchetta che affondava in un enorme pezzo di parmigiana di melanzane Master sbiancò…spalancò le fauci, dalle quali grondavano copiosi fiotti di saliva filante ma si accorse che qualcosa non andava nell’amico…osservandolo bene gli apparve sospettosamente “piatto”…fece allora per toccarlo e si accorse ke Silver, dalla testa in giù, era ricoperto da un foglio di carta fotografica, da lui stesso stampata, ke riportava una versione altamente photoshoppata del suo fisico. Strappato il fotoritocco con un gesto di stizza, master vide emergere un torso suino con 32 cm di braccio scarsi e almeno un metro e mezzo di vita…Il maestro tornò in sé emettendo un urlo selvaggio :” Per Crom!!!”…l’essere suino sgattaiolò sotto il tavolo mentre i rotolini mollicci vibravano al suono della voce stentorea del Maestro infuriato.
:”Questo è troppo, Bert! –sbraitò Master accecato da un’ira funesta, sfoggiando una tremenda side triceps- Giuro sui princìpi Weider d’intensità che questa volta la pagherai cara!”.
Il Demonio Bert emise un urlo stridulo di disperazione frammista terrore e si acquattò dietro la tavola. Tremante come una foglia, si pentì amaramente di essersi strappato i peli del deretano, non avendo più barriere che potessero arginare le fluide feci che gli scorrevano dall’orifizio.
La Terza e ultima Tentazione…il sesso
Dopo l’ultimo affronto Master Wallace, accecato dall’ira, iniziò a subire un brutale processo metamorfico: tutti i muscoli del corpo si pomparono simultaneamente mentre un urlo selvaggio gli sgorgava dalle viscere…la tunica si lacerò e, nonostante non fossero presenti sette cicatrici a forma di Orsa Maggiore sul suo petto, il Maestro prese a percuotere violentemente la tavola, distruggendo vassoi e portate, generando un caos pazzesco tra spruzzi succulenti e stoviglie in frantumi. I suoi possenti pugni incrinarono le assi del tavolo fino a farlo collassare su sé stesso mentre il divino Master tornava in sé ansimando. Il DemonioBert, però, non era fuggito. Certo della natura “buona” del Maestro era sicuro che egli non l’avrebbe punito ed era dunque deciso a giocarsi l’ultima, insidiosa carta a sua disposizione.
Senza tergiversare fece dunque apparire due fantastiche fanciulle alle spalle di Master Wallace…Le due procaci tentatrici, in vesti succinte, si avvicinarono con passo felino al muscoloso corpo del maestro e, giunte alla sua portata, iniziarono a sfiorarlo e a strofinarvici con movenze sinuose e seduttive…non lesinando di lambire con le lingue roventi la pelle sudata del Master.
Subito i pensieri del Maestro andarono ai livelli ormonali e pensò alle deleterie conseguenze di un doppio amplesso post-allenamento…il testosterone non avrebbe mai dovuto subire un calo in questo prezioso momento…Eppure le due femmine, abbarbicate ai suoi possenti arti, attentavano duramente alla sua ferrea volontà…già l’erezione del Master era allo spasimo.
Fu in quell’attimo ke apparve come per incanto dinanzi a lui Zero Positivo, su di un enorme trono aureo e identico nelle fattezze a Serse di “300”…ovviamente affiancato dal DemonioBert, accovacciato dietro le sue gambe.
Ad uno schiocco di dita di 0 Positivo le due mialone si staccarono dal corpo di Master, ancora irrigidito, e si prostarono ai piedi del trono, cingendo le sue gambe con lascivia…:”Allora. Master- tuonò 0 Positivo con voce metallica (alla Serse, appunto) – vuoi forse farmi credere che la tua baldanzosa virilità non sia in grado di appagare queste lussuriose fanciulle (che ho spesso messo anche in firma)? Tutte le donne fremono di piacere alla vista delle tue maschie membra. Non rifiuterai tu i piaceri dell’amore, finendo per essere tacciato come omosessuale?”.
:”Io omosessuale?” -Master digrignò i denti e sputò al suolo con disprezzo.
:” Bene, lo sapevo- gli arrise 0 Positivo richiamandolo a sé con un gesto della mano pesantemente inanellata di orpelli preziosi - dunque unisciti a noi…”.
Le due concupiscenti femmine iniziarono a palpeggiare i tronfi pettorali del perverso sovrano e, gradualmente, a denudarsi e a denudare lui…il maestro era squassato interiormente dal testosterone che gli imponeva di lanciarsi come un toro nella mischia…accecato dai suoi elevati livelli di 5-DHT perse il controllo e si avventurò sul trono col mazzuolo in fiamme ma fu quando giunse a mezzo metro dagli orgiastici tentatori che si ritrasse inorridito…le fanciulle avevano appena tirato giù i calzoni a 0 Positivo…da essi emerse uno spettacolo sconvolgente: il suo membro era del tutto deturpato da enormi verruche delle dimensioni di un bonsai, rigettanti un liquame giallastro…inoltre, nell’atto di spogliarsi, un certificato medico cadde al suolo dalle tasche di 0 Positivo, l’occhio di Master fu attratto dal foglio e vi lesse distintamente “siero-positivo”. Una furia incontenibile pervase il Maestro quando, per ultimo, in un lampo di lucidità, riconobbe da vicino i visi truccati delle due fanciulle…strappando le parrucche a tutti e tre confermò i suoi sospetti: 0 + era pesantemente stempiato, mentre le due fanciulle erano rispettivamente Kerigma e Ottovero!
A quel punto un'aura di fluido luminescente si levò dalla figura del maestro, gli okki gli scintillarono di una luce rossa…e fu l’irreparabile.
Come i fulmini di Giove Olimpio le percosse di Master Wallace si abbatterono sui malcapitati dannati, riducendoli a un cumulo di macerie fumanti.
Solo il Bert, oramai conscio del proprio fallimento, era riuscito a sfuggire all’ira del maestro strisciando sotto la sabbia. Ma una mano poderosa lo afferrò per la collottola mentre cercava di respirare con una cannuccia, immerso nel suolo sabbioso.
Era Master…e questa volta Bert sapeva che non sarebbe più stato misericordioso.
Master legò il Demonio Bert a un albero e, dopo aver fatto il pasto pre-nanna con formaggio in fiocchi, prese a scorticarlo vivo per verificare se davvero sotto la pelle non possedesse neanche un muscolo. Verificò che era così.
Dunque con mano possente scagliò il corpo scuoiato al centro della terra, ove sarebbe rimasto a torcersi per l’eternità. Con la pelle confezionò un ottimo asciugamani per l’allenamento, che di tanto in tanto utilizzò come panno per il bidé. Infine consultò il discepolo scultore Carmineus e decise, su consulenza di Superfustakkion, allora assente in quanto bannato, di commissionargli la creazione di un nuovo trofeo, il Bertow, che avrebbe reso onore a chi fosse stato in grado di superare le tentazioni da lui affrontate.
Dopo aver fatto tutto ciò egli tornò a predicare più massoso, svenato e denso di prima.
Parola degli Olimpi.
Gloria a te o master Wallace
P.S. Se qualcuno dovesse trovare offensivi nei propri confronti questi stupidi (ma divertenti) racconti me lo segnali...provvederò a eliminarli...ma vi prego...cercate di sorridere e nn inkakkiarvi..ke ci ho messo tempo a scriverli e l'ho fatto senza nessun intento denigratorio!
P.P.S Allego un'immagine ke raffigura la scena della terza tentazione....e un'altra che rappresenta la punizione del Demonio
P.P.P.S Allego anche il Bertow, ovvero il Sandow di Mr BodyWeb, ideato da quel reietto di Superfustakkion
La parabola del Cheating
Eravi in quel giorno un gran tumulto presso la palestra del Tempio Sacro di Badivebbe, appropinquandosi l’estate ed essendo i giovani virgulti desiderosi di mostrare membra aitanti nella calura estiva, così come il Maestro predicava si addicesse ai nobili di spirito.
Nel coacervo di giovani corpi sudati, tra i grugniti delle ultime ripetizioni e le grida d’incitamento, s’udì uno schianto.
Un fanciullo del peso di non oltre 100 libre giaceva riverso al suolo; accanto al suo corpo esanime un bilanciere carico di peso forse doppio rispetto al suo e un compagno di allenamenti in lacrime nel tentativo di risvegliarlo. Prontamente calò il silenzio sulla funesta scena, i volti di tutti si fecero cerei, impietriti e attoniti…solo un uomo si muoveva celere, deciso e quasi furtivo tra i frastornati spettatori. Era Master.
Con un bilanciere olimpionico sulle spalle giunse sul luogo della sventura eseguendo affondi impeccabili, lanciando a terra il bilanciere in stile Coleman al termine della serie una volta giunto a pochi passi dal giovinetto tramortito. Scostò il compagno sconvolto dal corpo inerte del fanciullo e lo fissò amorevolmente. Allungò allora la mano possente sulla fronte di lui - il tempio intero sembrava sospeso in un’apnea irreale - Master socchiuse gli occhi e inspirò profondamente...il corpo del giovane ebbe un sussulto, un attimo dopo tossì…aprì gli occhi simultaneamente col Maestro…era vivo. Un’ovazione, simile a un muggito ancestrale, si levò dalla folla in visibilio. Lacrime di commozione furono versate persino da omoni dai trapezi taurini. Un giubilo festoso si diffuse nel cuore dei Badivebbèi.
Placate le grida di acclamazione, Master fece un cenno alla moltitudine, ke tosto si tacitò. Salì su di una roccia, a poki metri, e vi si assise, agitando un mastodontico shaker.
La folla intuì la solennità del momento e ciascuno interruppe il proprio workout per ascoltare la parola del Master. Egli appoggiò la mano sul capo del giovinetto da lui salvato e, sorseggiando lo schiumoso bibitone, parlò alla folla :”Un giorno - prese a raccontare il Maestro - Giove Olimpio si manifestò a due pastori nel mentre del loro workout quotidiano e disse loro ”Premierò chi di voi due mi dimostrerà maggiore forza nel curl con bilanciere EZ eseguendo 10 ripetizioni. Tornerò domani per la prova ma badate, siate onesti col vostro Signore, solo così potrete essere degnamente ricompensati”.
I due pastori erano simili per costituzione e fibra, seguivano la medesima scheda e integrazione e sempre erano stati vicendevolmente spotter l’uno dell’altro e pari nella forza durante gli allenamenti ma uno dei due, chiamato Van Animal, di tanto in tanto si era mostrato intemperante alle norme della corretta esecuzione. Quella sera, dopo l’allenamento ognuno tornò a casa propria e assunse ciò che restava del barattolo di creatina.
L’indomani il Signore si presentò a loro e chiese di assistere alla sfida. Il primo pastore impugnò un bilanciere da 50 kg ed eseguì dieci impeccabili ripetizioni, sbuffando e stringendo i denti per l’ultima, più lenta e stentata ripetizione. Il Signore vide che era cosa buona e giusta. Quando fu il turno di Van Animal questi accese a palla uno stereo ke mandava la sigla di Dragonball GT, caricò altri 50 kg sull’asta, la impugnò e ed eseguì le 10 ripetizioni pattuite, tuttavia lo spettacolo fu immondo agli occhi del Signore: egli adoperava tanto i bicipiti quanto i glutei, i dentati, i flessori delle orecchie, gli adduttori dell’alluce e forse anche fasce muscolari all’epoca sconosciute per sollevare il carico, provocando un’assordante scricchiolio con le vertebre oramai artrosiche. Guizzando come un capitone che salti controcorrente egli condusse a termine la serie.
Disse dunque al Signore “O Giove Olimpio, rendimi adesso il mio premio, giacché sconfissi mio fratello nella sfida” . Il Signore rispose “Lo farò se dimostrerai che la tua prova è stata onesta” e proseguì “Ogni buon bodybuilder può agevolmente eseguire una serie di squat con il triplo del peso caricato nei curl…sottoponetevi ora stesso alla prova”.
Comparve allora, come per incanto, una gabbia di metallo, al cui centro era un perno falliforme, che avrebbe “arpionato” chiunque avesse compiuto uno squat più che profondo. Il primo pastore caricò i suoi 150 Kg e compì con discreto sforzo una serie da 8 ripetizioni. Venne dunque il turno di Van Animal. Quando egli staccò il suo bilanciere da 300kg le ginocchia iniziarono a tremolare vistosamente. La discesa lenta durò pochi centimetri…alla prima ripetizione Van Animal crollò abbattendosi pesantemente contro il perno membriforme, ke s’infisse nel deretano del presuntuoso malcapitato, impalandolo letteralmente e deflorando le sue villose terga. Il viso si deformò n una smorfia spastica, ricordando per un attimo le fattezze obbrobriose del Demonio Bert e dal petto peloso scaturì, superando di gran lunga in decibel la sigla di Dragonball, un urlo selvaggio, degna conclusione dell’ultimo degli allenamenti di Van Animal.
Il pastore vincitore ebbe in premio un biglietto per il mr O e l’amore della vincitrice della categoria Figure Olympia. Le sue pecore si accrebbero e si moltiplicarono e il suo Carlino zoppo, un tempo smarrito da JPP, si trasformò in un epico Pastore del Caucaso.”
Nello stupore generale terminò così la narrazione del Maestro, che prese a trangugiare il suo bibitone ormai sfiatato. Tutti capirono che in fondo sollevare grossi carichi non ha senso nel BBing, senza una tecnica d’esecuzione corretta.
A riprova di ciò con stupore generale il popolo s’accorse che il bilanciere abbandonato dal maestro sul luogo dell’incidente era indistinguibile da quello usato dall’esile fanciullo…vi era caricato lo stesso peso!!!
Il Signore aveva illuminato i giovani Badivebbei ancora una volta con le sue parole e col suo esempio irreprensibile. Da quel giorno non vi furono più incidenti al tempio.
Parola degli Olimpi.
Gloria a te o Master Wallace.
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