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Bestie Satana, due ergastoli
Pena ridotta per la Ballarin
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I giudici della Corte d'Assise d'Appello hanno condannato all'ergastolo Nicola Sapone e Paolo Leoni. Ventisette anni per Eros Monterosso, 29 per Marco Zampollo, 23 per Elisabetta Ballarin. In appello le condanne per le Bestie di Satana sono più dure che in primo grado. Sapone si è visto confermare i due ergastoli, ma Paolo Leoni che aveva avuto 26 anni adesso ha la condanna a vita. L'unico piccolo sconto di pena riguarda la Ballarin.
Come richiesto dall'accusa, dunque, escluso Nicola Sapone, per tre dei cinque imputati le pene inflitte dalla Corte d'Assise d'Appello sono state più severe di quelle comminate dal giudice di primo grado. Per Nicola Sapone la Corte ha confermato il doppio ergastolo, con tre anni di isolamento, per gli omicidi di Fabio Tollis e Chiara Marino, e per l'omicidio di Mariangela Pezzotta.
Riviste invece le posizioni e le pene per Leoni (da 26 anni all'ergastolo con nove mesi di isolamento), Zampollo (da 26 anni a 29 anni e tre mesi), e per Monterosso (da 24 anni a 27 anni e tre mesi). I giudici hanno ritenuto "sussistente" l'accusa riguardante i due precedenti tentati omicidi di Fabio e Chiara e hanno deciso condanne più alte rispetto al primo grado.
L'unico, seppur ridotto, sconto di pena della Corte è stato per Elisabetta Ballarin che, accusata del solo omicidio di Mariangela Pezzotta, si è vista ridurre la condanna da da 24 anni e tre mesi a 23 anni.
"Hanno meritato la condanna"
"Gli imputati hanno meritato ampiamente la condanna che è stata loro inflitta perché, ricordiamoci, l'uccisione di mio figlio Fabio e di Chiara è stato un sacrificio satanico, un'esecuzione feroce che rimarrà negli annali della storia criminale". Questa, a caldo, la reazione alla sentenza del padre di Fabio Tollis, il giovane massacrato nel gennaio del '98 insieme a Chiara Marino nei boschi di Somma Lombardo dalle "Bestie di Satana". "Oggi ho vinto. Sono soddisfatto e anche fiducioso per come andrà la Cassazione", ha aggiunto.
"Ballarin in lacrime"
Lacrime di disperazione. Così, stando al suo legale, ha reagito Elisabetta Ballarin alla sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Milano. "Elisabetta è scoppiata in lacrime, ho paura per lei, della sua reazione, le sue erano lacrime di disperazione - ha spiegato l'avvocato Francesca Cramis - Ha pianto perché ancora una volta ha toccato con mano l'ingiustizia italiana. La Corte ha abbracciato piattamente la tesi dell'accusa: Elisabetta ha una patologia mentale, come ha acclarato una perizia dell'accusa, ma i giudici hanno ignorato la possibilità di concederle le attenuanti".