fonte La Repubblica
Protesta contro la candidatura del ministro degli Esteri Abdullah Gul del partito filoislamico Akp
Turchia, un milione in piazza a Istanbul
per riaffermare la laicità dello Stato
Manifestanti in piazza a Istanbul
ANKARA - Oltre un milione di turchi sono scesi in piazza a Istanbul per sostenere il principio di laicità dello Stato e per manifestare contro la candidatura di Abdullah Gul. "Né Sharia, né golpe, vogliamo la democrazia". "Non vogliamo nessuno dell'Akp alla presidenza". Sono questi gli slogan gridati dai manifestanti in piazza Clagayan a Istanbul. Giunti da tutto il Paese con bandiere turche di tutte le dimensioni, si sono dati appuntamento per manifestare contro la possibilità di elezione a capo dello Stato dell'attuale ministro degli Esteri Gul, candidato del partito filoislamico Akp al governo, e per riaffermare la laicità dello stato sullo sfondo del conflitto scoppiato tra il governo e le forze armate.
La manifestazione è organizzata da circa 400 associazioni che si rifanno al padre della patria Kemal Ataturk, le quali ritengono che l'elezione di un candidato dell'Akp "sarebbe una minaccia per la laicità della Turchia" e rappresenterebbe "una deriva verso il dominio di un solo partito", dato che l'Akp controlla anche il governo e una schiacciante maggioranza in Parlamento. I promotori si aspettano di "superare il milione e mezzo di persone" che il 14 aprile era sceso in piazza ad Ankara contro l'ipotesi di elezione alla presidenza di un membro dell'Akp.
La crisi politica è iniziata quando Gul, unico candidato alle presidenziali sostenuto dal partito filoislamico del premier Tayyip Erdogan, non è riuscito a ottenere la maggioranza qualificata in Parlamento per l'elezione diretta.
Ieri sono entrati nella polemica i militari che, con un intervento senza precedenti, avevano accusato il governo di "attività antilaiche" e riaffermato il loro ruolo costituzionale di "guardiani della laicità", cosa che aveva fatto esprimere preoccupazione e inquietudine alle Ue. Prese di posizione che non hanno per nulla impressionato Gul: il ministro degli Esteri ha infatti fatto sapere che non intende ritirare la sua candidatura.
(29 aprile 2007)
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