l'era della borsa.
siamo al momento in cui fin da metà anni 90, i tassi d'interesse scendono, l'inflazione di conseguenza e quindi i rendimenti dei titoli di stato calano drasticamente.
Il costo della vita continua salire, non tanto x motivi inflazionistici, quanto xchè la gente cerc auno stile di vita migliore e talvolta sopra ple proprie possibilità: vacanza, ristorante, cinema, cellulare, etc...i soldi tendono a non bastare, gli stipendi medi rimangono al palo, le spese aumentano...se quei 4 soldi messi da parte non si riesce a farli fruttare, in pochi anni verranno erosi i capitali.
come detto abbiamo inflazioni basse, quindi siamo in maggiore salute, ma alla fine del mese risulta sempre + dura (cosa che verrà a peggiorare con l'entrata dell'euro).
ci si rivolge allora alla propria banca, sconsolati al momento del rinnovo dei propri soldini scasduti dai bot...ci si almenta dei rendimenti da fame, e mai si ricevono delle spiegani all'accaduto...xchè loro campano sull'ignoranza, sulla asimmetria d'informazione: meno voi sapete, + sarete plasmabili ed indirizzabili.
Resta il fatto che, la banca, in quanto banca, la si vede sempre come indistruttibile tempio del denaro, tutti professionisti, tutti preparati, tutti capaci di farci fare i soldi...ma non sempre è così.
il nostro caro impiegato bancario (un impiegato che prende i soldi a prescindere dai risultati) x anni ha bivaccato dietro una scrivania facendo sottoscrivere titoli di stato, si trova un problema: pochi sono disposti a vincolare x anni i propri soldi con rendimenti simili.
ovviamente dall'alto cominciano a fioccare le indicazioni di che prodotti rifilare: infatti ognuno di essi ha sempre un tot di pezzi da fare, un quantitativo da far sottoscrivere....ed ecco che non si bada + all'aspetto consulenziale (e quando mai hanno avuto le capacità) bensì all'approccio di venditore.
la soluzione è una sola...siamo intorno agli anni '98-99...la borsa veleggia alla grande da anni sebbene d essa siano allo scuro 2 italiani su 3. nel mercato cominciano ad apparire alcune società della nuova economia, robe persino mai sentite....insomma tutto sembra andare x il meglio.
i telegiornali cominciano a dedicare una parte del tg a parlare di queste notizie a far vedere rialzi sostenuti, etc...la gente comincia ad interessarsi, tutti hanno l'amico che segue, i vecchi non li vedi + tanto davanti ai cantieri aperti a guardare la ruspa e gli operai, bensì alle vetrine delle banche a scrutare i monitor degli indici.
insomma tutti un po' ci interessiamo di borsa xchè ogni giorno ci sono titoli che salgono da paura, alcuni di essi sono pure blasonati, tipo quelli bancari.
...e la borsa sale...l'italiano ogni sera vede certi risultati, l'amico si bulla di aver comprato l'azione hi tech e di avere fatto il 20% in un giorno, etc..e allora và in banca convinto che anche lui debba diventare un investitore professionista.
a quel punto parte il delirio: il "consulente" impreparato x accontentare il cliente, fa aprire dossier titoli, sottoscrivere azioni, sottoscrivere fondi azionari puri, hi tech, etc...senz auno straccio di spiegazione...non si sa cosa sia un'azione, cosa comporti, cosa sia un fondo, una gestione, etc..l'importante è essere dentro!
in fondo se io compro fiat, fideuram, banc apopolare di brescia, tiscali, etc...azzo sono grandi società , le azioni crescono esponenzialmente, sono solide, io guido una fiat, vedo le sedi bancarie, xchè dovrebbe andare male?
cioè il delirio collettivo non si chiede il perchè del rialzo, abbiamo trovato la gallina dalle uova d'oro!!!
provate a dimmaginare un mercato, prima riservato a pochi ed esperti, in cui c'è una crescita costante nei rendimenti e i titoli sono abbastanza selezionati....tutto ad un tratto arriva un'onda, uno tsunami di soldi freschi...tutti quei soldi dei risparmiatori prima vincolati in libretti, conti, bot, etc.....questo provoca un mostruoso innalzamento che ha i suoi picchi tra il 99 e il 2000...ovvimanete non si è fessi nel mercto: ecco che chi era fuori dalla quotazione, vedendo altre società quotate accrescere notevolmente i prpri incassi...si quota anche lui, trovando nella borsa un ottimo metodo di finanziamento.
in fondo a domanda eleveta corrisponde offerta elevata...cosa che il mercato pre bolla non offriva:
nascono migliaia di titoli hi tech che nel primo giorno di quotazione fanno il +40...nasce tiscali che arriva a quotare 1000000....cresce banc apopolare di brescia che scesce 17 volte tanto....il prezzo ormai è lontano anni luce dal volore societario. sic ompra alla cieca xchè tutto sale.
ovviamnete x comprare c'è qualcuno che vende: sono gli istituzionali, le banche stesse, i profesionisti, le sim, etc...gente esperta che distribuisce quanto accumulato mesi e msi prima.
gli indicatori danno ipercomprati da paura, ma nessuno li conosce e si compra...fino a quando?
fino a quando impiegati tutti i soldi non si compra +, gli esperti vendono o addirittura giocano al ribasso e i titoli cominciano a crollare, complice una politicamonetaria americana un po' troppo restirttiva che greenspan attuò alzando progressivamente i tassi d'interesse (il che vuol dire maggior costo x le aziende).
i titoli scendono moltissimo tra il marzo 2000 e il 2001...molti ne esocno abbastanza illesi bruciando i guadagni, altri si bruciano tutto, altri sono ancora dentro che apsettano che i prezzi tornino sui loro.
un vero disastro nel quale escono vincitrici:
1)loro ahnno guadagnato clienti, dossier titoli aperti, sottoscrizione di paitteforme di trading, commissioni di sottoscrizione, gestione, etc...
2)società quotate: ricevono soldi x finanziarsi...sebbene si siano avute quotazioni di società che sarebbero fallite o mai avrebbero visto al luce diversamente.
3)stato: lui cmq un po' di tasse le ha avute.
perdente:
il cliente: perde soldi, costi ed è incazzato come una jena e vede la borsa ocme un posto tipo bisca dove il banco alla fine vince sempre.
molti di questi non rivedranno + la borsa e la banca, altri torneranno ai titoli di stato, altri avranno uno stimolo x capire meglio come investire, altri sono ancora dentro, altri si rivolgeranno ad altri mercati.
siamo al momento in cui fin da metà anni 90, i tassi d'interesse scendono, l'inflazione di conseguenza e quindi i rendimenti dei titoli di stato calano drasticamente.
Il costo della vita continua salire, non tanto x motivi inflazionistici, quanto xchè la gente cerc auno stile di vita migliore e talvolta sopra ple proprie possibilità: vacanza, ristorante, cinema, cellulare, etc...i soldi tendono a non bastare, gli stipendi medi rimangono al palo, le spese aumentano...se quei 4 soldi messi da parte non si riesce a farli fruttare, in pochi anni verranno erosi i capitali.
come detto abbiamo inflazioni basse, quindi siamo in maggiore salute, ma alla fine del mese risulta sempre + dura (cosa che verrà a peggiorare con l'entrata dell'euro).
ci si rivolge allora alla propria banca, sconsolati al momento del rinnovo dei propri soldini scasduti dai bot...ci si almenta dei rendimenti da fame, e mai si ricevono delle spiegani all'accaduto...xchè loro campano sull'ignoranza, sulla asimmetria d'informazione: meno voi sapete, + sarete plasmabili ed indirizzabili.
Resta il fatto che, la banca, in quanto banca, la si vede sempre come indistruttibile tempio del denaro, tutti professionisti, tutti preparati, tutti capaci di farci fare i soldi...ma non sempre è così.
il nostro caro impiegato bancario (un impiegato che prende i soldi a prescindere dai risultati) x anni ha bivaccato dietro una scrivania facendo sottoscrivere titoli di stato, si trova un problema: pochi sono disposti a vincolare x anni i propri soldi con rendimenti simili.
ovviamente dall'alto cominciano a fioccare le indicazioni di che prodotti rifilare: infatti ognuno di essi ha sempre un tot di pezzi da fare, un quantitativo da far sottoscrivere....ed ecco che non si bada + all'aspetto consulenziale (e quando mai hanno avuto le capacità) bensì all'approccio di venditore.
la soluzione è una sola...siamo intorno agli anni '98-99...la borsa veleggia alla grande da anni sebbene d essa siano allo scuro 2 italiani su 3. nel mercato cominciano ad apparire alcune società della nuova economia, robe persino mai sentite....insomma tutto sembra andare x il meglio.
i telegiornali cominciano a dedicare una parte del tg a parlare di queste notizie a far vedere rialzi sostenuti, etc...la gente comincia ad interessarsi, tutti hanno l'amico che segue, i vecchi non li vedi + tanto davanti ai cantieri aperti a guardare la ruspa e gli operai, bensì alle vetrine delle banche a scrutare i monitor degli indici.
insomma tutti un po' ci interessiamo di borsa xchè ogni giorno ci sono titoli che salgono da paura, alcuni di essi sono pure blasonati, tipo quelli bancari.
...e la borsa sale...l'italiano ogni sera vede certi risultati, l'amico si bulla di aver comprato l'azione hi tech e di avere fatto il 20% in un giorno, etc..e allora và in banca convinto che anche lui debba diventare un investitore professionista.
a quel punto parte il delirio: il "consulente" impreparato x accontentare il cliente, fa aprire dossier titoli, sottoscrivere azioni, sottoscrivere fondi azionari puri, hi tech, etc...senz auno straccio di spiegazione...non si sa cosa sia un'azione, cosa comporti, cosa sia un fondo, una gestione, etc..l'importante è essere dentro!
in fondo se io compro fiat, fideuram, banc apopolare di brescia, tiscali, etc...azzo sono grandi società , le azioni crescono esponenzialmente, sono solide, io guido una fiat, vedo le sedi bancarie, xchè dovrebbe andare male?
cioè il delirio collettivo non si chiede il perchè del rialzo, abbiamo trovato la gallina dalle uova d'oro!!!
provate a dimmaginare un mercato, prima riservato a pochi ed esperti, in cui c'è una crescita costante nei rendimenti e i titoli sono abbastanza selezionati....tutto ad un tratto arriva un'onda, uno tsunami di soldi freschi...tutti quei soldi dei risparmiatori prima vincolati in libretti, conti, bot, etc.....questo provoca un mostruoso innalzamento che ha i suoi picchi tra il 99 e il 2000...ovvimanete non si è fessi nel mercto: ecco che chi era fuori dalla quotazione, vedendo altre società quotate accrescere notevolmente i prpri incassi...si quota anche lui, trovando nella borsa un ottimo metodo di finanziamento.
in fondo a domanda eleveta corrisponde offerta elevata...cosa che il mercato pre bolla non offriva:
nascono migliaia di titoli hi tech che nel primo giorno di quotazione fanno il +40...nasce tiscali che arriva a quotare 1000000....cresce banc apopolare di brescia che scesce 17 volte tanto....il prezzo ormai è lontano anni luce dal volore societario. sic ompra alla cieca xchè tutto sale.
ovviamnete x comprare c'è qualcuno che vende: sono gli istituzionali, le banche stesse, i profesionisti, le sim, etc...gente esperta che distribuisce quanto accumulato mesi e msi prima.
gli indicatori danno ipercomprati da paura, ma nessuno li conosce e si compra...fino a quando?
fino a quando impiegati tutti i soldi non si compra +, gli esperti vendono o addirittura giocano al ribasso e i titoli cominciano a crollare, complice una politicamonetaria americana un po' troppo restirttiva che greenspan attuò alzando progressivamente i tassi d'interesse (il che vuol dire maggior costo x le aziende).
i titoli scendono moltissimo tra il marzo 2000 e il 2001...molti ne esocno abbastanza illesi bruciando i guadagni, altri si bruciano tutto, altri sono ancora dentro che apsettano che i prezzi tornino sui loro.
un vero disastro nel quale escono vincitrici:
1)loro ahnno guadagnato clienti, dossier titoli aperti, sottoscrizione di paitteforme di trading, commissioni di sottoscrizione, gestione, etc...
2)società quotate: ricevono soldi x finanziarsi...sebbene si siano avute quotazioni di società che sarebbero fallite o mai avrebbero visto al luce diversamente.
3)stato: lui cmq un po' di tasse le ha avute.
perdente:
il cliente: perde soldi, costi ed è incazzato come una jena e vede la borsa ocme un posto tipo bisca dove il banco alla fine vince sempre.
molti di questi non rivedranno + la borsa e la banca, altri torneranno ai titoli di stato, altri avranno uno stimolo x capire meglio come investire, altri sono ancora dentro, altri si rivolgeranno ad altri mercati.
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