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Big Show anche Emilio Lussu era sardissimo e si scaglio ferocemente contro il fascismo..
Mi parli della piccola parigi, peccato che conosco tantissima gente che ci ha vissuto lì e ti assicuro che erano perlopiù socialisti, ti assicuro che il duce era malvisto come tutto il regime fascista.
Leggiti Il figlio di Bakunin del grande Sergio Atzeni..
E poi perchè non dovrei scagliarmi contro il fascismo come ideologia, anzi a maggior ragione che sono Sardo e vorrei l'indipendenza della mia terra dovrei scagliarmi contro.
E cmq tornando al concetto di democrazia, la vera deomocrazia è quella diretta e non la buffonata rappresentativa italiota.
sono aspetti di cui avevo tenuto conto.non sto dicendo che il fascismo sia stato tutto rose e fiori.
hai un po' di confusione sul collocamento temporaneo dei fatti relativi alla piccola parigi,il fascismo non c'entra x niente.
pienamente d'accordo riguardo al concetto di democrazia.
prova il rematore con barra ez
That's much too vulgar a display of power, Karras.
Big i fatti di Buggerru ti assicuro di conoscerlo veramente, so perfettamente del eccedio del 1904!
Cmq riguardo al fascismo nelle miniere dell'iglesiente:
14 Aprile 1921: ad Arbus, paese minerario, il Sindaco Raimondo Pani, socialista, venne aggredito da una squadra fascista per imporgli le dimissioni con tutto il Consiglio Comunale. 16 Aprile 1921: Angelo Corsi, socialista che venne comunque eletto deputato nelle elezioni politiche del maggio dello stesso anno, venne minacciato di morte se non avesse lasciato il paese. I mandanti erano i fascisti del Fascio di Combattimento. 19 Aprile 1921: in un altro paese minerario, Domusnovas, un gruppo di fascisti devastò e incendiò la Sede della Camera del Lavoro. 22 Aprile 1921: ad Iglesias, centro del Socialismo riformista e del movimento dei minatori, venne devastata la Sede della Federazione dei Minatori di Sardegna. Le squadre fasciste aggredirono inoltre militanti del movimento sindacale tra i quali Giuseppe Picchi, segretario della Federazione dei Minatori. Il fatto venne denunciato ma vennero arrestati 14 militanti di sinistra tra i quali lo stesso Picchi. 29 Aprile 1921: il sottoprefetto di Iglesias proibì le manifestazioni del 1° Maggio nei paesi di Arbus, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Guspini, Iglesias, Portoscuso e Sant'Antioco perchè “le bandiere rosse avrebbero provocato la violenta reazione dei fascisti....”. I fasci di combattimento aprì nell'estate del 1922 le loro sezioni in moltissimi paesi del bacino minerario e Iglesias ne diventò il centro. 12 Maggio 1921 : in prossimità delle elezioni a Serramanna un gruppo di fascisti costrinse militanti socialisti a lasciare il paese. I loro nomi sono Gaetano Ciuffo e Nicola Spano. Gennaio 1922: i fascisti costrinsero, con le minacce, gli operai della Malfidano (quella stessa Società che assumerà poi solo iscritti al sindacato fascista) a ritirare la denuncia nei confronti della Direzione per non aver pagato gli arretrati dovuti. 13 Febbraio 1922 : ad Arbus i fascisti imposero le dimissioni della Giunta Comunale socialista. 28 Maggio 1922 : ad Iglesias i fascisti aggredirono militanti socialisti tra cui il Deputato Angelo Corsi. 7 Novembre 1922: a Gonnesa i fascisti imposero le dimissioni del Sindaco, il socialista combattivo Andrea Lentini. Le Amministrazioni comunali socialiste vennero tutte destituite con l'imposizione delle dimissioni. A queste si sostituirono prima i Commissari Prefettizi e poi i Podestà. Il Commissario Prefettizio di Iglesias molto diligentemente propone a Mussolini, che accetta di buon grado, la cittadinanza onoraria. 26 Novembre 1922: a Cagliari viene ucciso il sardista Efisio Melis. 22 Dicembre 1922 : a Portoscuso vengono uccisi due fratelli battellieri Luigi e Salvatore Fois.
Si ma volevo far notare a BIGSHOW che l'aria che si respirava nell'iglesiente durante il periodo fascista era tutt'altro che buona.. Big ti assicuro che a Buggerru e in tutta la zona dell'iglesiente si voleva il socialismo e non di certo il fascismo.
e quindi a tutte le persone dai 60 in su,magari con poca o nulla cultura,che magari votano comunista,o dc,da quando avevano 21 anni solo perchè la famiglia lo faceva da sempre;nn passano ques'esame,tu gli togli il diritto di voto?
solo perchè non hanno cultura?
la cultura rende liberi, siete voi i primi a dirlo
Ma Tartufone cosa discuttiamo a fare con gente come biceps che nelle reputazioni scrive "W IL DUCE".. E poi viva il duce.. Lo abbiamo visto tutti a loreto appeso a testa in giù e preso a calci e sputi da tutti...
molto, molto, molto democratica come cosa
pensa che oggi pedofili assassini e stupratori li rimettiamo in libertà, forse Mussolini giudicato ora se la cava con un paio d'anni
Ah cari fascistelli se proprio volete saperlo per me il partito fascista dovrebbe essere legalizzato, non sono una merda come voi, che mettono al bando qualsiasi cosa sia diversa dal vostro pensiero..
ammiro la pazienza di biceps e greenday2 di rispondere alle bambinate da banale istruzione filodemocratica di scuola secondaria del solito triste fenomeno di turno paladino della giustizia infognato dal perbenismo filo giudiaco-americano bombardatogli nel cervello fin da quando è nato (a dimostrazione del fatto che più di dire quello che ripeteva a gran voce la maestra di storia delle elementari non si sa fare...)
Si ma volevo far notare a BIGSHOW che l'aria che si respirava nell'iglesiente durante il periodo fascista era tutt'altro che buona.. Big ti assicuro che a Buggerru e in tutta la zona dell'iglesiente si voleva il socialismo e non di certo il fascismo.
ma nell'altro particolare caso sono stati francesi a far arrivare carabinieri Italiani per far fucilare gli operai,io mi riferivo a quello
That's much too vulgar a display of power, Karras.
Svastiche contro i partigiani nel giorno della Liberazione
Una provocazione vera e propria: una svastica e una scritta «skin heads» sono comparsi sui muri della sede provinciale dell’Anpi torinese
TORINO
Una provocazione vera e propria nel giorno della Liberazione: una svastica e una scritta «skin heads» di 2 metri per 1, sono comparsi sui muri della sede provinciale dell’Anpi torinese. Sul posto è intervenuta la Digos.
Sempre a Torino, ieri sera, durante la consueta fiaccolata per il 25 aprile c’ era stato qualche momento di tensione per la presenza di un gruppetto di anarchici del Fai che ha cercato di inserirsi alla testa della sfilata con uno striscione sul quale c’ era scritto: «Devastatore è lo Stato, libertà per gli antifascisti».
Popolo di rammolliti 25 aprile 1945 - 25 aprile 2007: dalla guerra civile al golpe alla camomilla
Il 25 Aprile 1945 era un mercoledì come il 25 aprile del 2007. Le analogie finiscono qui.
Quella data, con la liberazione di Milano da parte delle truppe partigiane, segna formalmente la fine di una guerra civile che straziò la terra e le popolazioni di questo paese contemporaneamente al conflitto mondiale.
Prima contro gli Alleati, poi contro i nazisti e infine gli uni contro gli altri, gli Italiani di allora bruciarono in una lotta senza quartiere le loro giovanissime vite.
Il tempo e la storia hanno attenuato la divergenza ed il rancore. Oggi senza imbarazzo, pur felici dell'esito finale dello scontro, si possono compiangere i visi ed i destini di tutti i ragazzi. Quelli con il fazzoletto rosso e quelli in camicia nera.
Membri di due schieramenti la cui visione del presente e del futuro divergeva in maniera netta, cittadini di un tempo e di uno spazio che avevano bandito la discussione e dimenticato la conciliazione, i ragazzi di allora non si sono tirati indietro e hanno condotto la loro lotta feroce in nome di idee che nel giro di mezzo secolo hanno mutato aspetto e forma per convergere criminalmente in un'unica forma mentale di opportunismo e sopraffazione.
Chissà se, battendo la montagna per darsi la caccia oppure trovandosi con le spalle al muro con la benda agli occhi ed il cuore in gola, aspettando la scarica letale, quei ragazzi hanno provato ad immaginare cosa sarebbe diventato mezzo secolo dopo quel paese per il quale stavano spendendo la loro giovinezza con inconsapevole e romantica generosità.
Può darsi che questo pensiero li abbia sfiorati mentre fumavano una cicca di trinciato o mentre grattavano il fondo della gavetta con una crosta di pane secco. Mi auguro che nessuno di loro abbia avuto il dono della preveggenza ed abbia intuito a quali italiani stava donando il suo tempo più bello. Spero che nessuno abbia immaginato il vuoto di idee, la rapinosa e rapace ingordigia, l'assenza di scrupoli e di ideali che sarebbe diventata la divisa di molti dei loro coetanei di oggi.
Adesso, quando sono passati poco più di sessanta anni, dobbiamo prendere atto del fatto che questo paese si è lentamente trasformato in una torpida oligarchia, in totale spregio di tante vite spente in nome di altissimi ideali.
Gli italiani sono stati vittime di un colpo di stato che non si è consumato con il fuoco dei carri armati, ma a tazze di camomilla. Un pezzo alla volta si sono fatti privare di una serie di diritti e di opportunità fondamentali. L'informazione è finanziata, controllata e manipolata senza vergogna. L'attività politica è nelle mani di pochi oligarchi che, grazie ad una legge elettorale liberticida e inammissibile, compongono parlamento e senato nelle segreterie di partito. Lo sfruttamento sul lavoro e il caporalato, ormai legge di stato, costringono milioni di giovani a mendicare quello che in un paese civile sarebbe un loro diritto. La vecchiaia da oppotunità si è trasformata in problema per la comunità. Chi non ha la possibilità di avere un bambino o ama una persona dello stesso sesso deve portare i suoi desideri ed il suo cuore in un paese dove non si parla la nostra lingua.
Tutto questo lo constatiamo per l'ennesima volta in questi giorni, quando gli ultimi debosciati rappresentanti dello spettro del partito comunista italiano hanno definitivamente gettato la maschera contraendo osceno matrimonio con coloro che prima delle esigenze della gente si sentono chiamati a soddisfare le richieste perbenistiche del Vaticano. Ciò è avvenuto con la benevola benedizione dell'uomo che ha usato la politica per sfuggire alle condanne giudiziarie, costruendosi un partito faidaté incentrato intorno alla sua persona.
Ormai è chiaro che all'interno dell'oligarchia non esistono conflitti. Destra, sinistra, centro, tutte collassate in un unico schieramento composto di furbetti di second'ordine. Gente incapace di assumere posizioni di carattere. Ridicoli pupazzi le cui decisioni sono appese agli indici dei sondaggi. Non uomini di stato ma veri e propri coglioni al bromuro ai quali gli italiani, intossicati dal golpe alla camomilla, hanno consegnato il loro destino e quello dei loro figli.
Valeva la pena farsi scannare dai tedeschi per avere un paese nel quale lo spirito innovativo e le esigenze della componente più debole della nazione sarebbero state rappresentate dal Partito Democratico di Rutelli e Fassino? Secondo me no. E sono sicuro che, se fosse stato possibile prevederlo, i ragazzi della Garibaldi e della Decima ci avrebbero pensato seriamente prima di continuare a spararsi addosso. Forse si sarebbero fermati, incontrati in qualche punto della Bassa e, mente si accendevano reciprocamente le cicche, avrebbero pensato a come fare per non permettere che questo accadesse. Perchè, a prescindere dal colore delle loro divise, loro, uomini e donne, i coglioni ce li avevano davvero. Amavano questo paese e non avrebbero mai permesso che accadesse tutto questo.
Per quel che può valere, se qualcuno di loro, un Italiano di allora, mi può leggere ancora, io, come italiano di oggi, mi scuso e chiedo perdono.
Ho corretto la mia frase:
I partigiani riconoscano il ruolo decisivo e pressochè esclusivo degli angloamericani e dei reparti del nascente esercito italiano nella liberazione.
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