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ancora sulla felicità

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    ancora sulla felicità

    riporto una recensione all' ultimo disco di tori amos, nn tanto per la recensione in sè quanto per la riflessione che contiene:

    Lo dirò comunque, tanto è quello che pensereste tutti se vi metteste ad
    ascoltare l'intera discografia di Tori Amos, da Y Kant Tori read a The beekeper:
    l'unico modo per riuscire ad avere di nuovo da lei un buon album, di questi
    tempi, è che qualcuno abbia la decenza di rapire sua figlia ed ucciderla. Per
    una donna che ha raggiunto incredibili vette nella sua carriera portando il
    fardello di una violenza sessuale (Little Eartquakes) e di un aborto (From the
    choirgirl hotel) questa conclusione è ovvia: una Tori Amos felice, serena e
    materna è irrilevante, sterile e tirata a lucido come il suo volto sulla
    copertina del disco. Tori: è finita.
    Tori stavolta ha deciso di giocare all'apicultrice, ma c'è be poco che punge da queste parti. La felicità per l'arte è una brutta bestia, si sa. E anche senza stare a sperare in drammi famigliari, almeno un po' di maretta gliela possiamo augurare, no?

    #2
    da cui le conclusioni:
    a)la felicità è importante solo per sè. Vista da fuori è noiosa
    b)l' infelicità, la tragedia anzi, sono tanto più poetiche, soprattutto se unite alla forza (basta pensare a Million dollar baby)
    c)gli argomenti della felicità non sono affatto lirici: parlano di sesso, denaro, problemi di lavoro, problemi di salute
    d)quando si arriva in prossimità della morte si cerca un senso, nella constatazione che la felicità, il cui senso è "avere abbastanza per durare", con la morte diventa irrilevante. Allora inizia la frenesia, la smania di vivere davvero.
    come sarebbe vivere tutta la vita di quella frenesia?
    sarebbe essere dio
    Last edited by Arturo Bandini; 19-04-2007, 22:45:45.

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      #3
      Riflessioni profonde e vere.
      contatto face book
      roberto moroni

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        #4
        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
        riporto una recensione all' ultimo disco di tori amos, nn tanto per la recensione in sè quanto per la riflessione che contiene:

        l'unico modo per riuscire ad avere di nuovo da lei un buon album, di questi
        tempi, è che qualcuno abbia la decenza di rapire sua figlia ed ucciderla.

        Scusa Artu'... ma di chi è sta recensione???

        Io nn sono un artista e non corro sto rischio, ma se uno mi augurasse una cosa del genere lo andrei a cercare per impiccarlo per le palle
        (e nn scherzo)

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          #5
          dall'infelicità o sofferenza che dir si voglia nascono grandi cose...molti grandi della storia( anche in altri ambiti basti pensare allo sport o alla musica) hanno avuto infanzie o momenti terribili nel corso della vita che li hanno fatti diventare "grandi".

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            #6
            Originariamente Scritto da Peter Pan Visualizza Messaggio
            Scusa Artu'... ma di chi è sta recensione???

            Io nn sono un artista e non corro sto rischio, ma se uno mi augurasse una cosa del genere lo andrei a cercare per impiccarlo per le palle
            (e nn scherzo)
            un famoso critico americano: Dom Passantino di Stylus Magazine

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              #7
              Che le più grandi creazioni artistiche nascano dal dolore e dalla sofferenza è innegabile. L'arte si nutre del dolore e lo rigenera in nuove superbe forme, siano esse musicali, pittoriche, letterarie.
              In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
              ma_75@bodyweb.com

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                #8
                Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                Che le più grandi creazioni artistiche nascano dal dolore e dalla sofferenza è innegabile. L'arte si nutre del dolore e lo rigenera in nuove superbe forme, siano esse musicali, pittoriche, letterarie.
                lo so... sarebbe da capire come fanno alcuni ad attingere questa forza dal dolore, mentre quasi tutti ne restano schiacciati, annichiliti... il dolore quasi mai produce poesia, ma solo bruttezza...
                million è un film, ma nella realtà il dolore di million genera solo odio e disperazione e giorni vuoti e deboli...
                Last edited by Arturo Bandini; 20-04-2007, 01:27:07.

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                  #9
                  aspetta primavera bandini...

                  ops siamo già in primavera.


                  Scherzi a parte mi sembrano considerazioni giuste su cui cmq spesso siamo andati a cadere.
                  il punto a poi è normalissimo, la felicità degli altri non ci riguarda...infatti sono scettico verso coloro i quali affermano che la gioia degli altri rende felici loro anzi, secondo me li deprime di più
                  Last edited by Punk84; 20-04-2007, 11:25:13.

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                    #10
                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    lo so... sarebbe da capire come fanno alcuni ad attingere questa forza dal dolore, mentre quasi tutti ne restano schiacciati, annichiliti... il dolore quasi mai produce poesia, ma solo bruttezza...
                    million è un film, ma nella realtà il dolore di million genera solo odio e disperazione e giorni vuoti e deboli...

                    Ma, credo conti la natura umana, la genialità; per ricavare dal dolore l'arte devi avere una scintilla dentro; altrimenti, come dici tu, il dolore ti annichilisce.
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                      #11
                      Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                      Ma, credo conti la natura umana, la genialità; per ricavare dal dolore l'arte devi avere una scintilla dentro; altrimenti, come dici tu, il dolore ti annichilisce.
                      io me lo dico ogni giorno che devo stare male, che non devo avere niente, che le ragioni degli altri per me sono irrilevanti perchè io ho altri scopi, ma non ci riesco a trasformare questa costruzione mentale in rabbia, nn sono capace di sublimarla in forza

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                        #12
                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                        io me lo dico ogni giorno che devo stare male, che non devo avere niente, che le ragioni degli altri per me sono irrilevanti perchè io ho altri scopi, ma non ci riesco a trasformare questa costruzione mentale in rabbia, nn sono capace di sublimarla in forza
                        Forse dovresti fare come i nichilisti, non cercare la forza, ma cullarti nel vuoto esistenziale.
                        In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                        ma_75@bodyweb.com

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                          #13
                          Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                          Forse dovresti fare come i nichilisti, non cercare la forza, ma cullarti nel vuoto esistenziale.
                          no, questo va contro il mio ideale

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                            #14
                            oh non scherziamo il dolore mica è creativo di sua natura, è che se uno è abbastanza forte da reagire cerca di liberarsene in qualche modo, di utilizzarlo, e quest'ultimo viene liberato a volte in modo GRANDIOSO, è questo che fa la differenza.. per esprimere felicità mica bisogna lavorarci sopra, è naturale.

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                              #15
                              mado da dove è uscita questa altra

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