Cogne/ In un libro la tesi più sconvolgente. Samuele non è stato ucciso
''Un delitto inventato dalla stampa'', lo definisce il neurochirurgo Giovanni Migliaccio; ''Niente è più ingannevole di un fatto ovvio'', è la tesi di Maria Grazia Torri che fornisce una nuova lettura del caso più discusso degli ultimi anni nel libro "Cogne, un enigma svelato" . Nel 2006 la giornalista e critica d'arte Maria Grazia Torri incontra per caso, all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, Giovanni Migliaccio che le espone un'inedita teoria: i diciassette colpi alla testa del povero Samuele non sono necessariamente colpi. Il medico le espone fatti, notizie, esami, casi clinici, tracciando ipotesi, congetture, collegamenti che convinsero Maria Grazia Torri a dedicarsi al caso Franzoni.
Maria Grazia Torri studia, approfondisce, parla con molti medici e ottiene conferme da numerosi specialisti e pian piano emerge una nuova teoria: la scena del crimine potrebbe non essere la scena del crimine. "Cogne, un enigma svelato", in edicola tra qualche giorno, ripercorre tutte le tappe seguendo questo nuovo filone di ricerca della verità, a partire dalla perizia del professor Francesco Viglino, anatomopatologo del piccolo Samuele Franzoni la cui perizia finora non è mai stata data alle stampe. Affari racconta il libro in anteprima, con la tesi e con le analisi del neurochirurgo. Un libro nel quale- giura l'autrice e giornalista - intendo scomodare di nuovo periti, procure, tribunali, medici e giornalisti, mettendoli di fronte alle gravi imprecisioni di questa vicenda".
L’Enigma svelato (Giraldi Editore) è il tentativo di ricostruire il mistero di Cogne da una diversa prospettiva. La tesi è chiara: e se nessuno si fosse soffermato a vagliare la strada più ovvia? Se non si trova l’arma del delitto nè il movente, forse è perché non c’è stato nessun crimine.
LO STRESS MEDIATICO - Ma in cosa consiste questa nuova, sconvolgente ipotesi? In breve, la causa della morte di Samuele sarebbe stata la rottura di un aneurisma, proprio come aveva sospettato inizialmente la stessa Annamaria Franzoni. Ma questa possibilità non è stata neanche verificata. "Quando accade un evento così tragico entrano in ballo le forze dell'ordine, i giornalisti e folle di curiosi.
Questo tipo di invasione non ha fatto bene ad un'indagine che invece avrebbe avuto bisogno di un momento di deposito" spiega l'autrice. "La stampa ha paura del 'buco', una notizia del genere deve essere diffusa subito, e in mancanza di accertamenti è stata presa per buona la notizia criminale fornita da una guida alpina. Il vero crimine di oggi è l'imperativo: tutto, maledetto e subito".
Samuele quindi sarebbe morto a causa di una violenta emorragia cerebrale, a seguito di un aneurisma e/o di una malformazione vascolare congenita che ha successivamente innescato una crisi epilettica. E, mettendo in evidenza dal punto di vista clinico errori e contraddizioni dell’analisi necroscopica del Prof. Viglino, perito incaricato dal Tribunale di Aosta, Maria Grazia Torri ci accompagna per mano attraverso una lettura alternativa di questo mistero.
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''Un delitto inventato dalla stampa'', lo definisce il neurochirurgo Giovanni Migliaccio; ''Niente è più ingannevole di un fatto ovvio'', è la tesi di Maria Grazia Torri che fornisce una nuova lettura del caso più discusso degli ultimi anni nel libro "Cogne, un enigma svelato" . Nel 2006 la giornalista e critica d'arte Maria Grazia Torri incontra per caso, all'ospedale Fatebenefratelli di Milano, Giovanni Migliaccio che le espone un'inedita teoria: i diciassette colpi alla testa del povero Samuele non sono necessariamente colpi. Il medico le espone fatti, notizie, esami, casi clinici, tracciando ipotesi, congetture, collegamenti che convinsero Maria Grazia Torri a dedicarsi al caso Franzoni.
Maria Grazia Torri studia, approfondisce, parla con molti medici e ottiene conferme da numerosi specialisti e pian piano emerge una nuova teoria: la scena del crimine potrebbe non essere la scena del crimine. "Cogne, un enigma svelato", in edicola tra qualche giorno, ripercorre tutte le tappe seguendo questo nuovo filone di ricerca della verità, a partire dalla perizia del professor Francesco Viglino, anatomopatologo del piccolo Samuele Franzoni la cui perizia finora non è mai stata data alle stampe. Affari racconta il libro in anteprima, con la tesi e con le analisi del neurochirurgo. Un libro nel quale- giura l'autrice e giornalista - intendo scomodare di nuovo periti, procure, tribunali, medici e giornalisti, mettendoli di fronte alle gravi imprecisioni di questa vicenda".
L’Enigma svelato (Giraldi Editore) è il tentativo di ricostruire il mistero di Cogne da una diversa prospettiva. La tesi è chiara: e se nessuno si fosse soffermato a vagliare la strada più ovvia? Se non si trova l’arma del delitto nè il movente, forse è perché non c’è stato nessun crimine.
LO STRESS MEDIATICO - Ma in cosa consiste questa nuova, sconvolgente ipotesi? In breve, la causa della morte di Samuele sarebbe stata la rottura di un aneurisma, proprio come aveva sospettato inizialmente la stessa Annamaria Franzoni. Ma questa possibilità non è stata neanche verificata. "Quando accade un evento così tragico entrano in ballo le forze dell'ordine, i giornalisti e folle di curiosi.
Questo tipo di invasione non ha fatto bene ad un'indagine che invece avrebbe avuto bisogno di un momento di deposito" spiega l'autrice. "La stampa ha paura del 'buco', una notizia del genere deve essere diffusa subito, e in mancanza di accertamenti è stata presa per buona la notizia criminale fornita da una guida alpina. Il vero crimine di oggi è l'imperativo: tutto, maledetto e subito".
Samuele quindi sarebbe morto a causa di una violenta emorragia cerebrale, a seguito di un aneurisma e/o di una malformazione vascolare congenita che ha successivamente innescato una crisi epilettica. E, mettendo in evidenza dal punto di vista clinico errori e contraddizioni dell’analisi necroscopica del Prof. Viglino, perito incaricato dal Tribunale di Aosta, Maria Grazia Torri ci accompagna per mano attraverso una lettura alternativa di questo mistero.
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