il disinteresse: secondo la qualità un oggetto è bello solo se è tale disinteressatamente quindi non per il suo possesso o per interessi di ordine morale, utilitaristico ma solo per la sua rappresentazione.
riflessioni varie
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Originariamente Scritto da Mr. Heavy Duty Visualizza Messaggioil disinteresse: secondo la qualità un oggetto è bello solo se è tale disinteressatamente quindi non per il suo possesso o per interessi di ordine morale, utilitaristico ma solo per la sua rappresentazione.
ah ecco perche la mi ex mi piace di piu adesso
ache se è bona uguale a prima
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggioperò era un bel personaggio da romanzo se restava com'era...
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Originariamente Scritto da thecousin Visualizza MessaggioMa mica uno deve per forza "uniformarsi" se conduce una vita "normale". Basta tenere bene a mente le priorità personali.
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Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiono, ok, ma da un punto di vista letterario i casi umani sono più interessanti
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La felicità è una condizione di benessere dell'essere umano.
L'uomo fin dalla sua creazione ricerca questo stato di benessere. La felicità è quell'insieme di emozioni e sensazioni del corpo e dell'intelletto che procurano benessere e gioia in un momento più o meno lungo della nostra vita.
La felicità può essere il raggiungimento di un desiderio, la soddisfazione di vederlo realizzato. Il mondo pubblicitario sa bene che il consumo parte da un desiderio (o problema) e l'acquisto del bene produce piacere e quindi felicità infatti se il desiderio (o problema) non c'è loro lo creano. Il bisogno di felicità, sotto il profilo psicologico, può essere anche una soluzione ad un problema e la soluzione del problema dà l'appagamento quindi gioia.
La felicità si sviluppa sia in senso intellettuale sia materiale, sia fisico sia psichico, sia affettivo sia emozionale.
Per fare degli esempi pratici su come il valore della felicità cambi anche in virtù della cultura e del contesto ambientale la felicità può essere un sorriso di un bambino, o l'acquisto di una villa con piscina, può essere un matrimonio, o la conquista dell'everest, la pace dei sensi o la vincita dei mondiali.
Nel terzo mondo il raggiungimento di una ciotola di riso (bisogno primario) è felicità. Nei paesi ricchi il comprare un auto di lusso (bisogno sovrastrutturato) è felicità. Sono due emozioni non comparabili ma che fanno parte della felicità umana.
Seconodo teorie contemporanee (tra cui Giuliana Proietti) la felicità è provare ciò che esiste di bello nella vita. Non è una emozione oggettiva ma una capacità individuale, non è casuale come un evento del destino ma una capacità da scoprire ed imparare. Bisogna imparare ad essere felici. La felicità non è inseguire i sogni ed aspettative di domani, ma al contrario cecare di godere di quello che sia ha oggi. La felicità non è nel futuro, ma solo nel presente. La felicità è uno stato di gioia solo del presente. Spesso si scambia l'inseguimento dei soldi, del benessere, della fama, del successo, del potere come se il loro ragiungimento dia la senzazione di felicità. Niente di più sbagliato in quanto questo atteggiamento crea ansia che è in constrasto con lo stato della felicità. La corsa ci rende schiavi del sistema, se uno è schiavo non è libero e quindi non è felice, solo la libertà dal sistema ci fa vedere il presente e ci fa gioire di quello che ci circonda.
L'uomo ha delle necessità primarie, secondarie e sovrastrutturate, di solito l'appagamento di queste necessità e il raggiungimento dell'obiettivo dettato da un bisogno procura gioia da cui deriva anche la felicità.
La felicità studiata sotto il profilo dei bisogni (primari, secondari, etc) porta a valutazioni e definizioni non solo psicologiche e filosofiche diverse ma anche materiali per questo motivo la felicità è stato ed è studio di ogni scienza umanistica. Rimane chiaro che la divisione è fatta per chiarire le varie componenti di quello che è lo stato della felicità della persona ma essendo l'uomo una unità indissolubile di psiche-corpo-spirito è chiaro che si parla sempre di tutte le componenti che si influenzano tra di loro. Se mi fa male un piede è molto più facile che sarò triste piuttosto che allegro e felice.
La felicità appartiene alla sfera del trascendente per quanto riguarda la sua sostanza definitiva, oggetto della ricerca dell'individuo. Essa però possiede a sua volta un fondamentale caposaldo nella condizione immanente dell'io, frutto della soddisfazione di bisogni primari dovuti agli istinti e agli impulsi biologici, quali ad esempio la fame, il sonno, l'appagamento sessuale. Essi possono essere considerati come parte integrante della felicità, ma non come unica costituente della stessa. I bisogni biologici creano una condizione di attesa e di infelicità che tende a risolversi nel momento in cui si appaghi il proprio bisogno primario: l'appagamento ottiene una condizione di serenità e di tranquillità che produce felicità biologica, identificabile con il piacere, la quale influenza anche le altre componenti come la psiche e lo spirito, ciononostante l'appagamento biologico è sottoposto ad una temporaneità irrevocabile, frutto del continuo ripresentarsi di pulsioni e istinti dopo il breve periodo di compimento degli stessi.
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Originariamente Scritto da l'osservatore Visualizza Messaggiopositivo
ma ti stai facendo?
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Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza MessaggioSe vuoi una vita felice, devi dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o a delle cose.
Albert Einstein
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La felicità è un modo di vedere.
Ojetti, Ugo
C'è un unico errore innato, ed è quello di credere che noi esistiamo per essere felici.
Schopenhauer, Arthur
Uno dei grandi segreti della felicità è moderare i desideri e amare ciò che già si possiede.
Châtelet, Émilie du
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Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza MessaggioLa felicità è un modo di vedere.
Ojetti, Ugo
C'è un unico errore innato, ed è quello di credere che noi esistiamo per essere felici.
Schopenhauer, Arthur
Uno dei grandi segreti della felicità è moderare i desideri e amare ciò che già si possiede.
Châtelet, Émilie du
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