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Concordo...
Cmq la cosa più squallida è sentire presidi e insegnanti che quando succede qualcosa del genere (o anche meno grave), si affrettano sempre a dire "vogliamo precisare che non è successo nelle mura scolastiche"....giusto per pararsi il culo...
Io non ho parlato di colpe...
Ho solo detto che di fronte alle tragedie, invece che chiudersi in un rispettoso silenzio o cercare le soluzioni per evitarne di nuove, preferiscono discolpare l'istituzione Scuola e alleggerire la loro posizione di "impotenza" educativa...
sigpic
Originariamente Scritto da Sergio
Non posso consigliare dosaggi differenti da quelli in etichetta, dovete leggere tra le righe
Originariamente Scritto da IvAn#89
non c'è scritto niente tra le righe come dosaggi...
Io non ho parlato di colpe...
Ho solo detto che di fronte alle tragedie, invece che chiudersi in un rispettoso silenzio o cercare le soluzioni per evitarne di nuove, preferiscono discolpare l'istituzione Scuola e alleggerire la loro posizione di "impotenza" educativa...
a ok!sul fatto di pararsi il culo sono d'accordo
per quanto riguarda quella che tu chiami "impotenza educativa" credo che non sia per niente facile tenere a bada e farsi sentire da questa mandria di ragazzini irrispettosi ormai se ne sentono di tutti i colori
La tortura andava avanti da un anno e mezzo: i compagni lo prendevano in giro chiamandolo gay. Alla fine il ragazzino, 16 anni, studente di un istituto tecnico di Torino, non ce l'ha fatta e si è tolto la vita, non prima di scrivere in una lettera tutte le umiliazioni subite dagli amici. Prima si è accoltellato poi si è lanciato nel vuoto dalla finestra di casa. La madre aveva inutilmente messo in allarme la scuola.
"Ti piacciono i ragazzi. Sei gay, sei gay". La frase il 16enne se la sentiva ripetere decine di volte al giorno dai compagni di classe. E giù con scherzi e battute pesanti. Fino a martedì scorso, quando il ragazzo, come racconta il "Corriere della Sera", ha chiesto alla madre, arrivata in Italia dalle Filippine da più di vent'anni, di non andare a scuola.
Preso in giro dai compagni
Rinchiuso in camera, ha messo per iscritto tutte le vessazioni che, ormai, da più di un anno e mezzo subiva dagli "amici". "Non ce la faccio più", sono state le ultime parole. Si è alzato ed ha afferrato un coltello con cui si è colpito al al cuore. Poi si è affacciato dalla finestra di casa, in una zona residenziale di Torino, ha guardato il vuoto e si è buttato giù. Trasportato in ospedale, i medici hanno potuto fare ben poco. Il giovane è morto dopo qualche minuto. La Procura ha archiviato il caso come suicidio. La madre: "L'hanno preso di mira"
La madre è disperata. Dopo aver saputo dei disagi del figlio, era andata a parlare anche dai professori. La vicepreside della scuola l'aveva rassicurata, dando una bella strigliata ai compagni di classe e garantendo che insulti e offese non si sarebbero ripetuti. Per un po' le cose sono andate bene ma poi le umiliazioni sono ritornate ad essere la normalità. Fino a quando il ragazzino ha detto basta. "I problemi - ha raccontato la donna - sono cominciati più di un anno fa, in prima superiore. Mio figlio era dolce, sensibile, non alzava mai la voce, non partecipava a certi giochi e non litigava con nessuno. I compagni l’hanno preso di mira, ce l’avevano con Jonathan, quello del Grande Fratello. Era un modo per dirgli che era gay, poi aggiungevano altre cose…".
che stronzi!!!
JPP: niente erry, declassato a rubagalline. La pratica verrà registrata da maurox e convalidata da Piero.
Le prese per il culo portate all'estremo sono tipiche di quell'età, è capitato pure a me qualche anno prima (in un ambiente diverso dalla scuola).
I rimprveri di un adulto possono poco-niente, anzi, ricordo che temevo questi episodi proprio perchè dopo, quando ne hanno l'opportunità, te la fanno pagare più duramente...bisogna cavarsela da soli.
mi viene in mente ***** quando prendevo di quei ceffoni se combinavo qualcosa a scuola e che riferivano ai miei! adesso è il contrario se un professore riferisce qualcosa ad un genitore si becca denunce e un mare di mazzate
la scuola non c'entra niente! finiamola di dare addosso alla scuola e agli insegnanti! ogni cosa è sempre colpa loro.. per diamine..
Sono sicuramente prima responsabili le famiglie che educano i figli alla *****. La scuola ha comunque il compito di formarli anche infondendo loro certi valori quali il rispetto e la tolleranza che sono universali.
Io non ho parlato di colpe...
Ho solo detto che di fronte alle tragedie, invece che chiudersi in un rispettoso silenzio o cercare le soluzioni per evitarne di nuove, preferiscono discolpare l'istituzione Scuola e alleggerire la loro posizione di "impotenza" educativa...
La tortura andava avanti da un anno e mezzo: i compagni lo prendevano in giro chiamandolo gay. Alla fine il ragazzino, 16 anni, studente di un istituto tecnico di Torino, non ce l'ha fatta e si è tolto la vita, non prima di scrivere in una lettera tutte le umiliazioni subite dagli amici. Prima si è accoltellato poi si è lanciato nel vuoto dalla finestra di casa. La madre aveva inutilmente messo in allarme la scuola.
"Ti piacciono i ragazzi. Sei gay, sei gay". La frase il 16enne se la sentiva ripetere decine di volte al giorno dai compagni di classe. E giù con scherzi e battute pesanti. Fino a martedì scorso, quando il ragazzo, come racconta il "Corriere della Sera", ha chiesto alla madre, arrivata in Italia dalle Filippine da più di vent'anni, di non andare a scuola.
Preso in giro dai compagni
Rinchiuso in camera, ha messo per iscritto tutte le vessazioni che, ormai, da più di un anno e mezzo subiva dagli "amici". "Non ce la faccio più", sono state le ultime parole. Si è alzato ed ha afferrato un coltello con cui si è colpito al al cuore. Poi si è affacciato dalla finestra di casa, in una zona residenziale di Torino, ha guardato il vuoto e si è buttato giù. Trasportato in ospedale, i medici hanno potuto fare ben poco. Il giovane è morto dopo qualche minuto. La Procura ha archiviato il caso come suicidio. La madre: "L'hanno preso di mira"
La madre è disperata. Dopo aver saputo dei disagi del figlio, era andata a parlare anche dai professori. La vicepreside della scuola l'aveva rassicurata, dando una bella strigliata ai compagni di classe e garantendo che insulti e offese non si sarebbero ripetuti. Per un po' le cose sono andate bene ma poi le umiliazioni sono ritornate ad essere la normalità. Fino a quando il ragazzino ha detto basta. "I problemi - ha raccontato la donna - sono cominciati più di un anno fa, in prima superiore. Mio figlio era dolce, sensibile, non alzava mai la voce, non partecipava a certi giochi e non litigava con nessuno. I compagni l’hanno preso di mira, ce l’avevano con Jonathan, quello del Grande Fratello. Era un modo per dirgli che era gay, poi aggiungevano altre cose…".
mi ricordo stava succedendo una cosa molto simile a una persona a me molto vicinapiu o meno proprio a quell eta
ci sono volute una buona mezzoretta e penso buone buone una 10ina di fratture varie prima, e altrettante dopo come consiglio a chi voleva spiccare denuncia, pero la situazione si è risolta
per fortuna che ero con amici perche penso che per l'umore del momento senza scherzare se non ci scappava il morto un paio di persone in sedia a rotelle a vita ci rimaneva di sicuro
io elementari e medie, ma nn si parlava neanche minimamente dell'omosessualità (cosa ci vuoi fare)
C'è ancora chi pensa che dicendo loro che essere gay non è una malattia (vorrei dire una cosa normale ma mi limito a quello) possa spingerli verso l'omosessualità o verso devianze sessuali.
La scuola ha colpe in questo senso.
mi ricordo stava succedendo una cosa molto simile a una persona a me molto vicinapiu o meno proprio a quell eta
ci sono volute una buona mezzoretta e penso buone buone una 10ina di fratture varie prima, e altrettante dopo come consiglio a chi voleva spiccare denuncia, pero la situazione si è risolta
per fortuna che ero con amici perche penso che per l'umore del momento senza scherzare se non ci scappava il morto un paio di persone in sedia a rotelle a vita ci rimaneva di sicuro
Non mi sento di giustificare la violenza ma posso immaginare a cosa ti riferisci e la persona che hai difeso è fortunata ad averti vicino.
Non mi sento di giustificare la violenza ma posso immaginare a cosa ti riferisci e la persona che hai difeso è fortunata ad averti vicino.
guarda Niko non sono un fautore della violenza e o sempre praticato il pugilato proprio per incanalare la mia aggressivita sul ring e non sugli altri ma ci sono situazione che diobono se ti mettono una pistola in mano prendi e fai una strage.
e stai tranquillo che i danni fisici da me causati sono niente rispetto a quelli psicologici che a patito quella persona.
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