Maradona - La mano de Dios ...da venerdi nelle sale.
Risi racconta l'impareggiabile mito del calcio, che però ha primeggiato anche nell'autodistruzuione
Un campione impareggiabile nel calcio, "il più grande" secondo il regista Marco Risi, ma un uomo che purtroppo ha primeggiato anche nell'autosidtruzione. Esce nelle sale venerdì 30 Maradona - La mano de Dios, il primo film sul "pibe de oro", che ripercorre sua la vita sportiva e personale, dalla borgata alla periferia di Buenos Aires ai successi, alla caduta.
Il film, che ha i toni del mélo, e a tratti nello stile interpretativo e registico assomiglia a quei grandi racconti popolari che sono le telenovelas, ha come protagonista Marco Leonardi: testa riccia e fisico simile a quelle del grande Dieguito, perfetto nella parte del "guappo argentino-napoletano". Generoso e romantico ma anche gradasso ed eccessivo.
Risi ricostruisce tutta la storia di Maradona. Tra la terra, la lamiera, la povertà in cui vive da bambino s’innamora perdutamente di un oggetto che lo renderà grande: un pallone da calcio. Un giorno si trova a giocare con i “cebollitas”e grazie al suo temperamento e al suo talento arriva all’Argentinos Junior, al Boca e alla Selezione Argentina, con cui vince i mondiali under 17. Poi fa il grande salto e attraversa l'oceano: a Barcellona trova la grande fama, la gloria, ma inizia anche ad essere schiacciato dalla pressione e dalle aspettative del pubblico, delle società e del sistema-calcio. Inizia una vita di eccessi, fatta di folli nottate a base di coca, che a Napoli, dove viene accolto come 'o re, raggiunge la sua vetta. Amato, odiato, santificato: con la gloria conosce anche il dolore, si circonda di cattive amicizie e procuratori-approfittatori.
L'unca costante, l'unico suo punto fermo, rimane l'amatissima famiglia, che lo segue ovunque, e la compagna di sempre, Claudia, che conobbe da ragazzo, colei che per prima lo mise in guardia dai pericoli della droga e che lo ha accompagnato fino all'ultima disperata lotta per la vita, che Maradona ha finalmente vinto. Nel film la figura della moglie è centrale e la vera Claudia ha dato l'assenso al film, ha letto, corretto e controllato la sceneggiatura, mettendo anche dei veti al regista. Veti limitati, visto che Risi nel film mostra soprattutto la vita dissoluta del campione. Il Maradona calciatore appare sullo schermo attraverso i filmati d'archivio: i gol impareggiabili, l'inventiva, la strordinaria velocità di esecuzione, i trionfi che lo hanno reso un mito impareggiabile: un'occasione unica per gli amanti del "pibe de oro" che vogliono rivivere quei momenti.
"Maradona l'ho incontrato una sola volta a casa di Bagni a Cesenatico, nel luglio 2005. - ha spiegato Marco Risi - Siamo stati sei ore insieme, abbiamo parlato di tutto tranne del film. Mi ha detto che potevo fare qualsiasi cosa, purché Claudia fosse d'accordo. Però mi sono accorto che mi guardava e mi studiava: ho pensato che fosse una persona intelligente, curiosa, simpatica, mai banale, ma molto sola". Maradona doveva apparire nel film, in chiusura, ma non è mai arrivato sul set. Risi, comunque, sembra critico nei confronti di coloro che lo hanno circondato e che hanno profittato di lui, ma salva totalmente il suo eroe: "Mi interessava raccontare i conflitti di questo campione straordinario, la sua fragilità. E' un uomo che ha fatto del male solo a se stesso, che non ha mai tirato cocaina per migliorare le sue prestazioni sportive e che ha fatto emozionare, gioire, ha reso felici milioni di persone. Oggi Diego è tornato in forma, ha perso 35 chili e ha ancora voglia di combattere. E' un personaggio unico".
scene del film..altre immagini qui :
http://spettacolo.alice.it/gallery/maradona_la_mano_de_dios.html
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il trailer commovente...
http://dailymotion.alice.it/related/2323002/video/x1iglc_trailer-maradona-la-mano-de-d10s/1
l'intervista commovente al regista
http://dailymotion.alice.it/related/2540928/video/x1kiba_maradona-la-mano-de-d10s-marco-risi/1
Risi racconta l'impareggiabile mito del calcio, che però ha primeggiato anche nell'autodistruzuione
Un campione impareggiabile nel calcio, "il più grande" secondo il regista Marco Risi, ma un uomo che purtroppo ha primeggiato anche nell'autosidtruzione. Esce nelle sale venerdì 30 Maradona - La mano de Dios, il primo film sul "pibe de oro", che ripercorre sua la vita sportiva e personale, dalla borgata alla periferia di Buenos Aires ai successi, alla caduta.
Il film, che ha i toni del mélo, e a tratti nello stile interpretativo e registico assomiglia a quei grandi racconti popolari che sono le telenovelas, ha come protagonista Marco Leonardi: testa riccia e fisico simile a quelle del grande Dieguito, perfetto nella parte del "guappo argentino-napoletano". Generoso e romantico ma anche gradasso ed eccessivo.
Risi ricostruisce tutta la storia di Maradona. Tra la terra, la lamiera, la povertà in cui vive da bambino s’innamora perdutamente di un oggetto che lo renderà grande: un pallone da calcio. Un giorno si trova a giocare con i “cebollitas”e grazie al suo temperamento e al suo talento arriva all’Argentinos Junior, al Boca e alla Selezione Argentina, con cui vince i mondiali under 17. Poi fa il grande salto e attraversa l'oceano: a Barcellona trova la grande fama, la gloria, ma inizia anche ad essere schiacciato dalla pressione e dalle aspettative del pubblico, delle società e del sistema-calcio. Inizia una vita di eccessi, fatta di folli nottate a base di coca, che a Napoli, dove viene accolto come 'o re, raggiunge la sua vetta. Amato, odiato, santificato: con la gloria conosce anche il dolore, si circonda di cattive amicizie e procuratori-approfittatori.
L'unca costante, l'unico suo punto fermo, rimane l'amatissima famiglia, che lo segue ovunque, e la compagna di sempre, Claudia, che conobbe da ragazzo, colei che per prima lo mise in guardia dai pericoli della droga e che lo ha accompagnato fino all'ultima disperata lotta per la vita, che Maradona ha finalmente vinto. Nel film la figura della moglie è centrale e la vera Claudia ha dato l'assenso al film, ha letto, corretto e controllato la sceneggiatura, mettendo anche dei veti al regista. Veti limitati, visto che Risi nel film mostra soprattutto la vita dissoluta del campione. Il Maradona calciatore appare sullo schermo attraverso i filmati d'archivio: i gol impareggiabili, l'inventiva, la strordinaria velocità di esecuzione, i trionfi che lo hanno reso un mito impareggiabile: un'occasione unica per gli amanti del "pibe de oro" che vogliono rivivere quei momenti.
"Maradona l'ho incontrato una sola volta a casa di Bagni a Cesenatico, nel luglio 2005. - ha spiegato Marco Risi - Siamo stati sei ore insieme, abbiamo parlato di tutto tranne del film. Mi ha detto che potevo fare qualsiasi cosa, purché Claudia fosse d'accordo. Però mi sono accorto che mi guardava e mi studiava: ho pensato che fosse una persona intelligente, curiosa, simpatica, mai banale, ma molto sola". Maradona doveva apparire nel film, in chiusura, ma non è mai arrivato sul set. Risi, comunque, sembra critico nei confronti di coloro che lo hanno circondato e che hanno profittato di lui, ma salva totalmente il suo eroe: "Mi interessava raccontare i conflitti di questo campione straordinario, la sua fragilità. E' un uomo che ha fatto del male solo a se stesso, che non ha mai tirato cocaina per migliorare le sue prestazioni sportive e che ha fatto emozionare, gioire, ha reso felici milioni di persone. Oggi Diego è tornato in forma, ha perso 35 chili e ha ancora voglia di combattere. E' un personaggio unico".
scene del film..altre immagini qui :
http://spettacolo.alice.it/gallery/maradona_la_mano_de_dios.html
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il trailer commovente...
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l'intervista commovente al regista
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