Stereotipo tutto muscoli e niente cervello: falso!
Tutto muscoli e niente cervello, si è soliti dire. Ma una ricerca statunitense pare abbia sfatato questo falso mito: l’esercizio fisico costante rende più intelligenti. E tutto parte proprio dai muscoli: ogni volta che un tricipite o un quadricipite si contrae e si rilassa vengono secreti segnali chimici che stimolano il Brain-derived neurotrophic factor (BDNF), il fattore neurotrofico della famiglia delle neurotrofine implicato nei meccanismi di plasticità sinaptica, della sopravvivenza e della differenziazione dei neuroni sia nel sistema nervoso centrale che in quello periferico. La ricerca è stata condotta da Charles Hillman della University of Illinois e sarà pubblicata sul Journal of Sport and Exercise Psychology.
Hillman, docente di neuroscienze e accanito sportivo, è responsabile del Neurocognitive Kinesiology Institute e da tempo si occupa di chiarire le relazioni che intercorrono tra attività fisica e miglioramento delle capacità cerebrali a qualunque età.
Nel caso di quest’ultima ricerca Hillman ha coinvolto nello studio i suoi stessi studenti; 259 ragazzi sono stati invitati a tenere un registro dell’attività fisica svolta: tipologia, frequenza, durata di ogni allenamento. Accanto al registro dei progressi sportivi, i ragazzi hanno anche registrato i risultati accademici ottenuti. Gli studenti più bravi sono risultati quelli che si allenavano regolarmente, in particolare scegliendo gli esercizi aerobici. Si riafferma dunque il sempre verde motto "mens sana in corpore sano".
L’aumentata stimolazione di BDNF registrata negli studenti ben allenati è un dato molto importante: questo fattore aumenta la capacità delle cellule nervose di creare nuove connessioni cerebrali e di migliorare le performance intelletive.
"Coltivare i giovani atleti nel periodo della scuola superiore non è solo un modo per far ottenere delle borse di studio per meriti sportivi a perfetti incapaci; al contrario: lo sport è importante nella formazione dei giovani non solo perché sviluppa la capacità di stare in gruppo, il valore dell’allenamento e della costanza per ottenere dei risultati, ma anche perché aiuta il cervello ad essere più plastico e reattivo", ha dichiarato Hillman.
Fonte: Hillman CH et al. (in press). Physical Fitness and Academic Achievement in 3rd and 5th Grade Students. Journal of Sport and Exercise Psychology.
Tutto muscoli e niente cervello, si è soliti dire. Ma una ricerca statunitense pare abbia sfatato questo falso mito: l’esercizio fisico costante rende più intelligenti. E tutto parte proprio dai muscoli: ogni volta che un tricipite o un quadricipite si contrae e si rilassa vengono secreti segnali chimici che stimolano il Brain-derived neurotrophic factor (BDNF), il fattore neurotrofico della famiglia delle neurotrofine implicato nei meccanismi di plasticità sinaptica, della sopravvivenza e della differenziazione dei neuroni sia nel sistema nervoso centrale che in quello periferico. La ricerca è stata condotta da Charles Hillman della University of Illinois e sarà pubblicata sul Journal of Sport and Exercise Psychology.
Hillman, docente di neuroscienze e accanito sportivo, è responsabile del Neurocognitive Kinesiology Institute e da tempo si occupa di chiarire le relazioni che intercorrono tra attività fisica e miglioramento delle capacità cerebrali a qualunque età.
Nel caso di quest’ultima ricerca Hillman ha coinvolto nello studio i suoi stessi studenti; 259 ragazzi sono stati invitati a tenere un registro dell’attività fisica svolta: tipologia, frequenza, durata di ogni allenamento. Accanto al registro dei progressi sportivi, i ragazzi hanno anche registrato i risultati accademici ottenuti. Gli studenti più bravi sono risultati quelli che si allenavano regolarmente, in particolare scegliendo gli esercizi aerobici. Si riafferma dunque il sempre verde motto "mens sana in corpore sano".
L’aumentata stimolazione di BDNF registrata negli studenti ben allenati è un dato molto importante: questo fattore aumenta la capacità delle cellule nervose di creare nuove connessioni cerebrali e di migliorare le performance intelletive.
"Coltivare i giovani atleti nel periodo della scuola superiore non è solo un modo per far ottenere delle borse di studio per meriti sportivi a perfetti incapaci; al contrario: lo sport è importante nella formazione dei giovani non solo perché sviluppa la capacità di stare in gruppo, il valore dell’allenamento e della costanza per ottenere dei risultati, ma anche perché aiuta il cervello ad essere più plastico e reattivo", ha dichiarato Hillman.
Fonte: Hillman CH et al. (in press). Physical Fitness and Academic Achievement in 3rd and 5th Grade Students. Journal of Sport and Exercise Psychology.
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