Brigate rosse...tra loro anche sindacalisti Cgil...

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    #46
    Censura, epurazioni e il “Piano di Rinascita Democratica”
    Marcello Pamio – 16 novembre 2004
    Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità, è un atto rivoluzionario”. Così George Orwell - pseudonimo di Arthur Blair - scriveva nel suo attualissimo capolavoro di fantapolitica “1984”. Questo nel lontano 1948. E oggi, a distanza di oltre mezzo secolo come siamo messi? Nel terzo millennio appena iniziato, questa frase profetica si è completamente realizzata: nonostante il marasma mediatico che contraddistingue la nostra epoca, nonostante la libera informazione, la tivù via cavo, internet, ecc., non è possibile dire la verità, o almeno provarci, perché altrimenti cala immediatamente la scure della censura. Una scure abominevole e soprattutto inaccettabile che priva del diritto sacrosanto che ogni individuo ha - o che dovrebbe avere - e cioè la libertà di parola e pensiero.
    Alla lista lunghissima di personaggi del giornalismo e dello spettacolo che sono stati censurati (Rossi, Fo, Rame, Fini, Grillo, Luttazzi, Porcaro, Travaglio, Guzzanti, Freccero, Biagi, Santoro, Funari, ecc.), si sono aggiunti i nomi del comico Paolo Hendel, dell’attrice Monica Guerritore e perfino della onorevole ex missina Mussolini. Ma non finisce qua, perché questa epurazione aziendale ha coinvolto anche il direttore del tg5 Enrico Mentana e il direttore del Gr Radio Rai Bruno Socillo (di Alleanza Nazionale!).
    Enrico Mentana ha lanciato l’ultimo suo appello televisivo qualche giorno fa, alla fine del telegiornale che da tredici anni conduceva, avvertendo i telespettatori che sarebbe stato sostituito dall’illustre giornalista Carlo Rossella, rassicurando subito tutti che rimarrà dietro le quinte come direttore editoriale della Fininvest. Fiuff… possiamo tirare un sospiro di sollievo, perché Mentana dall’alto del suo nuovo e prestigioso incarico, farà da garante della libertà d’informazione del telegiornale principe di Mediaset!

    Carlo Rossella, per coloro che hanno poca memoria, è quel direttore che ha permesso il taroccamento delle foto della pelata del suo editore di fiducia, nonché Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché capo di tutte le reti private nazionali, Silvio Berlusconi, disegnandoci sopra una capigliatura normale. Questa “piaggeria”, come viene definita in gergo, potrà sembrare una sciocchezza, ma purtroppo non lo è, e infatti, il presidente dell’Ordine Franco Abruzzo aveva aperto una indagine disciplinare in merito. La piaggeria è bene precisarlo, non è un illecito disciplinare, ma è qualcosa di peggio dal punto di vista morale individuale. Ovviamente il Consiglio ha archiviato il caso - non poteva essere altrimenti - ma a noi rimane almeno il ricordo di un simile gesto. La domanda sorge spontanea: l’eminente giornalista, passato da una rivista patinata a un tiggì nazionale, manterrà gli stessi atteggiamenti di reverenza nei confronti del suo editore, oppure sarà, come dovrebbero essere i veri giornalisti, assolutamente superpartes?
    Ma il punto non è questo: per capire cosa sta realmente accadendo, cioè, per comprendere cosa nascondono queste censure e queste epurazioni, mascherate da premi di produzione e/o passaggi di grado, è bene leggere o ri-leggere, il “Piano per la rinascita democratica” che la figlia del Gran Maestro Venerabile Licio Gelli, ha fatto trovare, molto gentilmente, nel fondo di una sua valigia.

    Questo programma - che potrete richiedermi personalmente - dice molte cose interessanti, per esempio, spiega l’attuale riforma della scuola e della magistratura, i maggiori poteri del Premier, il presidenzialismo, spiega l’importanza della nascita di partiti di impronta rotariana (guarda caso come quello forzaitaliota), e riguardo alla situazione mediatica odierna è veramente molto preciso. Ecco cosa dice in merito.
    # Acquisire settimanali di battaglia;
    # Coordinare tutta la stampa provinciale e locale;
    # Coordinare molte TV via cavo;
    # Dissolvere la RAI-TV;
    Tutti questi punti sono stati evasi, in particolar modo l’ultimo: la Rai infatti è allo sfascio completo, ma attenzione, non per incuria, ma perché era stabilito che la tivù di Stato doveva finire male per favorire qualche altra rete…
    Per quanto riguarda la tivù via cavo, detta anche digitale, state tranquilli, perché arriverà molto presto nelle nostre abitazioni!
    Visto che siamo in ballo, balliamo, leggendo qualche altro punto interessante.
    # Eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti;
    Se non erro qualcuno aveva lanciato questo strano appello in televisione qualche tempo fa, e se non sbaglio, questo qualcuno è il “grembiulino di arcore”.

    # Concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero;
    Questa legge era di fondamentale importanza per tutti coloro che avevano soldi, magari un po’ sporchi, all’estero.
    # Modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio è eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore;
    Questo è l’esempio perfetto di come questi signori modifichino senza alcun ritegno e senza alcuna indignazione generale il baluardo ultimo della democrazia: la Costituzione italiana.
    # Il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni;
    Quest’ultimo punto si commenta da solo!
    Ovviamente il “Piano di Rinascita Democratica” del GMV Licio Gelli è molto più completo e complesso: i pochi punti pubblicati in questo articolo, sono soltanto alcuni. Ma leggendo attentamente questo Programma, redatto quasi trent’anni fa, e confrontandolo con l’attuale programma del governo si potranno notare moltissime e stranissime coincidenze, almeno per coloro che credono ancora alle coincidenze…
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    Che fai stasera ragazzo?
    Tutto va bene, solo tienimi stretto
    Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

    Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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      #47
      Da Marcello Dell’Utri alla destra eversiva
      Andrea Cinquegrani – “La Voce della Campania”
      www.lavocedellacampania.it
      Tutto cominciò con un inciucio. Per la precisione, un’inciucessa, dal momento che in primo piano ci sono due donne. E’ alla loro stretta amicizia che si deve, probabilmente, la brusca virata verso l’estrema destra in atto nel governo italiano e, in modo ancor più marcato, dentro Forza Italia. Le due amiche in questione sono la prorompente Maria Pia La Malfa Dell’Utri (moglie del gemello Alberto e perciò cognata di Marcello Dell’Utri) e Maria Scicolone, sorella ovunque di Sophia Loren nonché mamma mammona di Alessandra Mussolini. A spingere l’affascinante ducetta verso le formazioni di stampo nazista, dopo la clamorosa uscita da An con tanto di porte sbattute in faccia al neo-moderato Gianfranco Fini, sarebbero stati proprio i “preziosi” consigli di mamma Maria e dell’amico di famiglia Marcello, in fase di gran ritorno nell’agone politico nazionale attraverso il rilancio dei suoi oltre 90 Circoli culturali sparsi lungo tutta la penisola (ultima kermesse in ordine di tempo, la tre giorni di Sorrento a fine ottobre) e del quotidiano Il Domenicale, diretto dal fido Angelo Lorenzo Crespi. Un legame di vecchia data, quello fra le due attempate primedonne del jet set capitolino. Un esempio su tutti: le dichiarazioni rese nel 2002 da Maria Pia al processo di Palermo che vede imputato Marcello Dell’Utri di concorso in associazione mafiosa (giunto proprio in questi giorni alle battute finali del primo grado): "Rapisarda (Filippo Alberto Rapisarda, ex socio di Dell’Utri, ndr) era sconvolto, diceva che non ce la faceva più e che voleva ritrattare le accuse a Marcello Dell' Utri e Silvio Berlusconi. Affermava che era stato costretto ad inventarsi tutto per sfuggire all' arresto". Ex dipendente del Pri e poi della Fininvest, lady Dell’Utri ha spiegato ai giudici palermitani che Rapisarda avrebbe fatto quella rivelazione nel corso di un incontro svoltosi a giugno ‘98 in un ristorante della capitale. "Erano presenti - ha aggiunto - i deputati Amedeo Matacena e Nicola Rivelli di Forza Italia, l’avvocato Paola Cantile, il professor Demetrio De Luca e Maria Scicolone".
      ALESSANDRA NAZI
      Dicembre 2003. Dopo il viaggio di Fini in Israele e le sortite sul voto agli immigrati, Alessandra Mussolini consuma lo strappo col suo partito. Ad accoglierla ci sono tutti gli umori dell’estrema destra delusa dalla svolta finiana: non solo le formazioni storiche del neofascismo, ma anche i vasti settori di Forza Italia che, sotto l’abile regia di Marcello Dell’Utri, da tempo puntavano ad intercettare l’elettorato filofascista deluso dalla svolta “democratica” di An. Dietro il paravento di Alternativa Sociale, che vede in pista la bionda Alessandra coi leader di Forza Nuova Roberto Fiore ed Alessandro Tilgher e con Luca Romagnoli, eletto all’europarlamento nel 2004, ci sarebbe dunque la sapiente regia di Marcello Dell’Utri, che da sempre vagheggia quel partito leggero capace di abbracciare la vasta area “lib” compresa tra la fondazione di Ferdinando Adornato e i fascisti di Roberto Fiore (vedi box). Lo dice la storia stessa del senatore palermitano. Lo dice l’impressionante elenco dei partecipanti agli incontri politico-letterari organizzati negli ultimi anni nei suoi Circoli liberali: dal direttore di Limes Lucio Caracciolo allo storico Giano Accame, da Fabrizio Del Noce al magistrato Carlo Nordio, da Mauro Mazza a Paolo Mieli, da Nicola Piepoli a Renato Brunetta, fino, appunto, a un estremista di destra come Fiore.
      QUELL’EUROPA NERA
      Una nuova anima neocons, dunque, si accinge a conquistare il Paese, in perfetta sintonia con l’analogo movimento politico e di pensiero già solidamente radicato negli Stati Uniti (vecchi e nuovi sostenitori del partito di Bush) ed emergente in diverse parti d’Europa. Sottesa alla rete dei neoconservatori - molti dei quali giunti alla “conversione” dopo l’11 settembre - cresce l’alleanza tra le forze europee di estrema destra, riunificate sotto la bandiera comune di Euronat, cui aderiscono, oltre al gruppo italiano Forza Nuova, il Partito Nazionalista Slovacco, il Vlaas Block belga, il Fronte Ellenico e la spagnola Democracia Nacional. Del circuito “nero” fanno parte anche il Movimento Patriottico Popolare Finlandese, il Partito della Grande Romania, il Partito Svedese Democratico, Aliancia Nacional portoghese, il Deutsche Volksunion e il Partito Nazionalista serbo. In Francia a mantenere i più forti legami con questa rete é il Front National di Jean Marie Le Pen, che finanzia gruppi dell’ultra destra in tutta Europa. Ma a reggere le sorti economiche dell’intera rete provvederebbe anche Roberto Fiore, forte dell’ingente patrimonio accumulato durante la lunga latitanza londinese. "Non va sottovalutata - osserva il giornalista Claudio Celani, corrispondente di numerose testate dalla Germania - la pericolosità del movimento neocons in Europa e soprattutto in Italia, dove l’asse Mussolini-Dell’Utri potrebbe far confluire sul Polo la massa di consensi provenienti dalla destra neonazista. Senza contare il fatto che talune di queste formazioni si rivolgono anche a frange dell’elettorato scontento di centrosinistra". Basti pensare che il fronte rappresentato dall’alleanza tra Forza Nuova e Democracia National si batte apertamente contro la globalizzazione. La alternativa a la mundializacion. Bases políticas contra el pensamiento único é una fra le più recenti pubblicazioni realizzate dal neo-gemellaggio “nero”. Erede della Falange spagnola, fondata nel 1995 da Juan Peligro, Democracia National propone un programma politico all’insegna dei "valori" fondanti di Euronat, affiancati dall'interesse per l'ambiente e l'ecologia. "Il fantasma che nel XXI secolo si aggira per l'Europa - scrive Paolo Virtuani sul Corriere della Sera - non è più il comunismo, come dicevano Marx ed Engels oltre 150 anni fa. Ma è lo spettro dell'immigrato extracomunitario e della massa di chi fugge dalla miseria di tutti i Sud del mondo e cerca asilo nel ricco continente. È questo il collante (unito ai comuni sentimenti anti-Europa) che unisce i partiti della destra estrema europea". Che ora, dopo il superamento dell’aspra dialettica interna fra Jean Marie Le Pen e Jorg Haider, trova nuovi argomenti comuni di facile presa populista nella lotta all’euro “che affama”, o nella rivolta fiscale. Coinvolgendo in qualche modo forze centriste di governo e perfino maggioranze improntate a forme dittatoriali del comunismo. "Non vanno infatti dimenticate - conclude Virtuani - la stretta di mano tra Umberto Bossi e Slobodan Milosevic durante la guerra in Kosovo, il sostegno incondizionato di Zhirinovski e dell'estrema destra greca al regime serbo, la visita di Haider in Iraq a Saddam Hussein, il quale è stato considerato "un patriota" anche da Le Pen".
      LO SPETTRO NEOCONS IN ITALIA
      Le tante teste cadute in Forza Italia dal 2001 ad oggi (da Renato Ruggiero a Claudio Scajola, fino a quella recentissima di Giulio Tremonti, per citare solo gli esempi più noti) altro non sono, secondo questa nuova schematizzazione della destra transnazionale, se non gli esiti di uno scontro che vede ormai fronteggiarsi apertamente le due anime dei forzisti. Un braccio di ferro emerso sempre più netto in seguito alle ripetute sconfitte elettorali del Polo nel 2004. Che hanno messo in luce - se ce ne fosse stato bisogno - il ruolo chiave svolto nella conta delle preferenze dalle formazioni di estrema destra, cui guarda con attenzione l’anima neocons guidata da Marcello Dell’Utri. "Si tratta, al momento - spiegano alcuni osservatori esterni - dell’ala dominante, rappresentata dai due coordinatori nazionali Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto. Ma dopo le batoste elettorali, oggi sono in tanti a chiedere la loro testa. E ad invocare il gran ritorno di Claudio Scajola, da sempre fautore di un partito maggiormente strutturato, contro il “movimento leggero” basato sui Circoli culturali e sui giovani di Publitalia, teorizzato da Dell’Utri e portato avanti da Bondi e Cicchitto". 56 anni, ex sindaco democristiano di Imperia, negli anni ottanta Scajola viene arrestato e poi scagionato nell’ambito dell’inchiesta giudiziaria sui Casinò. Tornato a far politica, nel '95 é a capo di una lista civica che sconfigge il Polo, poi diventa uno dei più stretti collaboratori di Silvio Berlusconi. A lui il leader affida la prima trasformazione del partito “di plastica”, che Scajola a fine anni novanta comincia a traghettare dal modello leggero dei club agli assetti “pesanti” di una tradizionale compagine partitica. Nel ‘97 presenta lo statuto del nuovo partito. Ad aprile ’98 si svolge il primo congresso nazionale di Forza Italia. Un cambiamento organizzativo cui fanno seguito i successi elettorali di quegli anni, fino alla vittoria delle politiche del 2001. La macchina di consenso messa in piedi da Scajola ricalcava, sostanzialmente, gli schemi interclassisti tipici della vecchia Dc, associati però ai nuovi simboli del berlusconismo montante: era stato proprio lui, il parlamentare di Imperia, ad inventare il famoso “kit del candidato”, con cravatta, penna e orologio d'ordinanza. Uno strapotere, quello di Scajola, che trova facile strada a fine anni novanta, quando Dell’Utri viene prudentemente allontanato dalla scena politica nazionale per l’impressionante catena di problemi giudiziari che lo investono ad opera di diverse Procure italiane. Marcello e i suoi, saggiamente, si dispongono lungo la riva del fiume. E non dovranno aspettare neppure molto tempo per veder passare lo “scalpo” dell’avversario. Nel 2001, dopo aver guidato la militarizzazione del G8 di Genova da ministro degli Interni, l’ex democristiano ligure é costretto alle dimissioni in seguito ad un’infelice uscita pubblica su Marco Biagi, il professore assassinato dalle Brigate Rosse. Al Viminale Berlusconi chiama il fido Beppe Pisanu, altro democristiano, questa volta sardo, antico frequentatore di quell’Armando Corona che diventerà Gran Maestro della massoneria. E’ il segno di un cambiamento epocale ai vertici di Forza Italia e di un ritorno alle origini nel segno di Marcello Dell’Utri, che durerà - con Cicchitto e Bondi in prima fila - fino agli esiti negativi delle campagne elettorali 2004. Quando torna prepotentemente sulla scena proprio lui, Claudio Scajola.
      CARO BERLUSCONI TI SCRIVO
      In pieno agosto esplode il caso della lettera al vetriolo: ben 80 parlamentari forzisti invocano con forza un cambio al vertice, mettendo in discussione la leadership di Bondi e Cicchitto e gli assetti monolitici di un partito in cui, dicono, é precluso ogni dialogo. E’ il segno della spaccatura, netta, che si va ufficializzando fra le due anime. Al congresso estivo di Gubbio é guerra aperta: i giornali già titolano “Sfida all’OK Corral” in riferimento allo scontro fra le due mozioni. Claudio Scajola, nominato nel frattempo ministro per l’attuazione del programma, é il convitato di pietra, ma decide alla fine di disertare l’incontro. E affida il suo sfogo all’Espresso, ribadendo l’anatema contro i fautori di "un partito seduto" e difendendo gli 80 “maldipancisti” firmatari del documento anti-Bondi: "non sono affatto carbonari, ma gente che ama Forza Italia". Ma chi sono veramente gli 80 firmatari? L’interrogativo circola anche all’interno dello stesso partito, dal momento che, ufficialmente, l’elenco completo non é mai stato reso noto. "Sono venuti fuori solo sei o sette nomi - dichiara a Panorama Roberto Formigoni, dissidente in Lombardia dopo la bruciante sconfitta di Ombretta Colli, ma sul piano nazionale rimasto probabilmente vicino alla linea Bondi-Cicchitto - e invece dicevano che c'erano 80 firme. Chi sono gli altri? Invece d'uscire orgogliosamente alla ribalta e dire: "Anch'io ho firmato", stanno nascosti". Poche le conferme, ma non per questo meno indicative di un malessere diffuso. In primis Paolo Romani, il coordinatore della Lombardia, la cui testa era stata chiesta dagli stessi Formigoni, Colli e Gabriele Albertini dopo la disfatta delle amministrative. E poi la tanto leggiadra quanto inconsapevole Gabriella Carlucci: "Non capisco - diceva in Transatlantico - come si possa aver equivocato la mia firma in calce a un documento che tutto intendeva essere, almeno nelle mie intenzioni, fuorché una critica diretta ai vertici del movimento". Assai meno titubante il sottosegretario alla Giustizia Jole Santelli: "La lettera era un segnale a Berlusconi per migliorare il partito, come fate a non capirlo?", diceva rispondendo alle reprimenda dell’ex democristiano lucano di lungo corso Angelo Sanza, che le rimproverava l’affondo contro il duo Bondi-Cicchitto.
      ANTONIO CONTRO TUTTI
      In Campania, dove Forza Italia ha perso tutti i Comuni, la rottura era già cristallizzata fin dal voto di maggio, quando addirittura le due componenti diedero vita a due chiusure della campagna elettorale contemporanee, guardandosi in cagnesco. Stesso giorno, stessa ora: una con Antonio Martusciello e Renato Schifani, l'altra con Scajola, Paolo Russo e Riccardo Ventre. E mentre il partito cala in zona dal 34 al 19 per cento, é proprio un leader della dissidenza interna, il presidente della Provincia di Caserta Ventre, a spuntarla per le Europee: oggi siede nei banchi di Strasburgo forte di un ampio suffragio popolare. E rilancia. A metà ottobre annuncia che presenterà una propria lista alle prossime provinciali, ribadendo che si tratta di un’iniziativa "sollecitata da più parti dello schieramento" e criticando i ritardi del Polo "nell'elaborazione del programma e nella scelta dei candidati". Aperta, dunque, la contestazione al coordinatore campano Antonio Martusciello, mentre a ricucire lo strappo prova il sindaco di Caserta, il forzista Luigi Falco, auspicando "un rapido chiarimento all' interno di Forza Italia e della casa delle Libertà". Altro leader della fronda interna campana é Paolo Russo, presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle ecomafie, proveniente dalla Dc del nolano e sceso in campo, fra l’altro, per contrastare l’asse Bassolino-Berlusconi sulla costruzione del termovalorizzatore di Acerra che sta infiammando da mesi le popolazioni locali. Va ricordato che il generale Carlo Jean, plenipotenziario dell’affaire mega-inceneritore, risulta nel lungo elenco dei frequentatori del salotto Dell’Utri. Difficile, dall’esterno, riuscire ad individuare uno per uno i forzisti campani trasmigrati negli opposti fronti, anche se nella sede del partito in Galleria Umberto, a Napoli, ogni giorno si aggiorna la conta di coloro che vanno e di quelli che restano (con Martusciello). Qualcuno ricorda il tentativo fallito di fronda capitanato nel 2003 da Alfredo Vito (oggi rientrato nei ranghi, come dimostrerebbe la sua presenza alla convention sorrentina di Dell’Utri al fianco di Antonio Martusciello), mentre segnali di fumo arrivano dalla pattuglia degli azzurri che restano in bilico. Qualcuno ricorda, per esempio, quali sono gli amici che Paolo Russo elenca in apertura nel suo sito internet. Come i consiglieri regionali campani Ermanno Russo e, a sorpresa, Fulvio Martusciello, fratello di Antonio. O come Giuseppe Gargani, l’eurodeputato ed ex dc a capo della fronda in provincia di Avellino che può contare, in zona, sui forzisti Enzo Lucido, Elio Iannuzzi, Antonio Di Mizio e Roberto Castelluccio, tutti pronti a fronteggiare il gruppo guidato dal consigliere regionale Cosimo Sibilia. Nel Sannio il Verbo del Cavaliere é incarnato da Antonio Barbieri da Cerreto Sannita divenuto lo scorso anno, dopo qualche esitazione, perno locale della corrente maggioritaria Martusciello-Dell’Utri-Bondi-Cicchitto. Tornando a Napoli, in orbita Scajola ruoterebbe invece il deputato azzurro Salvatore Lauro, fra gli artefici del sito casadellelibertà.net, dove viene pubblicata la famosa lettera degli 80 protestatari, al fine di "sgombrare il campo da allusioni e speculazioni che sono state fatte sulla vicenda da alcuni rappresentanti di Forza Italia, per cercare di capire meglio quel che sta succedendo realmente in Forza Italia". Al punto che proprio questo sito potrebbe rappresentare un autentico “manifesto in movimento” della nuova aggregazione politica nata all’interno di Forza Italia. Un link rimanda infatti al Movimento Politico Europa Mediterranea, rappresentato al senato da Salvatore Lauro e alla Camera dai deputati Sergio Iannuccilli, Antonio Oricchio e, per l’appunto, Paolo Russo. Nemmeno troppo velato, l’attacco al gruppo di vertice locale capitanato da Martusciello, nel sondaggio che il sito sponsorizzato da Lauro lancia in questi giorni: “La cdl in Campania fa un’opposizione trasparente e corretta, o é consociativa?”. Il riferimento, oltre che al caso Acerra, é probabilmente alle tante questioni che - secondo buona parte degli iscritti - vedrebbero l’inedita convergenza politica tra il premier Berlusconi e il governatore della Campania Antonio Bassolino. A cominciare da un ennesimo bubbone. Che si chiama Istituto per i Tumori Pascale e che ha visto già lo scorso anno consumarsi la più aperta e clamorosa guerra “Forza Italia contro Forza Italia”.
      DA FLORIO A PERRONE
      Tra due fuochi era venuto infatti a trovarsi nei primi mesi di quest’anno il manager dell’Istituto prescelto dal vertice nazionale azzurro, Sergio Florio, "”reo” probabilmente - sibilano al Pascale - di aver messo mano ad una rigorosa razionalizzazione di antichi sprechi e disservizi". Entrato in rotta di collisione con Bassolino per la mancata erogazione di fondi da parte della Regione, Florio avrebbe dovuto in seguito fare i conti con una sorta di “sbilanciamento” degli equilibri in Forza Italia. "Il ritorno sulla scena di Claudio Scajola- spiegano alcuni osservatori in Istituto - ha provocato l’improvvisa sostituzione di Florio con Raffaele Perrone Donnorso, fedelissimo del ministro Girolamo Sirchia". Il quale sarebbe dunque, secondo questa interpretazione, esponente di punta (anche se non sotto i riflettori) di quella dissidenza già pronta a riprendersi la guida del partito, in Campania non meno che nel Paese. Del resto, che non corra proprio buon sangue fra il ministro della Salute ed il vertice attuale del partito lo dimostra la recente sortita di Sirchia sull’aborto (dichiaratosi disponibile a rivedere la legge 194) e l’immediato richiamo all’ordine lanciato da Fabrizio Cicchitto: "Nei limiti delle sue competenze, che non sono straordinarie, visto il ruolo svolto in materia dalle Regioni, è auspicabile che il ministro Sirchia si impegni a recuperare consenso nel mondo della sanità, ma non a realizzare una revisione della legge sull'aborto di cui non si sente la necessità", é stata la secca dichiarazione che ha messo fine alla vicenda. Senza contare il fatto che, al primo odor di rimpasto, la prima testa pronta a saltare doveva essere, a giugno scorso, proprio quella di Sirchia. Una traccia dell’intesa Scajola-Sirchia, infine, si troverebbe in quella proposta di legge sui diritti religiosi dei musulmeni in Italia firmata da entrambi insieme al premier Berlusconi. Pace fatta, intanto, al Pascale, dopo l’andirivieni del superbassoliniano Giuseppe Petrella, il deputato ds chiamato ad affiancare la guida di Perrone Donnorso. "Solo una tregua - spiegano in Istituto - attuata dopo le aspre polemiche sulla trasformazione dell’ospedale in fondazione privata". Un progetto temporaneamente accantonato, benché fosse visto di buon occhio tanto da Bassolino quanto dal governo nazionale. "Piuttosto - concludono al nosocomio collinare - la dirigenza é ora impegnata ad allestire le consistenti gare d’appalto per opere edili, a partire dalla realizzazione della palazzina scientifica, per la quale si parla di oltre 50 miliardi di vecchie lire, fino ai lavori per i mega parcheggi sotterranei". Per prudenza, comunque, Perrone Donnorso continua a girare in istituto circondato da un nutrito stuolo di body guard. "Sembra di stare in Iraq...", commenta qualcuno. Mentre altri fanno sapere che quel personale superspecializzato potrebbe essere alle dipendenze del Viminale. Un’ “alta sorveglianza” su cui ci s’interroga. Anche perché, nel frattempo, é terminato l’incarico ricoperto da Perrone Donnorso durante l’emergenza Sars come esponente nazionale del Centro per il bioterrorismo.
      TUTTI CASA E OPUS DEI
      Schivate grazie ad una lunga serie di leggi ad hoc, varate prima dai governi di centrosinistra, poi dalla maggioranza del Polo, le tante imputazioni che lo avevano colpito nel corso degli ultimi dieci anni (dalla bancarotta fraudolenta per il crac Bresciano di Filippo Alberto Rapisarda ai fondi neri di Publitalia), Marcello Dell’Utri é dal 2001 senatore della repubblica. A Palermo giunge intanto alle battute finali il primo grado del processo che lo vede accusato di concorso esterno nell'associazione mafiosa Cosa nostra. Dopo oltre sette anni i giudici della seconda sezione penale presieduta da Leonardo Guarnotta si riuniranno in camera di consiglio a fine novembre: la sentenza é attesa per inizio dicembre (il senatore di Forza Italia ha preso 9 anni di reclusione). A giugno i pm Antonio Ingroia e Domenico Gozzo avevano chiesto la condanna a undici anni di carcere per Marcello Dell'Utri e nove per il coimputato Gaetano Cinà. Secondo i rappresentanti dell'accusa i rapporti di Dell'Utri e Cosa nostra, iniziati negli anni sessanta, sarebbero proseguiti "in forma non contingente ed occasionale" fino al '95. "Per la Dda di Palermo Dell'Utri sarebbe stato un ''canale di collegamento'' tra Cosa nostra, il mondo economico milanese e il sistema istituzionale", scrive l’Adn Kronos. Ferme e sdegnate le smentite del senatore. Il quale rimanda piuttosto, nell’autobiografia, ai suoi trascorsi cattolici nell’Opus Dei dove, ai tempi dell’università, conobbe sul campo di calcetto i fratelli Silvio e Paolo Berlusconi, altri giovani di belle speranze interni alla residenza milanese Torrescalla. "Dopo un periodo dedicato allo sport fondando e dirigendo una Scuola di formazione sportiva dell'Opus Dei (il Centro Elis a Roma), ritorna a Palermo - si legge ancora nelle note autobiografiche - dove lavora alla Cassa di Risparmio di Sicilia. Nel 1973, Silvio Berlusconi lo richiama a Milano per lavorare con lui all'Edilnord in qualità di assistente". E proprio il modello dei Centri Elis di opusdeiana memoria viene oggi richiamato con forza da Dell’Utri per contrastare i fendenti dell’opposizione targata Scajola e difendere la linea dei Club. Che non disdegnano alleanze “nere”, come quelle con Alessandra Mussolini e Roberto Fiore.

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        #48
        Armi. Berlusconi: "sarò il vostro commesso viaggiatore"
        Unimondo / Pax Christi - 11 ottobre, 2004
        Sarò il vostro "commesso viaggiatore". Così ha detto oggi il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ai dirigenti delle principali industrie armiere italiane in occasione della presentazione ufficiale del primo volo del caccia M-346. ''Mi chiedete che il vostro presidente del Consiglio divenga il vostro commesso viaggiatore - ha detto Berlusconi. Lo sto facendo: credo che attirerò l'attenzione dei miei colleghi su questo nuovo prodotto della tecnologia italiana all'avanguardia nel mondo. Si prevede di avere ordinativi cospicui. Abbasseremo i costi attraverso la quantità". Ciò, ha aggiunto il premier è reso possibile dal ''gran peso che l'Italia gode in politica estera grazie al lavoro di questo governo: il presidente del Consiglio - ha sottolineato Berlusconi - ha assunto nel panorama internazionale un ruolo tale che gli permette di alzare il telefono in qualsiasi momento e di ottenere risposte immediate dai suoi interlocutori
        internazionali''. Nel panorama globale - ha proseguito il Presidente - ''l'Italia puo' finalmente recitare il ruolo di protagonista, un ruolo che le spetta e che corrisponde al suo effettivo peso nelle questioni internazionali. L'Italia è la sesta potenza mondiale, ed è il terzo paese
        nel mondo che ha impegnato la sua potenza militare a supporto della pace''.
        Per questo ''attirerò l'attenzione dei miei colleghi internazionali su questo gioiello dell'Aeronautica militare italiana'' - ha ripetuto Berlusconi rassicurando i rappresentanti di Aermacchi, Alenia e Finmeccanica. ''Si prevede di avere per questo gioiello ordinativi copiosi in modo da poter così abbassare i costi''. Il premier non avrebbe infine rinunciato alla solita battuta: ''Basta fissare la percentuale che spetta al Presidente del Consiglio che ovviamente devolverà a usi condivisi da tutti''.

        Pronte le reazioni del mondo pacifista. "Finalmente il premier ha spiegato com'è che in questi ultimi due anni sono esplose le vendite di armi italiane" - ha commentato Francesco Vignarca della Rete italiana per il disarmo. "E non si può dire adesso che il Premier non sappia a chi le vendiamo". Sono giunte infatti a quasi 1 miliardo e 300 milioni di euro le autorizzazioni all'esportazione di armi rilasciate dal Governo nel 2003 con un incremento che sfiora il 40% rispetto ai circa 920 milioni di euro del 2002, quando già si era registrato un aumento del 6,6% rispetto al 2001.
        Nella lunga lista degli oltre 60 Paesi destinatari delle armi "made in Italy" Dati e analisi sull'export di armi italiane figurano nazioni in stato di conflitto (come India e Pakistan), verso i quali vige l'embargo da parte dell'Unione europea (come la Cina), una lunga lista di Paesi dove vi sono costanti violazioni dei diritti umani (dall'Arabia Saudita alla Malesia, dalla Nigeria alla Turchia) e Paesi altamente indebitati (come Bangladesh e Argentina) ai quali - secondo la legge 185/'90 che regolamenta la materia - non dovrebbero essere vendute.
        "Non avevamo dubbi che questo governo non avesse scrupoli in materia di vendita di armi" - sottolinea Tonio dell'Olio di Pax Christi Italia. "Il Presidente del Consiglio ha finalmente esplicitato il suo rapporto con l'industria armiera. Un fatto che ci preoccupa ulteriormente visto anche l'elenco dei Paesi ai quali esportiamo le "nostre" armi. Da parte nostra continueremo a sostenere l'impegno per la riconversione dell'industria armiera" - ha concluso Dell'Olio.
        Già dal febbraio scorso un cartello di organizzazioni si è attivato, proprio in Lombardia (sede delle industrie visitate oggi dal premier Berlusconi) per chiedere di riattivare la legge regionale per l'Agenzia per la riconversione dell'industria bellica istituita con la L.R. n. 6, dell'11
        marzo 1994 che dall'insediamento della Giunta Formigoni è rimasta inattiva.

        sigpic"Ooh amore ooh amante
        Che fai stasera ragazzo?
        Tutto va bene, solo tienimi stretto
        Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

        Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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          #49
          Che cos'è
          La data di fondazione della loggia massonica Propaganda Due si perde nel tempo, come spesso accade per simili consorterie. E' noto, comunque, che era un antico sodalizio che accoglieva gli elementi più importanti e prestigiosi, fin da quando, nel secolo scorso, la massoneria, aveva avuto un ruolo centrale nelle vicende italiane. Dopo la seconda guerra mondiale era stata riorganizzata anche la loggia P2, con l'aiuto della massoneria USA, trasferendovi i massoni più in vista o che dovevano restare "coperti". Nel Dicembre 1965 il Gran Maestro aggiunto Roberto Ascarelli presenta l'apprendista Licio Gelli al Gran Maestro Gamberini, il quale lo eleva immediatamente di grado nella gerarchia massonica e lo inserisce nella loggia P2. Nel 1969 Ascarelli e Gamberini affidano a Gelli un non meglio precisato incarico speciale nella loggia. Nel 1971 Gelli diviene segretario organizzativo e ha il totale controllo della loggia. Nel frattempo molti personaggi eccellenti, soprattutto militari e finanzieri si sono iscritti, tra questi il generale Allavena che porterà in dote le copie dei fascicoli delle schedature del SIFAR. Nel '69 capi massonici diranno che grazie a Gelli 400 alti ufficiali dell'esercito sono stati iniziati alla massoneria al fine di predisporre un "governo di colonnelli", sempre preferibile ad un governo comunista. Nel 1972 il nuovo segretario organizzativo cambia nome alla loggia in "Raggruppamento Gelli-P2" accentuandone le caratteristiche di segretezza evitando qualsiasi tipo di controllo. Nel 1973 la loggia segreta "Giustizia e Libertà" si fonde con la P2. Alla Gran Loggia di Napoli del Dicembre 1974, qualcosa di simile a un conclave massonico alcuni tentarono di sciogliere la P2 e di abrogarne i regolamenti particolari, ma senza successo, Gelli aveva acquisito troppo potere nel frattempo. Lino Salvini, maestro del Grande Oriente d'Italia, quindi, nonostante non vedesse di buon occhio tanto potere concentrato in quella loggia, il 12 Maggio 1975 decretò ufficialmente la ricostituzione della loggia P2 elevando Gelli al grado di maestro venerabile. La loggia P2 valicherà presto i confini nazionali e conterà affiliati in diversi paesi dove non si limiterà a fare proselitismo, ma parteciperà, nei modi che la caratterizzano alla vita politica, economica e finanziaria di tali paesi. In Argentina, per esempio favorirà il golpe militare, per poi perorare la causa del ritorno di Peron, così come risulterà implicata nello scoppio del conflitto delle isole Malvinas. La loggia P2 risulterà attiva in Uruguay, Brasile, Venezuela, negli Stati Uniti, in diversi paesi europei e non ultima in Romania, dove Gelli avrà importanti rapporti con il regime "socialista" di Ceausescu, nonostante l'anticomunismo viscerale di tutti gli aderenti alla P2. Evidentemente a Ceausescu non era rimasto niente di comunista e Gelli lo sapeva. Analizzare gli intrighi, la partecipazione a tentativi di colpo di stato o a colpi di stato riusciti, a stragi, attentati, omicidi, depistamenti, operazioni finanziarie sporche e' praticamente impossibile. Basti pensare che dopo il ritrovamento di una parte dei documenti relativi alle attività della loggia ad Arezzo il 17 Marzo 1981 e di altri a Montevideo in Uruguay e' stata costituita una commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Tina Anselmi, i cui atti sono raccolti in 76 volumi di dimensioni consistenti e che la documentazione raccolta occupa diverse scaffalature anch'esse di dimensioni consistenti. Semplicemente ci limiteremo a dare un parziale elenco delle vicende in cui la P2 e' implicata. Anche l'elenco degli iscritti che forniamo e' parziale, purtroppo però è l'unico conosciuto, si calcola comunque che gli iscritti alla loggia fossero 2500/3000 e non 963 come risulta dalle liste sequestrate ad Arezzo.
          Il 10 Dicembre 1981 il Parlamento ha ufficialmente sciolto la P2. Si tratta però solo di un atto formale, in realtà Gelli, nonostante i molti anni di carcere a cui e' stato condannato, e' ancora a piede libero e ha a disposizione un'enorme patrimonio per continuare a tessere i suoi intrighi. Il "piano di rinascita democratica" sequestrato a Maria Grazia Gelli nel Luglio 1982, che rappresenta la "carta programmatica per l'Italia" della P2, e' divenuto il programma di Silvio Berlusconi, in gran parte attuato. Ma ciò che più preoccupa e' che non può essere un semplice decreto a sciogliere un simile agglomerato di "veri criminali". Finché esisteranno enormi gruppi finanziari, potentati economici, multinazionali che dominano i popoli, continueranno ad esistere cosche mafiose e massoniche come la P2. Del resto, come anche attraverso questo lavoro abbiamo cercato di spiegare la P2 travalica i confini nazionali anche formalmente, Gelli nella Primavera del 1975 ha fondato a Montecarlo l'OMPAM che nessuno si sogna di sciogliere. L'unica cosa che ci rimane da fare e' combattere simili accozzaglie di moderni fascisti con ogni mezzo necessario.






          Lo Statuto

          PREMESSA
          1) L' aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema
          2) il piano tende invece a rivitalizzare il sistema attraverso la sollecitazione di tutti gli istituti che la Costituzione prevede e disciplina, dagli organi dello Stato ai partiti politici, alla stampa, ai sindacati, ai cittadini elettori.
          3) Il piano si articola in una sommaria indicazione di obiettivi, nella elaborazione di procedimenti - anche alternativi - di attuazione ed infine nell'elencazione di programmi a breve, medio e lungo termine.
          4) Va anche rilevato, per chiarezza, che i programmi a medio e lungo termine prevedono alcuni ritocchi alla Costituzione successivi al restauro delle istituzioni fondamentali.

          OBIETTIVI
          1) Nell'ordine vanno indicati:

          a) i partiti politici democratici, dal PSI al PRI, dal PSDI alla DC al PLI (con riserva di verificare la Destra Nazionale)
          b) la stampa, escludendo ogni operazione editoriale, che va sollecitata al livello di giornalisti attraverso una selezione che tocchi soprattutto: Corriere della Sera, Giorno, Giornale, Stampa, Resto del Carlino, Messaggero, Tempo, Roma, Mattino, Gazzetta del Mezzogiorno, Giornale di Sicilia, per i quotidiani; e per i periodici: Europeo, Espresso, Panorama, Epoca, Oggi, Gente, Famiglia Cristiana. La RAI-TV va dimenticata.
          c) i sindacati, sia confederali CISL e UIL, sia autonomi, nella ricerca di un punto di leva per ricondurli alla loro naturale funzione anche al prezzo di una scissione e successiva costituzione di una libera associazione dei lavoratori;
          d) il Governo, che va ristrutturato nella organizzazione ministeriale e nella qualità degli uomini da proporre ai singoli dicasteri;
          e) la magistratura, che deve essere ricondotta alla funzione di garante della corretta e scrupolosa applicazione delle leggi;
          f) il Parlamento, la cui efficienza e' subordinata al successo dell'operazione sui partiti politici, la stampa e i sindacati.

          2) Partiti politici, stampa e sindacati costituiscono oggetto di sollecitazioni possibili sul piano della manovra di tipo economico finanziario. La disponibilità di cifre non superiori a 30 o 40 miliardi sembra sufficiente a permettere ad uomini di buona fede e ben selezionati di conquistare le posizioni chiave necessarie al loro controllo.
          Governo, Magistratura e Parlamento rappresentano invece obiettivi successivi, accessibili soltanto dopo il buon esito della prima operazione, anche se le due fasi sono necessariamente destinate a subire intersezioni e interferenze reciproche, come si vedrà in dettaglio in sede di elaborazione dei procedimenti.

          3) Primario obiettivo e indispensabile presupposto dell'operazione e' la costituzione di un club (di natura rotariana per l'etereogenità dei componenti) ove siano rappresentati, ai migliori livelli, operatori, imprenditoriali e finanziari, esponenti delle professioni liberali, pubblici amministratori e magistrati, nonché pochissimi e selezionati uomini politici, che non superi il numero di 30 o 40 unità. Gli uomini che ne fanno parte debbono essere omogenei per modo di sentire, disinteresse, onestà e rigore morale, tali cioè da costituire un vero e proprio comitato di garanti rispetto ai politici che si assumeranno l'onere dell'attuazione del piano e nei confronti delle forze amiche nazionali e straniere che lo vorranno appoggiare. Importante e' stabilire subito un collegamento valido con la massoneria internazionale.

          PROCEDIMENTI
          1) Nei confronti del mondo politico occorre:
          a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (per il PSI, ad esempio, Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
          b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
          c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti -con i dovuti controlli- a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
          d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatistica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da da parte della pubblica opinione e' da ritenere inevitabile.

          2) Nei confronti della stampa (o, meglio, dei giornalisti) l'impiego degli strumenti finanziari non può, in questa fase, essere previsto nominativamente. Occorrerà redigere un elenco di almeno 2 o 3 elementi, per ciascun quotidiano o periodico in modo tale che nessuno sappia dell'altro. L'azione dovrà essere condotta a macchia d'olio, o, meglio, a catena, da non più di 3 o 4 elementi che conoscono l'ambiente. Ai giornalisti acquisti dovrà essere affidato il compito di "simpatizzare" per gli esponenti politici come sopra prescelti in entrambe le ipotesi alternative 1c e 1d.
          In un secondo tempo occorrerà:
          a) acquisire alcuni settimanali di battaglia;
          b) coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata;
          c) coordinare molte TV via cavo con l'agenzia per la stampa locale;
          d) dissolvere la RAI-TV in nome della libertà di antenna ex art. 21 Costit.

          3) Per quanto concerne i sindacati la scelta prioritaria e' fra la sollecitazione alla rottura, seguendo cioè le linee già esistenti dei gruppi minoritari della CISL e maggioritari dell'UIL, per poi agevolare la fusione con gli autonomi, acquisire con strumenti finanziari di pari entità i più disponibili fra gli attuali confederati allo scopo di rovesciare i rapporti di forza all'interno dell'attuale trimurti.
          Gli scopi reali da ottenere sono:
          a) restaurazione della libertà individuale, nelle fabbriche e aziende in genere per consentire l'elezione dei consigli di fabbrica, con effettive garanzie di segretezza del voto;
          b) ripristinare per tale via il ruolo effettivo del sindacato di collaboratore del fenomeno produttivo in luogo di quello legittimamente assente di interlocutore in vista di decisioni politiche aziendali e governative.
          Sotto tale profilo, la via della scissione e della successiva integrazione con gli autonomi sembra preferibile anche ai fini dell'incidenza positiva sulla pubblica opinione di un fenomeno clamoroso come la costituzione di un vero sindacato che agiti la bandiera della libertà di lavoro e della tutela economica dei lavoratori. Anche in termini di costo e' da prevedere un impiego di strumenti finanziari di entità inferiori all'altra ipotesi.

          4) Governo Magistratura e Parlamento

          a) selezionare gli uomini - anzitutto - ai quali può essere affidato il compito di promuovere la rivitalizzazione di ciascuna rispettiva parte politica (Per il PSI, ad esempio Mancini, Mariani e Craxi; per il PRI: Visentini e Bandiera; per il PSDI: Orlandi e Amidei; per la DC: Andreotti, Piccoli, Forlani, Gullotti e Bisaglia; per il PLI: Cottone e Quilleri; per la Destra Nazionale (eventualmente): Covelli);
          b) in secondo luogo valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;
          c) in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti - con i dovuti controlli - a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;
          d) in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l'immediata nascita di due movimenti: l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI - PSDI - PRI - Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale). Tali movimenti dovrebbero essere fondati da altrettanti clubs promotori composti da uomini politici ed esponenti della società civile in proporzione reciproca da 1 a 3 ove i primi rappresentino l'anello di congiunzione con le attuali parti ed i secondi quello di collegamento con il mondo reale. Tutti i promotori debbono essere inattaccabili per rigore morale, capacità, onestà, e tendenzialmente disponibili per un'azione politica pragmatica, con rinuncia alle consuete e fruste chiavi ideologiche. Altrimenti il rigetto da parte della pubblica opinione e' da ritenere inevitabile.

          PROGRAMMI
          Per programmi si intende la scelta, in scala di priorità, delle numerose operazioni in forma di:
          a) azioni di comportamento politico ed economico;
          b) atti amministrativi (di Governo);
          c) atti legislativi; necessari a ribaltare - in concomitanza con quelli descritti in materia di procedimenti - l'attuale tendenza di disfascimento delle istituzione e, con essa, alla disottemperanza della Costituzione i cui organi non funzionano più secondo gli schemi originali. Si tratta, in sostanza, di "registrare" - come nella stampa in tricromia - le funzioni di ciascuna istituzione e di ogni organo relativo in modo che i rispettivi confini siano esattamente delimitati e scompaiano le attuali aree di sovrapposizione da cui derivano confusione e indebolimento dello Stato.
          A titolo di esempio, si considerano due fenomeni:
          1) lo spostamento dei centri di potere reale dal Parlamento ai sindacati ed al Governo ai padronati multinazionali con i correlativi strumenti di azione finanziaria. Sarebbero sufficienti una buona legge sulla programmazione che rivitalizzi il CNEL e una nuova struttura dei Ministeri accompagnate da norme amministrative moderne per restituire ai naturali detentori il potere oggi perduti;
          2) l'involuzione subita dalla scuola negli ultimi 10 anni quale risultante di una giusta politica di ampliamento dell'area di istruzione pubblica, non accompagnata però dalla predisposizione di corpi docenti adeguati e preparati nonché dalla programmazione dei fabbisogni in tema di occupazione.
          Ne e' conseguente una forte e pericolosa disoccupazione intellettuale - con gravi deficienze invece nei settori tecnici nonché la tendenza a individuare nel titolo di studio il diritto al posto di lavoro. Discende ancora da tale stato di fatto la spinta all'egualitarismo assolto (contro la Costituzione che vuole tutelare il diritto allo studio superiore per i più meritevoli) e, con la delusione del non inserimento, il rifugio nella apatia della droga oppure nell'ideologia dell'eversione anche armata. Il rimedio consiste: nel chiudere il rubinetto del preteso automatismo: titolo di studio - posto di lavoro; nel predisporre strutture docenti valide; nel programmare, insieme al fenomeno economico, anche il relativo fabbisogno umano; infine nel restaurare il principio meritocratico imposto dalla Costituzione.
          Sotto molti profili, la definizione dei programmi intersecherà temi e notazioni già contenute nel recente Messaggio del Presidente della Repubblica - indubbiamente notevole - quale diagnosi della situazione del Paese, tenendo, però, ad indicare terapie più che a formulare nuove analisi.
          Detti programmi possono essere esecutivi - occorrendo - con normativa d'urgenza (decreti legge).
          a) Emergenza a breve termine . Il programma urgente comprende, al pari degli altri provvedimenti istituzionali (rivolti cioè a "registrare" le istituzioni) e provvedimenti di indole economico-sociale.
          a1) Ordinamento giudiziario: le modifiche più urgenti investono:
          - la responsabilità civile (per colpa) dei magistrati;
          - il divieto di nomina sulla stampa i magistrati comunque investiti di procedimenti giudiziari;
          - la normativa per l'accesso in carriera (esami psicoattitudinali preliminari);
          - la modifica delle norme in tema di facoltà libertà provvisoria in presenza dei reati di eversione - anche tentata - nei confronti dello Stato e della Costituzione, nonché di violazione delle norme sull'ordine pubblico, di rapina a mano armata, di sequestro di persona e di violenza in generale.
          a2) Ordinamento del Governo
          1 - legge sulla Presidenza del Consiglio e sui Ministeri (Cost. art. 95) per determinare competenze e numero (ridotto, con eliminazione o quasi dei Sottosegretari);
          2 - legge sulla programmazione globale (Cost. art. 41) incentrata su un Ministero dell'economia che ingloba le attuali strutture di incentivazione (Cassa Mezz. - PPSS - Mediocredito Industria - Agricoltura), sul CNEL rivitalizzato quale punto d'incontro delle forze sociali e sindacali, imprenditoriali e culturali e su procedure d'incontro con il Parlamento e le Regioni;
          3 - riforma dell'amministrazione (Cost. artt. 28 -97 - 98) fondato sulla teoria dell'atto pubblico non amministrativo, sulla netta separazione della responsabilità politica da quella amministrativa che diviene personale (istituzione dei Segretari Generali di Ministero) e sulla sostituzione del principio del silenzio-rifiuto con quello del silenzio-consenso;
          4 - definizione della riserva di legge nei limiti voluti e richiesti espressamente dalla Costituzione e individuazione delle aree di normativa secondaria (regolamentare) in ispecie di quelle regionali che debbono essere obbligatoriamente limitate nell'ambito delle leggi cornice.
          a3) Ordinamento del Parlamento
          1) ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR);
          2) modifica (già in corso) dei rispettivi Regolamenti per ridare forza al principio del rapporto (Cost. art. 64) fra maggioranza-Governo da un lato, e opposizione, dall'altro, in luogo della attuale tendenza assemblearistica;
          3) adozione del principio delle sessioni temporali in funzione di esecuzione del programma
          governativo.

          b) Provvedimenti economico-sociali
          b1) abolizione della validità legale dei titoli di studio (per sfollare le università e dare il tempo di elaborare una seria riforma della scuola che attui i precetti della Costituzione);
          b2) adozione di un orario unico nazionale di 7 ore e 30' effettive (dalle 8,30 alle 17) salvi i turni necessari per gli impianti a ritmo di 24 ore, obbligatorio per tutte le attività pubbliche e private;
          b3) eliminazione delle festività infrasettimanali e dei relativi ponti (salvo 2 giugno – Natale - Capodanno e Ferragosto) da riconcedere in un forfait di 7 giorni aggiuntivi alle ferie annuali di diritto;
          b4) obbligo di attuare in ogni azienda ed organo di Stato i turni di festività - anche per sorteggio - in tutti i periodi dell'anno, sia per annualizzare l'attività dell'industria turistica, sia per evitare la "sindrome estiva" che blocca le attività produttive;
          b5) revisione della riforma tributaria nelle seguenti direzioni:
          1 - revisione delle aliquote per i lavoratori dipendenti aggiornandole al tasso di svalutazione 1973-76;
          2 - nettizzazione all'origine di tutti gli stipendi e i salari delle P.A. (onde evitare gli enormi costi delle relative partite di giro);
          3 - inasprimento delle aliquote sui redditi professionali e sulle rendite;
          4 - abbattimento delle aliquote per donazioni e contributi a fondazioni scientifiche e culturali riconosciute, allo scopo di sollecitare l'autofinanziamento premiando il reinvestimento del profitto;
          5 - alleggerimento delle aliquote sui fondi aziendali destinati a riserve, ammortamenti, investimenti e garanzie, per sollecitare l'autofinanziamento delle aziende produttive;
          6 - reciprocità fra Stato e dichiarante nell'obbligo di mutuo acquisto ai valori dichiarati ed
          accertati;
          b6) abolizione della nominatività dei titoli azionari per ridare fiato al mercato azionario e
          sollecitare meglio l'autofinanziamento delle aziende produttive;
          b7) eliminazione delle partite di giro fra aziende di Stato ed istituti finanziari di mano pubblica in sede di giro conti reciprochi che si risolvono - nel gioco degli interessi - in passività inutili dello stesso Stato;
          b8) concessione di forti sgravi fiscali ai capitali stranieri per agevolare il ritorno dei capitali dall'estero;
          b9) costituzione di un fondo nazionale per i servizi sociali (case - ospedali - scuole - trasporti) da alimentare con:
          1 - sovraimposta IVA sui consumi voluttuari (automobili - generi di lusso)
          2 - proventi dagli inasprimenti ex b5)4;
          3 - finanziamenti e prestiti esteri su programma di spesa;
          4 - stanziamenti appositi di bilancio per investimenti;
          5 - diminuzione della spesa corrente per parziale pagamento di stipendi statali superiori a L. 7.000.000 annui con speciali buoni del Tesoro al 9% non commerciabili per due anni.
          Tale fondo va destinato a finanziare un programma biennale di spesa per almeno 10.000 miliardi. Le riforme di struttura relative vanno rinviate a dopo che sia stata assicurata la disponibilità dei fabbricati, essendo ridicolo riformare le gestioni in assenza di validi strumenti (si ricordino i guasti della riforma sanitaria di alcuni anni or sono che si risolvette nella creazione di 36.000 nuovi posti di consigliere di amministrazione e nella correlativa lottizzazione partitica in luogo di creare altri posti letto) Per quanto concerne la realizzabilità del piano edilizio in presenza della caotica legislazione esistente, sarà necessaria una legge che imponga alle Regioni programmi urgenti straordinari con termini brevissimi surrogabili dall'intervento diretto dello Stato; per quanto si riferisce in particolare all'edilizia abitativa, il ricorso al sistema dei comprensori obbligatori sul modello svedese ed al sistema francese dei mutui individuali agevolati sembra il metodo migliore per rilanciare questo settore che e' da considerare il volano della ripresa economica;
          b10) aumentare la redditività del risparmio postale elevando il tasso al 7%;
          b11) concedere incentivi prioritari ai settori:
          I - turistico
          II - trasporti marittimi
          III - agricolo specializzato (primizie zootecnia)
          IV - energetico convenzionale e futuribile (nucleare - geotermico - solare)
          V - industria chimica fine e metalmeccanica specializzata di trasformazione; in modo da
          sollecitare investimenti in settori ad alto tasso di mano d'opera ed apportatori di valuta;
          b12) sospendere tutte le licenze ed i relativi incentivi per impianti di raffinazione primaria del petrolio e di produzione siderurgica pesante.

          c) Pregiudiziale e' che oggi ogni attività secondo quanto sub a) e b) trovi protagonista e gestore un Governo deciso ad essere non già autoritario bensì soltanto autorevole e deciso a fare rispettare le leggi esistenti. Così e' evidente che le forze dell'ordine possono essere mobilitate per ripulire il paese dai teppisti ordinari e pseudo politici e dalle relative centrali direttive soltanto alla condizione che la Magistratura li processi e condanni rapidamente inviandoli in carceri ove scontino la pena senza fomentare nuove rivolte o condurre una vita comoda. Sotto tale profilo, sembra necessario che alle forze di P.S. sia restituita la facoltà di interrogatorio d'urgenza degli arrestati in presenza dei reati di eversione e tentata eversione dell'ordinamento, nonché di violenza e resistenza alle forze dell'ordine, di violazione della legge sull'ordine pubblico, di sequestro di persona, di rapina a mano armata e di violenza in generale.

          d) Altro punto chiave è l'immediata costituzione di una agenzia per il coordinamento della stampa locale (da acquisire con operazioni successive nel tempo) e della TV via cavo da impiantare a catena in modo da controllare la pubblica opinione media nel vivo del Paese. E' inoltre opportuno acquisire uno o due periodici da contrapporre a Panorama, Espresso, Europeo sulla formula viva "Settimanale".

          MEDIO E LUNGO TERMINE

          Nel presupposto dell'attuazione di un programma a breve termine come sopra definito, rimane da tratteggiare per sommi capi un programma a medio e lungo termine con l'avvertenza che mentre per quanto riguarda i problemi istituzionali è possibile fin d'ora formulare ipotesi concrete, in materia di interventi economico-sociali, salvo per quel che attiene pochissimi grandi temi, è necessario rinviare nel tempo l'elencazione di problemi e relativi rimedi.
          a) Provvedimenti istituzionali
          a1) Ordinamento Giudiziario
          I - unità del Pubblico Ministero (a norma della Costituzione - articoli 107 e 112 ove il P.M. e' distinto dai giudici);
          II - responsabilità del Guardasigilli verso il Parlamento sull'operato del P.M. (modifica costituzionale);
          III - istruzione pubblica dei processi nella dialettica fra pubblica accusa e difesa di fronte ai giudici giudicanti, con abolizione di ogni segreto istruttorio con i relativi e connessi pericoli ed eliminando le attuali due fasi di istruzione;
          IV - riforma del Consiglio Superiore della Magistratura che deve essere responsabile verso il Parlamento (modifica costituzionale);
          V - riforma dell'ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile;
          VI - esperimento di elezione di magistrati (Costit. art. 106) fra avvocati con 25 anni di funzioni in possesso di particolari requisiti morali;
          a2) Ordinamento del Governo
          I - modifica della Costituzione per stabilire che il Presidente del Consiglio e' eletto dalla Camera all'inizio di ogni legislatura e può essere rovesciato soltanto attraverso le elezioni del successore;
          II - modifica della Costituzione per stabilire che i Ministri perdono la qualità di parlamentari;
          III - revisione della legge sulla contabilità dello Stato e di quella sul bilancio dello Stato (per modificarne la natura da competenza in cassa);
          IV - revisione della legge sulla finanza locale per stabilire - previo consolidamento del debito attuale degli enti locali da riassorbire in 50 anni - che Regioni e Comuni possono spendere al di là delle sovvenzioni statali soltanto i proventi di emissioni di obbligazioni di scopo (esenti da imposte e detraibili) e cioè relative ad opere pubbliche da finanziare, secondo il modello USA. Altrimenti il concetto di autonomia diviene di sola libertà di spesa basata sui debiti;
          V - riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le province e ridefinire i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari;
          a3) Ordinamento del Parlamento
          I - nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proporzionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di secondo grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);
          II - modifica della Costituzione per dare alla Camera preminenza politica (nomina del Primo Ministro) ed alla Senato preponderanza economica (esame del bilancio);
          III - stabilire norme per effettuare in uno stesso giorno ogni 4 anni le elezioni nazionali, regionali e comunali (modifica costituzionale);
          IV - stabilire che i decreti-legge sono inemendabili;
          a4) Ordinamento di altri organi istituzionali
          I - Corte Costituzionale: sancire l'incompatibilità successiva dei giudici a cariche elettive in enti pubblici; sancire il divieto di sentenze cosiddette attive (che trasformano la Corte in organo legislativo di fatto);
          II - Presidente della Repubblica: ridurre a 5 anni il mandato, sancire l'ineleggibilità ed eliminare il semestre bianco (modifica costituzionale);
          III - Regioni: modifica della Costituzione per ridurre il numero e determinarne i confini secondo criteri geoeconomici più che storici. Provvedimenti economico sociali.

          b1) Nuova legislazione antiurbanesimo subordinando il diritto di residenza alla dimostrazione di possedere un posto di lavoro e un reddito sufficiente (per evitare che saltino le finanze dei grandi Comuni);
          b2) Nuova legislazione urbanistica favorendo le città satelliti e trasformando la scienza urbanistica da edilizia in scienza dei trasporti veloci suburbani;
          b3) nuova legislazione sulla stampa in senso protettivo della dignità del cittadino (sul modello inglese) e stabilendo l'obbligo di pubblicare ogni anno i bilanci nonché le retribuzioni dei giornalisti;
          b4) unificazione di tutti gli istituti ed enti previdenziali ed assistenziali in un unico ente di sicurezza sociale da gestire con formule di tipo assicurativo allo scopo di ridurre i costi attuali;
          b5) disciplinare e moralizzare il settore pensionistico stabilendo: il divieto del pagamento di pensioni prima dei 60 anni salvo casi di riconosciuta inabilità; il controllo rigido sulle pensioni di invalidità; l'eliminazione del fenomeno del cumulo di più pensioni;
          b6) dare attuazione agli articoli 39 e 40 della Costituzione regolando la vita dei sindacati limitando il diritto di sciopero nel senso di:
          I - introdurre l'obbligo di preavviso dopo aver spedito il concordato;
          II - escludere i servizi pubblici essenziali (trasporti; dogane; ospedali e cliniche; imposte; pubbliche amministrazioni in genere) ovvero garantirne il corretto svolgimento;
          III - limitare il diritto di sciopero alle causali economiche ed assicurare comunque la libertà di lavoro;
          b7) nuova legislazione sulla partecipazione dei lavoratori alla proprietà azionaria delle imprese e sulla gestione (modello tedesco);
          b8) nuova legislazione sull'assetto del territorio (ecologia, difesa del suolo, disciplina delle acque, rimboscamento, insediamenti umani);
          b9) legislazione antimonopolio (modello USA);
          b10) nuova legislazione bancaria (modello francese);
          b11) riforma della scuola (selezione meritocratica - borse di studio ai non abbienti - scuole di Stato normale e politecnica sul modello francese);
          b12) riforma ospedaliera e sanitaria sul modello tedesco.
          c) Stampa - Abolire tutte le provvidenze agevolative dirette a sanare bilanci deficitari con onere del pubblico erario ed abolire il monopolio RAI-TV.


          Vicende in cui è implicata la loggia P2

          - Strage del treno Italicus
          - strage di Bologna
          - strage di Ustica
          - strage di Piazza Fontana
          - strage del rapido 904
          - omicidio Calvi
          - omicidio Pecorelli
          - omicidio Olof Palme
          - omicidio Semerari
          - colpo di stato militare in Argentina
          - tentativo di colpo di stato di Junio Valerio Borghese
          - tentativo di colpo di stato della Rosa dei Venti
          - caso dei dossier illegali del SIFAR
          - operazione Minareto
          - falso rapimento Sindona
          - tentativo di depistamento durante il rapimento Moro
          - rapimento Bulgari
          - rapimento Ortolani
          - rapimento Amedeo
          - rapimento Danesi
          - rapimento Amati
          - rapporti con la banda della Magliana
          - rapporti con la banda dei marsigliesi
          - inchiesta sul traffico di armi e droga del giudice Carlo Palermo
          - riciclaggio narcodollari (caso Locascio)
          - caso Cavalieri del Lavoro di Catania
          - fuga di Herbert Kappler
          - crack Sindona
          - crack Banco Ambrosiano
          - crack Finabank
          - scandali finanziari legati allo IOR
          - caso Rizzoli-Corriere della Sera
          - caso SIPRA-Rizzoli
          - scandalo dei Petroli
          - caso M. Fo. Biali
          - caso Eni-Petronim
          - caso Kollbrunner
          - cospirazione politica e truffa di Antonio Viezzer
          - cospirazione politica di Raffaele Giudice
          - cospirazione politica di Pietro Musumeci
          - cospirazione politica e falsificazione documenti di Antonio La Bruna
          - finanziamenti FIAT alla massoneria

          sigpic"Ooh amore ooh amante
          Che fai stasera ragazzo?
          Tutto va bene, solo tienimi stretto
          Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

          Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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          • 00xyz00
            Zoologist User
            • Apr 2006
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            • Un po qua...un po la....
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            #50
            In pratica questo dimostra 0.

            Speriamo che la storia che si trova nei libri delle elementari e delle medie non sia basata su queste "concrete prove"!!!

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            • Conan
              Bodyweb Advanced
              • Nov 2000
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              • Roma Italia
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              #51
              Licio Gelli: "Avevo già scritto tutto trent'anni fa"
              Di Concita de Gregorio "La Repubblica" del 28 settembre 2003
              Intervista a Gelli: "Guardo il Paese, leggo i giornali e dico: avevo già scritto tutto trent'anni fa"
              "Giustizia, tv, ordine pubblico è finita proprio come dicevo io"
              AREZZO - Son soddisfazioni, arrivare indenni a quell'età e godersi il copyright. "Ho una vecchiaia serena. Tutte le mattine parlo con le voci della mia coscienza, ed è un dialogo che mi quieta. Guardo il Paese, leggo i giornali e penso: ecco qua che tutto si realizza poco a poco, pezzo a pezzo. Forse sì, dovrei avere i diritti d'autore. La giustizia, la tv, l'ordine pubblico. Ho scritto tutto trent'anni fa". Tutto nel piano di Rinascita, che preveggenza. Tutto in quelle carte sequestrate qui a villa Wanda ventidue anni fa: 962 affiliati alla Loggia. C'erano militari, magistrati, politici, imprenditori, giornalisti. C'era l'attuale presidente del Consiglio, il suo nuovo braccio destro al partito Cicchitto: allora erano socialisti.
              Chi ha condiviso quel progetto è oggi alla guida del paese. "Se le radici sono buone la pianta germoglia. Ma questo è un fatto che non ha più niente a che vedere con me". Niente, certo. Difatti quando parla di Berlusconi e di Cicchitto, di Fini di Costanzo e di Cossiga lo fa con la benevolenza lieve che si riserva ai ricordi di una stagione propizia. Sempre con una frase, però, con una parola che li fissa senza errore ad un'origine precisa della storia.
              Quel che rende Licio Gelli ancora spaventosamente potente è la memoria. Lo si capisce dopo la prima mezz'ora di conversazione, atterrisce dopo due. Il Venerabile maestro della Loggia Propaganda 2 è in grado di ricordare l'indirizzo completo di numero civico della prima casa romana di Giorgio Almirante, l'abito che indossava la sua prima moglie quel giorno che gli fece visita a Natale, i nomi dei tre figli di Attilio Piccioni e da lì ricostruire nel dettaglio il caso Montesi che vide coinvolto uno dei tre, ricorda il numero di conto corrente su cui fece quel certo bonifico un giorno di sessant'anni fa, la targa della camionetta di quando era ufficiale di collegamento col comando nazista, quante volte esattamente ha incontrato Silvio Berlusconi e in che anni in che mesi in che giorni, come si chiamava il segretario di Giovanni Leone a cui consegnò la cartella coi 58 punti del piano R, che macchina guidava, se a Roma c'era il sole quella mattina e chi incontrò prima di arrivare a destinazione, che cosa gli disse, cosa quello rispose.
              Questo di ogni giorno dei suoi 84 anni di vita, attualmente archiviata in 33 faldoni al primo piano di villa Wanda, dietro a una porta invisibile a scomparsa. "Ogni sera, sempre, ho scritto un appunto del giorno. Per il momento per fortuna non mi servono, perché ricordo tutto. Però sono tranquillo, gli appunti sono lì".
              Il potere della memoria, ecco. Il resto è coreografia: il parco della villa che sembra il giardino di Bomarzo, con le statue le fontane i mostri, la villa in fondo a un sentiero di ghiaia dietro a un convento, le stanze con le pareti foderate di seta, i soffitti bassi di legno scuro, elefanti di porcellana che reggono i telefoni rossi, divani di cuoio da due da tre da sette posti, di velluto blu, di raso rosa, a elle e a emiciclo, icone russe, madonne italiane, guerrieri d'argento, pupi, porcellane danesi, un vittoriano buio con le imposte chiuse al sole di settembre, scale, studi, studioli, sale d'attesa coi vassoi d'argento pieni di caramelle al limone. Ma lei vive qui da solo?. "Sì certo solo". E questi rumori, le ombre dietro le porte di vetro colorato? "La servitù".
              Commendatore, gli sussurra una segretaria pallida porgendogli un biglietto: una visita. "Mi scusi, mi consente di assentarmi un attimo? E' un vecchio amico".
              Gelli è in piena attività. Riceve in tre uffici: a Pistoia, a Montecatini, a Roma. Oltre che in villa, naturalmente, ma fino ad Arezzo si spingono gli intimi. Dedica ad ogni città un giorno della settimana. A Pistoia il venerdì, di solito. A Roma viene il mercoledì, e scende ancora all'Excelsior. Le liste d'attesa per incontrarlo sono di circa dodici giorni, ma dipende. Per alcuni il rito è abbreviato. Al telefono coi suoi segretari si è pregati di chiamarlo "lo zio": "La regola numero uno è non fare mai nomi ? insiste l'ultimo di una serie di intermediari ? Lei non dica niente, né chi la manda né perché. La richiameranno. Quando poi lo incontra vedrà: è una persona squisita. Solo: non gli parli di politica". Di poesia, vorrebbe si parlasse: perché Licio Gelli da quando ha ufficialmente smesso di lavorare alla trasformazione dell'Italia in un Paese "ordinato secondo i criteri del merito e della gerarchia", come lui dice, "per l'esclusivo bene del popolo" ha preso a scrivere libri di poesia, ovviamente premiati di norma con coppe e medaglie, gli "amici" nel '96 lo hanno anche candidato al Nobel.
              "Vorrei scivolare dolcemente nell'oblio. Vedo che il mio nome compare anche nelle parole crociate, e ne soffro. Vorrei che di me come Venerabile maestro non si parlasse più. Siamo stati sottoposti a un massacro. Pensi a Carmelo Spagnolo, procuratore generale di Roma, pensi a Stammati che tentò di uccidersi. E' stata una gogna in confronto alla quale le conseguenze di Mani Pulite sono una sciocchezza. In fondo Mani pulite è stata solo una faccenda di corna. Lei crede che la corruzione sia scomparsa? Non vede che è ovunque, peggio di prima? Prima si prendeva facciamo il 3 per cento, ora il 10. Io non ho mai fatto niente di illegale né di illecito. Sono stato assolto da tutto. Le mie mani, eccole, sono nette di oro e di sangue".
              Assolto da tutto non è vero, dev'essere per questo che lo ripete tre volte e s'indurisce. Indossa un abito principe di Galles, cravatta di seta, catena d'oro al taschino, occhiali con montatura leggerissima, all'anulare la fede e un grosso anello con stemma. Questo avrebbe detto dunque a Montecatini, a quel convegno a cui l'hanno invitata e poi non è andato? Dicono che Andreotti l'abbia chiamata per dissuaderla. "E' una sciocchezza. Andreotti non è uomo da fare un gesto simile. Si vede che lei non lo conosce".
              Senz'altro lei lo conosce meglio. "Se Andreotti fosse un'azione avrebbe sul mercato mondiale centinaia di compratori. E' un uomo di grandissimo valore politico". Come molti della sua generazione. "Molti, non tutti. Cossiga certamente. Non Forlani, non aveva spina dorsale. Naturalmente Almirante, eravamo molto amici, siamo stati nella Repubblica sociale insieme. L'ho finanziato due volte: la seconda per Fini. Prometteva molto, Fini. Da un paio d'anni si è come appannato". Forse un po' schiacciato dalla personalità di Berlusconi. "Può darsi. Berlusconi è un uomo fuori dal comune. Ricordo bene che già allora, ai tempi dei nostri primi incontri, aveva questa caratteristica: sapeva realizzare i suoi progetti. Un uomo del fare. Di questo c'è bisogno in Italia: non di parole, di azioni".
              Vi sentite ancora? "Che domanda impertinente. Piuttosto. L'editore Dino, lo conosce?, ha appena ripubblicato il mio primo libro: Fuoco! E' stata la mia opera più sofferta, anche perché ha coinciso con la morte di mio fratello nella nostra guerra di Spagna. E' un edizione pregiata a tiratura limitata, porta in copertina il mio bassorilievo in argento. Ci sono due altri solo autori in questo catalogo: il Santo padre, e Silvio Berlusconi". Anche Berlusconi col bassorilievo d'argento? "Certo, guardi". Il titolo dell'opera è "Cultura e valori di una società globalizzata". Pensa che Berlusconi abbia saputo scegliere con accortezza i suoi collaboratori? "Credo che in questa ultima fase si senta assediato. E' circondato da persone che pensano al "dopo". Non si fida, e fa bene.
              E' stato giusto bonificare il partito, affidarlo a un uomo come Cicchitto. Cicchitto lo conosco bene: è bravo, preparato". Il coordinatore sarebbe Bondi in realtà. "Sì, d'accordo. Credo che anche Bondi sia preparato. E' uno che viene dalla disciplina di partito". Comunista. "Non importa. Quello che conta è la disciplina e il rispetto della gerarchia". Ha visto il progetto di riordino del sistema televisivo? "Sì, buono". E la riforma della giustizia? "Ho sentito che quel Cordova ha detto: ma questo è il piano di Gelli. E dunque?
              L'avevo messo per scritto trent'anni fa cosa fosse necessario fare. Leone mi chiese un parere, gli mandai uno schema in 58 punti per il tramite del suo segretario Valentino. Pensa che chi voglia assaltare il comando consegni il piano al generale nemico, o al ministro dell'Interno? Ma comunque non è di questo che vogliamo parlare, no? Vuole anche lei avere i materiali per scrivere una mia biografia? Arriva tardi: ho già completato il lavoro con uno scrittore di gran fama". Su una poltrona è appoggiato l'ultimo libro di Roberto Gervaso. La scrive con Gervaso? "Ma no, ci vuole una persona estranea ai fatti. Se vuole le mostro lo scaffale con le opere che mi riguardano, le ho catalogate: sono 344". Certo: il burattinaio è un soggetto affascinante. "Andò così: venne Costanzo a intervistarmi per il Corriere della sera. Dopo due ore di conversazione mi chiese: lei cosa voleva fare da piccolo. E io: il burattinaio. Meglio fare il burattinaio che il burattino, non le pare?".
              Sembra che ce ne siano diversi di burattinai in giro ultimamente. "Il burattinaio è sempre uno, non ce ne possono essere diversi". E adesso chi è? "Adesso? Questa è una classe politica molto modesta, mediocre. Sono tutti ricattabili". Tutti? Mettiamo: Bossi. "Bossi si è creato la sua fortezza con la Padania, ha portato 80 parlamentari è stato bravo. Ma aveva molti debiti... Per risollevare il Paese servono soldi, non proclami. Ho sentito che Berlusconi ha invitato gli americani a investire in Italia: ha fatto bene, se qualcuno abbocca?
              Ma la situazione è molto seria. L'economia va malissimo, l'Europa è stata una sventura. Non abolire le barriere, bisognava: moltiplicarle. Fare la spesa è diventato un problema, il popolo è scontento. Serve un progetto preciso". Per la Rinascita del Paese. "Certo". C'è il suo: certo forse i 900 affiliati alla P2 erano pochi. "Ma cosa dice, novecento persone sono anche troppe. Ne bastano molte meno". Allora quelle che ci sono ancora bastano, tolti i pentiti. "Nessuno si è pentito. Pentiti? A chi si riferisce? Costanzo, forse. L'unico. Con tutto quello che ho fatto per lui. Guardi: io non devo niente a nessuno ma tutti quelli che ho incontrato devono qualcosa a me. Ci sono dei ribelli a cui ho salvato la vita, ancora oggi quando mi incontrano mi abbracciano". Ribelli? "Sì, i ribelli che stavano sulle montagne, in tempo di guerra. Io ero ufficiale di collegamento fra il comando tedesco e quello italiano. Ne ho salvati tanti". Intende partigiani. "Li chiami come crede. Eravamo su fronti opposti, ma quando sei di fronte ad un amico non c'è divisa che conti.
              L'amicizia, la fedeltà ad un amico viene prima di ogni cosa". L'amicizia, sì. La rete. Cossiga l'ha citata giorni fa, in un'intervista. Ha detto: chiedete a Gelli cosa pensava di Moro. "Da Moro andai a portare le credenziali quando ero console per un paese sudamericano. Mi disse: lei viene in nome di una dittatura, l'Italia è una democrazia. Mi spiegò che la democrazia è come un piatto di fagioli: per cucinarli bisogna avere molta pazienza, disse, e io gli risposi stia attento che i suoi fagioli non restino senz'acqua, ministro'". Anche in questo caso tragicamente profetico, per così dire. Lei cosa avrebbe fatto, potendo, per salvare Moro? "Non avrei fatto niente. Era stato fascista in gioventù, come Fanfani del resto, ma poi era diventato troppo diverso da noi. Lei ha visto il film sul delitto Moro?" Quello di Bellocchio? "No, l'altro. Quello tratto dal libro di Flamigni.
              Ma le pare che si possa immaginare un agente dei servizi segreti che con un impermeabile bianco va a controllare sulla scena del delitto se è tutto andato secondo i piani?". Gli agenti dei servizi sono più prudenti? "Lei conosce Cossiga? Proprio una bravissima persona. E poi un uomo così colto, uno capace di conversare in tedesco. Un uomo puro, un animo limpido. Dopo la morte di mia moglie mi mandò un biglietto: "Ti sono vicino nel tuo primo Natale senza di lei", capisce che pensiero? Vorrebbe farmi una cortesia? Se lo incontra, vuole porgergli i miei ricordi, e i miei saluti?".
              sigpic"Ooh amore ooh amante
              Che fai stasera ragazzo?
              Tutto va bene, solo tienimi stretto
              Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

              Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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              • gabriele81
                eh eh son manzo
                • Jul 2006
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                • Send PM

                #52
                Conan l'ho presa a ridere per non piangere. Per te Calabresi è un bastardo? uno schifoso agente della cia? uno che meritava di morire? La storia dice che si trattava di un commissario 35enne ammazzato come un cane con 2 colpi alle spalle ( famosa la sua frase "è inutile portarmi la pistola, quando mi ammazzeranno lo faranno alle spalle"), sempre dedito a combattere i delinquenti e particolarmente interessato alla lotta contro le organizzazioni di stampo mafioso (si laureò in legge con una tesi in materia). Tu stravolgi sempre tutto e infami la memoria di persone uccise, le metti sempre in mezzo a complotti ancestrali e ti bei delle cazzate che scrivi. La prossima volta invece di scrivere questo:

                "il commissario Calabresi era un assassino assoldato dalla Cia....
                Anche il miliardario Feltrinelli fu ucciso da Calabresi.....era un pezzo di merda Calabresi, un uomo senza scrupoli, un assassino."

                metti una premessa "io, conan, amante di ogni pagliacciata pseudostorica
                scritta da autori che vedono in quelli come me una miniera d'oro per le loro pubblicazioni fatte con i ritagli da internet, penso che.."

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                • Conan
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                  #53
                  Ovvero, cosa fanno adesso?
                  - Berlusconi Silvio (tessera n.1816): ...
                  - Cicchitto Fabrizio (tessera n.2232): deputato e vicecoordinatore nazionale di Forza Italia, nonchè editorialista de Il Giornale.
                  - Ciuni Roberto (tessera n.2101): collaboratore de Il Giornale e Panorama.
                  - Costanzo Maurizio (tessera n.1819): conduttore di Buona Domenica e de Il diario su Canale 5 nonché consulente per La 7.
                  - Croce Giuseppe (tessera n. 2071): Giudice per le Indagini Preliminari a Roma.
                  - De Carolis Massimo (tessera n.1815): avvocato, amico di Siniscalco, attuale esponente di Forza Italia.
                  - Donelli Massimo (tessera n. 2207): attuale direttore di TV Sorrisi e Canzoni (Gruppo Mediaset).

                  - Fiori Publio (tessera n. 1878): deputato di AN e attuale vicepresidente della Camera.

                  - Gervaso Roberto (tessera n. 1813) : ha una rubrica fissa su Rete 4 (Peste e corna) e sul Messaggero.

                  - Manca Enrico (tessera n. 2148): dirige l'associazione "Pol-Is" per il "rinnovamento della politica e della democrazia". Attualmente nelle file della Margherita.

                  - Martino Antonio (aveva presentato domanda scritta di affiliazione, non fecero in tempo ad approvare il suo ingresso nella P2): attuale Ministro della Difesa.
                  - Memmo Roberto (tessera n. 1651): avvocato e finanziere dirige la "Fondazione Memmo per l'arte e la cultura".
                  - Mosca Paolo (tessera n.2100): oggi direttore del rotocalco Vip e titolare di rubrica fissa quotidiana su Unomattina, in Rai.
                  - Nebiolo Gino (tessera n. 2097): attuale giornalista del Foglio di Ferrara e del Giornale di Sicilia.

                  - Picchioni Rolando (tessera n.2095): attuale segretario della Fondazione del Libro di Torino (ente organizzatore del Salone del Libro) e direttore esecutivo del World Political Forum. Viene dato come candidato alla poltrona di assessore alla cultura nella nuova giunta regionale piemontese.

                  - Rizzoli Angelo (tessera n. E.19.77): attuale produttore di cinema/ tv per Rai e Mediaset.
                  - Savoia Vittorio Emanuele (tessera n. 1621): mediatore d'affari.
                  - Selva Gustavo (tessera n.1814): deputato di An, attuale presidente della Commissione Esteri.

                  - Sensini Alberto (piduista "interruptus", come Antonio Martino): giornalista del Gazzettino.

                  - Trifone Trecca Fabrizio (tessera n. 1748): titolare di rubrica fissa di medicina "Vivere bene" su Rete 4.

                  - Valori Giancarlo Elia (fascicolo n. 0283, espulso dallo stesso Gelli): Presidente della Società Italiana Autostrade e del consorzio di telefonia "Blu" e attuale Presidente dell'Unione Industriale di Roma.
                  sigpic"Ooh amore ooh amante
                  Che fai stasera ragazzo?
                  Tutto va bene, solo tienimi stretto
                  Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                  Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                  • ma_75
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                    #54
                    Conan avrà un modo un po' colorito di dire le cose, tuttavia alcuni fatti sono incontestabili:
                    Berlusconi faceva parte della P2, è nell'elenco trovato nella villa di Gelli, non so cosa ci sia da obiettare.
                    Pinelli volò dalla finestra della questura mentre venive interrogato, ci sono stati processi per questa vicenda.
                    il legame P2-neofascisti è provato, per il collegamento con le alte gerarchie militari alcune delle quali facevano parte della stessa P2.
                    Questo solo per evidenziare alcuni punti
                    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                    ma_75@bodyweb.com

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                    • Conan
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                      #55
                      Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                      Conan l'ho presa a ridere per non piangere. Per te Calabresi è un bastardo? uno schifoso agente della cia? uno che meritava di morire? La storia dice che si trattava di un commissario 35enne ammazzato come un cane con 2 colpi alle spalle ( famosa la sua frase "è inutile portarmi la pistola, quando mi ammazzeranno lo faranno alle spalle"), sempre dedito a combattere i delinquenti e particolarmente interessato alla lotta contro le organizzazioni di stampo mafioso (si laureò in legge con una tesi in materia). Tu stravolgi sempre tutto e infami la memoria di persone uccise, le metti sempre in mezzo a complotti ancestrali e ti bei delle cazzate che scrivi. La prossima volta invece di scrivere questo:

                      "il commissario Calabresi era un assassino assoldato dalla Cia....
                      Anche il miliardario Feltrinelli fu ucciso da Calabresi.....era un pezzo di merda Calabresi, un uomo senza scrupoli, un assassino."

                      metti una premessa "io, conan, amante di ogni pagliacciata pseudostorica
                      scritta da autori che vedono in quelli come me una miniera d'oro per le loro pubblicazioni fatte con i ritagli da internet, penso che.."
                      Ah ah ah ah mi vien da ridere....vallo a raccontare ai famigliari di Pinelli il ferroviere buttato giù dalla finestra della sua stanza al 4° piano che Calabresi era bravo!!!
                      E vallo a raccontare alla famiglia Feltrinelli il cui capostipide (Giacomo) è stato fatto saltare in aria con una bomba!
                      sigpic"Ooh amore ooh amante
                      Che fai stasera ragazzo?
                      Tutto va bene, solo tienimi stretto
                      Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                      Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                        #56
                        - Berlusconi Silvio (tessera n.1816): ...
                        sigpic"Ooh amore ooh amante
                        Che fai stasera ragazzo?
                        Tutto va bene, solo tienimi stretto
                        Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                        Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                        • Conan
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                          #57
                          Originariamente Scritto da 00xyz00 Visualizza Messaggio
                          In pratica questo dimostra 0.

                          Speriamo che la storia che si trova nei libri delle elementari e delle medie non sia basata su queste "concrete prove"!!!
                          ***** vuol dire "prove certe" per dio io non ho prove certe di nulla apparte ciò che vedo coi miei occhi, quindi tutto è possibile ed anche il suo contrario.
                          sigpic"Ooh amore ooh amante
                          Che fai stasera ragazzo?
                          Tutto va bene, solo tienimi stretto
                          Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                          Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                          • p-e
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                            #58
                            Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                            ma pensa al berlusca che ha ammazzato borsellino và...
                            ***** mi sono perso una puntata.
                            sapevo che aveva ucciso gesù cristo ma quella di borsellino no.
                            minkia.
                            p-e
                            ..viaggiamo leggeri..si và a caccia di orchi...

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                            • gabriele81
                              eh eh son manzo
                              • Jul 2006
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                              #59
                              Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
                              Ah ah ah ah mi vien da ridere....vallo a raccontare ai famigliari di Pinelli il ferroviere buttato giù dalla finestra della sua stanza al 4° piano che Calabresi era bravo!!!
                              E vallo a raccontare alla famiglia Feltrinelli il cui capostipide (Giacomo) è stato fatto saltare in aria con una bomba!
                              Durante il processo emerse che Calabresi non era nela stanza quando si verificò l'evento.

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                              • Leonida
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                                #60
                                riassunto please....
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                è plotino la chiave universale per le vagine
                                Originariamente Scritto da gorgone
                                secondo me sono pazzi.

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