8/2/2007
Delitto Raciti: 17enne confessa
Intercettazioni ambientali a suo carico
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Avrebbe confessato il ragazzo responsabile della morte dell'ispettore Filippo Raciti. Secondo le agenzie Apc e AdnKronos il minorenne, identificato dopo un accurato esame dei filmati ripresi dall'impianto di videosorveglianza dello stadio "Massimino" e da alcune tv durante gli scontri, avrebbe ammesso le sue colpe. Gli investigatori lo avrebbero incastrato grazie anche ad alcune intercettazioni ambientali.
In giornata il gip di Catania, Alessandra Chierego aveva convalidato il fermo per resistenza aggravata a pubblico ufficiale. Intanto, secondo indiscrezioni, a conclusione dell'interrogatorio i magistrati starebbero decidendo, alla luce della testimonianza resa, di derubricare il capo di imputazione da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale.
Il minorenne era stato individuato grazie all'analisi delle immagini della serata, in cui appare un giovane col volto parzialmente coperto mentre colpisce Raciti con il pezzo di un lavabo divelto dai bagni dello stadio, e anche grazie ad alcune intercettazioni ambientali. Ci sarebbe quella che gli investigatori ritengono una parziale ammissione: il minorenne che a un amico ammetterebbe di avere colpito l'agente: "Sì, sono stato io..." direbbe abbassando il capo in segno di conferma.
Le indagini sono basate anche su immagini e foto riprese durante la guerriglia. In alcune di queste si vedrebbe il minorenne che, per evitare di essere identificato in base all'abbigliamento, scambierebbe la propria felpa con quella di un amico, indossandola poi al rovescio. Gli investigatori avrebbero anche accertato che l'ispettore sarebbe stato colpito da un oggetto metallico, che probabilmente sarebbe stato divelto all'interno dello stadio Angelo Massimino.
Negli interrogatori dopo il fermo, il diciassettenne avrebbe sempre negato di essere lui la persona che si vede in quei fotogrammi, peraltro poco chiari a causa dell'alone dei fumogeni. Tuttavia, la polizia avrebbe raccolto riscontri sufficienti per formulare l'accusa. Nuovi atti sono stati consegnati magistrati dal capo della squadra mobile, Giovanni Signer. Sarebbe entrato allo stadio con l'abbonamento di cui è titolare.
Secondo l'agenzia Agi, il diciassettenne, descritto come un giovane dal fisico massiccio e atletico, è figlio di un uomo che lavora alla St Microelectronics e di una casalinga. La famiglia gestisce anche una piccola bancarella di fiori. I genitori, entrambi molto provati, continuano a sostare davanti al Tribunale in attesa di conoscere le sorti del figlio.
Il padre:"Mio figlio è innocente"
"Mio figlio è stato portato via dalla polizia martedì ma non ha fatto niente. E' abbonato del Catania ed è andato allo stadio solo per vedere la partita", ha detto il padre del ragazzo L'indagato è difeso dall'avvocato Giuseppe Lipera, che ha potuto parlare con il suo assistito solo in sede di udienza di convalida. Il procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minorenni, Gaspare La Rosa, non ha infatti autorizzato colloqui preventivi per tutti gli indagati.
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