Si gioca la moglie a poker
E lei si risposa con l'altro
MURMANSK - Tatiana e Serghei sorridono felici davanti ai fotografi. Si sono appena sposati, nel municipio di Murmansk, quasi al Circolo Polare Artico.
Hanno coronato una storia d'amore cominciata con un bluff. Quella del primo marito di Tatiana, che due anni e mezzo fa stava giocando a poker con l'amico Serghei e aveva già perso tutto quello che aveva nel portafoglio e poi in banca, ad onta del nome Viktor.
"Smettiamola qui", gli aveva suggerito Serghei.
"No! Voglio continuare. Posso rifarmi!".
"Con quali soldi? Non hai più un rublo!".
"Ma ho mia moglie. Me la gioco: ti condedo una notte con lei se perdo".
"Ti s uma soshol", "sei matto!".
Serghei perde ancora.
Il giorno dopo chiama al telefono Tatiana che fa la contabile ed è in ufficio: "Tanja, vai a casa. Ti aspetta una sorpresa. Non ti stupire di niente".
E' lei che racconta la storia al giornale Komsomolskaja Pravda (titolo: "Marito perde la moglie a carte", pagina 11): "pensavo: forse Viktor mi ha comprato qualcosa di bello. Ero contenta.
Appena entro in casa, sento l'odore di un profumo ricercato, raffinato. Vedo dappertutto candele accese. Mi sono stupita molto: mai mio marito sarebbe stato tanto romantico, piuttosto sarebbe caduto il cielo. In cucina vedo che il forno è accesso, che un bel pollo arrosto sta rosolando lentamente. Apro il frigo e scopro che c'è una bottiglia di champagne. Quasi grido: accidenti, è un miracolo! Mi precipito in salotto, anche qui altre candele e il tavolo apparecchiato come mai l'avevo visto, sembrava una cartolina.
C'erano, in un vaso, cinque rose rosse. Allora chiamo mio marito: Vitjusha, dove ti sei nascosto? Ti vedo che sei nel balcone, torna dentro...avevo infatti notato che, dietro la tenda, c'era l'ombra di un uomo".
E' il momento fatale. Perchè quell'uomo non è Viktor bensì il suo migliore amico Serghei.
"Viktor non ci sarà. Te lo spiego dopo il perché. Adesso brindiamo".
Stupita, Tatiana si arrende alla situazione, tanto era stata avvertita dal marito di "non sorprendersi". E lei non si sorprese più di tanto: in fondo Serghei le era stato sempre simpatico, quindi accettò di buon grado che l'amico le servisse la cena. Dopo aver cenato, bevuto e chiacchierato, i due decidono di uscire e fare quattro passi in città. Serghei piglia una busta e ci infila la bottiglia di champagne.
Ad agosto, a quella latitudine, d'estate la notte fatica ad imporsi sul giorno e c'era ancora un po' di luce diurna per le strade. Tatiana comincia a pensare di vivere un sogno: "Mi avevano incantata le buone maniere di Serghei. Dentro di me mi dicevo: possibile che esistano ancora dei maschi così gentili, così sensibili, così a posto? Viktor era l'esatto contrario, non mi coccolava mai, non mi abbracciava in pubblico, né si prodigava come aveva fatto Serghei".
Ad un certo punto Serghei le dice:
"Fermiamoci qui, in questo parco. Beviamo lo champagne e poi ti dirò qual'è la verità".
Tatiana ora ha paura. Pensa subito: chissà cosa ha combinato Viktor.
Serghei glielo spiega: "Ti ha perso giocando con me. Una notte con te, mi ha detto, prova pure. Mi ha dato le chiavi di casa". Fu allora che Tatiana capì quanto poco contasse veramente nella scala dei valori affettivi di suo marito.
Intanto, aveva scoperto che era un giocatore d'azzardo, che guadagnava più soldi di quanto le dicesse, e quello che riusciva a mettersi in tasca lo puntava al casinò. Prima veniva il poker, poi la roulette, infine gli amici. Lei era soltanto quella che gli faceva trovare la cena calda, gli lavava la biancheria, gli preparava il letto.
Fu in quel momento che guardò con occhi diverso il vecchio amico di famiglia. Serghei led confessò che l'amava da sempre e che quella sera non aveva affatto intenzione di portarsela a letto perchè l'aveva vinta con una fortunata mano di poker.
Tornarono in silenzio, a casa, quella notte. Né lei né lui volevano vedere Viktor, tantomeno parlarci. Tatiana fece in quattro e quattr'otto le valigie, e trovò ospitalità da un'amica.
Non rispondeva alle telefonate di Viktor. Non lo voleva più vedere. E non volle più uscire nemmeno con Serghei. Dopo qualche mese ebbe la forza di incontrare il marito per dirgli che tutto era finito, che voleva divorziare.
Viktor le sorrise, e basta: "Aveva un'espressione maliziosa". Le concesse il divorzio. Qualche giorno dopo, Tatiana riceve in ufficio un mazzo di fiori. Con un biglietto: "Spero", firmato Serghei. Tatiana non resiste, è lei che chiama Serghei. Il resto, è noto: tutto è finito bene, come nelle fiabe del Grande Nord, attorno al caminetto e una promessa:
"Voglio tre figli da te".
Ci assicurano che non è la trama di una nuova telenovela made in Russia.
(30 gennaio 2007)
E lei si risposa con l'altro
MURMANSK - Tatiana e Serghei sorridono felici davanti ai fotografi. Si sono appena sposati, nel municipio di Murmansk, quasi al Circolo Polare Artico.
Hanno coronato una storia d'amore cominciata con un bluff. Quella del primo marito di Tatiana, che due anni e mezzo fa stava giocando a poker con l'amico Serghei e aveva già perso tutto quello che aveva nel portafoglio e poi in banca, ad onta del nome Viktor.
"Smettiamola qui", gli aveva suggerito Serghei.
"No! Voglio continuare. Posso rifarmi!".
"Con quali soldi? Non hai più un rublo!".
"Ma ho mia moglie. Me la gioco: ti condedo una notte con lei se perdo".
"Ti s uma soshol", "sei matto!".
Serghei perde ancora.
Il giorno dopo chiama al telefono Tatiana che fa la contabile ed è in ufficio: "Tanja, vai a casa. Ti aspetta una sorpresa. Non ti stupire di niente".
E' lei che racconta la storia al giornale Komsomolskaja Pravda (titolo: "Marito perde la moglie a carte", pagina 11): "pensavo: forse Viktor mi ha comprato qualcosa di bello. Ero contenta.
Appena entro in casa, sento l'odore di un profumo ricercato, raffinato. Vedo dappertutto candele accese. Mi sono stupita molto: mai mio marito sarebbe stato tanto romantico, piuttosto sarebbe caduto il cielo. In cucina vedo che il forno è accesso, che un bel pollo arrosto sta rosolando lentamente. Apro il frigo e scopro che c'è una bottiglia di champagne. Quasi grido: accidenti, è un miracolo! Mi precipito in salotto, anche qui altre candele e il tavolo apparecchiato come mai l'avevo visto, sembrava una cartolina.
C'erano, in un vaso, cinque rose rosse. Allora chiamo mio marito: Vitjusha, dove ti sei nascosto? Ti vedo che sei nel balcone, torna dentro...avevo infatti notato che, dietro la tenda, c'era l'ombra di un uomo".
E' il momento fatale. Perchè quell'uomo non è Viktor bensì il suo migliore amico Serghei.
"Viktor non ci sarà. Te lo spiego dopo il perché. Adesso brindiamo".
Stupita, Tatiana si arrende alla situazione, tanto era stata avvertita dal marito di "non sorprendersi". E lei non si sorprese più di tanto: in fondo Serghei le era stato sempre simpatico, quindi accettò di buon grado che l'amico le servisse la cena. Dopo aver cenato, bevuto e chiacchierato, i due decidono di uscire e fare quattro passi in città. Serghei piglia una busta e ci infila la bottiglia di champagne.
Ad agosto, a quella latitudine, d'estate la notte fatica ad imporsi sul giorno e c'era ancora un po' di luce diurna per le strade. Tatiana comincia a pensare di vivere un sogno: "Mi avevano incantata le buone maniere di Serghei. Dentro di me mi dicevo: possibile che esistano ancora dei maschi così gentili, così sensibili, così a posto? Viktor era l'esatto contrario, non mi coccolava mai, non mi abbracciava in pubblico, né si prodigava come aveva fatto Serghei".
Ad un certo punto Serghei le dice:
"Fermiamoci qui, in questo parco. Beviamo lo champagne e poi ti dirò qual'è la verità".
Tatiana ora ha paura. Pensa subito: chissà cosa ha combinato Viktor.
Serghei glielo spiega: "Ti ha perso giocando con me. Una notte con te, mi ha detto, prova pure. Mi ha dato le chiavi di casa". Fu allora che Tatiana capì quanto poco contasse veramente nella scala dei valori affettivi di suo marito.
Intanto, aveva scoperto che era un giocatore d'azzardo, che guadagnava più soldi di quanto le dicesse, e quello che riusciva a mettersi in tasca lo puntava al casinò. Prima veniva il poker, poi la roulette, infine gli amici. Lei era soltanto quella che gli faceva trovare la cena calda, gli lavava la biancheria, gli preparava il letto.
Fu in quel momento che guardò con occhi diverso il vecchio amico di famiglia. Serghei led confessò che l'amava da sempre e che quella sera non aveva affatto intenzione di portarsela a letto perchè l'aveva vinta con una fortunata mano di poker.
Tornarono in silenzio, a casa, quella notte. Né lei né lui volevano vedere Viktor, tantomeno parlarci. Tatiana fece in quattro e quattr'otto le valigie, e trovò ospitalità da un'amica.
Non rispondeva alle telefonate di Viktor. Non lo voleva più vedere. E non volle più uscire nemmeno con Serghei. Dopo qualche mese ebbe la forza di incontrare il marito per dirgli che tutto era finito, che voleva divorziare.
Viktor le sorrise, e basta: "Aveva un'espressione maliziosa". Le concesse il divorzio. Qualche giorno dopo, Tatiana riceve in ufficio un mazzo di fiori. Con un biglietto: "Spero", firmato Serghei. Tatiana non resiste, è lei che chiama Serghei. Il resto, è noto: tutto è finito bene, come nelle fiabe del Grande Nord, attorno al caminetto e una promessa:
"Voglio tre figli da te".
Ci assicurano che non è la trama di una nuova telenovela made in Russia.
(30 gennaio 2007)
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