Ah meno male,stasera un nuovo argomento
I gay secondo voi...
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Originariamente Scritto da Cesarius Visualizza Messaggioma hai letto sopra?
l'ostenzione della loro sessualità è un modo di dire: sono gay faccio questo, ma non per questo sono una merda e non voglio essere discriminato.
E' una reazione più che accettabile considerando le torture psicologiche a cui sono posti...
Fossi in te mi chiederei "perchè fanno roteare il *****...?"
Si ma c'e' una differenza sostanziale tra imporsi e dire noi siamo cosi' e vedete, ce ne sbattiamo il *****... Oppure dire signori, noi abbiamo le nostre diversita' che pero' sono interiori, vedete ? E poi sfilare ognuno vestito come e' , magari il medico col camice, il carrozziere con la sua tuta blu etc etc... Sarebbe un modo molto piu' intelligente e rispettoso di far capire che la sessualita' deve essere vissuta liberamente e non da fenomeni da baraccone
Se poi vogliamo che il tutto si riduca alla giornata dell'orgoglio gay che e' ripresa dalle tv per far vedere migliaia di persone che slinguano a dorso nudo o con abbigliamento in lattice e fuori il culo ...sigpic
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Originariamente Scritto da Bob Terwilliger Visualizza MessaggioA me viene in mente l'amore virile dei samurai, o dei guerrieri achei. L'idea che una donna è solo un animale per riprodursi, che si può amare come si ama un cane; mentre l'amore vero è possibile solo tra pari, quindi è un affare esclusivo tra maschi. L'amore tra due fratelli di spada, pronti a combattere spalle contro spalle fino alla morte. Fedeli fino alla morte durante la battaglia, teneri amanti sotto la tenda. Achille e Patroclo, Ulisse e Diomede, erano superficiali?
Naturalmente spero che non ci sia nessuno qui che condivida l'idea che le femmine siano bestie inferiori.
Piuttosto voglio far notare come l'idea di omosessuale come checca isterica e frivola - ergo superficiale - è una questione puramente della nostra cultura e di senso comune, e non ha nessun fondamento scientifico.
mi ricordi il mio prof di filosofia del liceo... "l'amore vero è quello tra uomini"
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Parlero' con questo nick ancestrale poiche' i post di roccia sono sempre molto interessanti e non mi va' di cambiarlo.
Penso che ci sono tanti modi di essere superficiali,ma in assoluto penso siano quelle che non mettono in discussione i propri sentimenti,prima con loro stessi,e poi con gli altri.
Premesso questo,direi che senza fare distinzioni tra gay ed etero,sia piu' facile per i primi risultare meno superficiali in quanto hanno meno timore di mostrare i propri sentimenti.
E' ormai radicato nella nostra cultura l'idea di "Uomo che non deve chiedere mai",e questo ha portato molti lati negativi poiche' non permette/eva di esporsi,cosa che invece fanno oggi molti gay.Proprio questo modo di tirare fuori il loro carattere in maniera piu' decisa fa si che si cada nell'eccesso che per quanto mi riguarda non c'entra niente con i cortei folcloristici che si vedono in tv e che rovinano una intera popolazione,ma il fatto di posrsi delle domande,di riflettere piu' attentamente che spesso ma non sempre si tramuta con il trasmettere anche agli altri un modo di pensare meno chiuso.E su questo ci sarebbe da aprire un altro thread.
Non nascondo di conoscerne tanti,ma tanti,e sinceramente pur non condividendo la loro sessualita' devo ammettere che ne incontro spesso di molto stimolanti(non elettrici eh?)
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Originariamente Scritto da PastoredelCaucaso Visualizza MessaggioParlero' con questo nick ancestrale poiche' i post di roccia sono sempre molto interessanti e non mi va' di cambiarlo.
Penso che ci sono tanti modi di essere superficiali,ma in assoluto penso siano quelle che non mettono in discussione i propri sentimenti,prima con loro stessi,e poi con gli altri.
Premesso questo,direi che senza fare distinzioni tra gay ed etero,sia piu' facile per i primi risultare meno superficiali in quanto hanno meno timore di mostrare i propri sentimenti.
E' ormai radicato nella nostra cultura l'idea di "Uomo che non deve chiedere mai",e questo ha portato molti lati negativi poiche' non permette/eva di esporsi,cosa che invece fanno oggi molti gay.Proprio questo modo di tirare fuori il loro carattere in maniera piu' decisa fa si che si cada nell'eccesso che per quanto mi riguarda non c'entra niente con i cortei folcloristici che si vedono in tv e che rovinano una intera popolazione,ma il fatto di posrsi delle domande,di riflettere piu' attentamente che spesso ma non sempre si tramuta con il trasmettere anche agli altri un modo di pensare meno chiuso.E su questo ci sarebbe da aprire un altro thread.
Non nascondo di conoscerne tanti,ma tanti,e sinceramente pur non condividendo la loro sessualita' devo ammettere che ne incontro spesso di molto stimolanti(non elettrici eh?)
che cagate ancestralisigpic
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Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggioche cagate ancestrali
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Originariamente Scritto da roccia73 Visualizza MessaggioI gay secondo voi sono più superficiali degli etero?
Voglio dire, il dibattito attuale sulle coppie di fatto/coppie di diritto e soprattutto lo slogan papale dei "pacs come attentato alla famiglia" se riflettiamo attentamente nasconde un'idea di fondo: i gay sono persone più frivole, più superficiali, più incoerenti, instabili e egoiste rispetto agli etero.
Del resto era la tesi di Adler, che i vari psciologi antigay tanto amati dal Vaticano hanno sposato in pieno. Adler diceva che i gay sono vigliacchi, invidiosi, rancorosi, non si interessano della vita sociale, sono impermeabili ai valori sociali e non sono capaci di solidarietà con gli altri.
In pratica, i gay sono superficiali e privi di ideali.
Secondo voi è così?
E se sì (o no), perché? sulla base di quali prove?
E' un dibattito privo di fondamento secondo me. E' come chiedersi se le donne sanno guidare meglio degli uomini.
La superficilità è soggettiva non di categoria.
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Originariamente Scritto da PastoredelCaucaso Visualizza MessaggioParlero' con questo nick ancestrale poiche' i post di roccia sono sempre molto interessanti e non mi va' di cambiarlo.
Penso che ci sono tanti modi di essere superficiali,ma in assoluto penso siano quelle che non mettono in discussione i propri sentimenti,prima con loro stessi,e poi con gli altri.
Premesso questo,direi che senza fare distinzioni tra gay ed etero,sia piu' facile per i primi risultare meno superficiali in quanto hanno meno timore di mostrare i propri sentimenti.
E' ormai radicato nella nostra cultura l'idea di "Uomo che non deve chiedere mai",e questo ha portato molti lati negativi poiche' non permette/eva di esporsi,cosa che invece fanno oggi molti gay.Proprio questo modo di tirare fuori il loro carattere in maniera piu' decisa fa si che si cada nell'eccesso che per quanto mi riguarda non c'entra niente con i cortei folcloristici che si vedono in tv e che rovinano una intera popolazione,ma il fatto di posrsi delle domande,di riflettere piu' attentamente che spesso ma non sempre si tramuta con il trasmettere anche agli altri un modo di pensare meno chiuso.E su questo ci sarebbe da aprire un altro thread.
Non nascondo di conoscerne tanti,ma tanti,e sinceramente pur non condividendo la loro sessualita' devo ammettere che ne incontro spesso di molto stimolanti(non elettrici eh?)
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Aggiungo che questa discussione mi sembra molto imparentata con quella sulla normalità o non normalità dei gay. Entrambe sembrano maliziosamente avere fini polemici.
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Ammetto che l'argomento può suonare banale.
E mi scuso per questo.
Ma, se avete un minuto e 8 neuroni da impiegare per leggere, vedrete che alla fine è meno banale di ciò che sembra.
Il fatto è che voi date per scontato l'unica cosa che gay e etero hanno di differente è l'oggetto di affettività ed eros (= orientamento sessuale).
Il fatto che la pensiate vi rende onore.
Però...
Già: un però c'è.
Il primo però non riguarda voi. Riguarda "gli altri", cioè tutte quelle persone che vivono al di fuori di questo forum tollerante e di ampie vedute e che pensano che l'essere gay abbia connotazioni di personalità differenti dall'essere etero, ovvero che il gay ha peculiari connotazioni di personalità (e quindi anche di orientamento ai valori).
E' giusto? Non è giusto? Voi dite di no. Ma lo affermate in base a ciò che conoscete, alle vostre esperienze, ai risultati di qualche ricerca o in base al fatto che pensarla diversamente sarebbe poco "politically correct"?
Il secondo però è collegato a questo. Nella pratica clinica lo psicologo deve far attenzione alle risposte o ai comportamenti dati per "consenso sociale", ovvero per un impulso a risultare graditi agli altri, dicendo e facendo quello che si aspettano da noi. E quindi mi chiedo: quanto sono autentiche queste risposte? Quanto davvero si pensa che essere gay non comporti alcuna differenza dal punto di vista della personalità?
E arriviamo al terzo però: a questo punto, certe affermazioni che ho letteo sul forum sono incompatibili con queste che affermano che gay ed etero sono assolutamente uguali. Ad esempio, dire che i gay "sono più sensibili" o hanno "maggiore attenzione a certe tematiche" è comunque fare una differenza tra gay ed etero. Dire che sono "sessualmente più frivoli" o che "sentono il bisogno di sbattere la propria sessualità in faccia alla gente" etc. significa comunque sottolineare che ci sono differenze tra i gay e gli etero.
Lascio da parte il tema delle adozioni perché ci porterebbe lontano.
Ad oggi, non esistono in realtà studi correlazionali e disegni tra gruppi che dimostrino una differenza o l'assenza di differenza tra gay ed etero riguardo ai valori."io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"
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Originariamente Scritto da roccia73 Visualizza MessaggioAmmetto che l'argomento può suonare banale.
E mi scuso per questo.
Ma, se avete un minuto e 8 neuroni da impiegare per leggere, vedrete che alla fine è meno banale di ciò che sembra.
Il fatto è che voi date per scontato l'unica cosa che gay e etero hanno di differente è l'oggetto di affettività ed eros (= orientamento sessuale).
Il fatto che la pensiate vi rende onore.
Però...
Già: un però c'è.
Il primo però non riguarda voi. Riguarda "gli altri", cioè tutte quelle persone che vivono al di fuori di questo forum tollerante e di ampie vedute e che pensano che l'essere gay abbia connotazioni di personalità differenti dall'essere etero, ovvero che il gay ha peculiari connotazioni di personalità (e quindi anche di orientamento ai valori).
E' giusto? Non è giusto? Voi dite di no. Ma lo affermate in base a ciò che conoscete, alle vostre esperienze, ai risultati di qualche ricerca o in base al fatto che pensarla diversamente sarebbe poco "politically correct"?
Il secondo però è collegato a questo. Nella pratica clinica lo psicologo deve far attenzione alle risposte o ai comportamenti dati per "consenso sociale", ovvero per un impulso a risultare graditi agli altri, dicendo e facendo quello che si aspettano da noi. E quindi mi chiedo: quanto sono autentiche queste risposte? Quanto davvero si pensa che essere gay non comporti alcuna differenza dal punto di vista della personalità?
E arriviamo al terzo però: a questo punto, certe affermazioni che ho letteo sul forum sono incompatibili con queste che affermano che gay ed etero sono assolutamente uguali. Ad esempio, dire che i gay "sono più sensibili" o hanno "maggiore attenzione a certe tematiche" è comunque fare una differenza tra gay ed etero. Dire che sono "sessualmente più frivoli" o che "sentono il bisogno di sbattere la propria sessualità in faccia alla gente" etc. significa comunque sottolineare che ci sono differenze tra i gay e gli etero.
Lascio da parte il tema delle adozioni perché ci porterebbe lontano.
Ad oggi, non esistono in realtà studi correlazionali e disegni tra gruppi che dimostrino una differenza o l'assenza di differenza tra gay ed etero riguardo ai valori.
... e mai ci saranno perche' non e' possibile misurarli ... oltretutto un valore non e' un termine privo di contenuto, ma e' una " premessa " alla quale rifarsi per vivere la vita e puo' cambiare non tanto per infedelta' al principio stesso, ma per molte variabili che si intrecciano, per esperienze che ci segnano, per scelte obbligate... Ad esempio io posso darmi il valore della fedelta', ma se trovo una stronza potrei lasciarla senza venir meno al mio principio ...sigpic
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Originariamente Scritto da niko74_mi Visualizza MessaggioE' un dibattito privo di fondamento secondo me. E' come chiedersi se le donne sanno guidare meglio degli uomini.
La superficilità è soggettiva non di categoria.
Mi spiace che l'argomento sia sembrato sciocco, ma se hai avuto pazienza di leggere sopra spero avrai capito perché penso non sia così banale come sembra.
Riguardo al fatto di chiedersi se le donne sappiano guidare meglio degli uomini, temo che tu abbia sbagliato paragone: esistono centinaia di studi di neuropsicologia sulle differenze tra uomini e donne dal punto di vista delle competenze cognitive, affettive e comportamentali.
Alcune di queste si sono occupate proprio della differenza nel guidare l'automobile.
Anche la sociologia si è occupata di queste differenze, tanto che le Assicurazioni si basano su questi studi statistici per stabilire i premi assicurativi per le auto!"io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"
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Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggio... e mai ci saranno perche' non e' possibile misurarli ... oltretutto un valore non e' un termine privo di contenuto, ma e' una " premessa " alla quale rifarsi per vivere la vita e puo' cambiare non tanto per infedelta' al principio stesso, ma per molte variabili che si intrecciano, per esperienze che ci segnano, per scelte obbligate... Ad esempio io posso darmi il valore della fedelta', ma se trovo una stronza potrei lasciarla senza venir meno al mio principio ...
Poi, Maurox, d'accordissimo con te i valori non sono "cose" semplici da studiare né hanno una sola dimensione di cui tener conto."io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"
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Originariamente Scritto da roccia73 Visualizza Messaggio...veramente esitono diversi strumenti per valutare e misurare il tipo e il grado di orientamento ai valori...
Poi, Maurox, d'accordissimo con te i valori non sono "cose" semplici da studiare né hanno una sola dimensione di cui tener conto.
La seconda frase toglie molto alla prima ...sigpic
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voglio dire, facciamo un esempio pratico : voglio stabilire se ci siano piu' etero infedeli che gay...
se riuscissi a stabilire statisticamente che la percentuale dei gay infedeli e' maggiore, questo potrebbe significare che il valore della fedelta' e' meno sentito dagli omosessuali
Se faccio un indagine del " come " si vive , forse mi accorgero' che ( ad esempio ) molti etero stanno insieme perche' hanno piu' " motivazioni future " per farlo... ad esempio fare casa e figli, cosa che i gay ad oggi possono ben poco sperare ( a meno che non cambino le cose )
Ora, potrebbe essere un buon motivo per far si che la " benzina " della fedelta' e il valore stesso sia vissuto diversamente, ma non ho una risposta sul " sentire " interiore che e' viziato dalle circostanze , come abbiamo vistosigpic
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