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macchè filosofo! penso che ha ragione lossy: quando uno sta male è costretto a cercare delle risposte, e dato che la verità è una sola, da qualsiasi punto si parta si arriva alla stessa conclusione... I veri malati sono i "cosiddetti sani"...
le componenti sono si casuali , ma a contrario di quanto tu asserisci sono anche assolute.........perke' non essendo possibile rifiutare o inibire questi due istinti essi assumono valore assoluto......
il caso ha dato loro preminenza ma essendo unica la vita li ha al contempo resi anche unici
è impossibile inibire l' istinto, è impossibile non soffrire se esso non viene appagato, ma è possibile decidere di non assecondarlo...
Vedi, tu riesci a comprendere ciò che dico, anche se te ne dissoci, ma la verità e il non senso sta nella consapevolezza che il 99% delle persone non sono in grado di capire, neanche di intuire lontanamente, e l' unica differenza tra loro e gli insetti è che passano un po' di tempo al bar a parlare di del piero...
dici che questo "sistema" è inevitabile, e perciò tanto vale cercare di dominarlo. Ti muovo due obiezioni: per quale motivo dovrebbe importarmi di migliorare o cambiare o partecipare al sistema? se non ha importanza l' uomo nella sua individualità, tanta meno ne ha la società nel suo insieme.
e poi: considerato che il sistema è organizzato intorno ai centri attrattori primari dell' istinto (cibo e partner sessuale), e che tali centri attrattori non posseggono valore universale, ma casuale (se l' uomo si riproducesse per via asessuata o non avesse bisogno di nutrirsi i centri attrattori non sarebbero gli stessi, e la società non esisterebbe nella forma che conosciamo): che cosa resta di universale e necessario se eliminiamo dal sistema tutte le sue componenti casuali? Se troviamo questa risposta credo che possiamo tentare di esistere in "un altro modo". Dove sta l' assoluto? Nell' inutile, forse, in quanto non dettato dalla casualità dell' istinto e dell' evoluzione biologica? nell' arte?
Togliendo tutto mi viene da pensare a ciò che mi premeva circa 4 anni fa, ovvero la comprensione globale dell'universo, della sua struttura(nel senso più genrale del termine, di tutto ciò che "è"). Non so se l'uomo può arrivare a tanto. Il resto è tutto superfluo, casuale, anche l'arte in quanto espressione dell'animo umano mosso dalle pulsioni sovracitate.
Togliendo tutto mi viene da pensare a ciò che mi premeva circa 4 anni fa, ovvero la comprensione globale dell'universo, della sua struttura(nel senso più genrale del termine, di tutto ciò che "è"). Non so se l'uomo può arrivare a tanto. Il resto è tutto superfluo, casuale, anche l'arte in quanto espressione dell'animo umano mosso dalle pulsioni sovracitate.
non riesco più a venire a capo dei miei conflitti interiori... oggi ho spaccato a pugni lo stereo per la rabbia... Mi fa rabbia mia madre, che non riesce a capire... guarda la politica e i telegiornali, come se avesse qualche importanza... Non l' ho chiesto io di nascere, e ora come mi devo cavare da questa storia che non capisco?
ci sono due cose che mi fanno impazzire: tutto ciò su cui gli uomini fondano la propria esistenza deriva dall' istinto. L' istinto ci porta a cercare un partner sessuale, a procreare e a creare le condizioni per portare avanti questa baracca: lavorare, fare il geometra o l' avvocato... non importa: tutte cose senza senso: il prezzo da pagare per essere accettati dalla società, contribuire alla sua esistenza e spartire il cibo e il sesso.
E questo significa vivere da schiavi: non vivere per sè, ma ciechi strumenti del proprio istinto.
Un istinto sbagliato, per giunta: l' aumento della popolazione è ormai una condizione non più necessaria, ma anzi, contraria al successo biologico della specie...
schiavi di un istinto, quindi vita da 1\2 seghe, e di un istinto sbagliato: non solo mediocre, ma inutile...
e se dico queste cose mi si dice che sono pazzo, e la mia amica dice "ma cosa dici? io quanto voglio bene alle mie nipotine non voglio bene a nessuno!"
e allora? non sto parlando di felicità, di ciò che ti fa star bene, ma di senso...
i bambini non hanno colpa, si meritano solo di star bene, ma di fatto non sono nè frutto dell' amore (sennò anche gli insetti o le capre si accoppiano non per istinto, ma per un atto d' amore), nè sono importanti, se non a livello individuale: in senso assoluto sono una manifestazione di cieco egoismo...
Dice "i bambini sono un valore"... ma cosa? siamo 6 miliardi
E io che ***** di senso devo dare a questa vita? Gli altri fanno le loro piccole vite da mezze seghe e si sentono di avere senso, mentre sono solo schiavi di un istinto...
Possibile che mi resta davvero solo la legione? devo proprio andare a farmi fare a pezzi?
io non ci resto qui a sentire le voci di vetro dei telegiornali, a farmi umiliare dalle amiche di mia madre che dicono "ma perchè non pensi a sistemarti? vuoi restare al palo?" e se gli dicessi che sono loro a galleggiare non capirebbero cosa ***** sto dicendo...
se non mi prendono nella legione cosa mi posso inventare? sto pensando ai messicani del subcomandante marcos... non so neanche per cosa ***** combattono, ma non mi importa. io qui mi sento morire
minkia arturo il 50% dei tuoi 3d parla di problemi esistenziali
***** ma vivila sta vita! stai sereno zio cane.
il miglior modo per dire è fare
Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.
eh già, ho cominciato a studiare fisica per questo, poi ho capito che si trattava di prendere il calssico "pezzo di carta", perchè alla verità, sempre che sia accessibile, non ci arrivi...
dove si trova luniverso
e se nn esistesse che ci sarebbe??
aiutooo
Riflessione "old" ma sempre vera, per quanto ne sappiamo questa che chiamiamo realtà potrebbe anche essere "matrix"
ma c'è di peggio, solo che voglio dormire tranquillo.
minkia arturo il 50% dei tuoi 3d parla di problemi esistenziali
***** ma vivila sta vita! stai sereno zio cane.
mi fai venire in mente un libro di sclavi, che gli fa uno "come va?"
"eh, sai, così, non bene"
e l' altro "ma ti sei fatto vedere da un medico? a volte è un problema di digestione"
e lui "cosa, la disperazione?"
machine, ti dicevo dell' entropia...
la storia e il sistema degli uomini vanno in direzione di una crescente entropia, ma il genere umano e ancor più l' uomo-individuo hanno rimosso questa realtà perchè, per motivi istintuali e per la visione del mondo antropocentrica e meccanicistica considerano se stessi come facenti parte di un sistema chiuso che può mantenersi e evolversi a discapito di un sistema esterno da essi dissociato. Il genere umano è il cancro del pianeta, ma un parassita non può sopravvivere alla morte dell' organismo di cui si nutre; l' uomo-individuo persegue il proprio benessere e non considera che la quantità di benessere totale è limitata, e a un aumento del benessere individuale corrisponde una diminuzione del benessere totale disponibile, dell' altrui felicità, dell' altrui possibilità di esistere. Ciò che io posseggo, in un sistema chiuso, non è senso, se non per me, e in misura direttamente proporzionale di quanto per gli altri sia non-senso. Ciò che io faccio non è per senso, ma per necessità.
In questa prospettiva, l' unica scelta sensata è la creazione di un sistema chiuso in cui sviluppare la massima energia possibile senza causare un deplemento delle altrui risorse: consumare il proprio fuoco in una teca di vetro, scegliere di andare contro la vita, a distruggere se stessi con tanta più forza di quanta gli altri impieghino per costruirsi, realizzando un senso in questo non-senso, in quanto senso individuale e soggettivo, di contro al non senso di un senso che vede nell' altrui distruzione il proprio più alto ideale, trasfigurando l' individuale in universale, l' egoistico in assoluto.
mi fai venire in mente un libro di sclavi, che gli fa uno "come va?"
"eh, sai, così, non bene"
e l' altro "ma ti sei fatto vedere da un medico? a volte è un problema di digestione"
e lui "cosa, la disperazione?"
si ma tu continui a leggere e continui a nn capire un ***** della vita.
leggi meno e fotti di più (anche a pagamento. nn è cosi da cattivi ragazzi come dicono) vedrai che poi starai meglio.
il miglior modo per dire è fare
Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.
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