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            • lafettina
              pettinatore di immondi
              • Mar 2006
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              • Ciociaria
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              domenica vinciamo me lo sento
              insisti e persisti...raggiungi e conquisti
              http://www.bodyweb.com/forums/attachment.php?attachmentid=24954&d=1143754700
              8 mesi fantastici!

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              • maurillo
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                Raikkonen ad un evento pubblico travestito da gorilla

                Kimi Raikkonen ha dato dimostrazione che il caso di spionaggio che coinvolge Ferrari e McLaren non lo sta assillando granche', cosi' come il passo falso sofferto al Nurburgring per il cedimento della sua Ferrari.

                Il pilota di Espoo, che aveva vinto le due gare precedenti del mondiale, e' sembrato particolarmente rilassato quando e' stato notato in pubblico sabato scorso in occasione dell'Hanko Poker Run, un evento motonautico che si svolge nel sud della Finlandia. Raikkonen e' arrivato con un gruppetto di accompagnatori ed e' stato fotografato intento a sorseggiare una birra travestito da gorilla. Da notare che anche gli amici di Raikkonen indossavano un costume dello stasso genere.

                La documentazione di questa bizzarra giornata e' stata data da iltalehti.fi.


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                http://www.youtube.com/watch?v=lgidB5Bzofk

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                  Kimi Raikkonen: "Quasi una gara in casa"




                  Dopo la delusione del Nürburgring Kimi Raikkonen ha ricaricato le batterie ed e' pronto alla sfida dell'Hungaroring, dove domenica prossima si disputera' il Gran Premio d'Ungheria, undicesima prova del Campionato del Mondo di Formula 1.

                  "E' sempre un piacere andare in Ungheria. Magari il circuito non sara' il piu' affascinante ma e' davvero impegnativo, questo e' sicuro. E poi c'e' il gusto di sapere che, dopo la gara, avremo un breve periodo di vacanza: qualsiasi cosa si faccia, e' bello prendersi una pausa. Ho vinto una volta questa gara, che e' molto calda ed impegnativa dal punto di vista fisico: solo se si vince non si soffre all'Hungaroring! Ho archiviato il Gran Premio d'Europa e non voglio tornarci sopra: quello che e' certo e' che non vado in Ungheria con lo spirito di uno sconfitto, per niente affatto!"

                  Kimi e' stato protagonista di una gara singolare nei giorni scorsi in Finlandia: "E' vero, lo scorso weekend c'e' stato un raduno di motoscafi a Hanko ed io e due miei amici abbiamo partecipato come equipaggio di un'imbarcazione, che aveva un vero capitano ed un vero timoniere: peccato che noi tre fossimo vestiti da gorilla. E abbiamo pure vinto il premio per i migliori costumi! Mi sono divertito tantissimo e spero di fare altrettanto questo fine settimana in Ungheria"

                  Si e' detto tanto che l'Hungaroring sarebbe un circuito non adatto alla Ferrari ma Kimi non si dice d'accordo: "Tutti dicono che li' la McLaren dovrebbe andare piu' forte di noi ma non credo che sia cosi'. Abbiamo fatto un bel passo avanti rispetto alla gara di Monaco e sara' quindi interessante vedere quanto saremo competitivi questo fine settimana. L'Hungaroring e' molto lento e tortuoso quindi due aspetti sono fondamentali, l'inserimento in curva e la trazione: se queste due cose funzionano allora si hanno in mano delle buone carte. Naturalmente, e' importante essere davanti in qualifica e, possibilmente, evitare il lato sporco della pista. Se si guarda alle gare di questa stagione, si vede molto bene come partire sul lato pulito della griglia sia molto importante alla partenza. Inoltre, su questo tracciato e' molto difficile sorpassare, il che rende ancora piu' cruciale l'esito delle qualifiche."

                  L'obiettivo di Kimi per Budapest e' molto chiaro: "Finire davanti agli altri tre piloti in lizza per il titolo: solo cosi' potro' guadagnare terreno! Sono piu' o meno nella stessa situazione del Nürburgring ma e' chiaro che non posso piu' permettermi delle gare senza punti. Continuo a credere che sia possibile vincere il titolo: basta guardare all'ultima corsa per capire che tutto puo' accadere. E' sufficiente una brutta gara dei miei concorrenti per ridurre velocemente il distacco. Spesso questa gara e' stata definita il Gran Premio di Finlandia. Tantissimi miei connazionali affollano le tribune dell'Hungaroring ed e' sempre piacevole vedere tante bandiere bianche con la croce blu sventolare: stavolta lo faranno insieme a quelle rosse della Ferrari- Credo che questo sia il massimo che possa ottenere come Gran Premio di casa, a meno che Bernie non abbia in serbo una sorpresa delle sue!"

                  Ferrari


                  .............
                  http://www.youtube.com/watch?v=lgidB5Bzofk

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                    Gronholm: "Raikkonen e' una persona speciale"

                    Il due volte Campione del Mondo Rally Marcus Gronholm, alla vigilia della ripresa del campionato dopo quasi due mesi di pausa con il suo Rally di casa in Finlandia, ha speso parole di elogio per il suo connazionale ed amico Kimi Raikkonen. Secondo Gronholm, lo spessore umano del pilota della Ferrari sarebbe superiore a quanto emerge dalle laconiche dichiarazioni rese alla stampa.

                    "Conosco Kimi Raikkonen ed e' migliore di persona," ha dichiarato il campione della Ford in un intervista rilasciata ad as.com. "E' un tipo speciale, un buon pilota e non gli interessa quello che pensa la gente di lui."

                    Gronholm ha inoltre rivelato di aver tentato di fare esperienza con una monoposto di Formula 1 ma di aver dovuto rapidamente gettare la spugna: "Ho cercato di provare una Formula 1, ma ho dovuto desistere perché non riuscivo ad adattarmi," ha confessato il finnico.

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                    http://www.youtube.com/watch?v=lgidB5Bzofk

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                      Toro Rosso, ingiusto l'appiedamento di Speed

                      Scott Speed ha lasciato la Scuderia Toro Rosso e probabilmente ha salutato per sempre la Formula 1. Nonostante tutte le ingiustizie subite da Speed in questa stagione, la Formula 1 dimentichera' presto questa triste storia, in un mondo nel quale non c'e' spazio per la verita' e per la giustizia.

                      Franz Tost e Gerhard Berger avevano un piano ben preciso, quello di sbarazzarsi al piu' presto dei propri piloti, sfruttando ogni buona occasione che si presentava per criticare pubblicamente Scott Speed e Tonio Liuzzi. Questa storia e' iniziata ancora prima che iniziasse il campionato vero e proprio, dal momento che i due boss della Scuderia Toro Rosso avevano messo in dubbio la conferma del contratto ai loro piloti, giudicandoli poco inclini all'impegno e piu' propensi ai party.

                      Durante la stagione, Franz Tost e Gerhard Berger hanno saputo creare un ambiente a dir poco ostile all'interno del team, continuando a provocare Scott Speed e Tonio Liuzzi attraverso rimproveri e minacce, celate pure nei complimenti verso Sebastian Vettel e Sebastien Bourdais, che in piu' occasioni ha anche svolto dei test con la squadra nata nel 2006 dalle ceneri della mitica Minardi.

                      Il culmine di questa vicenda ha avuto luogo al Nurburgring dopo una gara a dir poco disastrosa conclusasi in pochi giri: Franz Tost ha usato la violenza in maniera del tutto ingiustificata nei confronti di Scott Speed, arrecando un danno non solo fisico, ma anche psicologico ad una persona gia' di per sé esasperata dal continuo biasimo messo in atto da Tost e Berger. In seguito, dopo essersi scusato con il pilota statunitense, Franz Tost ha negato ai giornalisti di aver avuto una lite con Scott Speed, ingannando e umiliando il giovane, il quale si e' visto costretto a rompere il silenzio nel quale si era chiuso in seguito alla violenza subita, spiegando tutta la verita', proseguendo cosi' un discorso gia' iniziato il giorno prima della gara, quando Speed aveva accusato Franz Tost e Gerhard Berger di aver progettato un piano per potersi liberare di lui e di Tonio Liuzzi. In seguito il responsabile del programma giovani piloti della Red Bull, ovvero Helmut Marko, ha spezzato una lancia a favore di Scott Speed, evidenzando un certo malcontento verso la politica di Tost e Berger con i piloti. Malgrado questo pero' oggi Scott Speed ha lasciato la Scuderia Toro Rosso e probabilmente e' stato il pilota stesso a chiedere di andarsene, stanco di vivere una situazione cosi' insopportabile.

                      Detto questo, si puo' parlare di un vero e proprio caso di mobbing subito da Scott Speed, ovvero di una serie di comportamenti che hanno reso impossibile la vita del pilota yankee in quella squadra, portandolo cosi' all'esasperazione e in seguito alle dimissioni.

                      Franz Tost e Gerhard Berger hanno completato parte della loro missione, ingaggiando il giovane Sebastian Vettel per le restanti gare del campionato. Ora ci si chiede perché, malgrado le tante ingiustizie cosi' evidenti perpetrate dai boss della Scuderia Toro Rosso, chi avrebbe potuto fare giustizia non abbia concretamente alzato un dito in difesa di Scott Speed, lasciando che il silenzio acconsentisse la messa in pratica di tutto cio' senza alcuna remora da parte di Tost e Berger.

                      Non e' giusto attaccare Sebastian Vettel in quanto il pilota tedesco e' solo lo strumento della disonesta' mostrata da Franz Tost e da Gerard Berger, e questo vale anche per Sebastien Bourdais. Per il tedesco questa e' l'occasione per dimostrare il suo valore e non lo si puo' condannare per questo augurandosi che soccomba al piu' presto come Scott Speed. Per l'ennesima volta la Formula 1 ha perso una buona occasione per recuperare un po' di credibilita'...



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                        Per la Federazione spagnola l'appello sulla spy story e' negativo per l'immagine della FIA

                        Carlos Gracia, vice-presidente della FIA e presidente della Federazione automobilistica spagnola (Real Federacion Espanola de Automovilismo), si e' detto sorpreso dalla decisione di Max Mosley di rimandare alla Corte di Appello Internazionale della FIA il caso sulla spy story Ferrari-McLaren.

                        "La verita' e' che speravo che la FIA non avrebbe messo in dubbio la decisione del Consiglio Mondiale, ma avrei preferito ricevere qualche dettaglio in piu' da Max Mosley prima di esporre un'opinione. E' chiaro che tutta questa controversia non e' positiva per l'immagine dell'organizzazione" si legge sulle pagine di Diario As.


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                          I "piagnoni"

                          Formula 1 e MotoGP: tra i due campionati c'e' un'acerrima rivalita', che in questi ultimi anni si e' bruscamente riacutizzata, ma a ben guardare le affinita' tra queste due serie sono maggiori di quanto potrebbe sembrare. L'andamento della prima meta' della stagione 2007 nelle due categorie di maggior spicco nel panorama mondiale dei motori presenta una quantita' di insospettabili punti di contatto. In entrambe, si sta facendo prepotentemente strada la nuova generazione che, a dispetto di tutti i pronostici della vigilia, si e' issata in vetta alle rispettive classifiche (che di Stoner o di Hamilton si parli). In entrambe, i campioni piu' titolati e piu' attesi stanno vivendo una simile empasse. Ovviamente, ci riferiamo a Valentino Rossi e a Fernando Alonso che, forse per combinazione, hanno vinto entrambi esattamente lo stesso numero di gare, finora: tre.

                          Diverse, inevitabilmente, sono le cause di queste difficolta': da un lato, una gommatura non all'altezza della concorrenza e un progetto della moto forse sbagliato all'origine; dall'altro, invece, una situazione tecnicamente molto florida, ma un aspro confronto con il proprio compagno di squadra a cui, come se non bastasse, si e' andata ad aggiungere la tensione per la celeberrima spy-story. Diverse le cause, dunque, ma analoghe le reazioni.

                          In entrambi i casi il campione si e' ritrovato inaspettatamente in discussione e ne ha reagito respingendo al mittente le accuse. Ovvero: criticando, strepitando, lamentandosi. Alonso, che ha subito accusato la McLaren di favorire il suo piu' giovane compagno di squadra e di concedere un ingiusto vantaggio al suo vicino di box tramite la condivisione delle informazioni sugli assetti e le strategie, non e' certo nuovo a queste uscite: si vedano a proposito le sue dichiarazioni di circa un anno fa, quando lo spagnolo si trovava a subire l'impronosticabile rimonta di Schumacher e inizio' a mettere sotto accusa la propria squadra, quando era evidente che tutta la Renault fosse tesa verso un unico obiettivo, quello di fargli vincere il titolo mondiale. Certo, oggi la situazione e' molto diversa, oggi il suo team ha due cavalli su cui puntare, invece di uno. Ed e' questo, forse, a innervosire piu' di tutto l'iridato iberico.

                          Nel caso di Rossi, invece, questa e' quasi una novita'. O la si potrebbe anche definire una caduta di stile, come ha recentemente detto uno che di due ruote se ne intende, la vecchia volpe Giovanni Di Pillo. Nel caso del pesarese, la destinazione dei "j'accuse" e' stata la Michelin, sua fornitrice di gomme, incolpata di non saper piu' produrre gomme all'altezza delle Bridgestone. "Contro una Ducati cosi', contro delle gomme cosi', e' impossibile correre," chiosa il Dottore. Eppure, anche in questo caso, il campione di turno sembra non ricordare (o non voler ricordare) che in passato e' stato abituato molto, troppo bene.

                          Non si era certo lamentato, Valentino, quando per 10 anni di seguito ha usufruito, lui solo, di Dunlop prima e di Michelin poi cucite su misura e assolutamente superiori a quelle di tutta la concorrenza, anche rispetto ai suoi "compagni di gomma". Non ha certo pestato i piedi, quando il gommista francese preparava appositamente per la gara degli pneumatici realizzati addirittura a weekend in corso, ma che giocoforza potevano essere approntati solo per un numero limitato di piloti (e lui era sempre tra questi). Non si era lamentato lui, ma nemmeno si erano lamentati gli altri: pensiamo per esempio al povero Melandri, costretto a passare alle Bridgestone per poter finalmente far sentire la sua voce.

                          Ora questa situazione e' stata proibita dal regolamento e, checche' ne dica la maggior parte della stampa italiana, non si e' trattato di un regalino della Federazione alla Bridgestone, ma semplicemente della cancellazione di un assurdo sportivo, di una prassi che non trovava riscontri in nessuno degli altri grandi campionati motoristici del mondo. A ben confrontare, in questa prima meta' di stagione, la Michelin con la Bridgestone, emerge che le prestazioni dei due gommisti sono state simili. E se anche la Bridgestone fosse stata piu' brava, non e' certo una colpa, cosi' come non e' una colpa quella della Ducati, per aver costruito la miglior moto e battuto i reparti corse piu' grandi e ricchi del mondo.

                          Sono altri i veri problemi di Rossi e vanno ricercati sulla M1. Ma un Valentino che si lamenta non piace proprio a nessuno, a partire dai suoi tifosi che per anni hanno criticato l'acerrimo rivale Max Biaggi proprio perché troppo "piagnone". Lamentarsi e' un segno di debolezza, un indicatore della pressione che si ha sulle spalle e che forse non si riesce a sopportare fino in fondo. Cosi' come lo sono gli errori in pista: commessi tanto da Vale (che quest'anno si e' ritrovato per terra un po' piu' di volte di quante ci aveva abituato: Sachsenring, Laguna Seca, Mugello…), quanto da Alonso (ricordiamo ad esempio il Gran Premio "terribilis" in Canada oppure l'errore in qualifica nell'ultima gara che, se non avesse piovuto, senza nulla togliere alla superiorita' sancita dallo spagnolo sotto l'acqua, avrebbe compromesso in modo forse decisivo la sua strategia).

                          Si sbaglia e ci si lamenta, perché non si puo' accettare che lo sbarbato di turno, l'ultimo arrivato, metta in ridicolo una superiorita' che si credeva ormai definitiva. Ci si lamenta e si mette sotto accusa i propri uomini, quelli che lavorano solo per te e che meriterebbero, invece, un po' di stima, una parte di quella gloria che troppo spesso e' solo per i piloti. Un errore in cui un signore di nome Michael Schumacher non incorse mai, sapendo tenere a freno la tensione e lavare in famiglia (o meglio, nel proprio box) i panni sporchi del caso. C'e' chi chiamerebbe ipocrisia quella del tedesco e parlare fuori dai denti il comportamento di Rossi e Alonso. Per me, si chiama soltanto ingratitudine.




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                            Originariamente Scritto da maurillo Visualizza Messaggio
                            I "piagnoni"

                            Formula 1 e MotoGP: tra i due campionati c'e' un'acerrima rivalita', che in questi ultimi anni si e' bruscamente riacutizzata, ma a ben guardare le affinita' tra queste due serie sono maggiori di quanto potrebbe sembrare. L'andamento della prima meta' della stagione 2007 nelle due categorie di maggior spicco nel panorama mondiale dei motori presenta una quantita' di insospettabili punti di contatto. In entrambe, si sta facendo prepotentemente strada la nuova generazione che, a dispetto di tutti i pronostici della vigilia, si e' issata in vetta alle rispettive classifiche (che di Stoner o di Hamilton si parli). In entrambe, i campioni piu' titolati e piu' attesi stanno vivendo una simile empasse. Ovviamente, ci riferiamo a Valentino Rossi e a Fernando Alonso che, forse per combinazione, hanno vinto entrambi esattamente lo stesso numero di gare, finora: tre.

                            Diverse, inevitabilmente, sono le cause di queste difficolta': da un lato, una gommatura non all'altezza della concorrenza e un progetto della moto forse sbagliato all'origine; dall'altro, invece, una situazione tecnicamente molto florida, ma un aspro confronto con il proprio compagno di squadra a cui, come se non bastasse, si e' andata ad aggiungere la tensione per la celeberrima spy-story. Diverse le cause, dunque, ma analoghe le reazioni.

                            In entrambi i casi il campione si e' ritrovato inaspettatamente in discussione e ne ha reagito respingendo al mittente le accuse. Ovvero: criticando, strepitando, lamentandosi. Alonso, che ha subito accusato la McLaren di favorire il suo piu' giovane compagno di squadra e di concedere un ingiusto vantaggio al suo vicino di box tramite la condivisione delle informazioni sugli assetti e le strategie, non e' certo nuovo a queste uscite: si vedano a proposito le sue dichiarazioni di circa un anno fa, quando lo spagnolo si trovava a subire l'impronosticabile rimonta di Schumacher e inizio' a mettere sotto accusa la propria squadra, quando era evidente che tutta la Renault fosse tesa verso un unico obiettivo, quello di fargli vincere il titolo mondiale. Certo, oggi la situazione e' molto diversa, oggi il suo team ha due cavalli su cui puntare, invece di uno. Ed e' questo, forse, a innervosire piu' di tutto l'iridato iberico.

                            Nel caso di Rossi, invece, questa e' quasi una novita'. O la si potrebbe anche definire una caduta di stile, come ha recentemente detto uno che di due ruote se ne intende, la vecchia volpe Giovanni Di Pillo. Nel caso del pesarese, la destinazione dei "j'accuse" e' stata la Michelin, sua fornitrice di gomme, incolpata di non saper piu' produrre gomme all'altezza delle Bridgestone. "Contro una Ducati cosi', contro delle gomme cosi', e' impossibile correre," chiosa il Dottore. Eppure, anche in questo caso, il campione di turno sembra non ricordare (o non voler ricordare) che in passato e' stato abituato molto, troppo bene.

                            Non si era certo lamentato, Valentino, quando per 10 anni di seguito ha usufruito, lui solo, di Dunlop prima e di Michelin poi cucite su misura e assolutamente superiori a quelle di tutta la concorrenza, anche rispetto ai suoi "compagni di gomma". Non ha certo pestato i piedi, quando il gommista francese preparava appositamente per la gara degli pneumatici realizzati addirittura a weekend in corso, ma che giocoforza potevano essere approntati solo per un numero limitato di piloti (e lui era sempre tra questi). Non si era lamentato lui, ma nemmeno si erano lamentati gli altri: pensiamo per esempio al povero Melandri, costretto a passare alle Bridgestone per poter finalmente far sentire la sua voce.

                            Ora questa situazione e' stata proibita dal regolamento e, checche' ne dica la maggior parte della stampa italiana, non si e' trattato di un regalino della Federazione alla Bridgestone, ma semplicemente della cancellazione di un assurdo sportivo, di una prassi che non trovava riscontri in nessuno degli altri grandi campionati motoristici del mondo. A ben confrontare, in questa prima meta' di stagione, la Michelin con la Bridgestone, emerge che le prestazioni dei due gommisti sono state simili. E se anche la Bridgestone fosse stata piu' brava, non e' certo una colpa, cosi' come non e' una colpa quella della Ducati, per aver costruito la miglior moto e battuto i reparti corse piu' grandi e ricchi del mondo.

                            Sono altri i veri problemi di Rossi e vanno ricercati sulla M1. Ma un Valentino che si lamenta non piace proprio a nessuno, a partire dai suoi tifosi che per anni hanno criticato l'acerrimo rivale Max Biaggi proprio perché troppo "piagnone". Lamentarsi e' un segno di debolezza, un indicatore della pressione che si ha sulle spalle e che forse non si riesce a sopportare fino in fondo. Cosi' come lo sono gli errori in pista: commessi tanto da Vale (che quest'anno si e' ritrovato per terra un po' piu' di volte di quante ci aveva abituato: Sachsenring, Laguna Seca, Mugello…), quanto da Alonso (ricordiamo ad esempio il Gran Premio "terribilis" in Canada oppure l'errore in qualifica nell'ultima gara che, se non avesse piovuto, senza nulla togliere alla superiorita' sancita dallo spagnolo sotto l'acqua, avrebbe compromesso in modo forse decisivo la sua strategia).

                            Si sbaglia e ci si lamenta, perché non si puo' accettare che lo sbarbato di turno, l'ultimo arrivato, metta in ridicolo una superiorita' che si credeva ormai definitiva. Ci si lamenta e si mette sotto accusa i propri uomini, quelli che lavorano solo per te e che meriterebbero, invece, un po' di stima, una parte di quella gloria che troppo spesso e' solo per i piloti. Un errore in cui un signore di nome Michael Schumacher non incorse mai, sapendo tenere a freno la tensione e lavare in famiglia (o meglio, nel proprio box) i panni sporchi del caso. C'e' chi chiamerebbe ipocrisia quella del tedesco e parlare fuori dai denti il comportamento di Rossi e Alonso. Per me, si chiama soltanto ingratitudine.




                            ............
                            la penso esattamente come scritto, sopratutto la signorilità di schumacher è ormai cosa d'altri tempi.
                            basta pensare a suzuka '06, esplode il motore, si mangia il mondiale e và a consolare i meccanici...un grande in tutto.
                            p-e
                            ..viaggiamo leggeri..si và a caccia di orchi...

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                            • maurillo
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                              • Jun 2002
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                              Brawn smentisce Stepney: "Tratto solo con la Ferrari"

                              Ross Brawn ha smentito le dichiarazioni di Nigel Stepney. Il protagonista della spy story Ferrari-McLaren aveva inserito l'ex direttore tecnico del team di Maranello nel gruppo di persone che a suo parere sarebbe stato pronto a cambiare squadra sotto la guida dello stesso Brawn.

                              "In seguito alle recenti speculazioni della stampa sulla mia situazione e alle informazioni relative alle ragioni della mia decisione di prendermi un anno sabbatico, ho pensato che puo' essere utile ribadire la mia posizione" ha dichiarato Brawn ad Autosport.

                              "Le ragioni sono state puramente personali. Dopo 30 anni nelle corse volevo dedicare tempo alla mia famiglia e perseguire alcune ambizioni personali che il tempo non mi aveva permesso. Da un lato, sono orgoglioso di dirlo, la Ferrari era dispiaciuta per la mia decisione. Hanno capito le mie ragioni, mi hanno chiesto di discutere con loro le mie opzioni per il futuro quando saro' pronto a tornare nelle corse. Ora abbiamo cominciato queste discussioni per vedere se le esigenze della Ferrari e le mie ambizioni possono incontrarsi e vedere se c'e' la possibilita' di lavorare assieme in futuro. Dopo dieci anni fantastici, la gente e la cultura della Ferrari e dell'Italia fanno parte del mio sangue. La Ferrari e' il mio team. La Ferrari e' la sola squadra o gruppo con cui ho discusso del mio futuro. Ogni notizia che mi accosta ad altre squadre o progetti e' imprecisa o sono speculazioni".



                              .................
                              http://www.youtube.com/watch?v=lgidB5Bzofk

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                              • maurillo
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                                Briatore: "Con il carattere dei campioni la Renault sta risalendo la china"

                                In una lunga intervista esclusiva pubblicata da Formula1.com, il Managing Director di Renault F1 Flavio Briatore, ha fotografato la difficile - ma al tempo stesso importante - nuova esperienza vissuta dal suo team nella stagione corrente, nonche' le piu' rilevanti prospettive per il prossimo futuro.

                                Questi alcuni stralci delle sue dichiarazioni:"C'e' stato un brutto inizio, del lavoro molto duro e miglioramenti concreti. E' la prova che questa e' una squadra degna del titolo di campione anche quando non vince le gare. Si e' trattato di una prova di carattere e penso che l'abbiamo superata. Ora stiamo risalendo la china. Il passo indietro di inizio stagione non e' avvenuto per mancanza di risorse ma per alcuni errori che abbiamo commesso, niente a che vedere con la cifra di denaro che viene spesa. Come e' stato anche negli anni in cui abbiamo vinto, possiamo disporre di tutto il denaro necessario per fare il nostro lavoro. Al momento stiamo lavorando per essere certi di essere sulla giusta strada nello sviluppo della vettura 2008. Questa e' la nostra priorita' per l'anno prossimo, al fine di realizzare di nuovo il nostro obiettivo, che e' quello di vincere le gare. Quest'anno ci ha insegnato che poter disporre del giusto mezzo e' la chiave per essere competitivi. Viceversa, il discorso piloti non merita particolari accelerazioni".
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