Rivoluzione no, rivoluzione si
Ormai la situazione e' molto chiara: a parte Ferrari, McLaren e BMW per le altre(alcune gia' tristemente consapevoli in inverno) e' gia' tempo di bilanci, bilanci in rosso. Se per molti si tratta di un film gia' visto per altri e' un disastro per nulla preventivato. Fra questi, pero', il capitombolo piu grande l'ha sicuramente fatto il team campione del mondo in carica. La Renault.
E' la quarta forza del campionato, la prima dopo il trio delle meraviglie, ma a vedere i musi e a sentire i commenti sembra l'ultima. Per due anni ( 2005 e 2006 ) e' stata la regina pressocche' incontrastata del circus, capace di tirare fuori un binomio telaio-motore che ha messo in ginocchio prima il colosso McLaren-Mercedes, fatto di budget stellari e mezzi faraonici e poi la Ferrari che nel nuovo millennio aveva vinto tutto facendo un sol boccone degli avversari, spesso annichilendoli.
La sua forza, il team francese, l'aveva dimostrata non solo in inverno, progettando con grande razionalita', ma soprattutto a stagione in corso, quando e' stata capace di lavorare al meglio sui dettagli e di supplire ad incovenienti potenzialmente letali - leggi la messa al bando del mass-damper - a meta' del 2006. Alla vigilia di questo campionato tutti avrebbero scommesso in un ridimensionamento a livello di risultati, vista la partenza di un pezzo pregiato come Fernando Alonso, ma molti avevano la consapevolezza che tutto il resto avesse potuto mantenere il livello di prestazioni comunque alto.
Niente da fare. La R-27 e' nata sbagliata, anzi, non sembra essere per niente nata, questo perche' chi ha firmato la nuova vettura ha pensato bene di cambiare pochissimo, quasi nulla, quando tutti gli altri hanno apportato cambiamenti sostanziali causa la diversita' di comportamento delle nuove coperture, sia in termini di grip sia in termini di resistenza aerodinamica. Tutto cio' ha portato gli ingegneri a pensare monoposto che avessero da un lato una diversa tipologia di lavoro sugli pneumatici, grazie a soluzioni aerodinamiche che distribuissero in maniera diversa i flussi d'aria sia nel sotto vettura che nel retrotreno.
Cosi', mentre molti hanno ridisegnato la chiglia ( Ferrari e Toyota eliminandola del tutto) la R-27 ha paradossalmente mantenuto quella vecchia. Con questa scelta la casa francese si ritrova con una vettura "anacronistica", che difficilmente potra' essere cambiata con accorgimenti marginali.
Qualche settimana fa si era paralto addirittura dell'idea di creare una vettura B, poi smentita. Oggi sappiamo di una riunione a Enstone in cui si parlera' delle modifiche da apportare: chiglia, sospensioni, passo e distribuzione dei pesi.
Una R-28, insomma.
...
Ormai la situazione e' molto chiara: a parte Ferrari, McLaren e BMW per le altre(alcune gia' tristemente consapevoli in inverno) e' gia' tempo di bilanci, bilanci in rosso. Se per molti si tratta di un film gia' visto per altri e' un disastro per nulla preventivato. Fra questi, pero', il capitombolo piu grande l'ha sicuramente fatto il team campione del mondo in carica. La Renault.
E' la quarta forza del campionato, la prima dopo il trio delle meraviglie, ma a vedere i musi e a sentire i commenti sembra l'ultima. Per due anni ( 2005 e 2006 ) e' stata la regina pressocche' incontrastata del circus, capace di tirare fuori un binomio telaio-motore che ha messo in ginocchio prima il colosso McLaren-Mercedes, fatto di budget stellari e mezzi faraonici e poi la Ferrari che nel nuovo millennio aveva vinto tutto facendo un sol boccone degli avversari, spesso annichilendoli.
La sua forza, il team francese, l'aveva dimostrata non solo in inverno, progettando con grande razionalita', ma soprattutto a stagione in corso, quando e' stata capace di lavorare al meglio sui dettagli e di supplire ad incovenienti potenzialmente letali - leggi la messa al bando del mass-damper - a meta' del 2006. Alla vigilia di questo campionato tutti avrebbero scommesso in un ridimensionamento a livello di risultati, vista la partenza di un pezzo pregiato come Fernando Alonso, ma molti avevano la consapevolezza che tutto il resto avesse potuto mantenere il livello di prestazioni comunque alto.
Niente da fare. La R-27 e' nata sbagliata, anzi, non sembra essere per niente nata, questo perche' chi ha firmato la nuova vettura ha pensato bene di cambiare pochissimo, quasi nulla, quando tutti gli altri hanno apportato cambiamenti sostanziali causa la diversita' di comportamento delle nuove coperture, sia in termini di grip sia in termini di resistenza aerodinamica. Tutto cio' ha portato gli ingegneri a pensare monoposto che avessero da un lato una diversa tipologia di lavoro sugli pneumatici, grazie a soluzioni aerodinamiche che distribuissero in maniera diversa i flussi d'aria sia nel sotto vettura che nel retrotreno.
Cosi', mentre molti hanno ridisegnato la chiglia ( Ferrari e Toyota eliminandola del tutto) la R-27 ha paradossalmente mantenuto quella vecchia. Con questa scelta la casa francese si ritrova con una vettura "anacronistica", che difficilmente potra' essere cambiata con accorgimenti marginali.
Qualche settimana fa si era paralto addirittura dell'idea di creare una vettura B, poi smentita. Oggi sappiamo di una riunione a Enstone in cui si parlera' delle modifiche da apportare: chiglia, sospensioni, passo e distribuzione dei pesi.
Una R-28, insomma.
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