le pagelle.....
Le pagelle del GP Monaco
Gara isolata o punto di svolta? Vedremo tra due settimane a Montreal, ma certo la lezione che gli uomini McLaren infliggono alla Ferrari e' una sberla che potrebbe avere serie conseguenze. Alonso e Hamilton corrono da soli fin dalle prime curve, gli altri tutti a raccogliere le briciole e ora il miracolo impossibile di convertire una squadra quasi allo sbando che non sapeva nemmeno piu' vincere in una corrazzata inarrestabile sembra compiuto.
Fernando Alonso: 10.
Il numero uno sul muso della sua Mclaren parla chiaro e lui ancora una volta dimostra di portarlo con merito. Prima pole del 2007 che si sa qui conta come una vittoria e mezza e gara assolutamente perfetta. Impressionante la sua visione della gara, che ricorda quella di Schumacher, quasi vedesse la pista con l'elicottero: quando e' conscio del fatto che il suo compagno (ed unico rivale) e' nella morsa dei doppiati mette giu tempi stratosferici e lo stesso riesce a fare appena esce dai box dopo il primo stop. In Mclaren ammettono di aver congelato le posizioni dopo la prima sosta, ma in ogni caso Hamilton non avrebbe potuto passare lo spagnolo nemmeno se fosse stato piu' veloce di un secondo. Vittoria strameritata e anche se colta in un contesto che rimarra' isolato mette paura in ottica campionato.
Lewis Hamilton: 9,5.
Al termine della gara e' piu' nero che mai: gli ordini di scuderia cominciano gia' a dargli fastidio. La costanza in termini di risultati e prestazioni qui viene condita anche da una certa dose di aggressivita': la staccata al Mirabeau lo porta quasi a toccare il guard-rail con la sua mp4-22 su tre ruote. Ma non e' ora che la perla nera faccia il salto definitivo e marchi il primo posto? Aspettiamo fiduciosi.
Giancarlo Fisichella: 9.
Fisico sbanca Monaco e mette a segno quello che tutti, primo Flavio Briatore, definiscono un fine settimana perfetto. Ancora un volta umilia il suo compagno lasciandolo dietro di mezzo schieramento in griglia e in gara. La sua gara e' sulle BMW che fino ad ora non gli hanno mai dato la gioia di arrivare nemmeno al ridosso del podio. Spinge come un matto fino a che anche dal muretto si rendono conto che il suo quarto posto e' al sicuro.
Felipe Massa: 7,5.
Per uno che veniva da due vittorie schiaccianti e doveva dare la spallata deinitiva (o quasi) al campionato un week-end del genere ha il sapore della delusione. Lui, in ogni caso, sta bene attento a non commettere errori e a portare a casa quello che effettivamente era il minimo indispensabile per rimanere in corsa. Si salva dal doppiaggio per il rotto della cuffia (al traguardo accusa circa un minuto e dieci secondi), ma il suo terzo posto lo costruisce al sabato con un giro in cui tira fuori il massimo da una Ferrari irriconoscibile.
Robert Kubica: 7,5.
Secondo week-end di gara che lo vede davanti al compagno e non e' un caso. Alla fine si dice scontento della tattica ad una sosta pensata in previsione di una safety-car che come i sorpassi e' mancata. Sara', ma e' proprio grazie a quella che riesce a passare il compagno di squadra.
Scott Speed: 7,5.
Lui, che e' ormai dato per spacciato e qualche volta ci ha abituato a gare poco lucide, qui dimostra di essere sicuramente maturato.
Nella seconda gara su cinque in cui non e' funestato da problemi alla sua STR sfiora quel puntucino che gli manca da molto tempo.
Alexander wurz: 7.
Avrebbe, forse, dovuto soffrire ancor piu' degli altri gli stretti tornanti e i cordoli a dieci centimetri dalla gomma, ma in realta' tira fuori la sua miglior prestazione in questo 2007 che fino a domenica era piu' che altro l'anno in cui ha rischiato di essere decapitato in corsa. L'unica sosta alla fine paga anche per lui che cosi evita bagarre in pista passando i rivali nel gioco dei pit-stop.
Nico Rosberg: 7.
In casa Williams sembrano essersi alternati e cosi', mentre lui tira fuori dal cilindro un'ottima qualifica ad appena due decimi scarsi da Fisichella, in gara pur iniziando arrembante finisce dodicesimo.
Vitantonio Liuzzi: 6,5.
Anche lui e' a mezzo servizio e giudicabile solo per la buonissima prestazione del sabato in cui da ottimo kartista sguscia a meraviglia tra i muretti di Monaco segnando il tredicesimo tempo.
Finisce stampato all'esterno della Massenet dopo che la tamponata subita da Coulthard manda alle ortiche l'equilibrio della sua vettura.
Nick Heidfeld: 6,5.
Se paragoniamo la sua prestazione alle precedenti non c'e' da essere molto soddisfatti e dopo il brivido iniziale alla St.Devote in cui si tocca con Rosberg non morde l'asfalto come il suo compagno. Si lamenta un po' del fatto che il doppiaggio che subisce da parte delle due McLaren gli spezza il ritmo e non gli permette di rimanere davanti a Kubica dopo il pit-stop, ma in realta' la colpa e' solo della sua prestazione per nulla brillante.
Mark Webber: 6,5.
Il voto e' tutto per le qualifiche in cui si esalta e sigla la sua miglior qualifica nel 2007. La gara e' senza voto, ma non per sue mancanze, per quelle, tanto per cambiare, della sua RB: stavolta sono il motore e il cambio a metterlo in difficolta' fino a costringerlo al ritiro.
Rubens Barrichello: 6.
All'inizio sembra sfruttare al meglio l'effetto tappo che qui a Montecarlo puo' limitare i danni e le figuracce, poi pero' deve arrendersi ad una strategia che gli fa perdere quel poco che aveva conquistato.
Jenson Button: 5.
Fa poco o niente anche per questo week-end, ormai l'ennessimo in sordina. Dargli il merito di aver tenuto dietro Kimi Raikkonen potrebbe risultare una presa in giro visto che gli basta seguire le traiettorie giuste per evitare il sorpasso.
Jarno Trulli: 5.
Strano Gran Premio per l'italiano, che qui ha sempre dato il meglio, ma che evidentemente non sempre puo' lottare con le scarse prestazioni della sua Toyota.
Takuma Sato: 5.
Se non fossimo abituati alle prestazioni del 2007 sarebbe un risultato nella norma, invece e' il peggiore (ritiro del Bahrein a parte) dall'inizio del campionato.
Kimi Raikkonen: 4.
Il peggiore dall'inizio del campionato. Commette un errore dove proprio non se ne possono commettere e tra l'altro in uno dei punti forse meno critici di tutto il tracciato. In gara piu' che fare bene in partenza approfitta solo di quelle disgraziate di chi lo precede, poi piu' nulla. Ok, siamo alla fiera del trenino, ma per uno che ha gia' perso un occasione e che alla fine si accontenta di un punto, che e' in pratica un mezzo ritiro, un po' piu' di aggressivita' la si aspettava.
Vederlo dietro alla Honda di Button per una serie interminabile di giri mette davvero tristezza.
Heikki Kovalainen: 4.
I circuiti cittadini gli fanno decisamente male, e se in Australia c'era la mezza scusante della prima dopo un lungo periodo di astinenza, qui non ha scuse. Si piazza quattordicesimo in griglia, ostacolato da Coulthard, e quando parti nel mezzo del gruppo a Monaco si sa', e' fondamentale una buona partenza: lui sbaglia anche quella.
David Coulthard: 4.
Le furbate a Monaco sembrano di casa, e lui da vecchio marpione pensa bene di rallentare in finlandese nel Q2 delle qualifiche.
Ci guadagna un arretramento di cinque posizioni che pesa come un macigno su tutta la gara, ulteriormente inficiata da un contatto al via con Liuzzi. Un briciolo di buon senso non lo induce a non cambiare il musetto che avrebbe significato dire addio ad ogni speranza di punti dopo un giro.
Anthony Davidson: 4.
Lui che e' cosi' piccolo dovrebbe sentirsi a suo agio negli stretti vicoli di Montecarlo invece sembra girare con la paura addosso e questo gli costa pure un drivetrough - troppo impegnato a controllare i guardrail non si accorge di chi da dietro arriva e deve passare.
Ralf Schumacher: 3.
Rischiamo di essere monotoni, ma ogni volta che dobbiamo esprimere un giudizio sul tedesco ci troviamo in difficolta'. Zero segnali di ripresa.
Christijan Albers: 3.
In qualifica non puo' fare molto causa ennesimo problema sulla sua vettura, in gara e' costante, costantemente fuori dalla lotta per qualsiasi posizione. A fine gara in un eccesso di ottimismo ammette addirittura di "sapere quali modifiche fare" per rendere piu' performante la sua Spyker, mah!?
Adrian Sutil: 3.
I freni che non si comportano come dovrebbero non gli danno la possibilita' di avere punti di riferimento nelle staccate e una al 53° passaggio gli costa cara. Almeno ha la soddisfazione di trovarsi,per un po', nella lotta insieme agli altri li' in fondo.
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Le pagelle del GP Monaco
Gara isolata o punto di svolta? Vedremo tra due settimane a Montreal, ma certo la lezione che gli uomini McLaren infliggono alla Ferrari e' una sberla che potrebbe avere serie conseguenze. Alonso e Hamilton corrono da soli fin dalle prime curve, gli altri tutti a raccogliere le briciole e ora il miracolo impossibile di convertire una squadra quasi allo sbando che non sapeva nemmeno piu' vincere in una corrazzata inarrestabile sembra compiuto.
Fernando Alonso: 10.
Il numero uno sul muso della sua Mclaren parla chiaro e lui ancora una volta dimostra di portarlo con merito. Prima pole del 2007 che si sa qui conta come una vittoria e mezza e gara assolutamente perfetta. Impressionante la sua visione della gara, che ricorda quella di Schumacher, quasi vedesse la pista con l'elicottero: quando e' conscio del fatto che il suo compagno (ed unico rivale) e' nella morsa dei doppiati mette giu tempi stratosferici e lo stesso riesce a fare appena esce dai box dopo il primo stop. In Mclaren ammettono di aver congelato le posizioni dopo la prima sosta, ma in ogni caso Hamilton non avrebbe potuto passare lo spagnolo nemmeno se fosse stato piu' veloce di un secondo. Vittoria strameritata e anche se colta in un contesto che rimarra' isolato mette paura in ottica campionato.
Lewis Hamilton: 9,5.
Al termine della gara e' piu' nero che mai: gli ordini di scuderia cominciano gia' a dargli fastidio. La costanza in termini di risultati e prestazioni qui viene condita anche da una certa dose di aggressivita': la staccata al Mirabeau lo porta quasi a toccare il guard-rail con la sua mp4-22 su tre ruote. Ma non e' ora che la perla nera faccia il salto definitivo e marchi il primo posto? Aspettiamo fiduciosi.
Giancarlo Fisichella: 9.
Fisico sbanca Monaco e mette a segno quello che tutti, primo Flavio Briatore, definiscono un fine settimana perfetto. Ancora un volta umilia il suo compagno lasciandolo dietro di mezzo schieramento in griglia e in gara. La sua gara e' sulle BMW che fino ad ora non gli hanno mai dato la gioia di arrivare nemmeno al ridosso del podio. Spinge come un matto fino a che anche dal muretto si rendono conto che il suo quarto posto e' al sicuro.
Felipe Massa: 7,5.
Per uno che veniva da due vittorie schiaccianti e doveva dare la spallata deinitiva (o quasi) al campionato un week-end del genere ha il sapore della delusione. Lui, in ogni caso, sta bene attento a non commettere errori e a portare a casa quello che effettivamente era il minimo indispensabile per rimanere in corsa. Si salva dal doppiaggio per il rotto della cuffia (al traguardo accusa circa un minuto e dieci secondi), ma il suo terzo posto lo costruisce al sabato con un giro in cui tira fuori il massimo da una Ferrari irriconoscibile.
Robert Kubica: 7,5.
Secondo week-end di gara che lo vede davanti al compagno e non e' un caso. Alla fine si dice scontento della tattica ad una sosta pensata in previsione di una safety-car che come i sorpassi e' mancata. Sara', ma e' proprio grazie a quella che riesce a passare il compagno di squadra.
Scott Speed: 7,5.
Lui, che e' ormai dato per spacciato e qualche volta ci ha abituato a gare poco lucide, qui dimostra di essere sicuramente maturato.
Nella seconda gara su cinque in cui non e' funestato da problemi alla sua STR sfiora quel puntucino che gli manca da molto tempo.
Alexander wurz: 7.
Avrebbe, forse, dovuto soffrire ancor piu' degli altri gli stretti tornanti e i cordoli a dieci centimetri dalla gomma, ma in realta' tira fuori la sua miglior prestazione in questo 2007 che fino a domenica era piu' che altro l'anno in cui ha rischiato di essere decapitato in corsa. L'unica sosta alla fine paga anche per lui che cosi evita bagarre in pista passando i rivali nel gioco dei pit-stop.
Nico Rosberg: 7.
In casa Williams sembrano essersi alternati e cosi', mentre lui tira fuori dal cilindro un'ottima qualifica ad appena due decimi scarsi da Fisichella, in gara pur iniziando arrembante finisce dodicesimo.
Vitantonio Liuzzi: 6,5.
Anche lui e' a mezzo servizio e giudicabile solo per la buonissima prestazione del sabato in cui da ottimo kartista sguscia a meraviglia tra i muretti di Monaco segnando il tredicesimo tempo.
Finisce stampato all'esterno della Massenet dopo che la tamponata subita da Coulthard manda alle ortiche l'equilibrio della sua vettura.
Nick Heidfeld: 6,5.
Se paragoniamo la sua prestazione alle precedenti non c'e' da essere molto soddisfatti e dopo il brivido iniziale alla St.Devote in cui si tocca con Rosberg non morde l'asfalto come il suo compagno. Si lamenta un po' del fatto che il doppiaggio che subisce da parte delle due McLaren gli spezza il ritmo e non gli permette di rimanere davanti a Kubica dopo il pit-stop, ma in realta' la colpa e' solo della sua prestazione per nulla brillante.
Mark Webber: 6,5.
Il voto e' tutto per le qualifiche in cui si esalta e sigla la sua miglior qualifica nel 2007. La gara e' senza voto, ma non per sue mancanze, per quelle, tanto per cambiare, della sua RB: stavolta sono il motore e il cambio a metterlo in difficolta' fino a costringerlo al ritiro.
Rubens Barrichello: 6.
All'inizio sembra sfruttare al meglio l'effetto tappo che qui a Montecarlo puo' limitare i danni e le figuracce, poi pero' deve arrendersi ad una strategia che gli fa perdere quel poco che aveva conquistato.
Jenson Button: 5.
Fa poco o niente anche per questo week-end, ormai l'ennessimo in sordina. Dargli il merito di aver tenuto dietro Kimi Raikkonen potrebbe risultare una presa in giro visto che gli basta seguire le traiettorie giuste per evitare il sorpasso.
Jarno Trulli: 5.
Strano Gran Premio per l'italiano, che qui ha sempre dato il meglio, ma che evidentemente non sempre puo' lottare con le scarse prestazioni della sua Toyota.
Takuma Sato: 5.
Se non fossimo abituati alle prestazioni del 2007 sarebbe un risultato nella norma, invece e' il peggiore (ritiro del Bahrein a parte) dall'inizio del campionato.
Kimi Raikkonen: 4.
Il peggiore dall'inizio del campionato. Commette un errore dove proprio non se ne possono commettere e tra l'altro in uno dei punti forse meno critici di tutto il tracciato. In gara piu' che fare bene in partenza approfitta solo di quelle disgraziate di chi lo precede, poi piu' nulla. Ok, siamo alla fiera del trenino, ma per uno che ha gia' perso un occasione e che alla fine si accontenta di un punto, che e' in pratica un mezzo ritiro, un po' piu' di aggressivita' la si aspettava.
Vederlo dietro alla Honda di Button per una serie interminabile di giri mette davvero tristezza.
Heikki Kovalainen: 4.
I circuiti cittadini gli fanno decisamente male, e se in Australia c'era la mezza scusante della prima dopo un lungo periodo di astinenza, qui non ha scuse. Si piazza quattordicesimo in griglia, ostacolato da Coulthard, e quando parti nel mezzo del gruppo a Monaco si sa', e' fondamentale una buona partenza: lui sbaglia anche quella.
David Coulthard: 4.
Le furbate a Monaco sembrano di casa, e lui da vecchio marpione pensa bene di rallentare in finlandese nel Q2 delle qualifiche.
Ci guadagna un arretramento di cinque posizioni che pesa come un macigno su tutta la gara, ulteriormente inficiata da un contatto al via con Liuzzi. Un briciolo di buon senso non lo induce a non cambiare il musetto che avrebbe significato dire addio ad ogni speranza di punti dopo un giro.
Anthony Davidson: 4.
Lui che e' cosi' piccolo dovrebbe sentirsi a suo agio negli stretti vicoli di Montecarlo invece sembra girare con la paura addosso e questo gli costa pure un drivetrough - troppo impegnato a controllare i guardrail non si accorge di chi da dietro arriva e deve passare.
Ralf Schumacher: 3.
Rischiamo di essere monotoni, ma ogni volta che dobbiamo esprimere un giudizio sul tedesco ci troviamo in difficolta'. Zero segnali di ripresa.
Christijan Albers: 3.
In qualifica non puo' fare molto causa ennesimo problema sulla sua vettura, in gara e' costante, costantemente fuori dalla lotta per qualsiasi posizione. A fine gara in un eccesso di ottimismo ammette addirittura di "sapere quali modifiche fare" per rendere piu' performante la sua Spyker, mah!?
Adrian Sutil: 3.
I freni che non si comportano come dovrebbero non gli danno la possibilita' di avere punti di riferimento nelle staccate e una al 53° passaggio gli costa cara. Almeno ha la soddisfazione di trovarsi,per un po', nella lotta insieme agli altri li' in fondo.
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