Vi racconto la vera storia di Prodi - di NICOLA MATTEUCCI -

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    Bodyweb Senior
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    Vi racconto la vera storia di Prodi - di NICOLA MATTEUCCI -



    Ormai si avvicinano le primarie: il 16 ottobre è la data da tempo stabilita. Ma anche la campagna elettorale per le elezioni politiche è da tempo iniziata: la scelta è semplice perché si è a favore o contro Romano Prodi. In questa campagna pochi (forse nessuno) ci diranno chi è in realtà l'uomo Prodi. Per questa ricostruzione di una personalità vorrei offrire una testimonianza: ho conosciuto e frequentato Romano Prodi dal 1967 al 1996. È dunque una preistoria di Prodi che forse ci farà capire meglio il Prodi di oggi. Ero membro e poi preside della facoltà di scienze politiche di Bologna. Un collega poi amico, Beniamino Andreatta, mi presentò Prodi: lo aveva chiamato da Milano come suo assistente. Prodi girava sempre con Paolo Onofri e Angelo Tantazzi, che poi fecero una più che meritata carriera. Io mi divertivo a chiamarli senza cattiveria «i tre bassotti» di Andreatta. Prodi, con il suo viso rotondo dove c'era il sorriso, ma anche una ben controllata mimica facciale, risultava a tutti assai simpatico. Voglio ora ricordare che Beniamino Andreatta ha dato sempre, in privato e in pubblico, del lei a Romano, anche quando era ministro della Difesa e Prodi presidente del Consiglio. Me lo ha confermato poco prima di essere colpito in aula da un ictus che lo ha portato a un grande sonno.
    Vincitore del concorso a cattedra, Romano Prodi rimane sul piano accademico un isolato. Ad una cena del Mulino in onore dell'economista Amartya Sen, Stefano Zamagni chiese a Prodi perché non avesse deciso di accedere al Dipartimento di economia. La risposta fu dura: «Perché non avrei spazio»,


    lasciando stupito anche Zamagni. Così il solitario Prodi affittò alcune stanze (la grande sede di Nomisma è posteriore) dove aveva il suo spazio. Avendo un allievo, Fabio Gobbo, decise di presentarsi come giudice a un concorso nel quale lo impose. Gobbo era un giovane serio, ma allora non ancora scientificamente all'altezza di una cattedra: questo suscitò le violenti proteste di tutta la corporazione degli economisti. Alberto Quadrio Curzio, futuro preside della facoltà, preferì mettere tutto a tacere. Ma la carriera accademica di Romano Prodi era finita. E così preferì fondare un istituto privato di ricerca, come Nomisma, o incarichi tra l'economia e la politica come la presidenza dell'Iri.
    La frequentazione con Prodi si diede anche nell'ambito della associazione di cultura e politica il Mulino, della quale entrambi eravamo soci. Al Mulino talvolta si discuteva il modo con cui Prodi sceglieva i suoi collaboratori. Fra i soci dell'associazione c'era Umberto Paniccia da tutti stimato per la sua serietà e il suo rigore morale. Dato che lavorava all'Iri lo segnalammo a Prodi. Incontrai Paniccia qualche tempo dopo e, interpellato, mi disse sinteticamente che aveva lasciato l'Iri. Nel contempo Prodi a Roma si accompagna a Massimo Ponzellini, che fece una fulminante carriera: dal '94 al 2002 infatti è stato vicepresidente della Bei, la Banca europea degli investimenti. Forse Prodi amava i fedeli, seguaci ed obbedienti, come Riccardo Franco Levi, che alla televisione trottella sempre al suo fianco (un tempo si credeva un grande giornalista!

    ). Oggi forse sono il solo in Italia a ritenere che Arturo Parisi non sia un fedele seguace di Romano. Abbiamo lavorato tanto insieme per non apprezzare la sua intransigenza incapace di piccoli accorgimenti politici.
    Per chiudere il capitolo dell'Iri rivelerò due episodi. Per caso ci incontrammo una volta sotto il portone di casa sua (avevo la macchina posteggiata in un garage di fronte). Lo rimproverai amichevolmente per aver trattato male il mio amico Franco Cingano, presidente della Banca Commerciale. Mi rispose con arroganza e con durezza percuotendosi il petto: «La Banca Commerciale è mia», dimenticando che non era un proprietario, ma un semplice amministratore. Arrogante, ma anche in fondo pauroso. Ritenendo di aver perso la fiducia di Ciriaco De Mita, segretario della «Democrazia cristiana, temeva di essere arrestato. Alla fine del '93, dopo dieci ore di interrogatorio da parte del viceprocuratore Antonio Di Pietro (oggi suo alleato!) corse a chiedere consiglio a Filippo Mancuso, giudice alla Corte di Cassazione. Mancuso gli disse che un consiglio poteva chiederlo a un avvocato e di ubbidire alla propria coscienza. Pauroso, ma anche vile: un anno e mezzo dopo, quando Mancuso perse i favori della sinistra, l'eroico Prodi lo definì un «cialtrone». Questo risulta dai giornali. Ma per una biografia di Romano Prodi bisognerà parlare di Nomisma e dell'Iri, due capitoli dei quali non posso dare una testimonianza diretta. Per chiudere torniamo al Mulino. Tra il '95 e il '96 in vista delle elezioni Romano Prodi annunciò pubblicamente la sua candidatura:era un fatto del tutto normale. Non fu certo normale quanto seguì: seppi che Romano Prodi aveva convocato a casa sua il presidente dell'associazione il Mulino per protestare duramente contro gli articoli miei, di Angelo Panebianco e forse di Ernesto Galli Della Loggia. Erano articoli pubblicati su diverse testate giornalistiche. Insomma: i soci dell'associazione dovevano fornire la base culturale del suo partito. Un amico socio del Mulino (se la memoria non mi tradisce Michele Salvati) mi disse di stare attento perché Romano era un essere vendicativo. L'avvertimento mi lasciò indifferente perché nel campo scientifico il potere di Prodi era nullo e il Mulino avrebbe continuato a pubblicare i miei libri.
    Mi è rimasta una curiosità. Se Massimo D'Alema voleva uno del Mulino, perché non puntare sul suo consigliere Nicola Rossi, da tutti stimato per la sua preparazione e la sua autonomia scientifica? Prodi sull'economia sa solo recitare battute e su questo giochiamo le prossime elezioni
  • ma_75
    Super Moderator
    • Sep 2006
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    #2
    Sei troppo intelligente per non aspere che se ci mettiamo a scrivere la storia di Berlusconi dobbiamo affiatare un altro server perchè non basterebbe lo spazio. In politica non esistono verginelle, da nessuna parte.
    In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
    ma_75@bodyweb.com

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    • ALEX2
      Bodyweb Senior
      • Jan 2004
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      #3
      eheheheheh...ma ke vul dire questo 3d. nn c' è scritto niente.
      il miglior modo per dire è fare

      Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.

      berlusconi_s@camera.it

      sukkiotto docet...:
      http://www.bodyweb.it/forums/showthread.php?t=85329

      guardate qui:

      http://www.bodyweb.it/forums/showthr...23#post3278023

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      • quellogrosso
        Inattivo
        • Jun 2000
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        #4
        Non mi pare ci sia scritto veramente nulla di significativo.

        Matteucci da del Vile a Prodi poichè ha definito cialtrone Mancuso, quando anni prima si sarebbe rivolto a lui per un consiglio tecnico senza ricevere risposta (così dice Matteucci). Non so se ha usato davvero questo termine...io senza dubbio userei di peggio e non mi sentirei vile: ma vi ricordate che personaggio era Mancuso???

        c'è poi un passaggio non verosimile anche per chi conosca solo "alla grossa" l'università:

        "Avendo un allievo, Fabio Gobbo, decise di presentarsi come giudice a un concorso nel quale lo impose. Gobbo era un giovane serio, ma allora non ancora scientificamente all'altezza di una cattedra: questo suscitò le violenti proteste di tutta la corporazione degli economisti. Alberto Quadrio Curzio, futuro preside della facoltà, preferì mettere tutto a tacere. Ma la carriera accademica di Romano Prodi era finita. E così preferì fondare un istituto privato di ricerca, come Nomisma, o incarichi tra l'economia e la politica come la presidenza dell'Iri."

        Questo è ridicolo. I docenti sono scelti per cooptazione dagli ordinari, purtroppo anche quando non vi è preparazione scientifica di eccellenza o curriculum internazionale. E' verosimile (se è vero non lo so, ma mi attengo alla ricostruzione offerta da Matteucci) che Prodi non avesse potere di influenza nell'università e che Matteucci e gli altri professori avessero interessi opposti a mettere i loro candidati (+ o - preparati di quello di Prodi? la preparazione non è il criterio discretivo nella cooptazione). I motivi dei contrasti, se vi erano come asserito da Matteucci, non sono specificati ma è ridicolo pensare che Prodi volesse mettere un suo candidato mentre gli altri erano a favore della meritocrazia e sceglievano i candidati sulla base delle pubblicazioni internazionali.

        Quanto alla scelta di dirigire l'Iri e non continuare nella carriera puramente accademica (dove per altro Prodi era ordinario...che voleva di +?) ma in quella manageriale e di attività privata non credo proprio sia data dalla impossibilità di avere appoggi nel mondo universitario, ma è ua scelta naturale per chiunque: la docenza è sempre x chi sia ambizioso un trampolino per attività enormemente + lucrose, quando non anche + stimolanti (il 90 degli ordinari di diritto fa l'avvocato, gli ordinari di ingegneria hanno studi privati, gli ordinari di economia idem)

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        • temete
          Bodyweb Senior
          • Jun 2005
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          • Treviso
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          #5
          Caro Zero,
          ci hanno provato con telecon serbia,
          ci hanno provato con la mitrokin,
          ci hanno provato con unipol......
          .....spero abbiano capito che quando uno è onesto non ha nulla a che temere. Prodi non fugge da processi e commissioni, che poi alla fine sanciscono la sua correttezza....e questo a differenza di taluno che invece........
          Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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          • Luna Caprese
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            • Jun 2005
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            #6
            Matteucci , morto di recente , è stato un grande studioso di filosofia della politica però da vecchio s' è messo a scrivere articoli per il "Giornale"......
            "Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
            sigpic

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            • 0positivo
              Bodyweb Senior
              • Feb 2005
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              #7
              Originariamente Scritto da temete Visualizza Messaggio
              Caro Zero,
              ci hanno provato con telecon serbia,
              ci hanno provato con la mitrokin,
              ci hanno provato con unipol......
              .....spero abbiano capito che quando uno è onesto non ha nulla a che temere. Prodi non fugge da processi e commissioni, che poi alla fine sanciscono la sua correttezza....e questo a differenza di taluno che invece........
              nulla a confronto come c'hanno provato con silvio ...
              qs significa o che è davvero innocente; o che è talmente onnipoptente da poter sfuggire a milioni di nemici disseminati dappertutto

              in ogni caso ... è davvero possibile esser incredibilmente ed evidentemente colpevoli di tantissimi reati (come dicono "quelli delle sinistre") ma poter sfuggire 1000 volte alla giustizia nonostante tantissime persone potenti e non, lo vogliano fregare in ogni modo?

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              • stuckmojo
                Bodyweb Advanced
                • Dec 2004
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                • Newcastle, England
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                #8
                MA CHI ***** SE NE FREGA??????

                scusate lo sfogo.


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                • quellogrosso
                  Inattivo
                  • Jun 2000
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                  • italy
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                  #9
                  Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza Messaggio
                  nulla a confronto come c'hanno provato con silvio ...
                  be...un conto sono la proposizione di calunnie (Igor Marini con Telekom Serbia), i dossier di servizi segreti che agiscono fuori delle proprie competenze e funzioni istituzionali (Sismi durante il governo Berlusconi e Pio Pompa), le indagini e la predisposizione di sistemi di controinformazione extra ordinem (parrebbe così Scaramella, vedremo..)

                  altro sono le indagini della magistratura sulla base di notizie di reato...la differenza mi sembra impressionante.

                  La natura perlo+ economico finanziaria dei reati per i quali Berlusconi è stato indagato comporta tempi processuali ristretti per via della prescrizione (e in Italia la giustizia penale è troppo lenta per arrivare fino in fondo); d'altra parte le riforme legislative approvate ad hoc sulle indicazioni date dagli stessi avvocati penalisti di Berlusconi (Pecorella era presidente della commissione giustizia e Ghedini) hanno permesso di arginare i rischi dell'accertamento penale in modo significativo.
                  Mi pare Berlusconi abbia riportato solo una modesta condanna definitiva tempo addietro, è quindi da considerare innocente per tutte le altre imputazioni mosse nei suoi confronti (alcune questioni rimangono tutt'ora aperte). Il quadro che emerge è tutt'altro che limpido: la moglie di Cesare non solo dovrebbe essere onesta, ma anche sembrarlo. Se poi ti va bene ugualmente, ne prendo atto. Tuttavia, prima di dire "mi va bene" o "non mi va bene" occorrerebbe avere ben chiaro il quadro degli avvenimenti accertati (al di là delle loro conseguenze processuali-penali)

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                  • Luna Caprese
                    Bodyweb Member
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                    #10
                    Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza Messaggio
                    in ogni caso ... è davvero possibile esser incredibilmente ed evidentemente colpevoli di tantissimi reati (come dicono "quelli delle sinistre") ma poter sfuggire 1000 volte alla giustizia nonostante tantissime persone potenti e non, lo vogliano fregare in ogni modo?
                    Se io avessi dei cantieri edili che inghiottissero valanghe di milioni al giorno e fossi con l' acqua alla gola e mi arrivassero valanghe di miliardi in contanti di origine sconosciuta che penseresti di me ?

                    Se io avessi un libretto personale dal quale partissero 300 milioni e andassero nelle tasche di ufficiali della GdF e venissero condannati tutti tranne me cosa penseresti ?

                    E se io avessi un conto chiamato Ferrido dal quale partissero 434.000 $ che andassero su un conto chiamato Mercier di un mio avvocato , e dal conto Mercier lo stesso giorno partissero 434.000 $ per un conto chiamato Rowena di un giudice romano ?
                    Cosa ne penseresti ?

                    Si potrebbe continuare..... per parecchio......
                    "Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
                    sigpic

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                    • ALEX2
                      Bodyweb Senior
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                      #11
                      a me prodi nn piace a pelle, ma, tra un prescritto/amnistiato ed un incesurato scelgo sempre l' incensurato.
                      il miglior modo per dire è fare

                      Dio è morto, Marx è morto e anch' io mi sento poco bene.

                      berlusconi_s@camera.it

                      sukkiotto docet...:
                      http://www.bodyweb.it/forums/showthread.php?t=85329

                      guardate qui:

                      http://www.bodyweb.it/forums/showthr...23#post3278023

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                      • temete
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                        #12
                        Originariamente Scritto da 0positivo Visualizza Messaggio
                        nulla a confronto come c'hanno provato con silvio ...
                        qs significa o che è davvero innocente; o che è talmente onnipoptente da poter sfuggire a milioni di nemici disseminati dappertutto

                        in ogni caso ... è davvero possibile esser incredibilmente ed evidentemente colpevoli di tantissimi reati (come dicono "quelli delle sinistre") ma poter sfuggire 1000 volte alla giustizia nonostante tantissime persone potenti e non, lo vogliano fregare in ogni modo?
                        Berlusconi è sfuggito ai processi grazie a leggi ad personam.
                        Ha fatto della prescrizione la sua santa protettrice...ed ha rimediato anche condanne
                        Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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                        • ma_75
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                          #13
                          Il vero problema è che a molti non frega un caxo se Berlusconi ha rubato oppure no, perchè tanto in Italia per molti rubare è essere furbi non ladri
                          In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte.
                          ma_75@bodyweb.com

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                          • 0positivo
                            Bodyweb Senior
                            • Feb 2005
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                            #14

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                            • Ferdix
                              bibitone ABuser
                              • May 2006
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                              #15
                              oppure stando dalla parte di Berlusconi si sentono piu' simili / vicini a lui...
                              i misteri della psicologia umana...

                              come molti del Mezzogiorno che votano destra sapendo che c'è anche un partito nella loro coalizione che ha una determinata "idea" sui "terroni"... bha...

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