Un migliaio di persone per il funerale di Saverio Masi. Commossa presenza di molti Vigili del Fuoco
PISA - In un paese dove sempre di meno si pensa al proprio dovere, il sacrificio di Saverio Masi è un segnale chiaro di come agiscono gli uomini al servizio dello Stato. Si pensa sempre più ai diritti, ma molti hanno ormai dimenticato i doveri.
Migliaia di persone hanno affollato il piccolo piazzale della caserma dei Vigili del Fuoco di via Matteotti, per l'ultimo saluto a Saverio Masi, il Vigile del Fuoco che, martedì scorso ha perso la vita tragicamente, mentre andava a compiere il proprio dovere. Tantissimi sono stati i colleghi, provenienti da tutte le caserme della Toscana, per raccogliersi attorno al feretro e alla famiglia di Saverio, ma anche i rappresentanti delle forze dell'ordine e dello Stato, nonchè le autorità politiche cittadine. La Santa Messa è stata officiata da S. E. Alessandro Plotti, da padre Idilio e padre Andrea. L'arcivescovo, nella sua omelia ha detto: "Bisogna solo tacere, davanti ad una vita spezzata. Saverio è stato uno dei tanti, che hanno perso la vita, nell'adempimento della propria missione". Straziante è stato il ricordo dei suoi familiari: "Saverio, è stato bellissimo esserti stati accanto, averti amato".
Mentre i colleghi della sezione di Pisa lo hanno ricordato così: "Noi non ti vogliamo salutare, perchè per noi, sei e sarai sempre qui con noi, a proteggerci nelle missioni che ogni giorni affronteremo, come hai fatto tu per l'ultima volta. Il rischio è il nostro mestiere, un giorno senza rischio, è un giorno non vissuto". Mentre sulle guance di molti scorrono dolorose le lacrime, in lontananza si sente una sirena dei Vigili del Fuoco, che sembra dire: "La vita non si ferma qui, va avanti, tante persone hanno bisogno di aiuto da questi ragazzi coraggiosi, molti di loro ancora, dovranno rischiare la vita per servire il proprio paese".
PISA - In un paese dove sempre di meno si pensa al proprio dovere, il sacrificio di Saverio Masi è un segnale chiaro di come agiscono gli uomini al servizio dello Stato. Si pensa sempre più ai diritti, ma molti hanno ormai dimenticato i doveri.
Migliaia di persone hanno affollato il piccolo piazzale della caserma dei Vigili del Fuoco di via Matteotti, per l'ultimo saluto a Saverio Masi, il Vigile del Fuoco che, martedì scorso ha perso la vita tragicamente, mentre andava a compiere il proprio dovere. Tantissimi sono stati i colleghi, provenienti da tutte le caserme della Toscana, per raccogliersi attorno al feretro e alla famiglia di Saverio, ma anche i rappresentanti delle forze dell'ordine e dello Stato, nonchè le autorità politiche cittadine. La Santa Messa è stata officiata da S. E. Alessandro Plotti, da padre Idilio e padre Andrea. L'arcivescovo, nella sua omelia ha detto: "Bisogna solo tacere, davanti ad una vita spezzata. Saverio è stato uno dei tanti, che hanno perso la vita, nell'adempimento della propria missione". Straziante è stato il ricordo dei suoi familiari: "Saverio, è stato bellissimo esserti stati accanto, averti amato".
Mentre i colleghi della sezione di Pisa lo hanno ricordato così: "Noi non ti vogliamo salutare, perchè per noi, sei e sarai sempre qui con noi, a proteggerci nelle missioni che ogni giorni affronteremo, come hai fatto tu per l'ultima volta. Il rischio è il nostro mestiere, un giorno senza rischio, è un giorno non vissuto". Mentre sulle guance di molti scorrono dolorose le lacrime, in lontananza si sente una sirena dei Vigili del Fuoco, che sembra dire: "La vita non si ferma qui, va avanti, tante persone hanno bisogno di aiuto da questi ragazzi coraggiosi, molti di loro ancora, dovranno rischiare la vita per servire il proprio paese".
L'uscita del feretro sopra un mezzo dei Vigili del fuoco
CI MANCHERAI.
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