L'ex premier a Montecatini: Libertà a rischio con stato di polizia tributaria
Berlusconi sviene sul palco mentre parla
MONTECATINI - Interrompe bruscamente il suo accalorato intervento, si accascia sul palco, e viene portato via. Silvio Berlusconi si è sentito male mentre stava parlando davanti ai ragazzi dei circoli della libertà a Montecatini, per chiudere la kermesse organizzata da Dell'Utri. Secondo Irene Pivetti «si sta riprendendo» è stato un malore «per la tensione».
E il discorso del Cavaliere era stato pronunciato con un crescendo di pathos. «La libertà è a rischio, la nostra più profonda preoccupazione è che vengano meno i margini di libertà» era stato il primo urlo lanciato ai ragazzi dei circoli della libertà a Montecatini, dove ha chiuso la kermesse organizzata da Dell'Utri. Un intervento-richiamo a scendere in campo contro chi oggi governa dopo quella che fu la «notte degli spogli e degli imbrogli». Applausi e cori di incoraggiamento avevano accolto l'ex premier che a un certo punto aveva accennato anche ad asciugarsi il viso per la commozione: «Per noi vecchietti esporsi alla commozione è pericoloso...» ha esclamato.
«SINISTRA ANTICAPITALISTA» - Poi via a spada tratta contro la sinistra: «Un albero non può cambiare frutti, le radici della sinistra sono in una cultura anticapitalistica, in un comunismo ortodosso. Il governo è dominato dalla sinistra radicale e anche i modernisti ne subiscono i diktat della sinistra, altrimenti cadrebbe il governo». Per questo motivo, ragionava, «ci conviene unirci tutti contro l'esercito della sinistra. Il primo dei nostri diritti è quello alla libertà».
«STATALISMO» - «Per loro lo Stato - continua Berlusconi - è il titolare di ogni diritto, li concede ai cittadini. Per loro lo Stato non è che potere. Da qui deriva il loro modo di governare attraverso lo strumento tributario, non per dare a chi ha di meno ma per le loro clientele e espandere il loro potere. Per questo lo strumento del controllo bancario. La libertà economica ha lo stesso valore di tutte le altre libertà».
L'ex premier infine era tornato sull'operato del suo governo: «Mai ho portato un provvedimento in Cdm che permettesse al fisco di mettere le mani nelle tasche dei cittadini o che colpisse gli avversari politici o che diminuisse la libertà di ognuno di noi».
26 novembre 2006
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