Codice Rosso, ed è già un rosso molto sbiadito. A soli venti minuti dall’inizio aveva fatto la sua comparsa per ben tre volte Cesara Buonamici, interpretando il ruolo di se stessa in altrettante fasulle edizioni straordinarie del TG5 dedicate alle mirabolanti imprese dei pompieri protagonisti. Lo squallore prosegue con Alessandro Gassman, unico superstite nell’incendio di un ospedale, dove, quattro colleghi sfigati periscono. Se nelle fiction italiane non muore qualcuno nella prima mezz’ora, probabilmente non si rispetta quel minimo sindacale di “senso di colpa” che servirà da alibi al protagonista per fare l’eroe nelle puntate successive. Intanto, con un salto da dieci piani di morbidezza, entra in scena la pompiera Ilaria Spada. Nessuno crede che dentro a quell’uniforme da vigile del fuoco ci sia una donna, e lei per fugare ogni dubbio fa ciò che sa far meglio: mostra le bocce. Rientrata in casa, la pompiera Spada litiga col fidanzato, che non è contento della nuova occupazione della sua ragazza. Lei gli mostra le bocce, ma lui capisce che è solo un vile tranello per metterlo a tacere, e la lascia.
Pietro Taricone, dopo anni e anni di Actors Studio, può finalmente traslocare dalla Casa alla Caserma, dove è libero di interpretare un ruolo che nessuno avrebbe mai pensato di affidargli: quello dello sciupafemmine ribelle dallo spiccato accento campano. Ilaria Spada mostra le bocce anche a lui. E ci va pure a letto, tanto per non farsi macar nulla.
Ore 22.45: è il momento del quarto cameo della Cesara Nazionale, che annuncia il rapimento di un bambino. Poco dopo, Gassman, ancora traumatizzato dall’incendio di un’ora prima, e, soprattutto, dalle bocce della pompiera Spada, entra nell’appartamento dove una vecchia citrulla aveva dimenticato aperto il gas, e ne salva provvidenzialmente il nipote. A questo punto devo essere stato distratto dalle bocce della pompiera Spada, perchè non ho ben collegato come, da qui, la squadra A15 arrivi a spegnere il rogo scoppiato in un cascinale dentro al quale era segregato, fatalità, il bambino rapito di cui parlava Cesara poco prima. Fatto sta che Gassman, con movenze degne dell’ Uomo Ragno, salva anche lui. Gli altri pompieri non si scompongono di fronte all’eroismo del loro caposquadra, e continuano a tenere in mano i propri idranti, mentre la Spada mostra nuovamente le bocce.
Pietro Taricone, dopo anni e anni di Actors Studio, può finalmente traslocare dalla Casa alla Caserma, dove è libero di interpretare un ruolo che nessuno avrebbe mai pensato di affidargli: quello dello sciupafemmine ribelle dallo spiccato accento campano. Ilaria Spada mostra le bocce anche a lui. E ci va pure a letto, tanto per non farsi macar nulla.
Ore 22.45: è il momento del quarto cameo della Cesara Nazionale, che annuncia il rapimento di un bambino. Poco dopo, Gassman, ancora traumatizzato dall’incendio di un’ora prima, e, soprattutto, dalle bocce della pompiera Spada, entra nell’appartamento dove una vecchia citrulla aveva dimenticato aperto il gas, e ne salva provvidenzialmente il nipote. A questo punto devo essere stato distratto dalle bocce della pompiera Spada, perchè non ho ben collegato come, da qui, la squadra A15 arrivi a spegnere il rogo scoppiato in un cascinale dentro al quale era segregato, fatalità, il bambino rapito di cui parlava Cesara poco prima. Fatto sta che Gassman, con movenze degne dell’ Uomo Ragno, salva anche lui. Gli altri pompieri non si scompongono di fronte all’eroismo del loro caposquadra, e continuano a tenere in mano i propri idranti, mentre la Spada mostra nuovamente le bocce.
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