costretti a orari nn concordati,sottopagati,strozzati dall euro..
"Stipendio decurtato a chi fuma"
Lo chiedono direttori personale aziende
if (disattivazione) { document.write('dcmaxversion = 9dcminversion = 6DoOn Error Resume Nextplugin = (IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.ShockwaveFlash." & dcmaxversion & "")))If plugin = true Then Exit Dodcmaxversion = dcmaxversion - 1Loop While dcmaxversion >= dcminversionhttp://m.fr.2mdn.net/1156317/250x400..._13ottobre.gifhttp://m.fr.2mdn.net/1156317/250x400..._13ottobre.gif// fine escludi banner -->
Quattro minuti per andare e venire dalla saletta fumatori, sei minuti per "gustarsi" la bionda, il tutto moltiplicato per 6/8 volte al giorno. Totale: dai 60 agli 80 minuti, un'ora di produttività tolta all'azienda. E' quanto ha calcolato su base statistica l'associazione dei direttori del personale e per porre rimedio propone il taglio dello stipendio ai fumatori. Una soluzione che sarà discussa coi sindacati.
"Un'enormità di tempo sprecato che non può incidere sulla redditività dell'azienda", ha sentenziato su La Stampa Paolo Citterio, presidente del Gruppo intersettoriale direttori del personale (Gidp). L'indagine è stata realizzata su un campione di 149 medio-grandi imprese (in totale sono 3417) e dimostra che circa la metà dei lavoratori sia dedita al tabagismo. Per questo i numeri sulla diminuzione della produttività dopo l'ingresso operativo della legge Sirchia siano imponenti.
Da qui la proposta di tagliare dallo stipendio dei fumatori quell'ora utilizzata per il proprio vizietto. Una repressione? "No - risponde Citterio - anche io sono fumatore e so che non è facile smettere, ma non è accettabile perdere tutto questo tempo". "Quello che chiediamo - prosegue - è un passo dovuto nel bene dell'intera azienda e comunque non sarà una scelta imposta ma sarà discussa con i sindacati per valutare l'attuazione della proposta nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori fumatori che non possono prevaricare quelli dei dipendenti non tabagisti".
E secondo la ricerca proprio questi ultimi sono i meno transigenti rispetto all'azienda stessa che cerca il "dialogo" con i propri lavoratori-fumatori. Nel 37% dei casi sono proprio i colleghi che non fumano a denunciare (ad azienda e sindacati) e chiedere il pugno di ferro con chi non rispetta le regole. C'è da aggiungere che le aziende cercano di fare ricorso alle salette per fumatori ed impedire così il fuggi-fuggi verso il cortile che causerebbe perdite di tempo più consistenti. "Non tutte le società se lo possono permettere", conclude Citterio.
articolo de "TGCOM"
questi addebiti sono inaccettabili.
"Stipendio decurtato a chi fuma"
Lo chiedono direttori personale aziende
if (disattivazione) { document.write('dcmaxversion = 9dcminversion = 6DoOn Error Resume Nextplugin = (IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.ShockwaveFlash." & dcmaxversion & "")))If plugin = true Then Exit Dodcmaxversion = dcmaxversion - 1Loop While dcmaxversion >= dcminversionhttp://m.fr.2mdn.net/1156317/250x400..._13ottobre.gifhttp://m.fr.2mdn.net/1156317/250x400..._13ottobre.gif// fine escludi banner -->
Quattro minuti per andare e venire dalla saletta fumatori, sei minuti per "gustarsi" la bionda, il tutto moltiplicato per 6/8 volte al giorno. Totale: dai 60 agli 80 minuti, un'ora di produttività tolta all'azienda. E' quanto ha calcolato su base statistica l'associazione dei direttori del personale e per porre rimedio propone il taglio dello stipendio ai fumatori. Una soluzione che sarà discussa coi sindacati.
"Un'enormità di tempo sprecato che non può incidere sulla redditività dell'azienda", ha sentenziato su La Stampa Paolo Citterio, presidente del Gruppo intersettoriale direttori del personale (Gidp). L'indagine è stata realizzata su un campione di 149 medio-grandi imprese (in totale sono 3417) e dimostra che circa la metà dei lavoratori sia dedita al tabagismo. Per questo i numeri sulla diminuzione della produttività dopo l'ingresso operativo della legge Sirchia siano imponenti.
Da qui la proposta di tagliare dallo stipendio dei fumatori quell'ora utilizzata per il proprio vizietto. Una repressione? "No - risponde Citterio - anche io sono fumatore e so che non è facile smettere, ma non è accettabile perdere tutto questo tempo". "Quello che chiediamo - prosegue - è un passo dovuto nel bene dell'intera azienda e comunque non sarà una scelta imposta ma sarà discussa con i sindacati per valutare l'attuazione della proposta nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori fumatori che non possono prevaricare quelli dei dipendenti non tabagisti".
E secondo la ricerca proprio questi ultimi sono i meno transigenti rispetto all'azienda stessa che cerca il "dialogo" con i propri lavoratori-fumatori. Nel 37% dei casi sono proprio i colleghi che non fumano a denunciare (ad azienda e sindacati) e chiedere il pugno di ferro con chi non rispetta le regole. C'è da aggiungere che le aziende cercano di fare ricorso alle salette per fumatori ed impedire così il fuggi-fuggi verso il cortile che causerebbe perdite di tempo più consistenti. "Non tutte le società se lo possono permettere", conclude Citterio.
articolo de "TGCOM"
questi addebiti sono inaccettabili.
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