Si ma quel che intendo e' questo : un Leopardi, con tutto il suo forte sentire che dimostra nei suoi scritti, uno Shakespeare , hanno solamente la capacita' di dare parole piu' profonde ai sentimenti o li sentono davvero in maniera piu' " forte " ? la cultura e' un filtro o un amplificatore del sentire ? lasciamo stare un attimo il discorso dei nonni... tante volte si dice che l'amore puro e' semplice ... ma se e' semplice non puo' essere " pensato ", eppure acculturarsi e' pensare , rielaborare...
amore e cultura
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza MessaggioSi ma quel che intendo e' questo : un Leopardi, con tutto il suo forte sentire che dimostra nei suoi scritti, uno Shakespeare , hanno solamente la capacita' di dare parole piu' profonde ai sentimenti o li sentono davvero in maniera piu' " forte " ? la cultura e' un filtro o un amplificatore del sentire ? lasciamo stare un attimo il discorso dei nonni... tante volte si dice che l'amore puro e' semplice ... ma se e' semplice non puo' essere " pensato ", eppure acculturarsi e' pensare , rielaborare...
il dolore è acuito in chi non può appagare l' istinto, e se leopardi avesse avuto silvia non sarebbe stato lì chino a scribacchiare
il vero sentire non è quello dei sentimenti, ma quello della ragione e della volontà...
insomma: i sentimenti sono per chi non può avere, un po' come dire che chi non sa dipingere fa il critico d'arte
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggioi sentimenti non esistono, sono solo istinto... leopardi era tanto bravo a scrivere perchè gli mancava la topa...
il dolore è acuito in chi non può appagare l' istinto, e se leopardi avesse avuto silvia non sarebbe stato lì chino a scribacchiare
il vero sentire non è quello dei sentimenti, ma quello della ragione e della volontà...
insomma: i sentimenti sono per chi non può avere, un po' come dire che chi non sa dipingere fa il critico d'arte
andiamo...sigpic
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggioandiamo...
Che sia l'assenza di topa il comun denominatore?
Commenta
-
-
maurox, dici che la cultura è un amplificatore dei sentimenti, allora quelli che c'hanno la laurea in lettere o filosofia dovrebbero essere tutti sensibili...
non sarà piuttosto che uno si attacca a certe cose per dare un altro senso alla sua vita, per trovare delle risposte, per compensare una mancanza, e dico la topa per dire tutto, ma non è tutto... è chiaro che se uno è immobilizzato in un letto o sta per morire ha più bisogno di quanto ne abbia bobo vieri di certe risposte
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggiomaurox, dici che la cultura è un amplificatore dei sentimenti, allora quelli che c'hanno la laurea in lettere o filosofia dovrebbero essere tutti sensibili...
non sarà piuttosto che uno si attacca a certe cose per dare un altro senso alla sua vita, per trovare delle risposte, per compensare una mancanza, e dico la topa per dire tutto, ma non è tutto... è chiaro che se uno è immobilizzato in un letto o sta per morire ha più bisogno di quanto ne abbia bobo vieri di certe risposte
ma la cultura, e qui rispondo anche ad Alex, non la intendo come una quantita' di sapere ben definibile e a gradi, ma e' un meccanismo che ti porta a ricercare e ad elaborare risposte o idee, ad imparare guardando analiticamente , a contrapporre, a differenziare...
ma tu stai facendo un errore di interpretazione della mia domanda : io non ti ho chiesto se una persona che ha poco da " gioire " si " consola " intellettualmente cercando rifugio nella cultura a lenire le sue pene in misura maggiore di uno che ha da " vivere " esperienze ...
Io intendevo , ( ***** com'e' difficile ) , se i sentimenti ... per cosi' dire... "allo stato primordiale" possono essere modificati NELLA SOSTANZA DELLA LORO ESSENZA
Ritornando a Leopardi ... Lui ha vissuto un periodo storico piuttosto " duro e ruvido " , la gente non entrava certo in pasticceria a chiedere i baci perugina da portare alla morosa...( Perdona la semplificazione del concetto, ma sono convinto che hai capito... )
Ecco, partendo da quel dato, considera quel poeta e leggi come era " avanti " nell'analisi dei sentimenti...Piu' avanti addirittura della stragrande maggioranza della gente di oggi, a distanza di anni e anni e con un livello molto maggiore di bagaglio culturale possibile...
E' da li che parto a farmi la domandasigpic
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza MessaggioSi ma quel che intendo e' questo : un Leopardi, con tutto il suo forte sentire che dimostra nei suoi scritti, uno Shakespeare , hanno solamente la capacita' di dare parole piu' profonde ai sentimenti o li sentono davvero in maniera piu' " forte " ? la cultura e' un filtro o un amplificatore del sentire ? lasciamo stare un attimo il discorso dei nonni... tante volte si dice che l'amore puro e' semplice ... ma se e' semplice non puo' essere " pensato ", eppure acculturarsi e' pensare , rielaborare...
hai mai sentito poesie scritte da un camionista della Technogym?
Magari sull'estasi delle camme o riguardo la disperazione dei cavi incrociati.
La cultura,per lo piu', cosi' come la translazione del proprio estro, e' in mano ai benestanti. Come lo era Leopardi e tutta la mansnada di letterati e filosofi da quando e' stato inventato il linguaggio.
Solo Francesco da Assisi era un pezzente che e' diventato famoso. Ma sai, lo sponsor era importante....e si sono arricchite le chiese che si appoggiavano a lui.
Si fa fatica a filosofeggiare in crisi ipoglicemica, con i figli e la moglie che aspettano il tuo stipendio, e 10 ore di lavoro fisico.
L'estro letterario necessita di cultura di base ( appannaggio dei benestanti),di tempo per creare a partire da queste basi culturali, e soldi per sostenersi nei vuoti economicamente istituzionali, tra crisi di creativita' e non accettazione dei media. Idem per le altre forme d'arte.
Anzi, no...La pittura no...Ligabue era un poveraccio, e tale e' morto, perche' il genio lo riconosci molti anni dopo. Pensa che fregatura...
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggioma la cultura, e qui rispondo anche ad Alex, non la intendo come una quantita' di sapere ben definibile e a gradi, ma e' un meccanismo che ti porta a ricercare e ad elaborare risposte o idee, ad imparare guardando analiticamente , a contrapporre, a differenziare...
ma tu stai facendo un errore di interpretazione della mia domanda : io non ti ho chiesto se una persona che ha poco da " gioire " si " consola " intellettualmente cercando rifugio nella cultura a lenire le sue pene in misura maggiore di uno che ha da " vivere " esperienze ...
Io intendevo , ( ***** com'e' difficile ) , se i sentimenti ... per cosi' dire... "allo stato primordiale" possono essere modificati NELLA SOSTANZA DELLA LORO ESSENZA
Ritornando a Leopardi ... Lui ha vissuto un periodo storico piuttosto " duro e ruvido " , la gente non entrava certo in pasticceria a chiedere i baci perugina da portare alla morosa...( Perdona la semplificazione del concetto, ma sono convinto che hai capito... )
Ecco, partendo da quel dato, considera quel poeta e leggi come era " avanti " nell'analisi dei sentimenti...Piu' avanti addirittura della stragrande maggioranza della gente di oggi, a distanza di anni e anni e con un livello molto maggiore di bagaglio culturale possibile...
E' da li che parto a farmi la domanda
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Piero Nocerino Visualizza MessaggioMaurox, dio santo...
hai mai sentito poesie scritte da un camionista della Technogym?
Magari sull'estasi delle camme o riguardo la disperazione dei cavi incrociati.
La cultura,per lo piu', cosi' come la translazione del proprio estro, e' in mano ai benestanti. Come lo era Leopardi e tutta la mansnada di letterati e filosofi da quando e' stato inventato il linguaggio.
Solo Francesco da Assisi era un pezzente che e' diventato famoso. Ma sai, lo sponsor era importante....e si sono arricchite le chiese che si appoggiavano a lui.
Si fa fatica a filosofeggiare in crisi ipoglicemica, con i figli e la moglie che aspettano il tuo stipendio, e 10 ore di lavoro fisico.
L'estro letterario necessita di cultura di base ( appannaggio dei benestanti),di tempo per creare a partire da queste basi culturali, e soldi per sostenersi nei vuoti economicamente istituzionali, tra crisi di creativita' e non accettazione dei media. Idem per le altre forme d'arte.
Anzi, no...La pittura no...Ligabue era un poveraccio, e tale e' morto, perche' il genio lo riconosci molti anni dopo. Pensa che fregatura...
Insomma il camionista della tchnogym che non dice le poesie alla moglie davanti al cielo stellato perche' deve guadagnare per vivere, avverte l'amore nello stesso modo del poeta , benestante , che ha tempo di coltivare il sentire o no ?sigpic
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza MessaggioInsomma il camionista della tchnogym che non dice le poesie alla moglie davanti al cielo stellato perche' deve guadagnare per vivere, avverte l'amore nello stesso modo del poeta , benestante , che ha tempo di coltivare il sentire o no ?
pensi che l' amore di un poeta sia di qualità più elevata? è ancora e solo istinto, è come fame, non è niente di nobile nè elevato
mi sai descrivere un' immagine dell' amore superiore a quella della ragazzina che scrive tvb, del ragazzino che scrive su un muro "chicca, io e te 3 metri sopra il cielo!" e un po' più in là "chicca sei bona"
è l' amore perfetto, non lo puoi migliorare
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza MessaggioInsomma il camionista della tchnogym che non dice le poesie alla moglie davanti al cielo stellato perche' deve guadagnare per vivere, avverte l'amore nello stesso modo del poeta , benestante , che ha tempo di coltivare il sentire o no ?
Ma questo e' lapalissiano.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da Piero Nocerino Visualizza MessaggioL'espressione del sentimento si coltiva e ti viene tramandato. Se il giovane camionista e' nato e vissuto in ambienti poco stimolanti, per cosi' dire, potra' esprimere con difficolta' i suoi sentimenti.
Ma questo e' lapalissiano.
NON STO PARLANDO DI ESPRIMERE, MA DI SENTIRE ORCA MADXXXXNNA !sigpic
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza MessaggioInsomma il camionista della tchnogym che non dice le poesie alla moglie davanti al cielo stellato perche' deve guadagnare per vivere, avverte l'amore nello stesso modo del poeta , benestante , che ha tempo di coltivare il sentire o no ?
il camionista avverte un istinto incondizionato,il poeta analizza qualsiasi tipo di emozione e di istinto e il suo "amore" è il risultato delle sue elocubrazioni...Powerlifting instructor level III FIPL/AIF
Certified Personal Trainer by International Sports Sciences Association
Master Slim coach by 4move
CONTATTI: tecalbe@hotmail.it / Facebook / Blog personale
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da maurox Visualizza MessaggioNON STO PARLANDO DI ESPRIMERE, MA DI SENTIRE ORCA MADXXXXNNA !
E' la differenza che c'e' tra genotipo e fenotipo.
L'arte e' FENOTIPICA !
Commenta
-
-
Molto spesso chi ha prodotto cultura era nato povero, vissuto povero e morto povero.
Oggi due fughette stonate vengono pagate miliardi per calcare le scene. Bach invece è morto povero e indebitatissimo (ed aveva qualcosa come 12 figli da mantenere). Inolre, molti artisti cono prima tali e poi diventano "ricchi" e poi manco tanto se vai a studiarti la loro biografia. Pendiamo ad esempio Modigliani, che si pagava la minestra con i bozzetti sui tovaglioli... E come lui tantissimi altri.
E poi ricordiamoci che non è che tutti quelli che ora sono famosi sono stati veri artisti né quelli che erano veri artisti ora sono famosi. Anche nel passato c'erano giochi di potere e interessi economici, e la storia dell'arte (quella sì) la fanno coloro che stanno nelle stanze dei bottoni.
Detto questo, la domanda che ti fai tu, Maurox, secondo me è molto molto intelligente (non per niente sei il mio preferito qui nel forum) posta in modo sbagliato.
Vanno fatte alcune distinzioni:
1. essere intelligenti ed avere cultura sono due cose che alcune volte coincidono, ma non sempre. Ci sono persone con 3 lauree e che vantano letture di centinaia di libri che però non capiscono un ***** né di quello che hanno studiato né della vita propria ed altrui. La ram di un pc contiene molte più informazioni di quelle che può richiamare alla memoria un essere umano, però non è intelligente né colta. Viceversa, ci sono persone che non hanno terminato il percorso di studi, non hanno potuto leggere e documentarsi, eppure capiscono l'esistenza in modo lucido e non superficiale. Intelligenti, infatti, si nasce. Anche qui, come nel bb, è questione di genetica, in massima parte. Ma, come nel bb, si può migliorare. Lo studio serve ad amplificare e sfruttare al meglio le capacità cognitive che abbiamo. E ad utilizzare strategie compensative per ciò in cui siamo deficitari. C'è quello che viene chiamato un "area di sviluppo prossimale " (Vigotsky).
2. La cultura è la capacità di modificare l'ambiente e di trasmettere in un linguaggio simbolico quanto appreso. Se tua nonna viveva nei campi e sapeva quando vanno coltivati i pomodori, come preservarli dalle gelate, come distinguere questa pianta da quella, come allevare questo animale etc. Se sapeva cucinare, sapeva come rimettere a nuovo un lenzuolo bruciato... Ebbene, questa è cultura. C'è poi il piano della saggezza, che è l'ultilizzo delle nozioni che abbiamo in modo intelligente e orientato ai valori. Molto spesso le nonne possono insegnare molto su questo piano.
3. Un'ultima precisazione: l'amore non è un sentimento. L'amore è anche un sentimento, ma è molto di più. Innanzitutto è una decisione, un'orientamento della propria esistenza verso qualcosa/qualcuno. Coinvolge tutto l'essere umano: il fisico, le capacità cognitive, quelle emotive, l'eredità culturale (simbolizzazione dell'esperienza delle generazioni checi hanno preceduto) etc.
Detto ciò, riformuliamo la domanda:
la cultura modifica la percezione e l'espressione dei sentimenti?
Sì. Perché noi siamo la nostra intelligenza, la nostra cultura, la nostra saggezza. Se ci modifichiamo modifichiamo anche il nostro approccio alla realtà. In ultima analisi, però, se sei sensibile come Leopardi, lo sei indipendentemente dall'erudizione. Perché il deficit di processi metacognitivi e di empatia non dipendono dall'erudizione.
la cultura modifica la percezione e l'espressione dell'amore?
Sì, e molto di più, perché il modo di interpretare il legame tra due persone dipende in larga parte dalla propria decisione e da come valutiamo int ermini culturali questa decisione.
Sarebbe meglio chiedersi: questa cultura, indipendentemente dalla propria erudizione e dalla propria intelligenza, favorisce un legame affettivo stabile o no?"io sono calmo ma nella mente ho un virus latente incline ad azioni violente"
Commenta
-
Commenta