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mazza che rompi coioni ma che te frega di sapere chi è che utilizza il tuo nick name tanto *******ta più o *******ta meno è uguale i tuoi 3d son sempre troiate....
Verissimo. Bisognerebbe distinguere il suicido a seconda della cultura.
Anche secondo gli antichi romani(e greci), il suicido era un gesto estremamente nobile e di grande valore. Basta riguardarsi Seneca (che pure lui si tolse la vita).
Personalmente...son piu vicino al concetto romano di suicido che a quello cristiano.
la cultura giapponese è in molti aspetti uguale a quella greco-romanica.Prendi il gesto simbolico di tagliarsi un dito per fare ammenda dopo un fallimento..muzio scevola docet
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
Scusate, ripeto : ogni suicidio e' differente per motivazioni ( innate e derivate )
Per cui questo atto non e' valutabile genericamente con il metro della moralita'
Persino il parallelo che ha fatto Alex sulle motivazioni degne piu' o meno di " ammirazione " e' sbagliato nelle premesse, intanto perche' spesso i kamikaze si suicidano in funzione di cio' che otterranno nell'aldila' e nell'onore che avranno, quindi non lo fanno solo perche' pieni di sani ideali patriottici o perche' gli hanno ammazzato la famiglia...
Insomma ci sono una miriade di valutazioni da fare...
quasi tutto vero...un solo appunto.Il kamikaze non si suicida in funzione di quello che otterrà nell'aldilà.Lo fa come gesto di vendetta ma trova il CORAGGIO di farlo nella promessa della ricompensa.Sono sicuro che capisca la differenza.Per il resto nulla da ridire.
« Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »
Mi sembra un atto talmente forte e intenso che non puo' essere valutato dal punto di vista della moralita' o immoralita'
Il suicidio puo' avvenire per malattie come la depressione, per disperazione, per mancanza momentanea di lucidita' , per lenta maturazione, per estrema sofferenza, per rabbia
Non puo' essere valutato con il metro della moralita'
non ho letto gli altri post, quindi non sò come la pensate, però vi dico la mia....
il suicidio è dettato dalla depressione....nessuno pensa di ammazzarsi se non è depresso....
c'è stato un periodo della mia vita, ''ed avvolte ritorna'' in cui non pensavo ad altro.....
credetemi se vi dico che non ci vuole nessun coraggio, la morte non spaventa in quelle condizioni mentali, la si vede solo come soluzione ai problemi....e si pensa che tutti staranno meglio senza di te....
se è morale o immorale secondo me poco importa.....
alla fine tutto passa....ed anche se uno si ammazza prima o poi sarà il passato
Verissimo. Bisognerebbe distinguere il suicido a seconda della cultura.
Anche secondo gli antichi romani(e greci), il suicido era un gesto estremamente nobile e di grande valore. Basta riguardarsi Seneca (che pure lui si tolse la vita).
Personalmente...son piu vicino al concetto romano di suicido che a quello cristiano.
Schopenhauer diceva che il suicidio non rappresenta la negazione della vita, bensì la sua massima affermazione, in quanto colui che si suicida lo fa perchè vorrebbe vivere, ma in condizioni diverse da quelle in cui si trova.
Schopenauer diceva che il suicidio non rappresenta la negazione della vita, bensì la sua massima affermazione, in quanto colui che si suicida lo fa perchè vorrebbe vivere, ma in condizioni diverse da quelle in cui si trova.
ben detto, invece il pensiero cristiano vuole che tu devi trascinarti giorno per giorno come una larva verso la morte,
meglio bruciarsi tutto di un botto che spegnersi pian piano diceva uno
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