Mi sembra abbastanza interessante...
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Caro notaio addio, il contratto lo firmo in Austria
Andrea Selva
La fuga all’estero (anche dei trentini) per fare a fette le salatissime parcelle
TRENTO. Per tutti i trentini che mal sopportano il pagamento della parcella del notaio al momento di comprare casa c’è una soluzione: si tratta di andare ad Innsbruck - tanto per citare la città straniera più vicina - dove un notaio austriaco vi presenterà un conto inferiore di dieci volte rispetto a quello di un collega italiano. Gli altoatesini lo fanno già da tempo, ma si erano fermati per un periodo dopo il rifiuto del giudice tavolare di prendere per buono l’atto firmato dal professionista straniero. Poi è arrivata una sentenza della corte d’appello che ha stabilito il contrario: «L’atto straniero risponde ai requisiti minimi di forma richiesti in Italia». Di più: «La disciplina dell’autenticazione notarile austriaca offre un grado di certezza equivalente a quella italiana, se non maggiore, sull’autenticità delle sottoscrizioni». E la fuga all’estero è ripresa, incentivata dagli esperti del Centro consumatori di Bolzano che forniscono assistenza in ogni singolo passaggio della pratica.
E ora il segreto per risparmiare migliaia di euro (di questo si tratta, mica di spiccioli) è arrivato anche alle orecchie dei trentini che - come conferma Mathias Breitenberger, del Centro consumatori altoatesino, un giovane dottore in legge che nonostante il nome tedesco parla l’italiano perfettamente - hanno cominciato a telefonare a Bolzano: «Vogliono anche loro andare a Innsbruck per risparmiare. E hanno ragione, viste le parcelle dei notai italiani».
Parliamo di onorari elevatissimi che hanno consentito ai notai trentini di stabilire il record italiano dei redditi annuali dichiarati dai lavoratori autonomi con la cifra stratosferica di 922 mila euro in media all’anno (ne diamo notizia nel pezzo qui sotto).
Quella di Breitenberger non è una lotta ai notai fine a sé stessa: «Non abbiamo intenzione di fare la guerra a questi professionisti, vogliamo semplicemente che ci sia un’alternativa in modo da aumentare la concorrenza e fare diminuire le parcelle. Soprattutto ora che con le norme sulle liberalizzazioni delle tariffe non hanno più scuse».
Facciamo due conti, nonostante non sia semplice orientarsi nelle tariffe dei notai: per una compravendita immobiliare del valore di 280 mila euro (diciamo una “prima casa”, dove i prezzi sono per legge agevolati) un acquirente si troverà a dover pagare circa 2.000 euro di notaio. Se vi dicono che ci sono le tasse, le imposte, i bolli e via dicendo non fateci caso: quei 2 mila euro sono solo per il notaio. Chi invece segue i consigli del Centro consumatori di Bolzano andrà a Innsbruck, presso lo studio del notaio Erwin Fischer, e tornerà a casa con un atto dal costo variabile fra i 30 e i 170 euro. Ma attenzione: il notaio austriaco - a differenza di quello italiano - si occupa solo di autenticare le firme e non verifica il contenuto del contratto. Per questo il Centro consumatori si raccomanda di preparare il contratto con l’assistenza di un proprio legale di fiducia oppure - questo è il loro servizio - con un legale del centro. Il costo, in questo secondo caso, sarà di circa 600 euro (da sommare alla parcella del notaio). Insomma alla fine la scelta austriaca garantirà un risparmio di circa il 70 per cento rispetto alla stessa pratica perfezionata in Italia. Resta inteso - spiegano a Bolzano - che le code agli sportelli degli uffici competenti le dovrete sopportare voi: «Noi vi diamo tutte le istruzioni su come, quando e dove andare - conclude Breitenberger - ma la fila la lasciamo fare a voi». L’importante è saperlo, poi ognuno è libero di spendere i propri soldi come vuole.
E la stessa corte d’appello sottolineava che poi il controllo sugli atti viene comunque eseguito d’ufficio dal giudice tavolare.
La fuga in Austria non è cosa per tutti. Si tratta di una scelta che accomuna le classi sociali più abbienti e quelle più modeste, ma i numeri non sono ancora molto elevati: «Facciamo una cinquantina di contratti all’anno» spiega Breitenberger. Insomma uno alla settimana, ma il numero è in aumento. Chi crede che un economico notaio austriaco possa meritare la stessa fiducia di un suo collega italiano (20 ottobre 2006)
può cominciare a informarsi sul sito internet www.centroconsumatori.it.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Bye
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Caro notaio addio, il contratto lo firmo in Austria
Andrea Selva
La fuga all’estero (anche dei trentini) per fare a fette le salatissime parcelle
TRENTO. Per tutti i trentini che mal sopportano il pagamento della parcella del notaio al momento di comprare casa c’è una soluzione: si tratta di andare ad Innsbruck - tanto per citare la città straniera più vicina - dove un notaio austriaco vi presenterà un conto inferiore di dieci volte rispetto a quello di un collega italiano. Gli altoatesini lo fanno già da tempo, ma si erano fermati per un periodo dopo il rifiuto del giudice tavolare di prendere per buono l’atto firmato dal professionista straniero. Poi è arrivata una sentenza della corte d’appello che ha stabilito il contrario: «L’atto straniero risponde ai requisiti minimi di forma richiesti in Italia». Di più: «La disciplina dell’autenticazione notarile austriaca offre un grado di certezza equivalente a quella italiana, se non maggiore, sull’autenticità delle sottoscrizioni». E la fuga all’estero è ripresa, incentivata dagli esperti del Centro consumatori di Bolzano che forniscono assistenza in ogni singolo passaggio della pratica.
E ora il segreto per risparmiare migliaia di euro (di questo si tratta, mica di spiccioli) è arrivato anche alle orecchie dei trentini che - come conferma Mathias Breitenberger, del Centro consumatori altoatesino, un giovane dottore in legge che nonostante il nome tedesco parla l’italiano perfettamente - hanno cominciato a telefonare a Bolzano: «Vogliono anche loro andare a Innsbruck per risparmiare. E hanno ragione, viste le parcelle dei notai italiani».
Parliamo di onorari elevatissimi che hanno consentito ai notai trentini di stabilire il record italiano dei redditi annuali dichiarati dai lavoratori autonomi con la cifra stratosferica di 922 mila euro in media all’anno (ne diamo notizia nel pezzo qui sotto).
Quella di Breitenberger non è una lotta ai notai fine a sé stessa: «Non abbiamo intenzione di fare la guerra a questi professionisti, vogliamo semplicemente che ci sia un’alternativa in modo da aumentare la concorrenza e fare diminuire le parcelle. Soprattutto ora che con le norme sulle liberalizzazioni delle tariffe non hanno più scuse».
Facciamo due conti, nonostante non sia semplice orientarsi nelle tariffe dei notai: per una compravendita immobiliare del valore di 280 mila euro (diciamo una “prima casa”, dove i prezzi sono per legge agevolati) un acquirente si troverà a dover pagare circa 2.000 euro di notaio. Se vi dicono che ci sono le tasse, le imposte, i bolli e via dicendo non fateci caso: quei 2 mila euro sono solo per il notaio. Chi invece segue i consigli del Centro consumatori di Bolzano andrà a Innsbruck, presso lo studio del notaio Erwin Fischer, e tornerà a casa con un atto dal costo variabile fra i 30 e i 170 euro. Ma attenzione: il notaio austriaco - a differenza di quello italiano - si occupa solo di autenticare le firme e non verifica il contenuto del contratto. Per questo il Centro consumatori si raccomanda di preparare il contratto con l’assistenza di un proprio legale di fiducia oppure - questo è il loro servizio - con un legale del centro. Il costo, in questo secondo caso, sarà di circa 600 euro (da sommare alla parcella del notaio). Insomma alla fine la scelta austriaca garantirà un risparmio di circa il 70 per cento rispetto alla stessa pratica perfezionata in Italia. Resta inteso - spiegano a Bolzano - che le code agli sportelli degli uffici competenti le dovrete sopportare voi: «Noi vi diamo tutte le istruzioni su come, quando e dove andare - conclude Breitenberger - ma la fila la lasciamo fare a voi». L’importante è saperlo, poi ognuno è libero di spendere i propri soldi come vuole.
E la stessa corte d’appello sottolineava che poi il controllo sugli atti viene comunque eseguito d’ufficio dal giudice tavolare.
La fuga in Austria non è cosa per tutti. Si tratta di una scelta che accomuna le classi sociali più abbienti e quelle più modeste, ma i numeri non sono ancora molto elevati: «Facciamo una cinquantina di contratti all’anno» spiega Breitenberger. Insomma uno alla settimana, ma il numero è in aumento. Chi crede che un economico notaio austriaco possa meritare la stessa fiducia di un suo collega italiano (20 ottobre 2006)
può cominciare a informarsi sul sito internet www.centroconsumatori.it.
~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Bye
Commenta