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Il New York Times pubblica un documento interno delle forze armate Usa
che analizza, con numerosi indicatori, il precipitare della situazione
L'Iraq in rotta verso il caos
in un grafico del comando Usa
Nello schema presi in considerazione parametri sia politici che militari
Il problema maggiore è il crescere delle "violenze settarie" tra gruppi
Una parte del grafico
NEW YORK - Un paese che si avvicina gradualmente
al caos, e si allontana sempre di più dalla pace: è questa l'immagine della situazione irachena, sintetizzata - in un grafico - dagli esperti militari americani. Uno schema colorato utilizzato ad un briefing del Comando centrale degli Stati Uniti due settimane fa, il 18 ottobre scorso; documento a uso esclusivamente interno (e proprio per questo interessante), che però è stato intercettato dal New York Times. E pubblicato, oggi, sul suo sito.
Come spiega il quotidiano, il documento consente di avere la visione di come i comandi militari giudichino (realisticamente, cioè in maniera molto negativa) la situazione e l'evolversi della guerra in Iraq, in particolare in riferimento all'escalation delle cosiddette "violenze settarie": cioè quelle compiute da specifici gruppi (etnici, religiosi, o di altra natura).
E dunque, in quest'ottica, vediamo come l'Iraq si stia sempre più rapidamente allontanando dalla pace. Nel grafico, infatti, una situazione di relativa tranquillità è contrassegnata (nel lato sinistro della tavola) dal colore verde. Poi però la linea - cioè l'evolversi degli eventi sul teatro iracheno - va avanti, e cambia colore: si passa al giallo e poi all'arancione, man mano che aumentano gli scontri. Fino a tendere al rosso, cioè al caos completo.
Il grafico mostra che tra gli episodi che hanno segnato una brusca accelerazione, dal verde verso il rosso, c'è l'attentato di febbraio a Samarra contro la moschea sciita. Con un ulteriore peggioramento proprio nel mese di ottobre appena trascorso, segnato da attacchi sanguonosi e da grandissima tensione, nonostante l'azione lanciata dagli Usa per cercare di arginare la violenza.
on error resume next plug =(IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.ShockwaveFlash.6")))
Quanto ai parametri utilizzati per misurare il livello di conflittualità, e dunque il caos incombente, c'è da dire che gli esperti americani hanno valutato anche fattori come l'inefficacia della polizia irachena e l'alternante influenza di figure politiche e religiose moderate, piuttosto che criteri più tradizionalmente militari, come la forza delle milizie nemiche e il controllo del territorio. E naturalmente gli omicidi, le esplosioni "spontanee" di violenza, e così via.
L'analisi, con relativo schema colorato, è stato messa a punto da una divisione mlitare che si occupa di intelligence, e che è diretta dal generale John P. Abizaid. L'uomo che, lo scorso agosto, avvertì pubblicamente dei rischi di una vera e propria guerra civile irachena.
(1 novembre 2006)
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Il New York Times pubblica un documento interno delle forze armate Usa
che analizza, con numerosi indicatori, il precipitare della situazione
L'Iraq in rotta verso il caos
in un grafico del comando Usa
Nello schema presi in considerazione parametri sia politici che militari
Il problema maggiore è il crescere delle "violenze settarie" tra gruppi
Una parte del grafico
NEW YORK - Un paese che si avvicina gradualmente
al caos, e si allontana sempre di più dalla pace: è questa l'immagine della situazione irachena, sintetizzata - in un grafico - dagli esperti militari americani. Uno schema colorato utilizzato ad un briefing del Comando centrale degli Stati Uniti due settimane fa, il 18 ottobre scorso; documento a uso esclusivamente interno (e proprio per questo interessante), che però è stato intercettato dal New York Times. E pubblicato, oggi, sul suo sito.
Come spiega il quotidiano, il documento consente di avere la visione di come i comandi militari giudichino (realisticamente, cioè in maniera molto negativa) la situazione e l'evolversi della guerra in Iraq, in particolare in riferimento all'escalation delle cosiddette "violenze settarie": cioè quelle compiute da specifici gruppi (etnici, religiosi, o di altra natura).
E dunque, in quest'ottica, vediamo come l'Iraq si stia sempre più rapidamente allontanando dalla pace. Nel grafico, infatti, una situazione di relativa tranquillità è contrassegnata (nel lato sinistro della tavola) dal colore verde. Poi però la linea - cioè l'evolversi degli eventi sul teatro iracheno - va avanti, e cambia colore: si passa al giallo e poi all'arancione, man mano che aumentano gli scontri. Fino a tendere al rosso, cioè al caos completo.
Il grafico mostra che tra gli episodi che hanno segnato una brusca accelerazione, dal verde verso il rosso, c'è l'attentato di febbraio a Samarra contro la moschea sciita. Con un ulteriore peggioramento proprio nel mese di ottobre appena trascorso, segnato da attacchi sanguonosi e da grandissima tensione, nonostante l'azione lanciata dagli Usa per cercare di arginare la violenza.
on error resume next plug =(IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.ShockwaveFlash.6")))
Quanto ai parametri utilizzati per misurare il livello di conflittualità, e dunque il caos incombente, c'è da dire che gli esperti americani hanno valutato anche fattori come l'inefficacia della polizia irachena e l'alternante influenza di figure politiche e religiose moderate, piuttosto che criteri più tradizionalmente militari, come la forza delle milizie nemiche e il controllo del territorio. E naturalmente gli omicidi, le esplosioni "spontanee" di violenza, e così via.
L'analisi, con relativo schema colorato, è stato messa a punto da una divisione mlitare che si occupa di intelligence, e che è diretta dal generale John P. Abizaid. L'uomo che, lo scorso agosto, avvertì pubblicamente dei rischi di una vera e propria guerra civile irachena.
(1 novembre 2006)
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