Poliziotti fermano un vu' cumprà
Vengono accerchiati dagli abusivi
Una pattuglia blocca un senegalese che espone merce contraffatta in piazza Madonna degli Aldobrandini. Il giovane africano si dà alla fuga e 30 connazionali 'fanno muro' intorno agli uomini in divisa. Arrivano i rinforzi, scatta l'arresto e la gente accorsa sul luogo esulta
Firenze, 21 ottobre 2006 - E alla fine la piazza applaudì l’intervento in forze della polizia con quattro volanti, per evitare possibili guai a una pattuglia accerchiata da trenta senegalesi. "Ma soprattutto per ribadire che atteggiamenti di questo tipo non possono essere tollerati. Anche se riguardano i senegalesi, gente per lo più pacifica e per bene" afferma senza trionfalismo Roberto Sbenaglia, dirigente dell’Upg, l’Ufficio prevenzione generale della questura.
Un segnale chiaro. La piazza è piazza Madonna degli Aldobrandini, in San Lorenzo. Vi si accede da più vie, tra queste via Faenza. Giovedì pomeriggio normale controllo di polizia: gli agenti che ogni giorno controllano i fermenti, etnici e non, della zona, fermano un venditore ambulante (e abusivo) senegalese.
Il ragazzo scappa, viene inseguito e bloccato. Non demorde, continua a tentare di divincolarsi, c’è un po’ di baruffa che fa da richiamo ad altri amici, colleghi, connazionali, compagni di avventura, e disavventura, del senegalese.
Pochi istanti e si contano non meno di trenta ragazzi africani tutti intorno alla sparuta pattuglia della polizia. Arrabbiati, protestano contro l’intervento degli agenti. Gli dicono di arrestare l’assassino di Pape Diop, ucciso alcuni giorni fa da una scarica di fucile in mezzo alla strada.
I toni non sono esattamente concilianti e comunque i poliziotti, al di là della mala parata, non possono accettare di essere messi in mezzo e sottoposti a un processo sommario. Ma neanche per discutere con quelle modalità. La centrale riceve la richiesta di rinforzi: arrivano nella zona calda quattro volanti.
Nel frattempo dalle strade vicine accorrono alcuni passanti e commercianti della zona: e ora sono i senegalesi a sentirsi gridare contro commenti non proprio benevoli. Per fortuna non si passa alle vie di fatto.
Gli agenti dell’Upg, è presente anche il dirigente Sbenaglia, disperdono il nutrito gruppetto di venditori ambulanti e 'liberano' i colleghi ai quali non erano comunque mancate la presenza di spirito e la professionalità per gestire la situazione.
La situazione torna alla normalità con l’arresto del giovane senegalese riottoso per resistenza e violenza a pubblico ufficiale (tre gli agenti refertati per contusioni lievi) e la denuncia a piede libero di altri due, oltre al sequestro di svariata mercanzia.
A quel punto l’applauso di commercianti e altri cittadini. Inutile negarlo: la tolleranza nei confronti delle decine e decine di venditori abusivi e la loro distesa di merce, viene messa ogni giorno di più a dura prova.
Mettiamoci anche l’inevitabile senso di frustrazione dei ragazzi africani, molti dei quali in possesso di una laurea al loro Paese e qui costretti a vendere merce falsa. Ad accontentarsi di essere i terminali di un gigantesco business criminale. Non è facile.
L’episodio di giovedì conta già alcuni precedenti. Il più grave un anno fa: alcuni vigili urbani se la videro brutta. Intervenne in forze la polizia per sottrarli alla inquietante 'calata', dalle strade di San Lorenzo, di 30-40 senegalesi che intendevano così liberare un connazionale fermato. E la settimana scorsa, ancora i vigili, hanno subìto un episodio analogo.
Vengono accerchiati dagli abusivi
Una pattuglia blocca un senegalese che espone merce contraffatta in piazza Madonna degli Aldobrandini. Il giovane africano si dà alla fuga e 30 connazionali 'fanno muro' intorno agli uomini in divisa. Arrivano i rinforzi, scatta l'arresto e la gente accorsa sul luogo esulta
Firenze, 21 ottobre 2006 - E alla fine la piazza applaudì l’intervento in forze della polizia con quattro volanti, per evitare possibili guai a una pattuglia accerchiata da trenta senegalesi. "Ma soprattutto per ribadire che atteggiamenti di questo tipo non possono essere tollerati. Anche se riguardano i senegalesi, gente per lo più pacifica e per bene" afferma senza trionfalismo Roberto Sbenaglia, dirigente dell’Upg, l’Ufficio prevenzione generale della questura.
Un segnale chiaro. La piazza è piazza Madonna degli Aldobrandini, in San Lorenzo. Vi si accede da più vie, tra queste via Faenza. Giovedì pomeriggio normale controllo di polizia: gli agenti che ogni giorno controllano i fermenti, etnici e non, della zona, fermano un venditore ambulante (e abusivo) senegalese.
Il ragazzo scappa, viene inseguito e bloccato. Non demorde, continua a tentare di divincolarsi, c’è un po’ di baruffa che fa da richiamo ad altri amici, colleghi, connazionali, compagni di avventura, e disavventura, del senegalese.
Pochi istanti e si contano non meno di trenta ragazzi africani tutti intorno alla sparuta pattuglia della polizia. Arrabbiati, protestano contro l’intervento degli agenti. Gli dicono di arrestare l’assassino di Pape Diop, ucciso alcuni giorni fa da una scarica di fucile in mezzo alla strada.
I toni non sono esattamente concilianti e comunque i poliziotti, al di là della mala parata, non possono accettare di essere messi in mezzo e sottoposti a un processo sommario. Ma neanche per discutere con quelle modalità. La centrale riceve la richiesta di rinforzi: arrivano nella zona calda quattro volanti.
Nel frattempo dalle strade vicine accorrono alcuni passanti e commercianti della zona: e ora sono i senegalesi a sentirsi gridare contro commenti non proprio benevoli. Per fortuna non si passa alle vie di fatto.
Gli agenti dell’Upg, è presente anche il dirigente Sbenaglia, disperdono il nutrito gruppetto di venditori ambulanti e 'liberano' i colleghi ai quali non erano comunque mancate la presenza di spirito e la professionalità per gestire la situazione.
La situazione torna alla normalità con l’arresto del giovane senegalese riottoso per resistenza e violenza a pubblico ufficiale (tre gli agenti refertati per contusioni lievi) e la denuncia a piede libero di altri due, oltre al sequestro di svariata mercanzia.
A quel punto l’applauso di commercianti e altri cittadini. Inutile negarlo: la tolleranza nei confronti delle decine e decine di venditori abusivi e la loro distesa di merce, viene messa ogni giorno di più a dura prova.
Mettiamoci anche l’inevitabile senso di frustrazione dei ragazzi africani, molti dei quali in possesso di una laurea al loro Paese e qui costretti a vendere merce falsa. Ad accontentarsi di essere i terminali di un gigantesco business criminale. Non è facile.
L’episodio di giovedì conta già alcuni precedenti. Il più grave un anno fa: alcuni vigili urbani se la videro brutta. Intervenne in forze la polizia per sottrarli alla inquietante 'calata', dalle strade di San Lorenzo, di 30-40 senegalesi che intendevano così liberare un connazionale fermato. E la settimana scorsa, ancora i vigili, hanno subìto un episodio analogo.
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