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  • cula.79
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    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
    non nego che sia piacevole essere felici, vivere per sè, il senso di trionfo di avere una bella ragazza o tanti soldi, e il cibo, e lo svago... Ma è importante?
    è importante essere felici? io credo che abbia importanza solo a livello individuale, e solo giorno per giorno, come se la felicità fosse un accumularsi di piaceri, sempre per sè, la vita come una masturbazione...
    perchè amiamo essere felici, ma al di fuori di ciò amiamo le storie belle, tristi e disperate di forza? perchè million sarebbe meno bella se fosse una figlia di papà? perchè mi scalda il cuore sentire l' urlo di sinead, e sapere che da bambina è stata violentata dalla madre, che ha vissuto sempre una spanna sopra le sue possibilità fisiche e nervose, che ha cercato con tutte le sue forze di autodistruggersi in una vita contro?
    non stiamo a parlare di me: questo è vero e basta. Perchè?
    avendo una visione totalmente differente dalla tua, non mi vien facile risponderti.

    io vivo per il piacere, ed il piacere (che sia emozione o che sia qualcosa di più leggero) mi fa sentire vivo.

    sull'ammirazione per i personaggi che simboleggiano un'esistenza travagliata, di lotta, senza lieto fine, posso dirti che evidentemente attraggono in quanto sono ciò che noi non siamo e che probabilmente sappiamo di non poter essere.

    ad ogni modo non è vero che l'ammirazione per questi esempi "è vera e basta": esistono altri generi di film, di musica, di letteratura, in cui si raccontano storie di altro tipo, e per tantissime persone sono ugualmente o anche più apprezzabili.

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    • Luna Caprese
      Bodyweb Member
      • Jun 2005
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      Perchè avete bisogno di uno "scopo" ?
      In altre parole : perchè avete paura dell' "invano" ?
      Torno sull' invito di qualche mese fa : leggete l' ultima pagina di "Genealogia della morale" di Nietzsche
      "Ho preso il fucile e gli ho tirato due colpi di pistola" ( Aspirante velina )
      sigpic

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      • l'osservatore
        Bodyweb Senior
        • May 2005
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        Originariamente Scritto da MIZARD


        Io credo che la felicita' debba essere una concezione egoistica.La felicita' riguarda solamente noi stessi,non c'entra niente con altri sentimenti umani,e' una continua ricerca in uno scopo che riguarda solo noi e cio' che siamo.

        Insomma,io penso che ognuno di noi abbia delle qualita' che lo contraddistinguono fra tutti gli esseri umani,e sono queste qualita' aquisite, dopo una continua ricerca , la base di partenza della montagna da scalare,gli altri individui,che non cercano in se stessi le loro potenzialita' scelgono di camminare nelle pianure.
        La prima cosa fondamentele e' la ricerca di questa identita',e una volta trovata si deva andare avanti per quella strada che porta ad uno scopo nella vita.Quindi la felicita' non e' il raggiungimento perche' questo avviene solo con la morte,ma il perseguimento di quello scopo.
        Io il mio scopo penso di averlo trovato,se dovesse essere sbagliato trovero' un altra montagna ma e' importante continuare a scalare.

        "chi ha uno scopo preciso non ha bisogno di illusioni, ha solo bisogno di essere all' altezza del suo scopo..."Arturo B.

        questa frase la mettero' in sign.
        si condivido

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        • Arturo Bandini
          Bodyweb Senior
          • Aug 2003
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          manuale per scalare le montagne

          A] Scegli la montagna che desideri scalare: non lasciarti trascinare dai commenti degli altri, che dicono “quella è più bella”, o “questa è più facile”. Spenderai molta energia e molto entusiasmo per raggiungere il tuo obiettivo, quindi l’unico responsabile sei tu, e devi essere sicuro di ciò che fai.
          B] Sappi come arrivare davanti alla montagna: molte volte, si vede la montagna da lontano – è bella, interessante, piena di sfide. Ma che succede quando tentiamo di arrivarci? Le strade le girano intorno, ci sono foreste fra te e il tuo obiettivo, quello che sulla mappa appare chiaro, nella vita reale è difficile. Quindi, tenta tutte le strade e tutti i sentieri, fino a che un giorno ti troverai davanti alla vetta che intendi raggiungere.
          C] Apprendi da chi ha già fatto quel percorso: per quanto tu ti ritenga unico, c’è sempre qualcuno che ha avuto lo stesso sogno prima e ha finito per lasciare alcuni segnali che possono facilitarti nel cammino: luoghi dove legare la corda, viottoli, rami spezzati che facilitano la marcia. La camminata appartiene a te, e anche la responsabilità, ma non dimenticare che l’esperienza altrui è di grande aiuto.
          D] I pericoli, visti da vicino, sono controllabili: quando cominci a salire sulla montagna dei tuoi sogni, presta attenzione all’ambiente circostante. Ci sono precipizi, è ovvio. Ci sono crepe quasi impercettibili. Ci sono rocce talmente levigate dalle tempeste che con il ghiaccio diventano scivolose. Ma se ogni volta saprai dove stai mettendo il piede, noterai le trappole e saprai aggirarle.
          E] Il paesaggio cambia, quindi goditelo: sicuramente è necessario avere un obiettivo in mente, cioè arrivare alla cima. Ma, via via che si sale, si possono vedere altre cose, e non costa niente fermarsi di tanto in tanto e godersi un po’ il panorama circostante. Ad ogni metro conquistato, puoi vedere un po’ più lontano, e dunque approfittane per scoprire cose di cui non ti eri accorto.
          F] Rispetta il tuo corpo: soltanto chi dà al corpo l’attenzione che esso merita riesce a scalare una montagna. Tu disponi di tutto il tempo che la vita ti dà, quindi cammina senza pretendere ciò che non può essere dato. Se procederai troppo in fretta, ti stancherai e rinuncerai a metà. Se procederai troppo lentamente, potrebbe calare la notte e tu sarai perduto. Goditi il paesaggio, approfitta dell’acqua delle sorgenti e dei frutti che la natura ti dà generosamente, ma continua a camminare.
          G] Rispetta la tua anima: non continuare a ripeterti “ce la farò”. La tua anima lo sa, ciò di cui ha bisogno è usare la lunga camminata per poter crescere, estendersi sull’orizzonte e raggiungere il cielo. Una ossessione non è di alcun aiuto nel perseguimento dell’obiettivo e finisce per annullare il piacere della scalata. Ma attenzione: non continuare neppure a ripeterti “è più difficile di quanto pensassi”, perché questo ti farà perdere la forza interiore.
          H] Preparati a percorrere un chilometro in più: il percorso fino alla cima della montagna è sempre maggiore di quanto tu pensi. Non sbagliarti, arriva sempre il momento in cui ciò che sembrava vicino è ancora molto lontano. Ma se sarai preparato ad andare oltre, questo non costituirà un problema.
          I] Gioisci quando arrivi sulla sommità: piangi, batti le mani, urla ai quattro venti che ce l’hai fatta, lascia che il vento lassù in cima (perché lassù in cima è sempre ventoso) purifichi la tua mente, rinfreschi i tuoi piedi sudati e stanchi, ti apra gli occhi, ripulisca il tuo cuore dalla polvere. Che bello, ciò che prima era solo un sogno, un panorama lontano, ora fa parte della tua vita, ce l’hai fatta.
          J] Fai una promessa: approfitta del fatto di avere scoperto una forza di cui ignoravi l’esistenza per dire a te stesso che, d’ora in poi, la userai per il resto dei tuoi giorni. Preferibilmente, prometti anche di scoprire un’altra montagna e di partire per una nuova avventura.
          L] Racconta la tua storia: sì, racconta la tua storia. Dai il tuo esempio. Di’ a tutti che è possibile, e altri avranno il coraggio di affrontare le proprie montagne.

          (paulo coelho)

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          • l'osservatore
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            giulio quando parli tu è come se parlassi io

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            • Arturo Bandini
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              Originariamente Scritto da l'osservatore Visualizza Messaggio
              giulio quando parli tu è come se parlassi io
              già: chissà perchè, seguendo strade diverse, arriviamo poi tutti nello stesso luogo... non bisogna essere dei geni per arrivarci: le domande sono sempre le stesse, le risposte possibili, ben poche...

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              • l'osservatore
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                la verità è una sola

                c'è chi con maturita l'accetta e si rassegna

                c'è chi fugge con la droga alcool

                è c'è chi si butta

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                  Originariamente Scritto da Arturo Bandini
                  ciao Miz, sai qual' è il fatto? io ho buttato via tanti anni, davvero un sacco di tempo a far niente, e sono stato molto solo e infelice.
                  Cosa mi è mancato per essere felice in questi anni? soprattutto una ragazza fissa, lo ammetto: non è piacevole stare da soli in casa il sabato sera...
                  Però mi sono chiesto: se in questi anni avessi avuto una ragazza e oggi mi fossi appena lasciato, la mia sensazione di aver pisciato via il tempo non sarebbe esattamente la stessa? cioè: non "pisciato via" perchè basato su un progetto che è fallito, dico proprio in senso assoluto: quel tempo non sarebbe valso a costruire niente, sarebbe stato solo un tempo di calma, un tempo in cui sarei stato più felice e appagato di quanto invece sono stato, ma a parte questo sarei esattamente la stessa merdaccia che sono, e allora, se ci illudiamo che felicità sia mangiare il gelato ok, ma una volta che l' hai mangiato la felicità è finita, ti tocca mangiarne subito un altro... è questo la felicità? piacere + piacere + piacere, in un gioco che ci illudiamo possa durare per sempre, quando in realtà sta andando a finire?
                  scusa se dò l' impressione di voler fare proseliti, non è questo: lo so che anche tu sei dentro al problema, come molti, qui... Sto ancora parlando con me stesso, perchè non riesco ancora a capire...
                  Vedi,quello che tu non capisci e' che spesso la risposta che cerchi e' nelle tue stesse parole,questo perche' le domande che ti poni sono frutto di un ragionamento sensato.
                  L'amore per una ragazza e tutto il resto effimero,sono solamente cazzate!L'unico Amore in cui credo io e' quello che lega persone "con lo stesso sangue",madre,padre,fratello...ecc.Tutto il resto e' destinato a finire.
                  Cio' che invece rimane per sempre e' quello che noi siamo,e se siamo stati capaci di conoscerci e ampliare il nostro essere si vive felicemente.
                  Ti faccio un esempio.Io ho capito che la mie capacita' sono tutte quelle che riguardano l'Arte e la Moda in generale,disegnare ,dipingere e tante altre cose.Da quando ho scoperto queste mie capacita' sto scalando una montagna col sorriso sulla bocca perche' faccio quello che ho sempre voluto fare.In futuro potrei diventare ricco,benestante o non fare neanche una lira,ma mi basta vivere facendo quello che mi piace,che va oltre le cose materiali,e' la mia passione.
                  Questo discorso vale per chiunque,e' ovvio che se un giorno avessi le tasche vuote vorrei averle piene,pero' avro' seguito egoisticamente il mio scopo,qualunque esso sia.

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                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    A] Scegli la montagna che desideri scalare: non lasciarti trascinare dai commenti degli altri, che dicono “quella è più bella”, o “questa è più facile”. Spenderai molta energia e molto entusiasmo per raggiungere il tuo obiettivo, quindi l’unico responsabile sei tu, e devi essere sicuro di ciò che fai.
                    B] Sappi come arrivare davanti alla montagna: molte volte, si vede la montagna da lontano – è bella, interessante, piena di sfide. Ma che succede quando tentiamo di arrivarci? Le strade le girano intorno, ci sono foreste fra te e il tuo obiettivo, quello che sulla mappa appare chiaro, nella vita reale è difficile. Quindi, tenta tutte le strade e tutti i sentieri, fino a che un giorno ti troverai davanti alla vetta che intendi raggiungere.
                    C] Apprendi da chi ha già fatto quel percorso: per quanto tu ti ritenga unico, c’è sempre qualcuno che ha avuto lo stesso sogno prima e ha finito per lasciare alcuni segnali che possono facilitarti nel cammino: luoghi dove legare la corda, viottoli, rami spezzati che facilitano la marcia. La camminata appartiene a te, e anche la responsabilità, ma non dimenticare che l’esperienza altrui è di grande aiuto.
                    D] I pericoli, visti da vicino, sono controllabili: quando cominci a salire sulla montagna dei tuoi sogni, presta attenzione all’ambiente circostante. Ci sono precipizi, è ovvio. Ci sono crepe quasi impercettibili. Ci sono rocce talmente levigate dalle tempeste che con il ghiaccio diventano scivolose. Ma se ogni volta saprai dove stai mettendo il piede, noterai le trappole e saprai aggirarle.
                    E] Il paesaggio cambia, quindi goditelo: sicuramente è necessario avere un obiettivo in mente, cioè arrivare alla cima. Ma, via via che si sale, si possono vedere altre cose, e non costa niente fermarsi di tanto in tanto e godersi un po’ il panorama circostante. Ad ogni metro conquistato, puoi vedere un po’ più lontano, e dunque approfittane per scoprire cose di cui non ti eri accorto.
                    F] Rispetta il tuo corpo: soltanto chi dà al corpo l’attenzione che esso merita riesce a scalare una montagna. Tu disponi di tutto il tempo che la vita ti dà, quindi cammina senza pretendere ciò che non può essere dato. Se procederai troppo in fretta, ti stancherai e rinuncerai a metà. Se procederai troppo lentamente, potrebbe calare la notte e tu sarai perduto. Goditi il paesaggio, approfitta dell’acqua delle sorgenti e dei frutti che la natura ti dà generosamente, ma continua a camminare.
                    G] Rispetta la tua anima: non continuare a ripeterti “ce la farò”. La tua anima lo sa, ciò di cui ha bisogno è usare la lunga camminata per poter crescere, estendersi sull’orizzonte e raggiungere il cielo. Una ossessione non è di alcun aiuto nel perseguimento dell’obiettivo e finisce per annullare il piacere della scalata. Ma attenzione: non continuare neppure a ripeterti “è più difficile di quanto pensassi”, perché questo ti farà perdere la forza interiore.
                    H] Preparati a percorrere un chilometro in più: il percorso fino alla cima della montagna è sempre maggiore di quanto tu pensi. Non sbagliarti, arriva sempre il momento in cui ciò che sembrava vicino è ancora molto lontano. Ma se sarai preparato ad andare oltre, questo non costituirà un problema.
                    I] Gioisci quando arrivi sulla sommità: piangi, batti le mani, urla ai quattro venti che ce l’hai fatta, lascia che il vento lassù in cima (perché lassù in cima è sempre ventoso) purifichi la tua mente, rinfreschi i tuoi piedi sudati e stanchi, ti apra gli occhi, ripulisca il tuo cuore dalla polvere. Che bello, ciò che prima era solo un sogno, un panorama lontano, ora fa parte della tua vita, ce l’hai fatta.
                    J] Fai una promessa: approfitta del fatto di avere scoperto una forza di cui ignoravi l’esistenza per dire a te stesso che, d’ora in poi, la userai per il resto dei tuoi giorni. Preferibilmente, prometti anche di scoprire un’altra montagna e di partire per una nuova avventura.
                    L] Racconta la tua storia: sì, racconta la tua storia. Dai il tuo esempio. Di’ a tutti che è possibile, e altri avranno il coraggio di affrontare le proprie montagne.

                    (paulo coelho)
                    Con questa metafora ha detto praticamente quello che ho detto io,con la sola grande differenza che per me la cima si raggiunge solamente quando si muore,quella e' la vera fine,in pochi si sono goduti la cima....non me ne viene in mente uno,ma penso se la goda da lassu'.

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                    • Mi80
                      Semibstrd mod
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                      Contento.
                      Sciopero

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                      • Arturo Bandini
                        Bodyweb Senior
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                        Originariamente Scritto da MIZARD Visualizza Messaggio
                        Vedi,quello che tu non capisci e' che spesso la risposta che cerchi e' nelle tue stesse parole,questo perche' le domande che ti poni sono frutto di un ragionamento sensato.
                        L'amore per una ragazza e tutto il resto effimero,sono solamente cazzate!L'unico Amore in cui credo io e' quello che lega persone "con lo stesso sangue",madre,padre,fratello...ecc.Tutto il resto e' destinato a finire.
                        Cio' che invece rimane per sempre e' quello che noi siamo,e se siamo stati capaci di conoscerci e ampliare il nostro essere si vive felicemente.
                        Ti faccio un esempio.Io ho capito che la mie capacita' sono tutte quelle che riguardano l'Arte e la Moda in generale,disegnare ,dipingere e tante altre cose.Da quando ho scoperto queste mie capacita' sto scalando una montagna col sorriso sulla bocca perche' faccio quello che ho sempre voluto fare.In futuro potrei diventare ricco,benestante o non fare neanche una lira,ma mi basta vivere facendo quello che mi piace,che va oltre le cose materiali,e' la mia passione.
                        Questo discorso vale per chiunque,e' ovvio che se un giorno avessi le tasche vuote vorrei averle piene,pero' avro' seguito egoisticamente il mio scopo,qualunque esso sia.
                        io penso che anche i legami di sangue significano nulla: non posso far a meno di amare mia madre, ma io non l' ho scelta e lei non ha scelto me, siamo come 2 sconosciuti che si prendono a caso... per me l' unico legame significativo è l' amicizia...
                        al di là di questo , sono daccordo con te

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                        • l'osservatore
                          Bodyweb Senior
                          • May 2005
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                          concordo con giulio

                          magari i nostri genitori se nn fossero stati i nostri genitori ci sarebbero stai sui maroni

                          a me stanno cmq cmq

                          perchè amare x forza xchè sono parenti??
                          è insensato

                          se ami è perchè ami e basta

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                          • Hombrillo
                            Pezzo di merda ipocrita
                            • Sep 2005
                            • 25630
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                            • cerca de la playa...
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                            Originariamente Scritto da Arturo Bandini
                            ciao Miz, sai qual' è il fatto? io ho buttato via tanti anni, davvero un sacco di tempo a far niente, e sono stato molto solo e infelice.
                            Cosa mi è mancato per essere felice in questi anni? soprattutto una ragazza fissa, lo ammetto: non è piacevole stare da soli in casa il sabato sera......

                            cioè, tanti voli pindarici, tanti filosofeggiamenti, e alla fine rimpiangi una cosa "normalissima e banale" come avere una ragazza? e poi dici ke nn credi all'amore ecc... secondo me hai solo bisogno (ora e allora) di qualcuno che ti ami e che ti capisca!!

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                            • MIZARD
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                              io penso che anche i legami di sangue significano nulla: non posso far a meno di amare mia madre, ma io non l' ho scelta e lei non ha scelto me, siamo come 2 sconosciuti che si prendono a caso... per me l' unico legame significativo è l' amicizia...
                              al di là di questo , sono daccordo con te
                              Non so,no conoscendo l'amicizia vera non ti so dire,poi ognuno la pensa in base alle proprie esperienze.Il credo che il rapporto di sangue sia generalmente piu' solido,ma a volte capita di averlo anche se non c'e' una parentela...ma una vera e propria sintonia di spirito.
                              grande Artu'

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                              • Arturo Bandini
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                                • Aug 2003
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                                quando dici che l' amore per una ragazza è una cazzata: però sei daccordo che senza è impossibile essere felici? il nostro scopo biologico è dare seguito alla specie, e ci sentiamo "felici" solo se possiamo assolverlo...ok, felici per così dire: felicità dovrebbe essere nella ricerca di un senso nostro, non nell' obbedienza a un imperativo istintuale, imperativo così forte da trasfigurare il senso della parola amore, come se in esso fosse l' unico valore possibile, e la poesia, e il mistero, ma il fatto è che tutto ciò che noi consideriamo felicità appartiene al soddisfacimento di questo scopo, e che tipo di felicità è quella che possiamo trovare per strade così diverse? è ancora felicità o solo una specie di felicità?
                                il fatto è che l' amore è difficile prenderlo sul serio quando ti è chiaro il trucco... dice "ti amo tanto", come se amare fosse darsi e dare disinteressatamente, ma quando a una festa vedo una bella ragazza e desidero conoscerla e mi ci metto a parlare, tutto questo lo sto facendo per lei -una sconosciuta- o per me? e se lo faccio per me: è per uno scopo misterioso, o solo perchè sto obbedendo a un istinto? la risposta è ovvia, ma la gente continua a santificare la poesia dell' amore: un sodalizio di reciproci egoismi che si puntellano a vicenda in un fragile equilibrio...
                                ma se uno vive per l' istinto, cioè per un "per sè" di cui anche le bestie o gli uomini peggiori sono capaci, forse ha più senso vivere per un "per sè" che affondi le sue radici in qualcosa di più bello e vero. un' utopia, insomma...
                                Last edited by Arturo Bandini; 21-10-2006, 13:55:46.

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