Criteri di giudizio di una gara di bodybuilding...un argomento che ha sempre acceso le discussioni di tutti gli appassionati, ad ogni livello.
Atleti, giudici, preparatori, spettatori...tutti quanti a confrontarsi su quelli che sarebbero dovuti essere i risultati riferendosi a parametri di valutazione (il più delle volte oscuri) che ognuno crede oggettivi ma che, il più delle volte, rispecchiano solo un modo soggettivo, parziale di intendere la cultura fisica.
Non è mia intenzione aprire un "Processo del lunedi" del bodybuilding, ma quello di aprire un confronto sereno tra tutti coloro che vogliono esprimere la propria opinione a riguardo.
Tutti possono dare il loro contributo, ferme restando le linee fondamentali che caratterizzano il nostro sport a livello mondiale.
Mi spiego meglio...
Un po' tutti sappiamo che i parametri fondamentali di giudizio sono principalmente la definizione, la massa muscolare, le proporzioni, la separazione muscolare, la simmetria, la struttura scheletrica.
Notate il rigoroso ordine alfabetico di tutti i parametri citati...
Vi sono poi fattori che, leggendo i vari regolamenti, non dovrebbero influire sulla votazione ma che, spesso, hanno una loro valenza...mi riferisco alla routine libera, all'abilità nel posing, all'atteggiamento sul palco, alla capacita di stabilire un feeling positivo con il pubblico, alla cura dei dettagli...
Tutti sappiamo che non è possibile dare un "peso" matematico ad ognuno di questi fattori, sarebbe una procedura artificiosa, lunga, ad alto rischio di errore e che, in definitiva, potrebbe non sortire i risultati voluti.
Il giudizio finale deve dunque rappresentare una sintesi di tutti questi fattori, una sintesi in cui alcuni fattori risultano più o meno predominanti sugli altri in funzione del regolamento della competizione e della tipologia della categoria che si sta giudicando (donne, HP, BB...).
E' questo il punto in cui entra prepotentemente il fattore umano, quello soggettivo, quello a cui tutti noi (giudici compresi) siamo soggetti...
Il fattore umano può essere definito come il gusto personale, il proprio modo di intendere l'ideale bodybuilder...
E su questo campo, in assenza di un regolamento chiaro ed il più possibile preciso, che si scatena la bagarre...
Ricordo che a Bologna, parlando con Bull in uno dei rari momenti di pausa del 2Torri, lui mi disse che all'ultimo mondiale WABBA (novembre 2005) si era reso conto di non esser riuscito ad "azzeccare" neanche un giudizio...
Questo vuole forse dire che Bull non è un buon giudice o un esperto del nostro settore? Non è così...
La verità è che Bull ha giudicato seguendo quello che sono i propri ideali della cultura fisica, i propri gusti...per Bull un atleta deve arrivare alla competizione strapreparato, senza pelle come si suol dire...a costo di sacrificare parte della massa e della pienezza muscolare per arrivare a tale condizione.
E' un suo modo di intendere il bodybuilding...rispettabilissimo e condivisibile, ma non per questo universale...
Infatti al di fuori dell'Italia non funziona quasi mai così...a vincere spesso è il più grosso...quello più preparato può sì vincere, ma solo se i suoi volumi sono molto vicini a quelli del più grosso altrimenti non c'è nulla da fare.
E questo è solo un esempio....
Noto in questo periodo un gran fiorire di ipotesi di cambiamento, di idee per fare in modo che il futuro sia differente...occorre però tener conto che l'Italia è solo una piccola isola nel mondo del bodybuilding e, se vogliamo mandare i nostri atleti all'estero, dobbiamo tener conto di come la pensano oltralpe e non solo lamentarci a posteriori di presunti furti subiti...sulla base di parametri di valutazione validi solo per noi...
In parte comprendo tali sfoghi anche perchè, se quando sono seduto in giuria potessi giudicare secondo i miei personali canoni (COSA CHE UN GIUDICE NON DOVREBBE FARE) e non rispettare un regolamento, probabilmente darei anch'io la preferenza alla preparazione e alla simmetria piuttosto che ai volumi muscolari.
Ma se ognuno giudicasse secondo i propri gusti finiremmo con l'avere, come spesso accade, n giudizi differenti...allora?
Allora bisogna che i regolamenti siano più chiari, soprattutto per le gare Open...non è più possibile avere regolamenti in cui si dice chiaramente:
"Ogni giudice è assolutamente libero e indipendente nei criteri di giudizio adottati"
Questo equivale a dire: fate ciò che vi pare...oppure rispettate i canoni della vostra federazione...i risultati è ovvio che non siano eccezionali in quanto a coerenza d'insieme.
E non basta neanche semplicemente elencare i parametri, come accade spesso per le categorie femminili, occorre dare delle priorità, una scala da rispettare...
A questo punto le differenze tra un giudizio e l'altro potranno esserci lo stesso sì, ma saranno differenze fisiologiche di valutazione e non differenze macroscopiche dovute a criteri di interpretazione del tutto differenti.
Vogliamo prospettare delle soluzioni, delle alternative, delle ipotesi di discussione?
Possiamo farlo su questo 3D...rispettando le idee altrui, con educazione e con spirito costruttivo.
Un saluto a tutti.
Luca.
Atleti, giudici, preparatori, spettatori...tutti quanti a confrontarsi su quelli che sarebbero dovuti essere i risultati riferendosi a parametri di valutazione (il più delle volte oscuri) che ognuno crede oggettivi ma che, il più delle volte, rispecchiano solo un modo soggettivo, parziale di intendere la cultura fisica.
Non è mia intenzione aprire un "Processo del lunedi" del bodybuilding, ma quello di aprire un confronto sereno tra tutti coloro che vogliono esprimere la propria opinione a riguardo.
Tutti possono dare il loro contributo, ferme restando le linee fondamentali che caratterizzano il nostro sport a livello mondiale.
Mi spiego meglio...
Un po' tutti sappiamo che i parametri fondamentali di giudizio sono principalmente la definizione, la massa muscolare, le proporzioni, la separazione muscolare, la simmetria, la struttura scheletrica.
Notate il rigoroso ordine alfabetico di tutti i parametri citati...
Vi sono poi fattori che, leggendo i vari regolamenti, non dovrebbero influire sulla votazione ma che, spesso, hanno una loro valenza...mi riferisco alla routine libera, all'abilità nel posing, all'atteggiamento sul palco, alla capacita di stabilire un feeling positivo con il pubblico, alla cura dei dettagli...
Tutti sappiamo che non è possibile dare un "peso" matematico ad ognuno di questi fattori, sarebbe una procedura artificiosa, lunga, ad alto rischio di errore e che, in definitiva, potrebbe non sortire i risultati voluti.
Il giudizio finale deve dunque rappresentare una sintesi di tutti questi fattori, una sintesi in cui alcuni fattori risultano più o meno predominanti sugli altri in funzione del regolamento della competizione e della tipologia della categoria che si sta giudicando (donne, HP, BB...).
E' questo il punto in cui entra prepotentemente il fattore umano, quello soggettivo, quello a cui tutti noi (giudici compresi) siamo soggetti...
Il fattore umano può essere definito come il gusto personale, il proprio modo di intendere l'ideale bodybuilder...
E su questo campo, in assenza di un regolamento chiaro ed il più possibile preciso, che si scatena la bagarre...
Ricordo che a Bologna, parlando con Bull in uno dei rari momenti di pausa del 2Torri, lui mi disse che all'ultimo mondiale WABBA (novembre 2005) si era reso conto di non esser riuscito ad "azzeccare" neanche un giudizio...
Questo vuole forse dire che Bull non è un buon giudice o un esperto del nostro settore? Non è così...
La verità è che Bull ha giudicato seguendo quello che sono i propri ideali della cultura fisica, i propri gusti...per Bull un atleta deve arrivare alla competizione strapreparato, senza pelle come si suol dire...a costo di sacrificare parte della massa e della pienezza muscolare per arrivare a tale condizione.
E' un suo modo di intendere il bodybuilding...rispettabilissimo e condivisibile, ma non per questo universale...
Infatti al di fuori dell'Italia non funziona quasi mai così...a vincere spesso è il più grosso...quello più preparato può sì vincere, ma solo se i suoi volumi sono molto vicini a quelli del più grosso altrimenti non c'è nulla da fare.
E questo è solo un esempio....
Noto in questo periodo un gran fiorire di ipotesi di cambiamento, di idee per fare in modo che il futuro sia differente...occorre però tener conto che l'Italia è solo una piccola isola nel mondo del bodybuilding e, se vogliamo mandare i nostri atleti all'estero, dobbiamo tener conto di come la pensano oltralpe e non solo lamentarci a posteriori di presunti furti subiti...sulla base di parametri di valutazione validi solo per noi...
In parte comprendo tali sfoghi anche perchè, se quando sono seduto in giuria potessi giudicare secondo i miei personali canoni (COSA CHE UN GIUDICE NON DOVREBBE FARE) e non rispettare un regolamento, probabilmente darei anch'io la preferenza alla preparazione e alla simmetria piuttosto che ai volumi muscolari.
Ma se ognuno giudicasse secondo i propri gusti finiremmo con l'avere, come spesso accade, n giudizi differenti...allora?
Allora bisogna che i regolamenti siano più chiari, soprattutto per le gare Open...non è più possibile avere regolamenti in cui si dice chiaramente:
"Ogni giudice è assolutamente libero e indipendente nei criteri di giudizio adottati"
Questo equivale a dire: fate ciò che vi pare...oppure rispettate i canoni della vostra federazione...i risultati è ovvio che non siano eccezionali in quanto a coerenza d'insieme.
E non basta neanche semplicemente elencare i parametri, come accade spesso per le categorie femminili, occorre dare delle priorità, una scala da rispettare...
A questo punto le differenze tra un giudizio e l'altro potranno esserci lo stesso sì, ma saranno differenze fisiologiche di valutazione e non differenze macroscopiche dovute a criteri di interpretazione del tutto differenti.
Vogliamo prospettare delle soluzioni, delle alternative, delle ipotesi di discussione?
Possiamo farlo su questo 3D...rispettando le idee altrui, con educazione e con spirito costruttivo.
Un saluto a tutti.
Luca.
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