Finalmente qualche spunto interessante...
Dare giudizi disastrosi sulla situazione del mercato mi sembra quanto meno azzardato, visto il proliferare in tutto il mondo di ditte di integratori più o meno attrezzate che, evidentemente, intravedono un business interessante nel nostro mondo e nell'indotto che gli gira attorno.
Mi dirai che, col tempo, stanno cambiando i target commerciali di tali ditte...
Se sino ad una dozzina di anni fa il principale fruitore di integratori/attrezzature... era esclusivamente l'appassionato di BB, oggi l'area di utilizzo si è allargata moltissimo anche in virtù di un'offerta più variegata e, se è vero che seguiamo le tendenze made in USA con 10 anni di ritardo, le previsioni parlano di notevoli margini di espansione del mercato.
Se cambiano i target è plausibile che mutino anche gli input pubblicitari da lanciare per promuovere i prodotti...
Oddio comprendo benissimo che la ditta che commercializza prodotti molto "tecnici" utilizzi atleti di rilievo in forma pressochè perfetta per far colpo sul proprio target, ma non posso non condividere scelte parecchio differenti di ditte che hanno obiettivi di business diversi.
Però che tutte queste ditte abbiano bilanci in rosso credo sia tutto da dimostrare e le campagne pubblicitarie su scala nazionale che le vedono protagoniste sembrerebbero dimostrare il contrario.
Che gli atleti e le atlete non siano buoni testimonial per il loro mercato è confutato dal fatto che tali ditte sono di sovente parte attiva nel proporre collaborazioni ed esibizioni...di conseguenza o stanno sbagliando clamorosamente i loro piani pubblicitari, allorà sì che i loro bilanci futuri sono destinati a precipitare, oppure si sono fatti per benino i loro calcoli.
Ma veniamo al cuore del problema....
Se io, titolare di una ditta X, desidero animare il mio stand con bellissime e sorridenti signorine (professionali ma spesso con scarsa esperienza specifica) che illustrino e promuovano i miei prodotti, chiamo un'agenzia e pago 300 euro a giornata per 8 ore di lavoro per ogni signorina, più - spesso - le spese logistiche.
Nessuno si sorprenderebbe più di tanto...si tratta di un normale compenso forfettario per prestazioni occasionali (3-4 giorni di fiera).
Se invece io, titolare della ditta Y, voglio che l'attrazione del mio stand siano 3-4 campioni del nostro sport, individuati secondo criteri da me scelti, da me personalmente, contattati o fatti contattare in tutte le parti d'Italia (e sottolineo Italia), nel momento di proporre loro il compenso posso permettermi la libertà di offrire un rimborso spese per coprire, forse, il costo dei pasti e dell'alloggio....
Ah...naturalmente gli atleti devono presentarsi in buona forma (da gara secondo alcuni), curati nell'abbigliamento e nel look generale.
Se qualcuno storcesse la bocca allora......le solite filastrocche italiane....girano pochi soldi, il mercato è in crisi, ho già tante spese per lo stand....."ma poi pensaci bene....saresti protagonista assoluto/a sul palco, sarai sui manifesti, su tutte le riviste....pensa alla promozione della tua immagine...."
Ma promozione de che! Promuoverebbero l'immagine per avere un ritorno dove! Se gli unici che hanno un guadagno dal nostr settore sono i primi a non voler pagare nulla! Si arriva al paradosso che lo stand sia funzionale alla promozione (gratuita) dell'immagine dell'atleta e non dei prodotti della ditta espositrice e dei relativi portafogli dei titolari!
Sia nel caso delle standiste sia nel caso degli atleti si tratta di due scelte commerciali diverse, condivisibili o meno, ma sono comunque scelte commerciali delle aziende....solo che la prima si paga, la seconda è gratis!!
Che ci crediate o no la situazione attuale è a grandi linee questa!
Questa situazione ridicola è anche, come giustamente dice il Doc, da soggetti che, pur di essere in vetrina, farebbero carte false, pagherebbero addirittura....
Per questo occorre una maggiore serietà da parte di tutti, operatori del settore ed atleti...ed in questo le federazioni dovrebbero essere parte attiva invece di interessarsi solo di gare (quelle si che non interessano quasi a nessuno) o di corsi di formazione...parte attiva facendo opera di sensibilizzazione da ambo le parti.
Dare giudizi disastrosi sulla situazione del mercato mi sembra quanto meno azzardato, visto il proliferare in tutto il mondo di ditte di integratori più o meno attrezzate che, evidentemente, intravedono un business interessante nel nostro mondo e nell'indotto che gli gira attorno.
Mi dirai che, col tempo, stanno cambiando i target commerciali di tali ditte...
Se sino ad una dozzina di anni fa il principale fruitore di integratori/attrezzature... era esclusivamente l'appassionato di BB, oggi l'area di utilizzo si è allargata moltissimo anche in virtù di un'offerta più variegata e, se è vero che seguiamo le tendenze made in USA con 10 anni di ritardo, le previsioni parlano di notevoli margini di espansione del mercato.
Se cambiano i target è plausibile che mutino anche gli input pubblicitari da lanciare per promuovere i prodotti...
Oddio comprendo benissimo che la ditta che commercializza prodotti molto "tecnici" utilizzi atleti di rilievo in forma pressochè perfetta per far colpo sul proprio target, ma non posso non condividere scelte parecchio differenti di ditte che hanno obiettivi di business diversi.
Però che tutte queste ditte abbiano bilanci in rosso credo sia tutto da dimostrare e le campagne pubblicitarie su scala nazionale che le vedono protagoniste sembrerebbero dimostrare il contrario.
Che gli atleti e le atlete non siano buoni testimonial per il loro mercato è confutato dal fatto che tali ditte sono di sovente parte attiva nel proporre collaborazioni ed esibizioni...di conseguenza o stanno sbagliando clamorosamente i loro piani pubblicitari, allorà sì che i loro bilanci futuri sono destinati a precipitare, oppure si sono fatti per benino i loro calcoli.
Ma veniamo al cuore del problema....
Se io, titolare di una ditta X, desidero animare il mio stand con bellissime e sorridenti signorine (professionali ma spesso con scarsa esperienza specifica) che illustrino e promuovano i miei prodotti, chiamo un'agenzia e pago 300 euro a giornata per 8 ore di lavoro per ogni signorina, più - spesso - le spese logistiche.
Nessuno si sorprenderebbe più di tanto...si tratta di un normale compenso forfettario per prestazioni occasionali (3-4 giorni di fiera).
Se invece io, titolare della ditta Y, voglio che l'attrazione del mio stand siano 3-4 campioni del nostro sport, individuati secondo criteri da me scelti, da me personalmente, contattati o fatti contattare in tutte le parti d'Italia (e sottolineo Italia), nel momento di proporre loro il compenso posso permettermi la libertà di offrire un rimborso spese per coprire, forse, il costo dei pasti e dell'alloggio....
Ah...naturalmente gli atleti devono presentarsi in buona forma (da gara secondo alcuni), curati nell'abbigliamento e nel look generale.
Se qualcuno storcesse la bocca allora......le solite filastrocche italiane....girano pochi soldi, il mercato è in crisi, ho già tante spese per lo stand....."ma poi pensaci bene....saresti protagonista assoluto/a sul palco, sarai sui manifesti, su tutte le riviste....pensa alla promozione della tua immagine...."
Ma promozione de che! Promuoverebbero l'immagine per avere un ritorno dove! Se gli unici che hanno un guadagno dal nostr settore sono i primi a non voler pagare nulla! Si arriva al paradosso che lo stand sia funzionale alla promozione (gratuita) dell'immagine dell'atleta e non dei prodotti della ditta espositrice e dei relativi portafogli dei titolari!
Sia nel caso delle standiste sia nel caso degli atleti si tratta di due scelte commerciali diverse, condivisibili o meno, ma sono comunque scelte commerciali delle aziende....solo che la prima si paga, la seconda è gratis!!
Che ci crediate o no la situazione attuale è a grandi linee questa!
Questa situazione ridicola è anche, come giustamente dice il Doc, da soggetti che, pur di essere in vetrina, farebbero carte false, pagherebbero addirittura....
Per questo occorre una maggiore serietà da parte di tutti, operatori del settore ed atleti...ed in questo le federazioni dovrebbero essere parte attiva invece di interessarsi solo di gare (quelle si che non interessano quasi a nessuno) o di corsi di formazione...parte attiva facendo opera di sensibilizzazione da ambo le parti.
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