Scelta cardiofrequenzimetro

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  • menez
    SdS - Moderator
    • Aug 2005
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    #16
    niente di particolare, intendevo dire che l'allenamento per le arti marziali, deve tendere a sviluppare grande potenza ovviamente in tempi brevi, la quale deve per necessità, essere riprodotta allo stesso livello dopo brevissimi recuperi.
    Ora il problema che sorge è duplice:
    1) la potenza connessa alla velocità esecutiva (con i dovuti distinguo per la differenziazione delle discipline marziali)
    2) il rapido recupero post azione e la riproduzione di almeno tre eventualità:
    a) un attacco immediato da parte nostra
    b) una difesa immediata da attacco avversario
    c) un contrattacco al punto b.
    ecco l'essenza: consumare grande energia, recuperare grande energia.
    in genere miriamo, a consumare grande energia, infatti ci viene insegnato l'attacco e le sue strategie, meno forse a come recuperare l'energia.
    L'elemento regolatore dell'energia è ovviamente (muscolo a parte) il cuore.
    un cuore affaticato determinerà lo scadimento nervoso e muscolare.
    un cuore allenato manterrà la lucidità neuromuscolare in grado di opporre una resistenza elevata ad un attacco, ma soprattutto una inaspettata energia di contrattacco.
    ecco perchè gli allenamenti delle arti marziali dovrebbero mirare ovviamente oltra alla tecnica sopraffina, allo sviluppo della capacità cardiaca e della potenza cardiaca.
    Last edited by menez; 22-10-2009, 23:34:10.
    GUTTA CAVAT LAPIDEM
    http://albertomenegazzi.blogspot.it/
    MANX SDS

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    • Roronoacilla
      Bodyweb Advanced
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      • Pietrasanta
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      #17
      Grazie menez, bel post!
      Il mio diario: http://www.bodyweb.com/forums/blogs-...oad-glory.html

      Il mio canale: http://www.youtube.com/user/Roronoacilla

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      • jinx
        Strenght & Nutrition Mod
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        #18
        Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
        niente di particolare, intendevo dire che l'allenamento per le arti marziali, deve tendere a sviluppare grande potenza ovviamente in tempi brevi, la quale deve per necessità, essere riprodotta allo stesso livello dopo brevissimi recuperi.
        Ora il problema che sorge è duplice:
        1) la potenza connessa alla velocità esecutiva (con i dovuti distinguo per la differenziazione delle discipline marziali)
        2) il rapido recupero post azione e la riproduzione di almeno tre eventualità:
        a) un attacco immediato da parte nostra
        b) una difesa immediata da attacco avversario
        c) un contrattacco al punto b.
        ecco l'essenza: consumare grande energia, recuperare grande energia.
        in genere miriamo, a consumare grande energia, infatti ci viene insegnato l'attacco e le sue strategie, meno forse a come recuperare l'energia.
        L'elemento regolatore dell'energia è ovviamente (muscolo a parte) il cuore.
        un cuore affaticato determinerà lo scadimento nervoso e muscolare.
        un cuore allenato manterrà la lucidità neuromuscolare in grado di opporre una resistenza elevata ad un attacco, ma soprattutto una inaspettata energia di contrattacco.
        ecco perchè gli allenamenti delle arti marziali dovrebbero mirare ovviamente oltra alla tecnica sopraffina, allo sviluppo della capacità cardiaca e della potenza cardiaca.

        menez è un piacere leggerti anche in questa sezione

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        • menez
          SdS - Moderator
          • Aug 2005
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          #19
          in una fase di attacco della durata di pochi secondi lo sforzo è perfettamente anaerobico. La freq. cardiaca rimane stabile e inalterata, lo sforzo "si paga dopo", al termine dell'intervento la freq cardiaca sale vertiginosamente e avviene il pagamento attraverso l'ossidazione del debito contratto in quella manciata di secondi.
          La realtà non è proprio così in quanto le variabili in gioco sono tante ma di fatto il meccanismo è quello.
          per impostare degli allenamenti fruttuosi allora utilizzando il cardio potrò lavorare in cicli di resistenza allo sforzo di tipo blando, resistenza allo sforzo medio e resistenza allo sforzo elevato. Inoltre sulla esclusiva potenza e sulla forza massimale espressa a carico naturale (massimo del massimo).
          tuttavia spesso la combinazione pesi-corpo libero si dimostra vincente per la preparazione allo sforzo del combattimento.
          GUTTA CAVAT LAPIDEM
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          • jinx
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            #20
            Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
            in una fase di attacco della durata di pochi secondi lo sforzo è perfettamente anaerobico. La freq. cardiaca rimane stabile e inalterata, lo sforzo "si paga dopo", al termine dell'intervento la freq cardiaca sale vertiginosamente e avviene il pagamento attraverso l'ossidazione del debito contratto in quella manciata di secondi.
            La realtà non è proprio così in quanto le variabili in gioco sono tante ma di fatto il meccanismo è quello.
            per impostare degli allenamenti fruttuosi allora utilizzando il cardio potrò lavorare in cicli di resistenza allo sforzo di tipo blando, resistenza allo sforzo medio e resistenza allo sforzo elevato. Inoltre sulla esclusiva potenza e sulla forza massimale espressa a carico naturale (massimo del massimo).
            tuttavia spesso la combinazione pesi-corpo libero si dimostra vincente per la preparazione allo sforzo del combattimento.

            in questo senso secondo te quali sono i metodi migliori per l'allenamento della resistenza negli sport da combattimento?

            personalmente con lo studio e la mia esperienza mi trovo bene a utilizzare metodi che ritengo a "basso impatto muscolare" (come ad esempio la corsa). negli ultimi anni, invece, è molto in voga l'allenamento a circuito, con esercizi complessi e varianti, a corpo libero o con vari tipi di sovraccarichi, come ad esempio il ross training (e altri..), sebbene questo genere di allenamenti vadano a stancare notevolmente l'organismo e non si focalizzino su un'unica espressione della forza. non mi sembra sensato tentare di concentrare l'allenamento di forza, di potenza e di resistenza in questo unico tipo di sedute tra l'altro molto affaticanti. mi sembra più sensato invece dividere l'allenamento in sedute di forza/potenza con metodi simili a quello che hai descritto nell'altro tread in questa sezione, se si parla di striking, oppure di metodi che prendono più dal weightlifting, per gli sport di lotta, e affiancare a questi un allenamento tecnico e un allenamento di resistenza con metodi a basso impatto.

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