Stage con guro benjamin "lonely dog" rittiner

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  • shian
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    Stage con guro benjamin "lonely dog" rittiner

    Benjamin "Lonely Dog" Rittiner, responsabile europeo dei Dog Brothers, terrà un seminario intensivo di 10 ore in 2 giorni a Cocquio Trevisago (VA). Le date sono sabato 24 gennaio (dalle 14.00 alle 19.00) e domenica 25 gennaio (dalle 10.00 alle 15.00).
    L'iniziativa è degli amici della ASD Scuola di Combattimento Coquio e si segnala, oltre che per l'indubbio interesse tecnico, anche per un prezzo che trovo più che onesto:
    40 euro per due giorni/10 ore; 25 euro per un solo giorno/5 ore.
    Se vi interessa non contattate me ma direttamente loro:
    emidio.novali@libero.it - weenche@libero.it
    Tel.: 0332 701190 - 0332 743266
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    #2
    per massacrarsi con un bastone senza criterio non serve pagare bastava che ai tempi in cui facevo escrima negli incontri ci togliessero le protezioni....

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    • shian
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      #3
      Originariamente Scritto da rocky marciano Visualizza Messaggio
      per massacrarsi con un bastone senza criterio non serve pagare bastava che ai tempi in cui facevo escrima negli incontri ci togliessero le protezioni....
      Qui invece sta la differenza tra imparare e massacrarsi per niente
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      • rocky marciano
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        #4
        contento te contenti tutti. io penso che per imparare non serva proprio cercarsele senza protezioni anche in allenamento visto che già gli infortuni sono tanti e una carriera di un combattente dura già tanto poco così figuriamoci se uno non si tutela neanche un pò...
        così rischi che in due anni di allenamento sei già da buttare e in due anni francamente non è che si possa imparare proprio così tanto...

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        • shian
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          #5
          Lo stage non prevede combattimento senza protezioni. I Dogs insegnano le loro tecniche a tutti. Poi sta ad ognuno (se vuole) provare il full contact stick fighting senza protezioni ma non è obbligatorio.
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          • rocky marciano
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            #6
            pensavo fosse un principio della scuola il dover combattere senza protezioni...
            una specie di iniziazione.
            chiedo scusa per la critica.

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            • shian
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              #7
              Vi posto le mie impressioni post stage:

              Amici che si erano già allenati coi Dog mi avevano avvertito che avrei visto solo cose che già conoscevo. Io sono andato ugualmente perché mi piace verificare con mano.
              Ed ecco cosa ho visto.
              La prima mezz’ora “kali fitness” (parole del docente), ovvero corsa e ginnastica con l’ausilio dei bastoni. “La preparazione fisica è fondamentale per un fighter” e siamo d’accordo. Non mi convince invece la necessità di prendere tanto temo in uno stage dove, per definizione, uno vorrebbe concentrarsi sulla tecnica visto che ha poche ore a disposizione. Ognuno però ha la sua metodologia.
              Poi passiamo al roof block. Ci dice infatti che il primo giorno sarà dedicato a questa tecnica ed il secondo al’”umbrella” (intesa come parata con la punta del bastone verso il basso).
              Passiamo quindi a vedere alcuni esercizi per il roof block. Ecco, data la moltitudine di scuole di kali, ognuna col suo modo di parare, sarebbe stato forse utile spiegare in dettaglio come lui faceva il roof block, cosa che invece non è accaduta.
              Interessante invece l’osservazione dell’esercizio della “scala” come il migliore per il foot work. Su questo però mi ha sorpreso che Rittiner non usi il tradizionale schema a triangolo per uscire dalla traiettoria dei colpi in arrivo (tipico del Kali ma anche utilizzato dallo stesso Mark Denny a quanto mi risulta). Devo dire che questo è stato il punto meno convincente di tutto lo stage. Non condivido infatti il suo metodo di parare avanzando frontalmente verso l’avversario che sta tirando il colpo (e senza neanche usare la mano libera per rafforzare il roof block come faceva lui).
              Pienamente condivisibile il discorso sulle anche, mi stupisce anzi che molti l’abbiano trovato “innovativo”. Come mi diceva già diversi anni fa il mio maestro di savate, “qualunque disciplina vi capiti di praticare in futuro, se non vi dicono di usare le anche andatevene subito, state perdendo tempo”. L’uso corretto delle anche è basilare in qualunque tecnica, offensiva o difensiva, di qualunque disciplina da combattimento. Già me lo insegnavano nel lontano 1990 a shotokan ed io personalmente è la prima cosa che mi preoccupo di spiegare ai principianti. Mi sarei invece aspettato su questo tema un maggior approfondimento su come controllare la forza espressa dalle anche (per evitare ad esempio “l’avvitamento” sui colpi più potenti).
              Niente di nuovo (per me) anche per gli esercizi per l’allenamento delle parate, che utilizziamo in diverse versioni.
              Qualche riserva sull’esercizio di difesa al suolo (non mi è chiaro se ci faceva alzare così tanto le gambe per farci lavorare fisicamente o meno) mentre invece non mi è piaciuta per niente l’entrata in clinch con i bastoni (troppo rischiosa). Quanto all’”umbrella”, è una parata che da anni non insegno più perché al ritengo totalmente inefficace contro dei colpi ben caricati.
              In estrema sintesi: molte conferme ed alcune cose che non mi sono piaciute, quindi soddisfatto ma non esaltato.
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