Dal Corriere della sera:
L'aggressività ci dà piacere come il sesso
Studio di un'università americana sui topi: la violenza mette in moto nel cervello gli stessi neurotrasmettitori
ROMA - Sono moltissime le persone affascinate da sport violenti come il pugilato: questa indole potrebbe trovare spiegazione nel cervello, infatti l'aggressività provoca piacere come il sesso, le droghe e il cibo. Lo dimostra per la prima volta uno studio condotto alla Vanderbilt University presso Nashville e pubblicato sulla rivista Psychopharmacology che rileva anche una certa propensione alla «dipendenza da aggressività», come fosse una droga.
CIRCUITI DEL PIACERE - Gli esperimenti sui topi condotti da Maria Couppis mostrano che l'aggressività, al pari di sesso e cibo, mette in atto i circuiti del piacere nel cervello che comprendono il nucleo accumbens e lo striato ventrale dove è attivo il neurotrasmettitore del piacere, la dopamina. Sono accesi da stimoli sessuali, dai cibi di cui siamo ghiotti, dagli stupefacenti. La loro attivazione ingenera sensazione di piacere e può essere un'arma a doppio taglio perchè induce il desiderio di compiere nuovamente la stessa azione, per esempio drogarsi, che ha precedentemente indotto tale sensazione. Adesso gli esperti hanno scoperto che anche l'aggressività mette in moto gli stessi centri nervosi, segno che a sua volta si tratta di un comportamento gratificante che può indurre assefuazione.
BOTTE ALL'INTRUSO - Gli studiosi hanno osservato un topolino in una gabbietta con una femmina: il topo a un certo punto viene separato dalla femmina e messo in compagnia di un topo «intruso» precedentemente in una gabbietta adiacente. Il topolino allora diventa aggressivo contro l'ospite non gradito. Ma il bello è stato che quando gli sperimentatori hanno insegnato al topo «padrone di casa» che, abbassando una leva, poteva incontrare di nuovo l'intruso e «dargliele di santa ragione», il topolino, come contento di «menar le zampe» e dimentico della sua precedente compagnia, la femmina, ha cominciato a spingere la leva più volte. L'unica spiegazione è che il topolino provava piacere dalla violenza perpetrata sull'intruso. A riprova di ciò, iiniettando nel topolino inibitori della dopamina, istantaneamente il piacere svanisce e il topo smette di chiedere l'intruso per aggredirlo.Il piacere provato nel compierla, concludono gli esperti, motiva dunque l'impulso alla violenza.
14 gennaio 2008
E' certo una scoperta che conferma quello che l'esperienza aveva già intuito.
Credo che appunto per questi motivi sia bene incanalare e disciplinare questa connaturata dose di violenza che si possiede nelle arti marziali, che possono aiutare l'individuo particolarmente dotato di essa a controllarla;
Questo penso che valga anche per lo spettatore di particolari incontri cruenti, dove gli è possibile sfogare per interposta persona la stessa dose di "rabbia" che sente dentro.
Voi, sulla scorta della vostra esperienza, che ne pensate?
L'aggressività ci dà piacere come il sesso
Studio di un'università americana sui topi: la violenza mette in moto nel cervello gli stessi neurotrasmettitori
ROMA - Sono moltissime le persone affascinate da sport violenti come il pugilato: questa indole potrebbe trovare spiegazione nel cervello, infatti l'aggressività provoca piacere come il sesso, le droghe e il cibo. Lo dimostra per la prima volta uno studio condotto alla Vanderbilt University presso Nashville e pubblicato sulla rivista Psychopharmacology che rileva anche una certa propensione alla «dipendenza da aggressività», come fosse una droga.
CIRCUITI DEL PIACERE - Gli esperimenti sui topi condotti da Maria Couppis mostrano che l'aggressività, al pari di sesso e cibo, mette in atto i circuiti del piacere nel cervello che comprendono il nucleo accumbens e lo striato ventrale dove è attivo il neurotrasmettitore del piacere, la dopamina. Sono accesi da stimoli sessuali, dai cibi di cui siamo ghiotti, dagli stupefacenti. La loro attivazione ingenera sensazione di piacere e può essere un'arma a doppio taglio perchè induce il desiderio di compiere nuovamente la stessa azione, per esempio drogarsi, che ha precedentemente indotto tale sensazione. Adesso gli esperti hanno scoperto che anche l'aggressività mette in moto gli stessi centri nervosi, segno che a sua volta si tratta di un comportamento gratificante che può indurre assefuazione.
BOTTE ALL'INTRUSO - Gli studiosi hanno osservato un topolino in una gabbietta con una femmina: il topo a un certo punto viene separato dalla femmina e messo in compagnia di un topo «intruso» precedentemente in una gabbietta adiacente. Il topolino allora diventa aggressivo contro l'ospite non gradito. Ma il bello è stato che quando gli sperimentatori hanno insegnato al topo «padrone di casa» che, abbassando una leva, poteva incontrare di nuovo l'intruso e «dargliele di santa ragione», il topolino, come contento di «menar le zampe» e dimentico della sua precedente compagnia, la femmina, ha cominciato a spingere la leva più volte. L'unica spiegazione è che il topolino provava piacere dalla violenza perpetrata sull'intruso. A riprova di ciò, iiniettando nel topolino inibitori della dopamina, istantaneamente il piacere svanisce e il topo smette di chiedere l'intruso per aggredirlo.Il piacere provato nel compierla, concludono gli esperti, motiva dunque l'impulso alla violenza.
14 gennaio 2008
E' certo una scoperta che conferma quello che l'esperienza aveva già intuito.
Credo che appunto per questi motivi sia bene incanalare e disciplinare questa connaturata dose di violenza che si possiede nelle arti marziali, che possono aiutare l'individuo particolarmente dotato di essa a controllarla;
Questo penso che valga anche per lo spettatore di particolari incontri cruenti, dove gli è possibile sfogare per interposta persona la stessa dose di "rabbia" che sente dentro.
Voi, sulla scorta della vostra esperienza, che ne pensate?
Commenta