LA MUAY THAI : L'ARTE MARZIALE DEL POPOLO THAILANDESE
Di Marco De Cesaris(sito IMBA)
Di Marco De Cesaris(sito IMBA)
Le origini della Muay Thai si perdono nei secoli e risalgono a circa 2000 anni fa. La sua storia si lega indissolubilmente con la storia del suo popolo, i Thai che significa "uomini liberi". Fino al 300 a.C. gli Ao-Lai, come erano chiamati allora dai Cinesi, vivevano nella fertile provincia dello Yunnan, nella Cina Meridionale, ma la crescita e l'espansione della dinastia degli Han, costrinse gli Ao-Lai a
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Gli incontri venivano disputati sulla nuda terra con le mani bendate con corde, e a volte, per combattimenti rituali, bagnate di resina vegetale e ricoperte con frammenti di vetro con esiti profondamente lesivi sul fisico dei combattenti. Fino al 1920 l'arte guerriera era materia scolastica obbligatoria, e mancando l'uso di adeguate protezioni, era altissimo il numero di incidenti durante le sedute di allenamento. Nel 1930 il governo decise l'adozione di regolamenti più vicini al pugilato occidentale, introducendo il ring per gli incontri, le categorie di peso, e l'uso dei guantoni da quattro once.
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Vennero bandite le proiezioni d'anca, le testate e i calci diretti all'inguine mentre i colpi con le dita agli occhi e alla gola diventavano
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Il generale interesse nel mondo occidentale per gli sport da combattimento non ha risparmiato la Muay Thai. I Thailandesi sono giustamente orgogliosi del fatto che nessuna altra scuola farang (straniera) sia ancora riuscita ad insediare sostanzialmente la loro supremazia nelle competizioni. La Muay Thai è uno sport nazionale e se il sabato sera i turisti noteranno le caotiche strade di Bangkok insolitamente deserte è perché molti sono allo stadio o davanti al televisore per seguire gli incontri. Il paese pullula di scuole e può contare su un vivaio vastissimo di agonisti.
La stessa meticolosa attenzione è riservata alla diffusione della Muay Thai e della Muay Boran nel mondo. A contrapporsi alla furiosa contrapposizione di federazioni e sigle propria di altri sport da combattimento c'è la serena sorveglianza del Ministero dello Sport e Cultura Thailandese tramite le associazioni che gli fanno capo.
Una circostanza che consente agli amatori e agli sportivi che intendono avvicinare tali discipline di poter contare sempre su una costante e monitorata professionalità nell'insegnamento e ad omogenei criteri di sicurezza e modernità nei metodi di allenamento.
La Muay Thai in Italia per il governo thailandese ha un solo nome, il Maestro (Arjarn) Marco De Cesaris, dal 1993 unico rappresentante in Italia delle federazioni internazionali IAMTF. - IPMTF - EMTF - WMF; primo presidente e fondatore della FIMTE (Federazione Italiana Muay Thai Europa); direttore tecnico nazionale, segretario generale della EMTU (European Muay Thai Union), responsabile giudici e arbitri internazionali IAMTF(ora WMF. World muay thai federation)- WAKO.
Fondatore dell'IMBA International Muay Boran Accademy, e rappresentante dell'AITMA.
Direttore tecnico per la Muay Thai dell'unica federazione riconosciuta dal CONI la F.I.KB
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Una circostanza che consente agli amatori e agli sportivi che intendono avvicinare tali discipline di poter contare sempre su una costante e monitorata professionalità nell'insegnamento e ad omogenei criteri di sicurezza e modernità nei metodi di allenamento.
La Muay Thai in Italia per il governo thailandese ha un solo nome, il Maestro (Arjarn) Marco De Cesaris, dal 1993 unico rappresentante in Italia delle federazioni internazionali IAMTF. - IPMTF - EMTF - WMF; primo presidente e fondatore della FIMTE (Federazione Italiana Muay Thai Europa); direttore tecnico nazionale, segretario generale della EMTU (European Muay Thai Union), responsabile giudici e arbitri internazionali IAMTF(ora WMF. World muay thai federation)- WAKO.
Fondatore dell'IMBA International Muay Boran Accademy, e rappresentante dell'AITMA.
Direttore tecnico per la Muay Thai dell'unica federazione riconosciuta dal CONI la F.I.KB
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