INTEGRATORI: COME GIUDICARE SE IL PRODOTTO VALE IL PREZZO RICHIESTO
Spesso si sente dire che gli integratori Americani sono genericamente superiori a quelli Italiani. Ritengo che sia giusto, per poter giudicare, conoscere come nasce un integratore.
Ogni prodotto prende spunto da studi scientifici che provano l'utilità di quel nutriente o insieme di nutrienti. Ovviamente per essere affidabili al 100% gli studi devono essere seri e anche numerosi, effettuati da diverse organizzazioni e pubblicati su riviste scientifiche. Queste ricerche, nell'era dell'informazione, sono disponibili a tutti, Americani o Italiani.
Effettivamente si ha l'impressione che le novità arrivino prima sul mercato USA, e questo è dovuto non alla maggior informazione, ma a due motivi fondamentali:
1) la normativa negli USA è diversa dalla nostra: i prodotti non devono essere autorizzati dall'autorità sanitaria USA (FDA), le aziende sono praticamente libere di fare quello che vogliono. In questa situazione è ovvio che, non dovendo aspettare le decisioni delle autorità sanitarie, le aziende USA possono lanciare il prodotto in anteprima. Purtroppo però questo potrebbe mettere a rischio la salute dei consumatori, che non sono tutelati dall'autorità sanitaria. In Italia invece ogni prodotto, nuovo o standard, di importazione o fabbricato in Italia, deve passare il vaglio del Ministero della Sanità.
2) Il mercato USA è molto grande (vi sono molti consumatori) e recettivo per le novità, sia che esse funzionino sia che esse consistano solo in promesse vane. E' ovvio che in questa situazione molte aziende mettono comunque sul mercato le novità, anche se poi di questi prodotti alcuni non funzionano. Male che vada il prodotto inefficace è comunque venduto e poi non viene più riproposto.
Deve comunque essere evidente a tutti che i prodotti, ovunque siano fatti, per poter essere venduti legalmente in Italia devono rispettare le norme Italiane. Quindi sia la formulazione che il tipo di ingredienti devono essere secondo le norme Italiane e non secondo le norme del paese dove viene prodotto.
Comunque, una volta messa a punto la formulazione, l'azienda di integratori, sia Americana che Italiana, deve: procurarsi le materie prime e decidere dove e come produrre l'integratore. La scelta delle materie prime e della tecnologia produttiva non dipende assolutamente dal continente dove ha sede l'azienda di integratori.
- Materie prime. Le materie prime hanno un mercato internazionale ben definito e tutte le aziende attingono da questo mercato, indipendentemente dalla loro allocazione geografica. In particolare, gli aminoacidi, i loro derivati, le vitamine e moltissimi altri ingredienti sono prodotti da grosse multinazionali con sedi sia in Europa che in USA e in Giappone. A volte è anche complicato determinare se lo stabilimento di produzione è localizzato in Europa o negli USA o altrove. Per le proteine del latte il discorso è leggermente differente in quanto l'Europa produce più latte di quanto riesce a consumare e perciò il latte e i suoi derivati sono sovvenzionati dall'Unione Europea per poter essere esportati con più facilità. Ne deriva che produrre proteine de latte (sia caseine che siero di latte) è più conveniente in Europa. In questo caso quindi gli stabilimenti di produzione sono molto più numerosi in Europa che negli USA. Le multinazionali non hanno ideologie, producono sempre dove è più conveniente.
- Come produrre l'integratore. Per produrre qualsiasi cosa a regola d'arte, è fondamentale procurarsi la tecnologia produttiva. Per tecnologia produttiva si intendono i processi di: aromatizzazione, miscelazione, omogeneizzazione e solubilizzazione delle polveri e dei granulati, realizzazione di compresse e capsule omogenee, realizzazione di liquidi stabili nel tempo sia nel gusto che nella composizione. Queste tecnologie sono ampiamente disponibili da tempo sia in Europa che negli USA. Sono tecnologie ben conosciute e sfruttate nella realizzazione di innumerevoli preparati alimentari di ogni tipo. Non esiste una superiorità tecnologica Europea o Americana in questo campo. Una scelta comunque si pone: se realizzare impianti propri o utilizzare quelli industriali di aziende che lavorano conto terzi. La scelta solitamente cade su grandi e tecnologici impianti industriali che lavorano per conto terzi. Si hanno così a disposizione attrezzature sofisticate e personale addestrato e capace ad un prezzo ragionevole. Il risultato è un prodotto molto più qualitativo ad un costo inferiore. L'economia ha regole ben precise, non si può lavorare in maniera antieconomica. Le aziende private, non essendo finanziate dallo Stato come gli enti pubblici, devono chiudere i bilanci in attivo o almeno in pareggio. Se così non avviene l'azienda fallisce e chiude. Quindi nessuno lavora per regalare, non perché non voglia ma perché gli è impedito dalle ferree leggi dell'economia. Ogni costo aggiuntivo va messo sul prezzo finale del prodotto, sia il costo degli impianti di produzione che ogni altro costo, compreso i campioni omaggio. Bisogna rendersi conto che quando si riceve un campione omaggio del prodotto XY, il costo del campione lo si pagherà con gli interessi quando si acquisterà lo stesso prodotto XY.
Come giudicare se un prodotto è valido e se il prezzo di vendita è adeguato:
- Leggere attentamente l'elenco degli ingredienti e le informazioni nutrizionali su 100 grammi, e confrontare questi dati fra i prodotti che si intende acquistare. L'elenco degli ingredienti deve essere chiaro e comprensibile ed in ordine decrescente. Miscele di ingredienti con strani nomi personalizzati riportati nell'elenco non rappresentano particolari avanzamenti tecnici ma solo confusione per il consumatore a cui è reso difficile comprendere cosa il prodotto in effetti contenga (leggasi: fregatura). Le informazioni nutrizionali sono lo specchio del prodotto e sono il modo migliore per giudicarlo. Non importa cosa si dice in pubblicità ma cosa realmente il prodotto contiene e questo è il parametro di giudizio per sapere se il prezzo pagato per quel prodotto è giusto. Per esempio, un integratore proteico che contiene proteine inferiori all'80% e con percentuali di grassi superiori al 3-4% deve essere pagato meno di uno che contiene proteine al 90% con grassi inferiori al 1-2%. Questo perché le proteine meno raffinate, anche se qualitativamente buone, costano meno come materia prima di quelle più raffinate, senza grassi e al 90%. Questo indipendentemente da dove il prodotto è fatto.
- Qualità e valore delle materie prime. Il valore delle materie prime non è facilmente verificabile dal consumatore, soprattutto per quanto riguarda aminoacidi e derivati. Comunque le materie prime di produzione occidentale (USA, Europa e Giappone) hanno qualità e prezzi simili. Nel dubbio, richiedere il certificato di analisi delle materie prime contenute nel prodotto acquistato.
- Qualità organolettiche. La solubilità ed il gusto dei prodotti fanno parte del giudizio qualitativo che deve essere fatto sul prodotto. Un prodotto con buon gusto e buona solubilità è tecnologicamente superiore ad uno senza queste caratteristiche. Il costo di questa tecnologia è valore aggiunto per il prodotto. Quindi un prodotto solubile e buono vale di più di uno poco solubile e con gusto discutibile, ovviamente se il gusto e la solubilità non vengono ottenuti a scapito della funzionalità del prodotto.
Ora siete in condizioni di scegliere il Vostro integratore con più cognizione di causa. Recatevi da Vostro rivenditore e….Buona Scelta!
Giuseppe Campus
Spesso si sente dire che gli integratori Americani sono genericamente superiori a quelli Italiani. Ritengo che sia giusto, per poter giudicare, conoscere come nasce un integratore.
Ogni prodotto prende spunto da studi scientifici che provano l'utilità di quel nutriente o insieme di nutrienti. Ovviamente per essere affidabili al 100% gli studi devono essere seri e anche numerosi, effettuati da diverse organizzazioni e pubblicati su riviste scientifiche. Queste ricerche, nell'era dell'informazione, sono disponibili a tutti, Americani o Italiani.
Effettivamente si ha l'impressione che le novità arrivino prima sul mercato USA, e questo è dovuto non alla maggior informazione, ma a due motivi fondamentali:
1) la normativa negli USA è diversa dalla nostra: i prodotti non devono essere autorizzati dall'autorità sanitaria USA (FDA), le aziende sono praticamente libere di fare quello che vogliono. In questa situazione è ovvio che, non dovendo aspettare le decisioni delle autorità sanitarie, le aziende USA possono lanciare il prodotto in anteprima. Purtroppo però questo potrebbe mettere a rischio la salute dei consumatori, che non sono tutelati dall'autorità sanitaria. In Italia invece ogni prodotto, nuovo o standard, di importazione o fabbricato in Italia, deve passare il vaglio del Ministero della Sanità.
2) Il mercato USA è molto grande (vi sono molti consumatori) e recettivo per le novità, sia che esse funzionino sia che esse consistano solo in promesse vane. E' ovvio che in questa situazione molte aziende mettono comunque sul mercato le novità, anche se poi di questi prodotti alcuni non funzionano. Male che vada il prodotto inefficace è comunque venduto e poi non viene più riproposto.
Deve comunque essere evidente a tutti che i prodotti, ovunque siano fatti, per poter essere venduti legalmente in Italia devono rispettare le norme Italiane. Quindi sia la formulazione che il tipo di ingredienti devono essere secondo le norme Italiane e non secondo le norme del paese dove viene prodotto.
Comunque, una volta messa a punto la formulazione, l'azienda di integratori, sia Americana che Italiana, deve: procurarsi le materie prime e decidere dove e come produrre l'integratore. La scelta delle materie prime e della tecnologia produttiva non dipende assolutamente dal continente dove ha sede l'azienda di integratori.
- Materie prime. Le materie prime hanno un mercato internazionale ben definito e tutte le aziende attingono da questo mercato, indipendentemente dalla loro allocazione geografica. In particolare, gli aminoacidi, i loro derivati, le vitamine e moltissimi altri ingredienti sono prodotti da grosse multinazionali con sedi sia in Europa che in USA e in Giappone. A volte è anche complicato determinare se lo stabilimento di produzione è localizzato in Europa o negli USA o altrove. Per le proteine del latte il discorso è leggermente differente in quanto l'Europa produce più latte di quanto riesce a consumare e perciò il latte e i suoi derivati sono sovvenzionati dall'Unione Europea per poter essere esportati con più facilità. Ne deriva che produrre proteine de latte (sia caseine che siero di latte) è più conveniente in Europa. In questo caso quindi gli stabilimenti di produzione sono molto più numerosi in Europa che negli USA. Le multinazionali non hanno ideologie, producono sempre dove è più conveniente.
- Come produrre l'integratore. Per produrre qualsiasi cosa a regola d'arte, è fondamentale procurarsi la tecnologia produttiva. Per tecnologia produttiva si intendono i processi di: aromatizzazione, miscelazione, omogeneizzazione e solubilizzazione delle polveri e dei granulati, realizzazione di compresse e capsule omogenee, realizzazione di liquidi stabili nel tempo sia nel gusto che nella composizione. Queste tecnologie sono ampiamente disponibili da tempo sia in Europa che negli USA. Sono tecnologie ben conosciute e sfruttate nella realizzazione di innumerevoli preparati alimentari di ogni tipo. Non esiste una superiorità tecnologica Europea o Americana in questo campo. Una scelta comunque si pone: se realizzare impianti propri o utilizzare quelli industriali di aziende che lavorano conto terzi. La scelta solitamente cade su grandi e tecnologici impianti industriali che lavorano per conto terzi. Si hanno così a disposizione attrezzature sofisticate e personale addestrato e capace ad un prezzo ragionevole. Il risultato è un prodotto molto più qualitativo ad un costo inferiore. L'economia ha regole ben precise, non si può lavorare in maniera antieconomica. Le aziende private, non essendo finanziate dallo Stato come gli enti pubblici, devono chiudere i bilanci in attivo o almeno in pareggio. Se così non avviene l'azienda fallisce e chiude. Quindi nessuno lavora per regalare, non perché non voglia ma perché gli è impedito dalle ferree leggi dell'economia. Ogni costo aggiuntivo va messo sul prezzo finale del prodotto, sia il costo degli impianti di produzione che ogni altro costo, compreso i campioni omaggio. Bisogna rendersi conto che quando si riceve un campione omaggio del prodotto XY, il costo del campione lo si pagherà con gli interessi quando si acquisterà lo stesso prodotto XY.
Come giudicare se un prodotto è valido e se il prezzo di vendita è adeguato:
- Leggere attentamente l'elenco degli ingredienti e le informazioni nutrizionali su 100 grammi, e confrontare questi dati fra i prodotti che si intende acquistare. L'elenco degli ingredienti deve essere chiaro e comprensibile ed in ordine decrescente. Miscele di ingredienti con strani nomi personalizzati riportati nell'elenco non rappresentano particolari avanzamenti tecnici ma solo confusione per il consumatore a cui è reso difficile comprendere cosa il prodotto in effetti contenga (leggasi: fregatura). Le informazioni nutrizionali sono lo specchio del prodotto e sono il modo migliore per giudicarlo. Non importa cosa si dice in pubblicità ma cosa realmente il prodotto contiene e questo è il parametro di giudizio per sapere se il prezzo pagato per quel prodotto è giusto. Per esempio, un integratore proteico che contiene proteine inferiori all'80% e con percentuali di grassi superiori al 3-4% deve essere pagato meno di uno che contiene proteine al 90% con grassi inferiori al 1-2%. Questo perché le proteine meno raffinate, anche se qualitativamente buone, costano meno come materia prima di quelle più raffinate, senza grassi e al 90%. Questo indipendentemente da dove il prodotto è fatto.
- Qualità e valore delle materie prime. Il valore delle materie prime non è facilmente verificabile dal consumatore, soprattutto per quanto riguarda aminoacidi e derivati. Comunque le materie prime di produzione occidentale (USA, Europa e Giappone) hanno qualità e prezzi simili. Nel dubbio, richiedere il certificato di analisi delle materie prime contenute nel prodotto acquistato.
- Qualità organolettiche. La solubilità ed il gusto dei prodotti fanno parte del giudizio qualitativo che deve essere fatto sul prodotto. Un prodotto con buon gusto e buona solubilità è tecnologicamente superiore ad uno senza queste caratteristiche. Il costo di questa tecnologia è valore aggiunto per il prodotto. Quindi un prodotto solubile e buono vale di più di uno poco solubile e con gusto discutibile, ovviamente se il gusto e la solubilità non vengono ottenuti a scapito della funzionalità del prodotto.
Ora siete in condizioni di scegliere il Vostro integratore con più cognizione di causa. Recatevi da Vostro rivenditore e….Buona Scelta!
Giuseppe Campus
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