Tom Pryce incident.
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La morte
Pryce alla guida della Shadow nel 1975
Pryce cominciò la stagione 1977 sempre sulla Shadow con il compagno di squadra, l'italiano Renzo Zorzi. Dopo le prime due gare in Argentina e in Brasile, la terza fu fatale per lui: morì in un incidente assurdo, ma allo stesso tempo fra i più impressionanti ed incredibili nella storia della Formula 1. Alla fine del 21º giro del Gran Premio del Sud Africa corso a Kyalami, il 5 marzo 1977, Renzo Zorzi era costretto al ritiro per problemi nel serbatoio della benzina che provocarono un piccolo ma pericoloso focolaio di incendio. La macchina di Zorzi si era fermata all'altezza del rettilineo dei box, proprio di fronte agli stessi sul lato erboso opposto. Due inservienti decisero di attraversare la pista con gli estintori per spegnere il fuoco, mentre il pilota italiano era già uscito da tempo dalla macchina. Contemporaneamente, però, non esistendo ancora la "safety car", la corsa continuava: sopraggiunsero le vetture di Hans Joachim Stuck e quella di Pryce che, data la conformazione del terreno (c'era un dosso sul rettilineo) non videro i commissari. Stuck passò senza colpire il primo inserviente, ma il secondo, uno studente olandese di appena 19 anni, Jansen van Vuuren, venne travolto e letteralmente smembrato dalla macchina di Pryce (nella sequenza video dell'incidente è visibile il corpo del ragazzo che dopo l'impatto si innalza in aria squarciandosi in più parti). Il corpo dell'inserviente era talmente martoriato ed irriconoscibile al punto di dover radunare tutti i suoi colleghi e identificarlo quindi per esclusione,[1] perché gli addetti dell'obitorio, infatti, dopo averlo coperto con una tela bianca, si rifiutarono categoricamente di effettuare ulteriori accertamenti sul corpo.
L'impatto era stato di modesta entità per la macchina di Pryce, che aveva riportato soltanto lievi danni sul musetto, ma l'estintore che van Vuuren aveva con sé - che ovviamente gli sfuggì di mano - colpì Pryce sulla testa. L'effetto fu devastante: il peso dell'estintore (circa una decina di chili, moltiplicati poi per la velocità della vettura che, in quel tratto, era di circa 275 km/h) abbattutosi sulla testa dello sfortunato pilota si tradusse in una forza d'urto di qualche centinaio di chili che, dopo avergli letteralmente strappato il casco, gli fracassò il cranio provocandone anche una parziale decapitazione, uccidendolo all'istante. A questo punto la macchina, con Pryce praticamente già cadavere e quindi senza guida, proseguì la sua corsa diminuendo gradualmente la velocità, sbandando sulla destra. In prossimità della curva "Crowthorne", infine, la vettura urtò la Ligier di Jacques Laffite e concluse la sua corsa trascinandola con se contro le barriere. Laffite, fortunatamente, non riportò gravi conseguenze.Originariamente Scritto da SeanTu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
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cioè l'auto ha travolto il soccorritore 19 enne che aveva l'estintore in mano uccidendolo, l'estintore poi gli è finito in testa a oltre 200 km/h? pazzescoOriginariamente Scritto da andrs92quindi mi state dicendo che i pesi non servono assolutamente a niente per lo sviluppo della massa muscolare?
...ciao ANDRIO...
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Originariamente Scritto da Argor Visualizza Messaggioincompetenza!! questo è il fatto più grave
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Originariamente Scritto da Argor Visualizza Messaggiosi ho visto ma il ragazzino secondo me non aveva nulla nella testa va bene tutto quello che vuoi ma nessuno gli ha insegnato a guardare la strada prima di attraversare?
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Originariamente Scritto da Argor Visualizza Messaggiosi ho visto ma il ragazzino secondo me non aveva nulla nella testa va bene tutto quello che vuoi ma nessuno gli ha insegnato a guardare la strada prima di attraversare?Originariamente Scritto da Pescalei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt
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C'era un dosso che impediva la visuale.
Inoltre a quella velocità non ti accorgi di niente e se lo fai non hai il tempo di far nulla. Una macchina che va a 300 km/h percorre circa 90 metri al secondo,spaventoso.
Le misure di sicurezza c'erano, ma è normale che con gli anni sono aumentate . E' anche "grazie" a sciagure del genere che si capisce dove migliorare.
Un incidente del genere nella F1 attuale infatti è da ritenersi impossibile.
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