ragazzi io per il reparto sportivo della Règie ho sempre avuto ammirazione, possono piacere o no a livello estetico ma le prestazioni parlano sempre molto chiaro
QUESTIONE DI TAGLIO Fino a oggi (o forse si dovrebbe usare il passato e dire fino a ieri) la versione più sportiva della gamma Mégane ha sempre pensato più ad appagare il piede destro del suo pilota che non la vista degli astanti. Con l'avvento della nuova generazione le cose sono però destinate a cambiare in meglio, almeno per chi ama i look vistosetti. Il modello più recente è infatti disponibile con una carrozzeria a tre porte più filante e muscolosa che, rispetto alla geometrica progenitrice, rappresenta una base migliore per realizzare un allestimento da sparo.
NON C'E' DUE SENZA TRE E' proprio su questa coupé sui generis che hanno messo le mani gli uomini della Renault Sport per confezionare la grintosa variante siglata appunto R.S.. Le due lettere sono ormai un ritornello nel listino delle Régie, visto che dall'atelier transalpino escono già la Twingo e la Clio R.S., oltre alle Renault destinate a competere in ogni angolo del pianeta. La ricetta degli uomini Renault Sport non usa ingredienti molto diversi dal solito, anche se stavolta il risultato alla fine è decisamente più pepato. Perché l'occhio abbia la sua parte, la sagoma atletica della Mégane a tre porte è impreziosita da numerosi dettagli di gusto racing. Il più evidente è senza dubbio il fascione paraurti sotto cui si apre una grande presa d'aria frontale solcata da un alettone ispirato alla Formula 1, affilato come una spada e ornato alle estremità dalle luci diurne a Led.
BODY BUILDER Restando nella parte bassa della carrozzeria, lo sguardo indugia sui passaruota spallatissimi, che mettono su qualche centimetro in larghezza per dare un tetto alle nuove ruote da 18" o 19". Dietro le loro razze non passano inosservate le pinze anteriori Brembo a quattro pistoncini, che lavorano dischi ventilati da 340 mm, mentre al posteriore le pinze sono a due pistoncini e mordono dischi pieni da 296 mm. Sul lato B il protagonista assoluto è invece il diffusore con al centro un unico terminale di scarico grosso come la bocca di un pesce siluro. Passando all'interno dell'abitacolo, si fanno notare soprattutto il volante e i sedili sportivi, rimpiazzabili a pagamento con altri più profilati e scenografici firmati Recaro, oltre alla pedaliera in alluminio.
TESTA O CROCE? Il lavoro più prezioso fatto dai tecnici di Renault Sport Technologies è quello oscuro, che non si vede a occhio nudo ma che si sente poi nella guida, a livello di assetto come di motore. Quanto al telaio, la Casa propone ai clienti due alternative. La prima si chiama Sport, è quella più tranquilla (si fa sempre per modo di dire) e adotta una taratura delle sospensioni rigida sì ma non estrema, studiata per un impiego anche quotidiano e non solo per la guida con il coltello tra i denti. La seconda si chiama invece Cup e prevede una regolazione molto più pistaiola. La rigidità complessiva del telaio cresce del 15%. A completare il quadro arriva anche un differenziale a slittamento limitato che migliora motricità e direzionalità quando una ruota inizia a slittare e fatica a scaricare a terra la potenza.
A TUTTA FORZA Questa eventualità non è affatto remota, vista l'esuberanza del motore, un due litri turbo benzina che è un'evoluzione profonda di quello della "vecchia" Mégane. Il 25% dei pezzi è nuovo, con pistoni, bielle, valvole al sodio e condotti di aspirazione inediti. Anche il turbo, di tipo twin scroll, è rivisto, assieme all'intercooler, per migliorare il rendimento sin dai regimi più bassi e renderlo il più costante possibile. Complice anche la fasatura variabile delle valvole di aspirazione, i risultati al banco sono molto lusinghieri. La potenza massima è di 250 cv al regime tutto sommato tranquillo di 5.500 giri. Il picco di coppia è raggiunto invece a 3.000 giri ed è di 340 Nm, l'80% dei quali disponibili già a 1.900 giri. Su strada simili valori si traducono in una velocità massima di 250 km/h e in un crono di 6,1 secondi nello 0-100, grazie anche al dispositivo Power Start, una sorta di launch control che migliora la fase di spunto. Quanto ai consumi, la percorrenza media dichiarata è di 11,9 km/litro.
SI PARTE DA 27.000 EURO La Mégane R.S. è attesa su strada a dicembre. La gamma prevede una versione d’accesso venduta a prezzo di circa 27.000 euro, dotata del telaio Sport e già allestita di tutto punto. Del suo equipaggiamento standard fanno parte tra le altre cose i cerchi in lega da 18", il clima automatico bizona, il cruise control, i sensori di parcheggio posteriori e l’R.S. Setting Management, un sistema che permette di settare l’Esp su tre modalità intervenendo anche sulla risposta dell’acceleratore. Su questa base si possono poi montare pacchetti e accessori vari, compresi rivestimenti in pelle e tetto panoramico. Per la clientela più sportiva spiccano soprattutto il Pack Cup (con telaio appunto Cup, differenziale autobloccante, sedili Recaro e pinze freno rosse) e l’R.S. Diplay, un sistema elettronico che permette di raccogliere e gestire numerosi parametri tra cui i valori relativi a potenza istantanea erogata, temperature, accelerazione laterale e longitudinale, tempi sul giro e nello 0-100.
QUESTIONE DI TAGLIO Fino a oggi (o forse si dovrebbe usare il passato e dire fino a ieri) la versione più sportiva della gamma Mégane ha sempre pensato più ad appagare il piede destro del suo pilota che non la vista degli astanti. Con l'avvento della nuova generazione le cose sono però destinate a cambiare in meglio, almeno per chi ama i look vistosetti. Il modello più recente è infatti disponibile con una carrozzeria a tre porte più filante e muscolosa che, rispetto alla geometrica progenitrice, rappresenta una base migliore per realizzare un allestimento da sparo.
NON C'E' DUE SENZA TRE E' proprio su questa coupé sui generis che hanno messo le mani gli uomini della Renault Sport per confezionare la grintosa variante siglata appunto R.S.. Le due lettere sono ormai un ritornello nel listino delle Régie, visto che dall'atelier transalpino escono già la Twingo e la Clio R.S., oltre alle Renault destinate a competere in ogni angolo del pianeta. La ricetta degli uomini Renault Sport non usa ingredienti molto diversi dal solito, anche se stavolta il risultato alla fine è decisamente più pepato. Perché l'occhio abbia la sua parte, la sagoma atletica della Mégane a tre porte è impreziosita da numerosi dettagli di gusto racing. Il più evidente è senza dubbio il fascione paraurti sotto cui si apre una grande presa d'aria frontale solcata da un alettone ispirato alla Formula 1, affilato come una spada e ornato alle estremità dalle luci diurne a Led.
BODY BUILDER Restando nella parte bassa della carrozzeria, lo sguardo indugia sui passaruota spallatissimi, che mettono su qualche centimetro in larghezza per dare un tetto alle nuove ruote da 18" o 19". Dietro le loro razze non passano inosservate le pinze anteriori Brembo a quattro pistoncini, che lavorano dischi ventilati da 340 mm, mentre al posteriore le pinze sono a due pistoncini e mordono dischi pieni da 296 mm. Sul lato B il protagonista assoluto è invece il diffusore con al centro un unico terminale di scarico grosso come la bocca di un pesce siluro. Passando all'interno dell'abitacolo, si fanno notare soprattutto il volante e i sedili sportivi, rimpiazzabili a pagamento con altri più profilati e scenografici firmati Recaro, oltre alla pedaliera in alluminio.
TESTA O CROCE? Il lavoro più prezioso fatto dai tecnici di Renault Sport Technologies è quello oscuro, che non si vede a occhio nudo ma che si sente poi nella guida, a livello di assetto come di motore. Quanto al telaio, la Casa propone ai clienti due alternative. La prima si chiama Sport, è quella più tranquilla (si fa sempre per modo di dire) e adotta una taratura delle sospensioni rigida sì ma non estrema, studiata per un impiego anche quotidiano e non solo per la guida con il coltello tra i denti. La seconda si chiama invece Cup e prevede una regolazione molto più pistaiola. La rigidità complessiva del telaio cresce del 15%. A completare il quadro arriva anche un differenziale a slittamento limitato che migliora motricità e direzionalità quando una ruota inizia a slittare e fatica a scaricare a terra la potenza.
A TUTTA FORZA Questa eventualità non è affatto remota, vista l'esuberanza del motore, un due litri turbo benzina che è un'evoluzione profonda di quello della "vecchia" Mégane. Il 25% dei pezzi è nuovo, con pistoni, bielle, valvole al sodio e condotti di aspirazione inediti. Anche il turbo, di tipo twin scroll, è rivisto, assieme all'intercooler, per migliorare il rendimento sin dai regimi più bassi e renderlo il più costante possibile. Complice anche la fasatura variabile delle valvole di aspirazione, i risultati al banco sono molto lusinghieri. La potenza massima è di 250 cv al regime tutto sommato tranquillo di 5.500 giri. Il picco di coppia è raggiunto invece a 3.000 giri ed è di 340 Nm, l'80% dei quali disponibili già a 1.900 giri. Su strada simili valori si traducono in una velocità massima di 250 km/h e in un crono di 6,1 secondi nello 0-100, grazie anche al dispositivo Power Start, una sorta di launch control che migliora la fase di spunto. Quanto ai consumi, la percorrenza media dichiarata è di 11,9 km/litro.
SI PARTE DA 27.000 EURO La Mégane R.S. è attesa su strada a dicembre. La gamma prevede una versione d’accesso venduta a prezzo di circa 27.000 euro, dotata del telaio Sport e già allestita di tutto punto. Del suo equipaggiamento standard fanno parte tra le altre cose i cerchi in lega da 18", il clima automatico bizona, il cruise control, i sensori di parcheggio posteriori e l’R.S. Setting Management, un sistema che permette di settare l’Esp su tre modalità intervenendo anche sulla risposta dell’acceleratore. Su questa base si possono poi montare pacchetti e accessori vari, compresi rivestimenti in pelle e tetto panoramico. Per la clientela più sportiva spiccano soprattutto il Pack Cup (con telaio appunto Cup, differenziale autobloccante, sedili Recaro e pinze freno rosse) e l’R.S. Diplay, un sistema elettronico che permette di raccogliere e gestire numerosi parametri tra cui i valori relativi a potenza istantanea erogata, temperature, accelerazione laterale e longitudinale, tempi sul giro e nello 0-100.
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