180 CV e meno di 180 kg: ecco l'erede della RSV 1000 R Factory!
Le indiscrezioni sulla nuova Aprilia RSV 1000 Factory parlano chiaramente di circa 180 CV e meno di 180 kg...: certo è ancora presto per essere certi che questo dato sia veritiero, ma di certo la RSV4 stradale sarà una delle moto più veloci ed affascinanti del 2009, viste le prime immagini ufficiali e visti i primi dati tecnici ufficiali rilasciati dalla Casa di Noale.
Quattro cilindri, 999 cc a V di 65° (guardacaso come i motori Ferrari V12 F1 dei primi anni ’90…ma poi spiegheremo il perché…) la nuova moto, che debutterà nel mondiale Superbike 2009, segue per filo e per segno la tradizione Aprilia, che da sempre vuole prodotti assolutamente innovativi sotto il profilo tecnico ed estetico.
Lo schema motore a V4, ne è solo un esempio, ma sono l’impiego di una elettronica “totale”, la leggerezza e la compattezza estrema ad essere i fiori all’occhiello di una moto che si annuncia davvero eccezionale.
Aprilia RSV4 Factory è spinta dal motore più rivoluzionario e potente mai costruito da Aprilia: un quattro cilindri a V di 65°. Non si tratta di una V casuale: l’Ing. Claudio Lombardi, che ha curato lo sviluppo del propulsore Aprilia è stato capo dei motoristi Ferrari F1 a cavallo tra gli anni ’80 e ’90…e tutta la sua “produzione” era caratterizzata da questa particolare V. Naturale, dunque, che Lombardi tornasse sul suo “pezzo forte”, essendo quella dei tecnici telaisti l’esigenza di avere un motore il più compatto possibile da un punto di vista longitudinale, esattamente come era compatto il V60 che spingeva la RSV 1000.
L’architettura “inedita” ha consentito la realizzazione di un motore con ingombro longitudinale incredibilmente ridotto favorendo la centralizzazione delle masse e la realizzazione di una ciclistica estremamente performante (interasse compatto, forcellone lungo). Inoltre, un quattro cilindri con questa configurazione risulta così stretto da permettere alesaggi maggiori a tutto vantaggio di una maggiore respirazione e del raggiungimento di regimi più elevati a tutto favore dell’ingombro trasversale, fondamentale per l’aerodinamica e per la maneggevolezza (caratteristica per la quale le moto Aprilia sono storicamente un punto di assoluto riferimento sullo scenario motociclistico).
Il basamento è monoblocco con canne cilindro integrate, per offrire il massimo della rigidezza e della costanza di rendimento. E i condotti di aspirazione sono a lunghezza variabile.Ogni bancata ha un servomotore dedicato che opera esclusivamente sui due rispettivi corpi farfallati.
![](http://www.racewaynews.net/immagini/articoli/2233/4a.jpg)
![](http://www.racewaynews.net/immagini/articoli/2233/9a.jpg)
Le indiscrezioni sulla nuova Aprilia RSV 1000 Factory parlano chiaramente di circa 180 CV e meno di 180 kg...: certo è ancora presto per essere certi che questo dato sia veritiero, ma di certo la RSV4 stradale sarà una delle moto più veloci ed affascinanti del 2009, viste le prime immagini ufficiali e visti i primi dati tecnici ufficiali rilasciati dalla Casa di Noale.
Quattro cilindri, 999 cc a V di 65° (guardacaso come i motori Ferrari V12 F1 dei primi anni ’90…ma poi spiegheremo il perché…) la nuova moto, che debutterà nel mondiale Superbike 2009, segue per filo e per segno la tradizione Aprilia, che da sempre vuole prodotti assolutamente innovativi sotto il profilo tecnico ed estetico.
Lo schema motore a V4, ne è solo un esempio, ma sono l’impiego di una elettronica “totale”, la leggerezza e la compattezza estrema ad essere i fiori all’occhiello di una moto che si annuncia davvero eccezionale.
Aprilia RSV4 Factory è spinta dal motore più rivoluzionario e potente mai costruito da Aprilia: un quattro cilindri a V di 65°. Non si tratta di una V casuale: l’Ing. Claudio Lombardi, che ha curato lo sviluppo del propulsore Aprilia è stato capo dei motoristi Ferrari F1 a cavallo tra gli anni ’80 e ’90…e tutta la sua “produzione” era caratterizzata da questa particolare V. Naturale, dunque, che Lombardi tornasse sul suo “pezzo forte”, essendo quella dei tecnici telaisti l’esigenza di avere un motore il più compatto possibile da un punto di vista longitudinale, esattamente come era compatto il V60 che spingeva la RSV 1000.
L’architettura “inedita” ha consentito la realizzazione di un motore con ingombro longitudinale incredibilmente ridotto favorendo la centralizzazione delle masse e la realizzazione di una ciclistica estremamente performante (interasse compatto, forcellone lungo). Inoltre, un quattro cilindri con questa configurazione risulta così stretto da permettere alesaggi maggiori a tutto vantaggio di una maggiore respirazione e del raggiungimento di regimi più elevati a tutto favore dell’ingombro trasversale, fondamentale per l’aerodinamica e per la maneggevolezza (caratteristica per la quale le moto Aprilia sono storicamente un punto di assoluto riferimento sullo scenario motociclistico).
Il basamento è monoblocco con canne cilindro integrate, per offrire il massimo della rigidezza e della costanza di rendimento. E i condotti di aspirazione sono a lunghezza variabile.Ogni bancata ha un servomotore dedicato che opera esclusivamente sui due rispettivi corpi farfallati.
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