Un giovane attore appena uscito dalla Accademia d'Arte Drammatica, è in cerca di una parte in un qualsiasi spettacolo teatrale. Un giorno lo chiama un impresario per un colloquio:
- Salve, io ho preso il suo curriculum alla Accademia, ho visto che
lei ha avuto dei voti brillantissimi ed i complimenti di tutti gli
insegnanti. Le faccio i miei complimenti!
- La ringrazio!
- Veniamo al dunque... io avrei una particina molto piccola nello
spettacolo che andrà in scena fra un paio di giorni. Purtroppo la
comparsa designata per questa parte si è ammalata e così abbiamo pensato di chiamare lei. Mi dispiace che non ha avuto il tempo di partecipare alle prove, tanto si tratta di una battuta sola. Accetta?
- Certamente, anche se è una battuta sola si tratta pur sempre del mio primo lavoro!
L'impresario gli da allora il copione e gli dice di trovarsi in
teatro il giorno della prima almeno tre ore in anticipo per sottoporsi al trucco. L'attore torna a casa e si legge tutto il copione. A pagina venti, all'inizio del secondo atto, evidenziata, c'è la sua battuta: scena in solitaria, effetti sonori di vento, luci soffuse, ad un tratto un rumore sordo, poi: "M'è parso d'aver udito un tonfo!"
E' felicissimo, già si immedesima e si sente sul palco di fronte ad
un pubblico vero. Così per tutti e due i giorni prova la sua battuta
in tutte le varianti, tragica, drammatica, mistica, con voce nasale:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo.
M'è parso d'aver udito un tonfo...
Sotto la doccia:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
Quando va in macchina:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
A letto prima di addormentarsi:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo.
M'è parso d'aver udito un tonfo.
Arriva finalmente il giorno della prima. E' nervosissimo e non fa altro che ripetere la sua battuta a mente e a voce, mentre sta indossando il costume di scena, al trucco:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo.
M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
E' in scena, il sipario è chiuso e le luci sono spente, sta per
iniziare il secondo atto, lui ha ormai una cantilena ritmata in mente:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
Si apre il sipario, le luci si alzano, si sente l'effetto del vento
e poi un grande botto. Lui si gira di scatto:
- CHE ***** è STATO?!?
Ippo
- Salve, io ho preso il suo curriculum alla Accademia, ho visto che
lei ha avuto dei voti brillantissimi ed i complimenti di tutti gli
insegnanti. Le faccio i miei complimenti!
- La ringrazio!
- Veniamo al dunque... io avrei una particina molto piccola nello
spettacolo che andrà in scena fra un paio di giorni. Purtroppo la
comparsa designata per questa parte si è ammalata e così abbiamo pensato di chiamare lei. Mi dispiace che non ha avuto il tempo di partecipare alle prove, tanto si tratta di una battuta sola. Accetta?
- Certamente, anche se è una battuta sola si tratta pur sempre del mio primo lavoro!
L'impresario gli da allora il copione e gli dice di trovarsi in
teatro il giorno della prima almeno tre ore in anticipo per sottoporsi al trucco. L'attore torna a casa e si legge tutto il copione. A pagina venti, all'inizio del secondo atto, evidenziata, c'è la sua battuta: scena in solitaria, effetti sonori di vento, luci soffuse, ad un tratto un rumore sordo, poi: "M'è parso d'aver udito un tonfo!"
E' felicissimo, già si immedesima e si sente sul palco di fronte ad
un pubblico vero. Così per tutti e due i giorni prova la sua battuta
in tutte le varianti, tragica, drammatica, mistica, con voce nasale:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo.
M'è parso d'aver udito un tonfo...
Sotto la doccia:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
Quando va in macchina:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
A letto prima di addormentarsi:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo.
M'è parso d'aver udito un tonfo.
Arriva finalmente il giorno della prima. E' nervosissimo e non fa altro che ripetere la sua battuta a mente e a voce, mentre sta indossando il costume di scena, al trucco:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo.
M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
E' in scena, il sipario è chiuso e le luci sono spente, sta per
iniziare il secondo atto, lui ha ormai una cantilena ritmata in mente:
- M'è parso d'aver udito un tonfo. M'è parso d'aver udito un tonfo...
Si apre il sipario, le luci si alzano, si sente l'effetto del vento
e poi un grande botto. Lui si gira di scatto:
- CHE ***** è STATO?!?
Ippo
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