E ora nessuno può vendere
i dischi dei Pink Floyd
di ERNESTO ASSANTE
LA REPUBBLICA.IT
Se avete l'intenzione di passare Ferragosto ascoltando i Pink Floyd, assicuratevi di avere già nel vostro lettore mp3 i brani della band di Gilmour e Waters. Si, perché tutti gli album realizzati dalla band dopo Dark Side of the Moon, da Wish You were Here a The Wall, da Animals a The Final Cut, non sono più disponibili nei negozi digitali e i brani non possono essere più scaricati. Il motivo? il contratto che la band aveva con la Emi è scaduto il 30 giugno e non è ancora stato rinnovato. I cd, quelli stampati dalla Emi prima della fine del contratto, sono ancora nei negozi, ma la casa discografica inglese non può stamparne altri e se le scorte non sono sufficienti potrebbe capitare di non trovare più i dischi nei negozi.
Il management dei Pink Folyd ha iniziato le trattative con tutte le major interessate ad acquisire il catalogo della band circa diciotto mesi fa, e ogni casa discografica ha presentato le sue proposte sia sul fronte economico sia su quello del marketing, ma nessuno ha ancora vinto la gara, soprattutto a causa della cifra, troppo elevata, che i Floyd richiedono. La perdita del catalogo della band inglese è un ennesimo colpo per la Emi che non solo ha già perso, negli ultimi anni, formazioni come i Radiohead e personaggi del calibro di Paul McCartney, ma che ha anche forti debiti che non riesce a ripianare.
Il contratto con i Pink Floyd è uno dei più interessanti per la discografia: dal 1991 la band inglese ha venduto, solo negli Usa, 36,2 milioni di copie di cd, comprese 654mila nel 2009 e circa 311mila quest'anno, a cui vanno aggiunti circa 6,5 milioni di download, 587mila solo nel 2010. Va ricordato che i Pink Floyd non realizzano dischi nuovi dal 1994 e che l'ultima produzione è il live di "The Wall" del 2000.
Lo scorso marzo i Pink Floyd si opposero alla vendita delle singole tracce dei loro album sui siti come iTunes e Amazon e una corte inglese diede loro ragione.
(14 agosto 2010) ©
i dischi dei Pink Floyd
di ERNESTO ASSANTE
LA REPUBBLICA.IT
Se avete l'intenzione di passare Ferragosto ascoltando i Pink Floyd, assicuratevi di avere già nel vostro lettore mp3 i brani della band di Gilmour e Waters. Si, perché tutti gli album realizzati dalla band dopo Dark Side of the Moon, da Wish You were Here a The Wall, da Animals a The Final Cut, non sono più disponibili nei negozi digitali e i brani non possono essere più scaricati. Il motivo? il contratto che la band aveva con la Emi è scaduto il 30 giugno e non è ancora stato rinnovato. I cd, quelli stampati dalla Emi prima della fine del contratto, sono ancora nei negozi, ma la casa discografica inglese non può stamparne altri e se le scorte non sono sufficienti potrebbe capitare di non trovare più i dischi nei negozi.
Il management dei Pink Folyd ha iniziato le trattative con tutte le major interessate ad acquisire il catalogo della band circa diciotto mesi fa, e ogni casa discografica ha presentato le sue proposte sia sul fronte economico sia su quello del marketing, ma nessuno ha ancora vinto la gara, soprattutto a causa della cifra, troppo elevata, che i Floyd richiedono. La perdita del catalogo della band inglese è un ennesimo colpo per la Emi che non solo ha già perso, negli ultimi anni, formazioni come i Radiohead e personaggi del calibro di Paul McCartney, ma che ha anche forti debiti che non riesce a ripianare.
Il contratto con i Pink Floyd è uno dei più interessanti per la discografia: dal 1991 la band inglese ha venduto, solo negli Usa, 36,2 milioni di copie di cd, comprese 654mila nel 2009 e circa 311mila quest'anno, a cui vanno aggiunti circa 6,5 milioni di download, 587mila solo nel 2010. Va ricordato che i Pink Floyd non realizzano dischi nuovi dal 1994 e che l'ultima produzione è il live di "The Wall" del 2000.
Lo scorso marzo i Pink Floyd si opposero alla vendita delle singole tracce dei loro album sui siti come iTunes e Amazon e una corte inglese diede loro ragione.
(14 agosto 2010) ©