Progressive

**Rot-in-the-Core** · 15-10-2008, 15:13:33

Un altro grande gruppo romano, i Pierrot Lunaire (gruppo, tra l'altro, in cui suonava Stalteri).

Pierrot Lunaire - Raipure

YouTube - Pierrot Lunaire - Raipure

Pierrot Lunaire - Invasore(1974)

YouTube - Pierrot Lunaire - Invasore(1974)

PIERROT LUNAIRE Arlecchinata

YouTube - PIERROT LUNAIRE Arlecchinata

***napo*** · 15-10-2008, 20:09:15

Originariamente Scritto da Rot-in-the-Core Visualizza Messaggio

Un altro grande gruppo romano, i Pierrot Lunaire (gruppo, tra l'altro, in cui suonava Stalteri).

Pierrot Lunaire - Raipure

YouTube - Pierrot Lunaire - Raipure

Pierrot Lunaire - Invasore(1974)

YouTube - Pierrot Lunaire - Invasore(1974)

PIERROT LUNAIRE Arlecchinata

YouTube - PIERROT LUNAIRE Arlecchinata

li ho sempre ascoltati di sfuggita...ora me li sento bene

the girl who was death mi piace molto

**Rot-in-the-Core** · 15-10-2008, 21:20:11

Originariamente Scritto da napo Visualizza Messaggio

the girl who was death mi piace molto

Peccato che tu non possa capirci nulla

Hai letto Dies Irae? Stasera me lo ascolto

Comunque... sono o no un gruppo unico nel loro genere?

**Rot-in-the-Core** · 15-10-2008, 23:22:39

Matteeeoo!

Ho fatto copia incolla da un documento di open-office e.. si è rimpicciolito tutto Bodyweb

Non leggo più nulla!!

Come faccio?

***napo*** · 15-10-2008, 23:26:40

Originariamente Scritto da Rot-in-the-Core Visualizza Messaggio

Peccato che tu non possa capirci nulla

Hai letto Dies Irae? Stasera me lo ascolto

Comunque... sono o no un gruppo unico nel loro genere?

dire unici è dire poco

***napo*** · 15-10-2008, 23:27:22

Originariamente Scritto da Rot-in-the-Core Visualizza Messaggio

Matteeeoo!

Ho fatto copia incolla da un documento di open-office e.. si è rimpicciolito tutto Bodyweb

Non leggo più nulla!!

Come faccio?

ke browser usi?

**Rot-in-the-Core** · 16-10-2008, 01:04:48

Originariamente Scritto da napo Visualizza Messaggio

dire unici è dire poco

Ho appena ascoltato Il Capolavoro e, come ogni volta, raggiungo l'estasi di tutti i sensi in un continuo crescendo/diminuendo/ancora crescendo, fino a "scoppiare" nell'epicità del finale.

The still look
Curled up in the strait-jacket
Fading of tears
Behind every kiss:
A potential Judas
Desire of biting
The vital artery
Mine
Or of the first passer-by
Insects with legs
Torn off
My nails one by one
Shards of glass
In eyes of cat
Smile. Or simply: ivory
Good night
Plug disconnected
Some flowers
In the first month
Then just:
Earth

***napo*** · 16-10-2008, 09:46:23

a proposito mi sono scordato di dirti ke venerdi alla stazione birra c'è un concerto neoprogressive....i pendragon...not bad....io ci vado

**Rot-in-the-Core** · 16-10-2008, 11:00:01

Originariamente Scritto da napo Visualizza Messaggio

ke browser usi?

Firefox, ma ho sistemato

**Rot-in-the-Core** · 16-10-2008, 14:04:32

Originariamente Scritto da napo Visualizza Messaggio

a proposito mi sono scordato di dirti ke venerdi alla stazione birra c'è un concerto neoprogressive....i pendragon...not bad....io ci vado

Non li conosco, ma grazie per l'avviso. Purtroppo non potrò comunque venire, ho già altri impegni.

Ieri mi è arrivato un messaggio su lastfm da una sconosciuta che mi avvisava (il giorno prima) di un concerto degli Ashram a Roma.. e me lo sono perso! Rosico...

***napo*** · 17-10-2008, 15:39:53

Sicuramente il mio disco preferito di questo gruppo!!! Il motivo di questa mia
affermazione è sicuramente la lunga traccia "Animale senza respiro":
un qualcosa di incredibile: intrecci di flauti, sax, mellotron e ritmi spesso Crimsoniani.

Palepoli è la Napoli primigenia, allegoricamente è la terra promessa per una riscoperta dei valori umani e per la liberazione dal tiranneggiamento delle macchine e dell'evoluzione tecnocratica. Gli Osanna hanno fondato su questo presupposto la loroopera teatrale e musicale che sta girando l'Italia.
A noi spetta parlare in questa sede essenzialmente della musica. Ma non possiamo non lodare il gruppo per il coraggio con il quale ha portato avanti e realizzato un lavoro,cui da tempo attendeva con ostinazione e, dire, con un orgoglio tutto napoletano; e per
avere aperto la strada, in Italia, ad un discorso artistico più vasto e coinvolgente, come può esser la fusione fra musica, parola, gesto e immagine, secondo una formula che anche altre formazioni italiane - sappiamo di sicuro - hanno in programma per unprossimo futuro.
L'opera si svolge come un'odissea attraverso i secoli, e si articola intorno ad un teatrosperimentale, piuttosto primitivo, che trova il suo riscontro musicale in certe volute imperfezioni tecniche, in una immediatezza che non è mai però rozzezza, nella sfasatura dei cori e nel missaggio che non è quello perfettissimo di altre occasioni.
Sul piano della musica non vi è una vera e propria corrispondenza con i tempi, né unforzato compiacimento nel folklore napoletano. Forse una ricerca de un recupero più approfondito non avrebbero guastato. Solamente nello stupendo inizio ci si trova in- un'antica Napoli popolare, tra il vociare di un mercato, un flauto di ispirazione
orientaleggiante ed i richiami dei venditori ambulanti, che si risolvono successivamente in un tempo di tarantella, cantata in dialetto (- Fuje 'a chistu paese, fuje 'a chistu paese.
Parole, penziere, perzone nun vanno ddaccordo nemmanco nu mese. Fuje 'a chistu paese, fuje 'a chistu paese. L'ammore, 'na casa, nu munno, so 'ccose luntane a 'sta ggente ddjuna - ). Questa è l'introduzione, mentre per il resto gli accenni sono molto
vaghi, in pratica brevi spunti flautistici di Elio D'Anna, che ricordano danze popolari.
Non ci sono davvero critiche autentiche da muovere a "Palepoli", specie dopo avere ascoltato con concentrazione e più volte l'album: in particolare la prima facciata ci sembra quanto di meglio un gruppo italiano ha saputo realizzare negli ultimi tempi. La
strumentazione è quella solita del quintetto, con ampio uso di fiati e di tastiere; c'è una normale frammentarietà di immagini, ma spesso gli Osanna impiegano tutti gli strumenti insieme, palesando l'affiatamento e la coesione dei quali sono maestri dal vivo, ed il discorso è più unitario e completo, rispetto ad esempio al primo album, "L'uomo".
Il gruppo ha saputo conciliare la musica con l'immagine, senza però condizionare l'una
forma d'arte in funzione dell'altra: questo non esclude comunque che si possa avere la
comprensione autentica dell'opera solo dal vivo, a teatro. L'uso del mellotron e del
sintetizzatore, le chitarre e specialmente quella elettrica di Danilo Rustici che, pur
essendo un discepolo di John McLaughlin, è uno dei più originali strumentisti italiani, i
fiati insuperabili di Elio distribuiti con precisione e parsimonia, i testi intelligenti e
78
provocanti, beni inseriti negli spazi musicali senza rappresentare un momento staccato
nello svolgimento della musica: tutti questi elementi fanno di "Palepoli" un'opera
interessante ed importante.
un vero peccato ke sul tubo ci siano pochi video interessanti

p.s:rosico ancora ke lo scorso anno nn me li sono andati a vedere alla stazione birra

YouTube - Osanna - "Oro Caldo"(first part) - PALEPOLI.

**Rot-in-the-Core** · 17-10-2008, 16:54:49

Originariamente Scritto da napo Visualizza Messaggio

Sicuramente il mio disco preferito di questo gruppo!!! Il motivo di questa mia
affermazione è sicuramente la lunga traccia "Animale senza respiro":
un qualcosa di incredibile: intrecci di flauti, sax, mellotron e ritmi spesso Crimsoniani.

Palepoli è la Napoli primigenia, allegoricamente è la terra promessa per una riscoperta dei valori umani e per la liberazione dal tiranneggiamento delle macchine e dell'evoluzione tecnocratica. Gli Osanna hanno fondato su questo presupposto la loroopera teatrale e musicale che sta girando l'Italia.
A noi spetta parlare in questa sede essenzialmente della musica. Ma non possiamo non lodare il gruppo per il coraggio con il quale ha portato avanti e realizzato un lavoro,cui da tempo attendeva con ostinazione e, dire, con un orgoglio tutto napoletano; e per
avere aperto la strada, in Italia, ad un discorso artistico più vasto e coinvolgente, come può esser la fusione fra musica, parola, gesto e immagine, secondo una formula che anche altre formazioni italiane - sappiamo di sicuro - hanno in programma per unprossimo futuro.
L'opera si svolge come un'odissea attraverso i secoli, e si articola intorno ad un teatrosperimentale, piuttosto primitivo, che trova il suo riscontro musicale in certe volute imperfezioni tecniche, in una immediatezza che non è mai però rozzezza, nella sfasatura dei cori e nel missaggio che non è quello perfettissimo di altre occasioni.
Sul piano della musica non vi è una vera e propria corrispondenza con i tempi, né unforzato compiacimento nel folklore napoletano. Forse una ricerca de un recupero più approfondito non avrebbero guastato. Solamente nello stupendo inizio ci si trova in- un'antica Napoli popolare, tra il vociare di un mercato, un flauto di ispirazione
orientaleggiante ed i richiami dei venditori ambulanti, che si risolvono successivamente in un tempo di tarantella, cantata in dialetto (- Fuje 'a chistu paese, fuje 'a chistu paese.
Parole, penziere, perzone nun vanno ddaccordo nemmanco nu mese. Fuje 'a chistu paese, fuje 'a chistu paese. L'ammore, 'na casa, nu munno, so 'ccose luntane a 'sta ggente ddjuna - ). Questa è l'introduzione, mentre per il resto gli accenni sono molto
vaghi, in pratica brevi spunti flautistici di Elio D'Anna, che ricordano danze popolari.
Non ci sono davvero critiche autentiche da muovere a "Palepoli", specie dopo avere ascoltato con concentrazione e più volte l'album: in particolare la prima facciata ci sembra quanto di meglio un gruppo italiano ha saputo realizzare negli ultimi tempi. La
strumentazione è quella solita del quintetto, con ampio uso di fiati e di tastiere; c'è una normale frammentarietà di immagini, ma spesso gli Osanna impiegano tutti gli strumenti insieme, palesando l'affiatamento e la coesione dei quali sono maestri dal vivo, ed il discorso è più unitario e completo, rispetto ad esempio al primo album, "L'uomo".
Il gruppo ha saputo conciliare la musica con l'immagine, senza però condizionare l'una
forma d'arte in funzione dell'altra: questo non esclude comunque che si possa avere la
comprensione autentica dell'opera solo dal vivo, a teatro. L'uso del mellotron e del
sintetizzatore, le chitarre e specialmente quella elettrica di Danilo Rustici che, pur
essendo un discepolo di John McLaughlin, è uno dei più originali strumentisti italiani, i
fiati insuperabili di Elio distribuiti con precisione e parsimonia, i testi intelligenti e
78
provocanti, beni inseriti negli spazi musicali senza rappresentare un momento staccato
nello svolgimento della musica: tutti questi elementi fanno di "Palepoli" un'opera
interessante ed importante.
un vero peccato ke sul tubo ci siano pochi video interessanti

p.s:rosico ancora ke lo scorso anno nn me li sono andati a vedere alla stazione birra