ecco cosa ha risposto vasco in una intervista
Non hai molto curato la tua carriera all'estero: più pigrizia che convinzione?
Sono partito da Zocca, e già arrivare a Roma è stato per me un enorme balzo.
Parlo scrivo e canto in italiano. Sono già molto soddisfatto e ringrazio il cielo (e la chitarra) per il successo che ho. Detto questo, sarà forse anche una questione di qualità ma, se nasci a Los Angeles o a Londra e riesci a incidere un disco con una casa discografica (e la stessa fatica), in qualsiasi parte del mondo lo vengono a sapere e magari lo possono andare a comprare. Se lo incidi a Bologna o a Milano bella grazia se lo vengono a sapere in Sicilia. È una questione di lingua, di “cultura dominante” e di mezzi di comunicazione non di pigrizia. In Italia le radio trasmettono il 90% di musica in lingua inglese, in Inghilterra se ne guardano bene dal fare altrettanto con la musica italiana. Chissà perché?! Se arriva in Italia un gruppo qualsiasi come i duran duran Pippo Baudo li presenta subito a domenicaIn. Alla BBC nemmeno si sognano di fare vedere un mio concerto. Con buona pace di Severgnini (che saluto da interista) non siamo noi che snobbiamo l’Europa è l’Europa che snobba noi.
La musica mondiale è un grande business nelle mani degli inglesi e degli americani che esportano in tutto il mondo, diciamo così, sulla punta delle loro baionette…
Certo, potrei cantare in spagnolo…ma mi sentirei ridicolo.
Preferisco andarci in vacanza…all’estero.
dici quello che vuoi ma per me resta sempre un grande
Non hai molto curato la tua carriera all'estero: più pigrizia che convinzione?
Sono partito da Zocca, e già arrivare a Roma è stato per me un enorme balzo.
Parlo scrivo e canto in italiano. Sono già molto soddisfatto e ringrazio il cielo (e la chitarra) per il successo che ho. Detto questo, sarà forse anche una questione di qualità ma, se nasci a Los Angeles o a Londra e riesci a incidere un disco con una casa discografica (e la stessa fatica), in qualsiasi parte del mondo lo vengono a sapere e magari lo possono andare a comprare. Se lo incidi a Bologna o a Milano bella grazia se lo vengono a sapere in Sicilia. È una questione di lingua, di “cultura dominante” e di mezzi di comunicazione non di pigrizia. In Italia le radio trasmettono il 90% di musica in lingua inglese, in Inghilterra se ne guardano bene dal fare altrettanto con la musica italiana. Chissà perché?! Se arriva in Italia un gruppo qualsiasi come i duran duran Pippo Baudo li presenta subito a domenicaIn. Alla BBC nemmeno si sognano di fare vedere un mio concerto. Con buona pace di Severgnini (che saluto da interista) non siamo noi che snobbiamo l’Europa è l’Europa che snobba noi.
La musica mondiale è un grande business nelle mani degli inglesi e degli americani che esportano in tutto il mondo, diciamo così, sulla punta delle loro baionette…
Certo, potrei cantare in spagnolo…ma mi sentirei ridicolo.
Preferisco andarci in vacanza…all’estero.
dici quello che vuoi ma per me resta sempre un grande
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