Il jazz (termine di origine incerta) è un genere di musica caratterizzato dalla improvvisazione, da una grande espressività, e anche da un certo virtuosismo strumentale, che nacque tra la fine dell'800 e gli inizi del '900 nel Sud degli Stati Uniti, a New Orleans, dall'incontro delle tradizioni musicali, specialmente ritmiche, portate dagli schiavi dell'Africa occidentale, con le varie forme della musica europea. Percussionismo africano, ragtime pianistico di derivazione euro-americana, canto blues dei neri, spiritual delle chiese protestanti, canti e richiami di lavoro, musica europea per banda militare, perfino echi dell'opera lirica, sono i più importanti elementi che hanno contribuito a questa fortuita e geniale sintesi artistica. Per questo è inesatto e impreciso chiamarlo solo musica afro-americana: non lo distinguerebbe dalle tante altre musiche afro-americane (p.es., quella delle Antille). Divenuta già negli anni Venti del XIX secolo una vera e propria musica d'arte (anzi, per un famoso critico musicale classico, l'italiano Giulio Confalonieri, è la musica più vitale, libera e rappresentativa della nostra epoca), il jazz è ormai suonato, composto e ascoltato ovunque in tutto il mondo come una nuova musica colta, soprattutto nel mondo di cultura occidentale.
Caratteristica peculiare della musica jazz è senza dubbio l'improvvisazione la quale, partendo dalla semplice variazione sul tema iniziale, ha assunto via via sempre maggiore importanza (tanto da generare a sua volta il cosiddetto Free Jazz, che ha avuto il suo periodo d'oro negli '60-'70).
Le radici del jazz affondano nella cultura africana, negli schiavi neri, si diceva, deportati negli Stati Uniti. Queste persone, lavorando, cantavano qualcosa che, più tardi, i loro stessi nipoti avrebbero battezzato Blues. Il blues - che evidentemente con il jazz è imparentato - è anch'esso uno stato dell'anima. L'armonia (l'insieme degli accordi alla base della melodia) del blues è assolutamente caratteristica, peculiare, che non ha simile: da essa provengono il jazz e il corrispettivo religioso del blues, lo spiritual (o gospel).
La musica jazz degli albori era basata su combinazioni di elementi musicali africani, articolata cioè su una scala pentatonica, con caratteristiche blue notes, armonie derivate dalla musica colta europea, ed un notevole uso del ritmo sincopato, o con maggior precisione di poliritmi; la differenza tra musica colta e jazz si poi è notevolmente sfumata tanto che non è raro assistere a performance classiche di musicisti jazz e performance jazz di musicisti classici.
La prima e vera esplosione del jazz avvenne a New Orleans, città della Louisiana e grande porto fluviale sul delta del Mississippi, nei primi anni del 1900.
Lo stile musicale che si sviluppò in questa città nasceva dall'incontro tra culture differenti: immigrati inglesi, spagnoli, francesi venivano a contatto con gli schiavi africani e con i creoli, già inseriti nella cultura francese. Non a caso, il suono originario di New Orleans ha diversi punti in comune con gli stili delle marce militari europee. Tutti questi popoli hanno saputo quindi rielaborare quel grande coacervo di culture musicali creando della nuova musica, merito anche della grande capacità che i neri d' America avevano sviluppato nel corso delle oppressioni e schiavitù vissute purtroppo durante i secoli precedenti e operate dall'"uomo bianco" in loro sfavore. Ma la musica jazz, nata quindi, nel nordamerica ha avuto - con il passare del tempo - sempre più estimatori anche nel Vecchio Continente, dove è assai diffusa. Anche in Italia vi sono stati e vi sono ottimi musicisti jazz (ed anche la musica popolare, quella leggera, non rinuncia sovente ad attingere - caso lampante, il cantautore Paolo Conte - a questo genere musicale).
Caratteristica peculiare della musica jazz è senza dubbio l'improvvisazione la quale, partendo dalla semplice variazione sul tema iniziale, ha assunto via via sempre maggiore importanza (tanto da generare a sua volta il cosiddetto Free Jazz, che ha avuto il suo periodo d'oro negli '60-'70).
Le radici del jazz affondano nella cultura africana, negli schiavi neri, si diceva, deportati negli Stati Uniti. Queste persone, lavorando, cantavano qualcosa che, più tardi, i loro stessi nipoti avrebbero battezzato Blues. Il blues - che evidentemente con il jazz è imparentato - è anch'esso uno stato dell'anima. L'armonia (l'insieme degli accordi alla base della melodia) del blues è assolutamente caratteristica, peculiare, che non ha simile: da essa provengono il jazz e il corrispettivo religioso del blues, lo spiritual (o gospel).
La musica jazz degli albori era basata su combinazioni di elementi musicali africani, articolata cioè su una scala pentatonica, con caratteristiche blue notes, armonie derivate dalla musica colta europea, ed un notevole uso del ritmo sincopato, o con maggior precisione di poliritmi; la differenza tra musica colta e jazz si poi è notevolmente sfumata tanto che non è raro assistere a performance classiche di musicisti jazz e performance jazz di musicisti classici.
La prima e vera esplosione del jazz avvenne a New Orleans, città della Louisiana e grande porto fluviale sul delta del Mississippi, nei primi anni del 1900.
Lo stile musicale che si sviluppò in questa città nasceva dall'incontro tra culture differenti: immigrati inglesi, spagnoli, francesi venivano a contatto con gli schiavi africani e con i creoli, già inseriti nella cultura francese. Non a caso, il suono originario di New Orleans ha diversi punti in comune con gli stili delle marce militari europee. Tutti questi popoli hanno saputo quindi rielaborare quel grande coacervo di culture musicali creando della nuova musica, merito anche della grande capacità che i neri d' America avevano sviluppato nel corso delle oppressioni e schiavitù vissute purtroppo durante i secoli precedenti e operate dall'"uomo bianco" in loro sfavore. Ma la musica jazz, nata quindi, nel nordamerica ha avuto - con il passare del tempo - sempre più estimatori anche nel Vecchio Continente, dove è assai diffusa. Anche in Italia vi sono stati e vi sono ottimi musicisti jazz (ed anche la musica popolare, quella leggera, non rinuncia sovente ad attingere - caso lampante, il cantautore Paolo Conte - a questo genere musicale).
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