Ribosio di Marco Neri
La prima fonte energetica del muscolo è L'ATP (Adenosin Tri Fosfato) dove l'adenosina è costituita da una molecola di Adenina e uno zucchero a cinque atomi di carbonio (appartenente quindi alla famiglia dei pentosi) chiamato Ribosio e viene solitamente sintetizzato nel fegato e nel tessuto adiposo.
Questa molecola è conosciuta fin dagli anni 30/40 ed è quasi sempre stato studiato in medicina come fattore di protezione alle problematiche cardiovascolari dove, in presenza di una mancata irrorazione di sangue, e quindi apporto d'ossigeno (anossia e ischemia) i livelli di ATP calavano velocemente e drasticamente; mantenere elevate concentrazioni di Ribosio potenziava l'efficienza contrattile e conservava quindi i livelli degli adenin nucleotidi.
Oltre a questa funzione uno degli interventi del Ribosio viene effettuata a livello energetico, infatti quando uno dei tre fosfati dell'ATP viene scisso si rilascia energia ed il composto diventa ADP (Adenosin Di Fosfato).
Come è noto tutte le fonti energetiche devono alla fine giungere alla conversione in ATP che risulta quindi essere la fonte di energia cellulare. Il corpo umano ha necessità di ricaricare continuamente la scorta di ATP e per farlo ricorre a vari sistemi di risintesi. Durante il processo energetico anaerobico alattacido l'ADP riceve il fosfato che era stato donato dal CP (Creatin Fosfato), meccanismo che evidenzia anche l'importanza della creatina per velocizzare i processi di sintesi energetica. Nel proseguimento di una prestazione intensa la via metabolico energetica cambia ancora e tramite l'Amp (Adenosin monofosfato) è possibile continuare la fornitura energetica (con formazione di acido lattico) anche tramite l'azione di un enzima (la Miochinasi) in grado di fornire ATP quando le riserve di creatina non sono sufficienti.
Purtroppo l'innalzamento dei livelli di Miochinasi comporta un abbassamento di AMP con perdita dell'ottimizzazione della creazione energetica. Il corpo ha vie alternative per il recupero dell'AMP dove il Ribosio entra in gioco permettendo il recupero dei metaboliti degli adenin nucleotidi (adenosina, inosina, ipoxantina) consentendo così un veloce riciclaggio dell'AMP e quindi dell'ATP.
Il meccanismo fa capo alla conversione del Ribosio in 5-fosforibosil-l-pirofosfato (PRPP) tramite gli enzimi Ribosio e PRPP sintetasi. Più questa riserva rimane alta e più il corpo riesce a mantenere livelli elevati di ATP.
Normalmente il corpo crea il Ribosio occorrente partendo dal Glucosio che da vita al Ribosio -5- fosfato per poi passare a PRPP; l'enzima centrale di questa conversione è il famoso Glucosio-6-fosfatodeidrogenasi, infatti l'unico limite rappresentato da questa via è la scarsa disponibilità di questo enzima; inoltre alcuni autori mettono il fattore "tempo di conversione" del Glucosio in Ribosio come un'ulteriore possibile fattore limitante; in pratica si ipotizza (soprattutto sotto sforzo fisico) che nel tempo necessario per la formazione del Ribosio l'ATP cali velocemente e non sia quindi più possibile mantenere energia e prestazione massimale per lunghi periodi.
In precedenza si è ipotizzato l'uso di integratori a base di Inosina e Adenosina ma i quantitativi richiesti erano ingenti con produzione d'iperuricemia. Logicamente così come il Glucosio può produrre Ribosio, è possibile ricavare Glucosio da Ribosio.
Il Ribosio può inoltre essere convertito in Piruvato e utilizzato tramite il ciclo di Kreb's per la produzione di energia. Uno degli utilizzi fondamentali del Ribosio è comunque quello di concorrere alla formazione di nucleotidi, elementi questi fondamentali per una lunga serie di molecole che vanno dall'RNA (acido ribonucleico) al DNA (acido desossiribonucleico), all'AMP ciclico (fondamentale per l'ossidazione dei grassi).
La conservazione e creazione di questi nucleotidi fa certamente in modo che durante uno stress intenso, magari con scarso apporto di ossigeno (situazione simile alla patologie cardiache prima descritte) il muscolo riesca a mantenere alte scorte di ATP.
Si ha inoltre che anche nella fase dopo lo sforzo il ripristino veloce dell'ATP e dei nucleotidi totali (TAN) consenta un più veloce e completo recupero. Da queste osservazioni è facile capire come il Ribosio potrebbe essere un interessante integratore sinergico alla creatina, infatti quest'ultima apporta una molecola di fosfato dopo che l'ATP è scisso in ADP ma solo la presenza dei nucleotidi dell'adenina (legati al Ribosio) riuscirà poi a tenere attivo il meccanismo di riconversione in ATP.
Si può grossolanamente dire che il Ribosio, una volta passato dal sangue alla cellula viene utilizzato per sintetizzare composti necessari alla produzione di ATP o RNA oppure per essere convertito in Glucosio o fruttosio. Una cosa certa è che il Ribosio non rimane nel circolo ematico per lunghi periodi (10/20 minuti), deve quindi essere presente in circolo nei momenti in cui la cellula ne richiede la presenza, viceversa si potrebbe tendere a saturare la disponibilità dei livelli di Ribosio con un'assunzione in cronico ogni ora per molte ore.
Il protocollo di utilizzo dovrebbe quindi prevedere un apporto di circa 1/3 g ogni 10 kg di peso, questo tenendo in considerazione che dosaggi superiori ai 20 grammi hanno in alcuni casi produce un aumento dell'insulinemia (comunque mai superiore al 15% del basale).
I momenti migliori dovrebbero essere l'inizio e durante il training (se si desidera un effetto più spiccatamente energetico) oppure durante e dopo se si vuole dare enfasi al recupero e alla supercompensazione. La presenza di Magnesio (Mg) ottimizza certamente l'efficacia del Ribosio tramite i complessi di ATP-Mg e ADP-Mg, questo anche perché il Mg è responsabile della formazione di oltre 350 enzimi, è inoltre risaputo come l'attività fisica intensa può provocare delle carenze di questo minerale.
Note critiche: La maggioranza degli studi reperibili sul Ribosio sono datati dagli anni 70 agli anni 80. Il fatto che dopo questi anni la ricerca si è diradata dovrebbe fare presumere che in fondo i risultati non erano stati così entusiasmanti. Gli studi sono ripresi sul finire degli anni 90, questi certamente guidati dal nuovo importante mercato degli integratori per sportivi (fino a quel momento si era indagato per problematiche squisitamente mediche legate alla salute).
Il primo grosso dubbio è che nella maggioranza degli studi su esseri umani (anche recenti) il Ribosio veniva dato sotto la forma intramuscolare o endovenosa, quindi con un tempo di entrata in circolo estremamente veloce. Alcuni studi lo hanno somministrato per via orale ma certamente il tempo di assorbimento e quindi di essere "in loco" al momento giusto cambia enormemente.
L'effetto energetico è comunque garantito ma non ci dimentichiamo che si sta comunque utilizzando uno zucchero veloce che sappiamo dare rapida sensazione di recupero e benessere. Nulla toglie che il Ribosio possa essere interessante, dal 92 il ricercatore tedesco dott. Manfreg Gross studia gli effetti su atleti (è stato il primo a provarlo oralmente) è ne ha tratto conclusioni entusiastiche misurando le ipoxantine (metabolita delle cellule legato al consumo di ATP), infatti nei soggetti che usavano Ribosio il contenuto di ipoxantine nelle urine erano notevolmente più bassi di chi non la usava.
Già dagli anni 80 si è ipotizzato che ottimizzare la produzione endogena di Ribosio fosse più efficace che l'assunzione esogena, questo veniva fatto somministrando durante la competizione di Glucosio-6-fosfato. La sensazione è che per il momento la "necessità" pubblicitaria sia prevaricante rispetto alla realtà di inequivocabile ricerca, questo con un ampio spazio di prove sul campo per verificarne l'efficacia rispetto ad un placebo a base di Glucosio.
dal sito di nat
Il D RIBOSIO è un precursore indiretto dell’ATP e degli acidi nucleici. Sembra che il ribosio, assunto oralmente, sia in parte metabolizzato in purine e pirimidine, a loro volta necessarie per la sintesi degli acidi nucleici e dei nucleotidi tra cui anche l’ATP. Il RNA è, come noto, indispensabile per la sintesi proteica e gli adenin-nucleotidi, attraverso l’ATP, intervengono nel mantenimento e nella costruzione delle riserve energetiche dal punto di vista bio-chimico.
xche nessuno lo usa piu..l'integrazione è una moda?? è uno dei pochi integratori che funziona.....non sottovalutatelo perche è uno zucchero ha molte funzioni a livello della sintesi di acidi nucleici e atp...
da un'effetto al muscolo duro e plastificato è uno dei pochi integratori che fa.....
a posto di usare e contare su integratori esotici (americani)
spendete qualche euro in piu x prodotti veramente efficaci...anche se non hanno cutler disegnato funzionano x davvero
La prima fonte energetica del muscolo è L'ATP (Adenosin Tri Fosfato) dove l'adenosina è costituita da una molecola di Adenina e uno zucchero a cinque atomi di carbonio (appartenente quindi alla famiglia dei pentosi) chiamato Ribosio e viene solitamente sintetizzato nel fegato e nel tessuto adiposo.
Questa molecola è conosciuta fin dagli anni 30/40 ed è quasi sempre stato studiato in medicina come fattore di protezione alle problematiche cardiovascolari dove, in presenza di una mancata irrorazione di sangue, e quindi apporto d'ossigeno (anossia e ischemia) i livelli di ATP calavano velocemente e drasticamente; mantenere elevate concentrazioni di Ribosio potenziava l'efficienza contrattile e conservava quindi i livelli degli adenin nucleotidi.
Oltre a questa funzione uno degli interventi del Ribosio viene effettuata a livello energetico, infatti quando uno dei tre fosfati dell'ATP viene scisso si rilascia energia ed il composto diventa ADP (Adenosin Di Fosfato).
Come è noto tutte le fonti energetiche devono alla fine giungere alla conversione in ATP che risulta quindi essere la fonte di energia cellulare. Il corpo umano ha necessità di ricaricare continuamente la scorta di ATP e per farlo ricorre a vari sistemi di risintesi. Durante il processo energetico anaerobico alattacido l'ADP riceve il fosfato che era stato donato dal CP (Creatin Fosfato), meccanismo che evidenzia anche l'importanza della creatina per velocizzare i processi di sintesi energetica. Nel proseguimento di una prestazione intensa la via metabolico energetica cambia ancora e tramite l'Amp (Adenosin monofosfato) è possibile continuare la fornitura energetica (con formazione di acido lattico) anche tramite l'azione di un enzima (la Miochinasi) in grado di fornire ATP quando le riserve di creatina non sono sufficienti.
Purtroppo l'innalzamento dei livelli di Miochinasi comporta un abbassamento di AMP con perdita dell'ottimizzazione della creazione energetica. Il corpo ha vie alternative per il recupero dell'AMP dove il Ribosio entra in gioco permettendo il recupero dei metaboliti degli adenin nucleotidi (adenosina, inosina, ipoxantina) consentendo così un veloce riciclaggio dell'AMP e quindi dell'ATP.
Il meccanismo fa capo alla conversione del Ribosio in 5-fosforibosil-l-pirofosfato (PRPP) tramite gli enzimi Ribosio e PRPP sintetasi. Più questa riserva rimane alta e più il corpo riesce a mantenere livelli elevati di ATP.
Normalmente il corpo crea il Ribosio occorrente partendo dal Glucosio che da vita al Ribosio -5- fosfato per poi passare a PRPP; l'enzima centrale di questa conversione è il famoso Glucosio-6-fosfatodeidrogenasi, infatti l'unico limite rappresentato da questa via è la scarsa disponibilità di questo enzima; inoltre alcuni autori mettono il fattore "tempo di conversione" del Glucosio in Ribosio come un'ulteriore possibile fattore limitante; in pratica si ipotizza (soprattutto sotto sforzo fisico) che nel tempo necessario per la formazione del Ribosio l'ATP cali velocemente e non sia quindi più possibile mantenere energia e prestazione massimale per lunghi periodi.
In precedenza si è ipotizzato l'uso di integratori a base di Inosina e Adenosina ma i quantitativi richiesti erano ingenti con produzione d'iperuricemia. Logicamente così come il Glucosio può produrre Ribosio, è possibile ricavare Glucosio da Ribosio.
Il Ribosio può inoltre essere convertito in Piruvato e utilizzato tramite il ciclo di Kreb's per la produzione di energia. Uno degli utilizzi fondamentali del Ribosio è comunque quello di concorrere alla formazione di nucleotidi, elementi questi fondamentali per una lunga serie di molecole che vanno dall'RNA (acido ribonucleico) al DNA (acido desossiribonucleico), all'AMP ciclico (fondamentale per l'ossidazione dei grassi).
La conservazione e creazione di questi nucleotidi fa certamente in modo che durante uno stress intenso, magari con scarso apporto di ossigeno (situazione simile alla patologie cardiache prima descritte) il muscolo riesca a mantenere alte scorte di ATP.
Si ha inoltre che anche nella fase dopo lo sforzo il ripristino veloce dell'ATP e dei nucleotidi totali (TAN) consenta un più veloce e completo recupero. Da queste osservazioni è facile capire come il Ribosio potrebbe essere un interessante integratore sinergico alla creatina, infatti quest'ultima apporta una molecola di fosfato dopo che l'ATP è scisso in ADP ma solo la presenza dei nucleotidi dell'adenina (legati al Ribosio) riuscirà poi a tenere attivo il meccanismo di riconversione in ATP.
Si può grossolanamente dire che il Ribosio, una volta passato dal sangue alla cellula viene utilizzato per sintetizzare composti necessari alla produzione di ATP o RNA oppure per essere convertito in Glucosio o fruttosio. Una cosa certa è che il Ribosio non rimane nel circolo ematico per lunghi periodi (10/20 minuti), deve quindi essere presente in circolo nei momenti in cui la cellula ne richiede la presenza, viceversa si potrebbe tendere a saturare la disponibilità dei livelli di Ribosio con un'assunzione in cronico ogni ora per molte ore.
Il protocollo di utilizzo dovrebbe quindi prevedere un apporto di circa 1/3 g ogni 10 kg di peso, questo tenendo in considerazione che dosaggi superiori ai 20 grammi hanno in alcuni casi produce un aumento dell'insulinemia (comunque mai superiore al 15% del basale).
I momenti migliori dovrebbero essere l'inizio e durante il training (se si desidera un effetto più spiccatamente energetico) oppure durante e dopo se si vuole dare enfasi al recupero e alla supercompensazione. La presenza di Magnesio (Mg) ottimizza certamente l'efficacia del Ribosio tramite i complessi di ATP-Mg e ADP-Mg, questo anche perché il Mg è responsabile della formazione di oltre 350 enzimi, è inoltre risaputo come l'attività fisica intensa può provocare delle carenze di questo minerale.
Note critiche: La maggioranza degli studi reperibili sul Ribosio sono datati dagli anni 70 agli anni 80. Il fatto che dopo questi anni la ricerca si è diradata dovrebbe fare presumere che in fondo i risultati non erano stati così entusiasmanti. Gli studi sono ripresi sul finire degli anni 90, questi certamente guidati dal nuovo importante mercato degli integratori per sportivi (fino a quel momento si era indagato per problematiche squisitamente mediche legate alla salute).
Il primo grosso dubbio è che nella maggioranza degli studi su esseri umani (anche recenti) il Ribosio veniva dato sotto la forma intramuscolare o endovenosa, quindi con un tempo di entrata in circolo estremamente veloce. Alcuni studi lo hanno somministrato per via orale ma certamente il tempo di assorbimento e quindi di essere "in loco" al momento giusto cambia enormemente.
L'effetto energetico è comunque garantito ma non ci dimentichiamo che si sta comunque utilizzando uno zucchero veloce che sappiamo dare rapida sensazione di recupero e benessere. Nulla toglie che il Ribosio possa essere interessante, dal 92 il ricercatore tedesco dott. Manfreg Gross studia gli effetti su atleti (è stato il primo a provarlo oralmente) è ne ha tratto conclusioni entusiastiche misurando le ipoxantine (metabolita delle cellule legato al consumo di ATP), infatti nei soggetti che usavano Ribosio il contenuto di ipoxantine nelle urine erano notevolmente più bassi di chi non la usava.
Già dagli anni 80 si è ipotizzato che ottimizzare la produzione endogena di Ribosio fosse più efficace che l'assunzione esogena, questo veniva fatto somministrando durante la competizione di Glucosio-6-fosfato. La sensazione è che per il momento la "necessità" pubblicitaria sia prevaricante rispetto alla realtà di inequivocabile ricerca, questo con un ampio spazio di prove sul campo per verificarne l'efficacia rispetto ad un placebo a base di Glucosio.
dal sito di nat
Il D RIBOSIO è un precursore indiretto dell’ATP e degli acidi nucleici. Sembra che il ribosio, assunto oralmente, sia in parte metabolizzato in purine e pirimidine, a loro volta necessarie per la sintesi degli acidi nucleici e dei nucleotidi tra cui anche l’ATP. Il RNA è, come noto, indispensabile per la sintesi proteica e gli adenin-nucleotidi, attraverso l’ATP, intervengono nel mantenimento e nella costruzione delle riserve energetiche dal punto di vista bio-chimico.
xche nessuno lo usa piu..l'integrazione è una moda?? è uno dei pochi integratori che funziona.....non sottovalutatelo perche è uno zucchero ha molte funzioni a livello della sintesi di acidi nucleici e atp...
da un'effetto al muscolo duro e plastificato è uno dei pochi integratori che fa.....
a posto di usare e contare su integratori esotici (americani)
spendete qualche euro in piu x prodotti veramente efficaci...anche se non hanno cutler disegnato funzionano x davvero
Commenta