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Germe di grano?!

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    Germe di grano?!

    Mi piacerebbe tanto sapere quanto tocoferolo è presente in quelle perle contenenti germe di grano che si trovano in farmacia ed al supermercato...

    Io le vorrei utilizzare come fonte preferenziale di vit E visto che sono una sostanza naturale... ma non si trova un prodotto simile che indichi la quantita di vit E...

    Voi avete idea di quanto ne potranno contenere?

    #2
    Non saprei, l'altro giorno sono andato da un tabaccaio e gli ho chiesto un pacchetto di tocoferolo !
    Mi ha risposto: "Vai via DROGATO!!!"



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      #3
      via drogatoooooooo
      finchè lacrime rosse non cadranno sull'asfalto,vedrò il tuo volto,saprò perchè mi hai scelto........finchè le mie battaglie non saranno concluse,ogni tuo sguardo,ogni frase:cose preziose

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        #4
        Re: Germe di grano?!

        Originally posted by noise0
        Mi piacerebbe tanto sapere quanto tocoferolo è presente in quelle perle contenenti germe di grano che si trovano in farmacia ed al supermercato...

        Io le vorrei utilizzare come fonte preferenziale di vit E visto che sono una sostanza naturale... ma non si trova un prodotto simile che indichi la quantita di vit E...

        Voi avete idea di quanto ne potranno contenere?
        in farmacia c'è l'EFINAL 300mg questo è il dox + alto che puoi trovare in farma

        l'olio di germe di grano ha una quantita' minore di vitamina E ma molto + biodisponibile inoltre ti becchi anche gli acidi grassi essenziali

        questa è una buona marca
        Last edited by uraia; 02-05-2003, 18:49:57.
        "Tutto quello che c'è di divertente nella vita o è immorale, o illegale o fa ingrassare".





        " C'è al mondo una sola cosa peggiore del far parlare di sé: il non far parlare di sé "


        ....dicono che mi servira'..se non uccide... fortifica..


        Originally posted by ultra
        I guerrieri si allenano, i secchi tirano fuori scuse...

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          #5
          giassò che ne contine meno e che è piu biodisponibile.. ma se potessi avere un'idea dei mg. potrei capire quante perle prendere...
          1 10 100 ?

          Ora ho preso quello farmaceutico da 100mg. e ne prendo mezzo confetto al giorno... 50mg mi sembrano gia onesti come antiossidante da prendere tutti i giorni...

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            #6
            L'olio di germe di grano contiene come principali componenti la vitamina E (essenzialmente, come alfa-tocoferolo); l'octacosanolo, un alcool lipidico a lunga catena; acidi grassi polinsaturi, rappresentati per il 55-60% da acido linoleico. Nel germe di grano sarebbe anche stato identificato un composto ad attività inibente l'amilasi salivare.
            Le attività biologiche ed i più noti impieghi clinici descritti per l'olio di germe di grano sono da riferire al suo contenuto in vitamina E. La vitamina E è stata scoperta nel 1922 proprio nel germe di grano, ma è stata riconosciuta essenziale per l'uomo soltanto nel 1959.
            La vitamina E è presente in natura come -tocoferolo; anche altri tocoferoli naturali si comportano come vitamine E, ma la loro attività biologica è minore. L' alfa-tocoferolo è un olio liquido di colore giallo pallido, insolubile in acqua, stabile al calore e agli alcali, ma sensibile ai raggi UV e agli agenti ossidanti.
            Nell'organismo umano la vitamina E si comporta come un potente antiossidante impedendo l'ossidazione di sostanze fortemente insature; per questo esercita una azione di risparmio nei confronti della vitamina A, degli acidi grassi poliinsaturi e della vitamina C. La vitamina E interviene anche nel metabolismo degli acidi nucleici e in diversi sistemi enzimatici basati su reazioni di ossidoriduzione (chinone-idrochinone, citocromi, etc).
            Un supplemento dietetico di vitamina E è oggi raccomandato da molti AA, non solo per integrare eventuali carenze di vitamina nella dieta, ma anche per esercitare effetti benefici sull'organismo che vanno al di là degli usi classici della vitamina. L'assunzione giornaliera di vitamina E riduce l'ossidazione ed il potenziale aterogeno delle lipoproteine, inibisce l'aggregazione e l'adesione delle piastrine alla placca aterosclerotica e potenzia le difese immunitarie.
            La vitamina E è caratterizzata da una forte attività antiossidante e, soprattutto, mantiene efficienti le reazioni di ossidoriduzione che inattivano i radicali liberi. I radicali liberi ("reactive oxygen species" o ROS) sono composti chimici altamente reattivi, che possono danneggiare o inattivare molecole di importanza biologica e compromettere la funzionalità di diversi organi o tessuti. I ROS sono coinvolti nella fisiopatologia di molte patologie nell'uomo e, pertanto, una terapia antiossidante trova un razionale in molti settori terapeutici.
            In condizioni normali, i ROS formatisi nel corso di reazioni biochimiche o in risposta a stimoli esterni, sono inattivati da specifici enzimi e sistemi antiossidanti, specificamente deputati al controllo dello stato ossidativo dell'organismo. Dati sperimentali e clinici suggeriscono che uno stress ossidativo, conseguenza di una sbilanciamento fra produzione di ROS e sistemi antiossidanti, può rappresentare la base fisiopatogenetica di molte malattie acute e croniche.
            Attività sportiva ed esercizi fisici prolungati. Nell'attività sportiva può risultare utile l'apporto dell'octacosanolo. Questo alcool a lunga catena possiede proprietà ergogeniche ed aumenta le capacità di lavoro degli animali da esperimento. Il meccanismo di azione non è noto, ma ricerche di farmacocinetica hanno dimostrato che l'octacosanolo somministrato per os si localizza selettivamente nel tessuto adiposo bruno, dove potrebbe in qualche modo stimolare la lipidosintesi e liberare acidi grassi per il tessuto muscolare370. E' da notare però che, se lo studio viene ripetuto nell'animale allenato, il tessuto di accumulo preferenziale dell'octacosanolo è la muscolatura scheletrica, e non più il tessuto adiposo: questo potrebbe indicare che l'octacosanolo agisce solo in presenza di una muscolatura ben allenata ed in soggetti che praticano già attività sportiva, ma non nei soggetti sedentari, e che l'effetto é dovuto ad una aumentata mobilizzazione di acidi grassi all'interno della muscolatura scheletrica. Inoltre, attraverso una serie di effetti combinati su enzimi che regolano il metabolismo lipidico, l'octacosanolo riduce la trigliceridemia, aumenta la concentrazione - e, quindi, la disponibilità periferica - di acidi grassi liberi e, stimolando la lipoproteinlipasi periferica, aumenta l'ingresso di lipidi nella muscolatura scheletrica.
            Ma c'è un altro motivo per il quale l'olio di germe di grano può risultare utile nell'attività sportiva. Numerose evidenze sperimentali indicano che i ROS hanno un ruolo importante come mediatori del danno e dell'infiammazione della muscolatura scheletrica dopo un esercizio fisico prolungato. E' stato ipotizzato che la produzione di ROS sia aumentata durante l'esercizio fisico, come risultato del consumo di ossigeno e del flusso di elettroni all'interno del mitocondrio e della conseguente perossidazione lipidica. La letteratura indica come un supplemento di antiossidanti dietetici faciliti la neutralizzazione e l'eliminazione dei perossidi prodotti durante l'esercizo fisico, prevenendo il danneggiamento della struttura muscolare.
            La vitamina E rappresenta uno dei principali meccanismi difensivi nei confronti dello stress ossidativo della muscolatura scheletrica, e la somministrazione di vitamina E con la dieta aiuta a prevenire il danno della muscolatura scheletrica operato dai ROS durante un esercizio fisico intenso, suggerendone l'uso negli atleti, nelle condizioni di astenia muscolare (p.e., convalescenze) o nell'anziano le cui capacità di lavoro muscolare siano ridotte. E' da ricordare inoltre che una carenza sperimentale di vitamina E e selenio provoca una degenerazione della muscolatura scheletrica nell'animale.
            Altre attività. Il germe di grano è utilizzato anche per la attività riequilibrante del metabolismo lipidico. In una sperimentazione clinica in soggetti con dislipidemia di tipo IIa (ipercolesterolemia) e IIb (ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia), il trattamento con germe di grano ha determinato, dopo 4 settimane, una riduzione del colesterolo totale e del colesterolo VLDL, rispettivamente, del 9 e 20%. Dopo 14 settimane, diventava evidente anche una riduzione dell'11% della trigliceridemia. Inoltre, secondo il Cambridge Heart Antioxidant Study la vitamina E ha un effetto protettivo sulla cardiopatia ischemica per una azione diretta sulla progressione dell'aterosclerosi. Alcuni AA sostengono anche che una interazione fra vitamina E ed acidi grassi poliinsaturi della serie 3 riduce la produzione di fattori proaggreganti piastrinici e vasocostrittori (TxA2 ed endoteline), aumenta quella di sostanze ad azione antiaggregante e vasodilatatoria (PGI2 e nitrossido) e, soprattutto, riduce l'espressione genica di molecole adesive di superficie (selectine P ed E), riducendo la progressione della placca aterosclerotica. Infine, un gruppo di ricercatori giapponesi ha proposto un prodotto basato su fitocomplessi ad attività antiossidante (germe di grano, soia e sesamo) per il trattamento di patologie da loro ritenute conseguente dello stress ossidativo, particolarmente evidente nelle grandi aree metropolitane: la cataratta, la dermatite atopica e l'infertilità maschile. I risultati del loro studio mostrerebbero un miglioramento nel 50% dei pazienti trattati.
            Uno schema posologico di 1.200 µg/die di vitamina E è ottimale. Il germe di grano è controindicato nei pazienti con morbo celiaco. Non sono noti dalla letteratura effetti collaterali o altre particolari precauzioni d'uso alle dosi raccomandate.
            Bibliografia

            Gonzalez-Bravo L, Magraner-Hernandez J, Acosta-Gonzalez PC, Perez-Souto N. "Analytical procedure for the determination of 1- octacosanol in plasma by solvent extraction and capillary gas chromatography." J Chromatography 1996;682: 359-63.
            Goff DJ Kull FJ. "The inhibition of human salivary -amylase by type II -amylase inhibitor from Triticum aestivum is competitive, slow and tight-binding." J Enzyme Inhibition 1995, 9: 163-70.
            Van Acker SA, Koymans LM, Bast A. "Molecular pharmacology of vitamin E: structural aspects of antioxidant activity." Free Radic Biol Med 1993; 15: 311-28.
            Traber MG, Sies H. "Vitamin E in humans: demand and delivery." Annu Rev Nutr 1996; 16: 321-47.
            Weber P, Bendich A, Machlin LJ. "Vitamin E and human health: rationale for determining recommended intake levels." Nutrition 1997; 13: 450-60.
            Kabir Y, Kimura S. "Biodistribution and metabolism of orally administered octacosanol in rats." Ann Nutr Metab 1993; 37: 33-8.
            Dekkers JC, van Doornen LJ, Kemper HC. "The role of antioxidant vitamins and enzymes in the prevention of exercise-induced muscle damage." Sports Med 1996; 21: 213-38.
            Chan KM, Decker EA. "Endogenous skeletal muscle antioxidants." Crit Rev Food Sci Nutr 1994; 34: 403-26.
            AZ, Witt EH, Silbermann M, Packer L. "The threshold of age in exercise and antioxidants action." EXS 1992; 62: 423-7.
            Cara L, Armand M, Borel P, Senft M, Portugal H, Pauli AM, Lafont H, Lairon D. "Long-term wheat germ intake beneficially affects plasma lipids and lipoproteins in hypercholesterolemic human subjects." J Nutrition 1992, 122: 317-26.
            Olsson AG, Yuan XM. "Antioxidants in the prevention of atherosclerosis." Curr Opin Lipidol 1996; 7: 374-80
            Bruckner G. "Microcirculation, vitamin E and 3 fatty acids: an overview." Adv Exp Med Biol 1997; 415: 195-208.
            Tominaga K, Yoshida K. "Successful treatment of severe atopic dermatitis- complicated cataract and male infertility with a natural product antioxidant." International Journal of Tissue Reactions 1998; 20: 63-9.

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              #7
              azz da un eccesso all'altro.....
              o scrivi si o no oppure la divina commedia

              Adriano Marini Official Web Site-Gruppo Escursionistico Montano-Canale YouTube-Canale Facebook

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                #8
                Originally posted by RAS
                azz da un eccesso all'altro.....
                o scrivi si o no oppure la divina commedia
                Nel mezzo del cammin di nostra vita
                mi ritrovai per una selva oscura
                ché la diritta via era smarrita.

                Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
                esta selva selvaggia e aspra e forte
                che nel pensier rinova la paura!

                Tant'è amara che poco è più morte;
                ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
                dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

                Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
                tant'era pien di sonno a quel punto
                che la verace via abbandonai.

                Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
                là dove terminava quella valle
                che m'avea di paura il cor compunto,

                guardai in alto, e vidi le sue spalle
                vestite già de' raggi del pianeta
                che mena dritto altrui per ogne calle.

                Allor fu la paura un poco queta
                che nel lago del cor m'era durata
                la notte ch'i' passai con tanta pieta.

                E come quei che con lena affannata
                uscito fuor del pelago a la riva
                si volge a l'acqua perigliosa e guata,

                così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
                si volse a retro a rimirar lo passo
                che non lasciò già mai persona viva.

                Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,
                ripresi via per la piaggia diserta,
                sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso.

                Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta,
                una lonza leggera e presta molto,
                che di pel macolato era coverta;

                e non mi si partia dinanzi al volto,
                anzi 'mpediva tanto il mio cammino,
                ch'i' fui per ritornar più volte vòlto.

                Temp'era dal principio del mattino,
                e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
                ch'eran con lui quando l'amor divino

                mosse di prima quelle cose belle;
                sì ch'a bene sperar m'era cagione
                di quella fiera a la gaetta pelle

                l'ora del tempo e la dolce stagione;
                ma non sì che paura non mi desse
                la vista che m'apparve d'un leone.

                Questi parea che contra me venisse
                con la test'alta e con rabbiosa fame,
                sì che parea che l'aere ne tremesse.

                Ed una lupa, che di tutte brame
                sembiava carca ne la sua magrezza,
                e molte genti fé già viver grame,

                questa mi porse tanto di gravezza
                con la paura ch'uscia di sua vista,
                ch'io perdei la speranza de l'altezza.

                E qual è quei che volontieri acquista,
                e giugne 'l tempo che perder lo face,
                che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista;

                tal mi fece la bestia sanza pace,
                che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
                mi ripigneva là dove 'l sol tace.

                Mentre ch'i' rovinava in basso loco,
                dinanzi a li occhi mi si fu offerto
                chi per lungo silenzio parea fioco.

                Quando vidi costui nel gran diserto,
                «Miserere di me», gridai a lui,
                «qual che tu sii, od ombra od omo certo!».

                Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
                e li parenti miei furon lombardi,
                mantoani per patria ambedui.

                Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
                e vissi a Roma sotto 'l buono Augusto
                nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.

                Poeta fui, e cantai di quel giusto
                figliuol d'Anchise che venne di *****,
                poi che 'l superbo Ilión fu combusto.

                Ma tu perché ritorni a tanta noia?
                perché non sali il dilettoso monte
                ch'è principio e cagion di tutta gioia?».

                «Or se' tu quel Virgilio e quella fonte
                che spandi di parlar sì largo fiume?»,
                rispuos'io lui con vergognosa fronte.

                «O de li altri poeti onore e lume
                vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore
                che m'ha fatto cercar lo tuo volume.

                Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore;
                tu se' solo colui da cu' io tolsi
                lo bello stilo che m'ha fatto onore.

                Vedi la bestia per cu' io mi volsi:
                aiutami da lei, famoso saggio,
                ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi».

                «A te convien tenere altro viaggio»,
                rispuose poi che lagrimar mi vide,
                «se vuo' campar d'esto loco selvaggio:

                ché questa bestia, per la qual tu gride,
                non lascia altrui passar per la sua via,
                ma tanto lo 'mpedisce che l'uccide;

                e ha natura sì malvagia e ria,
                che mai non empie la bramosa voglia,
                e dopo 'l pasto ha più fame che pria.

                Molti son li animali a cui s'ammoglia,
                e più saranno ancora, infin che 'l veltro
                verrà, che la farà morir con doglia.

                Questi non ciberà terra né peltro,
                ma sapienza, amore e virtute,
                e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

                Di quella umile Italia fia salute
                per cui morì la vergine Cammilla,
                Eurialo e Turno e Niso di ferute.

                Questi la caccerà per ogne villa,
                fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno,
                là onde 'nvidia prima dipartilla.

                Ond'io per lo tuo me' penso e discerno
                che tu mi segui, e io sarò tua guida,
                e trarrotti di qui per loco etterno,

                ove udirai le disperate strida,
                vedrai li antichi spiriti dolenti,
                ch'a la seconda morte ciascun grida;

                e vederai color che son contenti
                nel foco, perché speran di venire
                quando che sia a le beate genti.

                A le quai poi se tu vorrai salire,
                anima fia a ciò più di me degna:
                con lei ti lascerò nel mio partire;

                ché quello imperador che là sù regna,
                perch'i' fu' ribellante a la sua legge,
                non vuol che 'n sua città per me si vegna.

                In tutte parti impera e quivi regge;
                quivi è la sua città e l'alto seggio:
                oh felice colui cu' ivi elegge!».

                E io a lui: «Poeta, io ti richeggio
                per quello Dio che tu non conoscesti,
                acciò ch'io fugga questo male e peggio,

                che tu mi meni là dov'or dicesti,
                sì ch'io veggia la porta di san Pietro
                e color cui tu fai cotanto mesti».

                Allor si mosse, e io li tenni dietro.






                Byeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

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                  #9
                  Ok, ma alla fine hai scritto quanta vit E contiene?

                  Sono 133mg ogni 100gr d'olio

                  Bye.

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                    #10
                    Originally posted by NaturalMan
                    Nel mezzo del cammin di nostra vita
                    mi ritrovai per una selva oscura
                    ché la diritta via era smarrita.

                    Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
                    esta selva selvaggia e aspra e forte
                    che nel pensier rinova la paura!

                    Tant'è amara che poco è più morte;
                    ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
                    dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.

                    Io non so ben ridir com'i' v'intrai,
                    tant'era pien di sonno a quel punto
                    che la verace via abbandonai.

                    Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto,
                    là dove terminava quella valle
                    che m'avea di paura il cor compunto,

                    guardai in alto, e vidi le sue spalle
                    vestite già de' raggi del pianeta
                    che mena dritto altrui per ogne calle.

                    Allor fu la paura un poco queta
                    che nel lago del cor m'era durata
                    la notte ch'i' passai con tanta pieta.

                    E come quei che con lena affannata
                    uscito fuor del pelago a la riva
                    si volge a l'acqua perigliosa e guata,

                    così l'animo mio, ch'ancor fuggiva,
                    si volse a retro a rimirar lo passo
                    che non lasciò già mai persona viva.

                    Poi ch'èi posato un poco il corpo lasso,
                    ripresi via per la piaggia diserta,
                    sì che 'l piè fermo sempre era 'l più basso.

                    Ed ecco, quasi al cominciar de l'erta,
                    una lonza leggera e presta molto,
                    che di pel macolato era coverta;

                    e non mi si partia dinanzi al volto,
                    anzi 'mpediva tanto il mio cammino,
                    ch'i' fui per ritornar più volte vòlto.

                    Temp'era dal principio del mattino,
                    e 'l sol montava 'n sù con quelle stelle
                    ch'eran con lui quando l'amor divino

                    mosse di prima quelle cose belle;
                    sì ch'a bene sperar m'era cagione
                    di quella fiera a la gaetta pelle

                    l'ora del tempo e la dolce stagione;
                    ma non sì che paura non mi desse
                    la vista che m'apparve d'un leone.

                    Questi parea che contra me venisse
                    con la test'alta e con rabbiosa fame,
                    sì che parea che l'aere ne tremesse.

                    Ed una lupa, che di tutte brame
                    sembiava carca ne la sua magrezza,
                    e molte genti fé già viver grame,

                    questa mi porse tanto di gravezza
                    con la paura ch'uscia di sua vista,
                    ch'io perdei la speranza de l'altezza.

                    E qual è quei che volontieri acquista,
                    e giugne 'l tempo che perder lo face,
                    che 'n tutt'i suoi pensier piange e s'attrista;

                    tal mi fece la bestia sanza pace,
                    che, venendomi 'ncontro, a poco a poco
                    mi ripigneva là dove 'l sol tace.

                    Mentre ch'i' rovinava in basso loco,
                    dinanzi a li occhi mi si fu offerto
                    chi per lungo silenzio parea fioco.

                    Quando vidi costui nel gran diserto,
                    «Miserere di me», gridai a lui,
                    «qual che tu sii, od ombra od omo certo!».

                    Rispuosemi: «Non omo, omo già fui,
                    e li parenti miei furon lombardi,
                    mantoani per patria ambedui.

                    Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi,
                    e vissi a Roma sotto 'l buono Augusto
                    nel tempo de li dèi falsi e bugiardi.

                    Poeta fui, e cantai di quel giusto
                    figliuol d'Anchise che venne di *****,
                    poi che 'l superbo Ilión fu combusto.

                    Ma tu perché ritorni a tanta noia?
                    perché non sali il dilettoso monte
                    ch'è principio e cagion di tutta gioia?».

                    «Or se' tu quel Virgilio e quella fonte
                    che spandi di parlar sì largo fiume?»,
                    rispuos'io lui con vergognosa fronte.

                    «O de li altri poeti onore e lume
                    vagliami 'l lungo studio e 'l grande amore
                    che m'ha fatto cercar lo tuo volume.

                    Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore;
                    tu se' solo colui da cu' io tolsi
                    lo bello stilo che m'ha fatto onore.

                    Vedi la bestia per cu' io mi volsi:
                    aiutami da lei, famoso saggio,
                    ch'ella mi fa tremar le vene e i polsi».

                    «A te convien tenere altro viaggio»,
                    rispuose poi che lagrimar mi vide,
                    «se vuo' campar d'esto loco selvaggio:

                    ché questa bestia, per la qual tu gride,
                    non lascia altrui passar per la sua via,
                    ma tanto lo 'mpedisce che l'uccide;

                    e ha natura sì malvagia e ria,
                    che mai non empie la bramosa voglia,
                    e dopo 'l pasto ha più fame che pria.

                    Molti son li animali a cui s'ammoglia,
                    e più saranno ancora, infin che 'l veltro
                    verrà, che la farà morir con doglia.

                    Questi non ciberà terra né peltro,
                    ma sapienza, amore e virtute,
                    e sua nazion sarà tra feltro e feltro.

                    Di quella umile Italia fia salute
                    per cui morì la vergine Cammilla,
                    Eurialo e Turno e Niso di ferute.

                    Questi la caccerà per ogne villa,
                    fin che l'avrà rimessa ne lo 'nferno,
                    là onde 'nvidia prima dipartilla.

                    Ond'io per lo tuo me' penso e discerno
                    che tu mi segui, e io sarò tua guida,
                    e trarrotti di qui per loco etterno,

                    ove udirai le disperate strida,
                    vedrai li antichi spiriti dolenti,
                    ch'a la seconda morte ciascun grida;

                    e vederai color che son contenti
                    nel foco, perché speran di venire
                    quando che sia a le beate genti.

                    A le quai poi se tu vorrai salire,
                    anima fia a ciò più di me degna:
                    con lei ti lascerò nel mio partire;

                    ché quello imperador che là sù regna,
                    perch'i' fu' ribellante a la sua legge,
                    non vuol che 'n sua città per me si vegna.

                    In tutte parti impera e quivi regge;
                    quivi è la sua città e l'alto seggio:
                    oh felice colui cu' ivi elegge!».

                    E io a lui: «Poeta, io ti richeggio
                    per quello Dio che tu non conoscesti,
                    acciò ch'io fugga questo male e peggio,

                    che tu mi meni là dov'or dicesti,
                    sì ch'io veggia la porta di san Pietro
                    e color cui tu fai cotanto mesti».

                    Allor si mosse, e io li tenni dietro.
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                      #11
                      Il volume di una sfera è (r^3 * 4.18)
                      se un perla è una sferetta di olio del diametro di 0.5 cm,
                      il volume è circa 0.065 cm cubi.
                      Il peso specifico dell'olio è circa 0.9 g /cm cubo.

                      0.058 grammi di olio

                      se ho fatto bene i conti una perla ha circa 0.078 mg....

                      Per assumere 30mg di vitamina E servono 387 perle...
                      Last edited by noise0; 04-05-2003, 09:53:34.

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