ciao a tutti,in questo periodo stò usando l'hemavol e mi stò provando bene,volevo sapere una cosa,è possibile prenderlo insieme al caffè?ho letto pareri discordanti chi dice di si chi dice no,chi dice che vasodilatatori non vanno presi con il caffè....insomma non ci stò capendo niente; qualcuno può chiarirmi un pò le idee? grazie mille
hemavol+caffè
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Tanti pre wo abbinano caffeina e vasodilatori, ma sono dell'idea che non sia una scelta saggia"You eat, sleep, and drink hypertrophy. You live for the pump. You're a bodybuilder."
Joel Marion
"It's a shame for a man to grow old without seeing the strength and the beauty of which his body is capable"
Socrate
"Huge By choice, not by chance."
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Argomento molto controverso.
Effetti sul cuore e sui vasi
Gli effetti cardiaci diretti della caffeina sono di tipo simpatico mimetico, vanno cioè ad aumentare il ritmo e la forza di contrazione miocardica.
Evidenti anche sul cuore isolato (a conferma dell’origine diretta di questa azione), questi effetti della caffeina non sono più osservabili su un cuore che sia stato depauperato del suo normale contenuto di noradrenalina e adrenalina mediante trattamento con reserpina. Questi dati, insieme ad altri, suggeriscono l’intervento dei mediatori adrenergici in diverse azioni biologiche della caffeina e delle xantine in genere.
La caffeina esercita un’azione vasodilatatrice nella maggior parte dei distretti vascolari periferici. Questo effetto contrasta con la sua azione vasocostrittrice prodotta dalla stimolazione dei centri vasomotori bulbari. La vasodilatazione è evidente soprattutto a livello coronarico, ove, tuttavia, appare largamente condizionata dall’accresciuta attività cardiaca indotta dalla caffeina: l’aumento del consumo di ossigeno da parte del miocardio determina, infatti, un aumento del flusso di sangue. La vasodilatazione è poi evidente anche a livello polmonare e, anche se non sempre documentabile, a livello renale.
Effetti a livello cerebrale
Solo a livello cerebrale la caffeina esercita un’azione vasocostrittrice che non è legata alla riduzione della PCO2 arteriosa, né all’azione stimolante sui centri vasocostrittori bulbari (è noto che i vasi cerebrali sono praticamente svincolati dai meccanismi di controllo neurogeno attivi sui restanti distretti vascolari periferici).
Per queste caratteristiche l’azione vascolare cerebrale della caffeina si basa su un meccanismo d’azione ancora completamente sconosciuto. I termini di riferimento variano per il semplice fatto che la quantità di caffeina in una tazzina di caffè cambia a seconda del tipo di miscela e del modo di preparazione della bevanda: il caffè del bar contiene meno caffeina di quello fatto in casa. Il caffè allungato del bar non contiene meno caffeina perché “allungato”, anzi è un caffè più “sfruttato” che produce più caffeina. Diluirlo con il latte può, secondo alcuni autori, indurre un effetto tampone sull’effetto eccitante della caffeina, poiché a questa si contrappongono le endorfine, a elevato potere rilassante, contenute in notevole quantità nello stesso latte.
L’abuso di caffè, l’apporto, cioè, di un grammo di caffeina al giorno, pari a circa 10 tazzine di caffè, può dare origine a fenomeni d’intossicazione noti con il termine di “caffeinismo”.
Questo, nella fase acuta, si esprime con eccessivi fenomeni di agitazione e di eccitazione; nella fase cronica compaiono inappetenza, disturbi digestivi, nausea, palpitazioni, insonnia tenace, tremori e senso di vertigine.
Mentre nel primo caso è sufficiente sospendere o ridurre per un certo periodo l’uso di caffè, nell’altro caso è necessaria una terapia farmacologia.
Non ti resta che provare e vedere come reagisci.
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