esiste una.....

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  • Shawn
    Bodyweb Advanced
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    esiste una.....

    ..sostanza che evita il deposito degli scarti della vitamina c nei reni?
    ora so malato e ne prendo assai..ma siccome già c avrò la sabbia dentro....
  • MadBebe
    Essere filiforme
    • Nov 2000
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    • Prov. Pisa
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    #2
    Perchè sciòn invece di prendere la vit. C con la vanga nn ti fai delle sane spremute?


    MadBebe
    http://bunkstrutts.files.wordpress.c...bing.gif?w=450
    tutto ciò che scrivo sono deliri

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    • Shawn
      Bodyweb Advanced
      • Aug 2000
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      #3
      sto nella fase di valutazione della metabolic diet...manco volendo potrei

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      • multipower
        Ex-burlone
        • Dec 2000
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        #4
        Quanta ne prendi?


        Ciao!

        multipower

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        • Shawn
          Bodyweb Advanced
          • Aug 2000
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          #5
          1,5 gr
          voelvo fare un amegadose all amerecana..ma i miei reni non reggono quindi ho fermato tutto
          tanto non guarisco uguale
          farò il mio tempo:-(

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          • Gawain
            Bodyweb Senior
            • Aug 2000
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            #6
            Con un'adeguata idratazione, i meccanismi di controllo mantengono i livelli di ossalato e di urato nei limiti della norma.


            Innocuita' di dosi elevate di vitamina c nell'uomo
            Anthony T. Diplock
            International Antioxidant Research Center,
            Division of Biochemistry and Molecular Biology,
            United Medical and Dental School, Guy's Hospital,
            London, UK


            La tolleranza e l'innocuità dell'ingestione di vitamina C da parte di soggetti umani sono state oggetto di numerose indagini. In una recente pubblicazione sono stati analizzati 22 studi condotti in doppio cieco con controllo placebo che non hanno indicato alcun consistente effetto negativo connesso alla somministrazione di vitamina C in dosi giornaliere fino a 6 g. Questa conclusione è convalidata dai risultati di altri 8 studi, con controllo meno rigoroso. Il fatto che un numero considerevole di soggetti assuma regolarmente dosi elevate di vitamina C senza effetti indesiderati costituisce un supporto alla tesi che la vitamiuna C sia innocua e senza effetti collaterali. E' chiaro che un sovraccarico di vitamina C non si può verificare nel uomo anche in caso di elevati livelli di assunzione alimentare.
            L'assorbimento, la concentrazione tissutale, i percorsi metabolici nei quali è implicato l'acido ascorbico e l'eliminazione renale sono completamente controllati da meccanismi omeostatici.
            La quantità assorbita di una dose di vitamina C è inversamente proporzionale all'entità della dose stessa; in uno studio condotto su esseri umani, mediante perfusione intestinale, la saturazione è stata ottenuta con Km pari a 5,44 mM. E' stata segnalata una diffusione uniforme in tutto il corpo umano pari a circa 20 mg/kg di peso corporeo, con modifiche lievi malgrado la somministrazione di dosi sempre maggiori fino a raggiungere elevati livelli di assunzione. Le concentrazioni plasmatiche sono state recentemente individuate in soggetti normali dopo somministrazione di dosi da 30 a 2500 mg giornaliere di vitamina C.

            Queste concentrazioni presentavano un andamento sigmoideo, con il segmento ripido della curva fra 30 e 100 mg/giorno mentre la saturazione completa non si è verificata fino a un'assunzione giornaliera di 1000 mg. Nelle cellule ematiche sono state osservate cinetiche diverse. Di tanto in tanto vengono segnalati possibili effetti indesiderati negli esseri umani, ma un'esauriente ricerca nella letteratura non convalida queste segnalazioni; in tutti i casi sono stati rilevati elementi che confutano i dati sui quali è basata la segnalazione, come di seguito sintetizzato.(i) è stato dimostrato che l'ipotesi relativa alla formazione di calcoli urinari di ossalato nei soggetti che ingeriscono forti quantità di vitamina C per un lungo periodo è priva di fondamento. Benché in effetti gli esseri umani metabolizzino una parte dell'acido ascorbico trasformandolo in CO2, si verifica comunque l'escrezione di considerevoli quantità di acido ascorbico inalterato e di una serie di metaboliti fra i quali si annovera una piccola quantità di ossalato. L'assunzione di acido ascorbico a livelli che superano quelli necessari permantenere i livelli plasmatici a circa 10 mg/litro, causa l'escrezione dell'acido ascorbico in eccessoinalterato. Circa il 35-40% dell'escrezione giornaliera di ossalato deriva dall'acido ascorbico, tuttavia l'ingestione di forti quantità di vitamina C causa solamente un minimo incremento dell'escrezione di ossalati.


            Non è stato rilevato un rapporto dose-risposta fra la vitamina C somministrata e l'ossalato escreto; la differenza fra questo risultato e quelli ottenuti da ricercatori precedenti può essere in parte spiegata con il fatto che nei primi esperimenti l'alcalinità dei campioni di urina, derivante dalla stasi, causa la conversione di una parte dell'acido ascorbico in ossalato. (ii) Preoccupazioni analoghe sono state espresse in riferimento all'escrezione di urati, per la possibilità che l'acido ascorbico possa esacerbare indirettamente l'effetto dell'urato nella gotta. Due studi hanno dimostrano che nei soggetti sani l'ingestione di acido ascorbico non ha alcun effetto sull'escrezione diurato. Dopo l'ottenimento di livelli plasmatici elevati e non fisiologici di acido ascorbico mediante infusione continua in soggetti gottosi, messi a confronto con soggetti normali, non è stato rilevato alcun effetto sulla clearance dell'urato, il che indica che è estremamente improbabile che un'elevata introduzione dietetica di acido ascorbico produca conseguenze sull'escrezione urinaria di urato in soggetti affetti da gotta. (iii) Sono stati segnalati bassi livelli plasmatici di vitamina B12 in soggetti che assumevano dosi elevate di acido ascorbico, ma è stato dimostrato che si trattava di un errore analitico. (iv)


            E' stato dimostrato che l'assunzione di elevati livelli di acido ascorbico ha effetti minimi sull'assorbimento del ferro in soggetti sani con livelli di ferro normali; viene quindi ripudiata l'ipotesi secondo la quale elevati livelli di acido ascorbico causerebbero un sovraccarico di ferro. Pare che la regolazione corporea dei livelli di ferro non venga alterata da una maggiore disponibilità di ferro di origine dietetica, causata dall'eccesso di acido ascorbico sul ferro. (v) Le segnalazioni relative alla recidiva di scorbuto in un ridotto numero di soggetti dopo interruzione dell'integrazione con elevati livelli di vitamina C non risultano controllate e non sono state convalidate. (vi) L'acido ascorbico, aggiunto alle cellule in vitro in coltura aumenta l'incidenza di mutagenesi. Esistono segnalazioni particolareggiate di aumento della frammentazione e della ricomposizione del DNA, e aberrazioni cromosomiche in cellule coltivate in media contenenti acido ascorbico. Questi effetti si verificano comunque solo nelle colture contenenti ioni aggiunti di Cu2+ o Fe3+; attuando misure volte a mantenere livelli molto bassi i livelli di tali metalli nel medium di cultura non si osserva alcun effetto negativo sul DNA. Si può concludere che l'effetto mutageno in vitro dell'acido ascorbico è probabilmente dovuto alla generazione indotta dall'interrelazione metallo/acido ascorbico di radicali liberi derivati dall'ossigeno. Non è stata dimostrata la mutagenicità in vivo dell'acido ascorbico ed è quindi estremamente improbabile che qualsiasi effetto dipendente dalla generazione di radicali liberi, derivante dagli ioni metallici e causata dall'acido ascorbico, abbia alcuna rilevanza. Efficienti sistemi di riparazione e di smaltimento dei radicali liberi proteggono il DNA in vivo da tali effetti e le concentrazioni intracellulari diacido ascorbico, nonché le concentrazioni di metalli, efficientemente sequestrate dai legami proteici, sono di livello tale da rendere improbabile una loro dannosità.
            Se continuate a fare quello che avete sempre fatto, continuerete ad ottenere quello che avete già ottenuto. (M. Colgan)

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