Ho letto in Internet questa teoria, e ve ne riporto la considerazione finale (con la quale sono daccordo): assumere un integratore proteico è opportuno solo se fatto lontano dai pasti e senza nessun'altra fonte alimentare abbinata.
Spiegazione.
Esiste una proteina "ideale" (che nessun alimento contiene) con delle determinate percentuali di aminoacidi in grado di far scattare perfettamente la sintesi proteica, e ad ogni pasto la quantità proteica da assumere dovrebbe essere questa.
Si suppone ad esempio che questa "proteina ideale" debba avere:
il 25% dell'aminoacido X
il 55% dell'aminoacido Y
il 20% dell'aminoacido Z
Sulla base di tali valori nascono ad esempio le proteine in polvere, che rapprentano praticamente quella "proteina ideale" teorica.
Si suppone ad esempio che faccio un pranzo dove per qualche ragione ho la possibilità di mangiare solo un piatto di pasta. Ma la pasta, seppur in quantità minima, contiene una fonte proteica (dagli aminoacidi X, Y e Z, ad esempio 10%, 5% e 15%). La percentuale proteica della pasta a questo punto però sbilancia e danneggia e modifica la ripartizione corretta che hanno le proteine in polvere e porterà ad avere sicuramente un contenuto troppo elevato di qualcuno degli aminoacidi che significherà come sappiamo solo urina in più da espellere.
Si deduce quindi che:
- il frullatone proteico è da prendere da solo e lontano dai pasti
- durante tutti gli altri pasti bisognerebbe avere una tabella completa degli alimenti con il contenuto di tutti gli aminoacidi e cercare di avvicinarsi il più possibile, incrociando i cibi, alla ripartizione corretta dei peptidi e quindi alla "proteina ideale".
Spiegazione.
Esiste una proteina "ideale" (che nessun alimento contiene) con delle determinate percentuali di aminoacidi in grado di far scattare perfettamente la sintesi proteica, e ad ogni pasto la quantità proteica da assumere dovrebbe essere questa.
Si suppone ad esempio che questa "proteina ideale" debba avere:
il 25% dell'aminoacido X
il 55% dell'aminoacido Y
il 20% dell'aminoacido Z
Sulla base di tali valori nascono ad esempio le proteine in polvere, che rapprentano praticamente quella "proteina ideale" teorica.
Si suppone ad esempio che faccio un pranzo dove per qualche ragione ho la possibilità di mangiare solo un piatto di pasta. Ma la pasta, seppur in quantità minima, contiene una fonte proteica (dagli aminoacidi X, Y e Z, ad esempio 10%, 5% e 15%). La percentuale proteica della pasta a questo punto però sbilancia e danneggia e modifica la ripartizione corretta che hanno le proteine in polvere e porterà ad avere sicuramente un contenuto troppo elevato di qualcuno degli aminoacidi che significherà come sappiamo solo urina in più da espellere.
Si deduce quindi che:
- il frullatone proteico è da prendere da solo e lontano dai pasti
- durante tutti gli altri pasti bisognerebbe avere una tabella completa degli alimenti con il contenuto di tutti gli aminoacidi e cercare di avvicinarsi il più possibile, incrociando i cibi, alla ripartizione corretta dei peptidi e quindi alla "proteina ideale".
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